Giovedì 3 Dicembre 2015 - 548ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:30)

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2138 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 ottobre 2015, n. 174, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.

Il ddl, modificato dalla Camera dei deputati, proroga fino al 31 dicembre 2015 la partecipazione italiana alle missioni internazionali in corso. Il Capo I riguarda le missioni internazionali delle Forze armate e di Polizia nei Balcani, nel Mediterraneo, in Medio Oriente, in Afghanistan, in Somalia) e autorizza una spesa complessiva di circa 283 milioni di euro su un totale di circa 354. La Camera ha aggiunto l'articolo 7-bis, recante disposizioni in materia di intelligence, che era già stato introdotto dalle Commissioni riunite del Senato nel testo del ddl n. 1917 (legge-quadro sulle missioni internazionali). Il Capo II del decreto riguarda iniziative di cooperazione e di sostegno ai processi di ricostruzione, nonché di supporto alle iniziative di diverse organizzazioni internazionali che operano per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.

Nella seduta di ieri il Ministro Gentiloni ha reso un'informativa sulla crisi mediorientale; i relatori hanno illustrato il provvedimento ed è iniziata la discussione generale, che si è oggi conclusa con gli interventi dei sen. Paola De Pin (GAL), Divina (LN), Lucidi (M5S), Alicata (FI-PdL), Pegorer (PD). Secondo la sen. De Pin (GAL) le missioni militari, che rispondono ai diktat della Nato, dovrebbero cessare: alimentano infatti il terrorismo e lo sfruttamento di flussi migratori. Anche le iniziative di cooperazione nascondono conflitti economici e interessi strategici dell'imperialismo occidentale. Il sen. Divina (LN) ha criticato la polverizzazione degli interventi e ha espresso forti perplessità sulla cessione di mezzi militari in Egitto, in Pakistan e Afghanistan. Il sen. Lucidi (M5S) ha sollevato questioni procedurali. Il sen. Alicata (FI-PdL), pur annunciando sostegno al decreto, ha ricordato le scelte superficiali delle cancellerie occidentali che hanno favorito la disgregazione di Stati laici in Medio Oriente e hanno appoggiato le primavere arabe. Ha criticato inoltre il Governo italiano per gli errori commessi in Libia, per il fallimento di Eunavfor Med (in mancanza di un governo nazionale libico non è possibile procedere all'effettivo smantellamento dell'attività degli scafisti), per la partecipazione riluttante alla coalizione in Siria, dove l'obiettivo principale dovrebbe essere la lotta al terrorismo e non la deposizione di Bashar Assad, per l'adesione alle sanzioni contro la Russia che danneggia gli interessi economici dell'Italia. Ha ricordato infine l'inammissibile esclusione di Forza Italia dal Copasir. Secondo il sen. Pegorer (PD), invece, l'Italia ha un ruolo di primo piano nel contrasto a Daesh, attraverso rapporti bilaterali con forze curde e irachene e il contributo alla coalizione. Nell'ambito di un quadro geopolitico in movimento, il Paese può dare un contributo importante alla costruzione di un nuovo ordine mondiale. Gli attentati di Parigi hanno mutato le priorità internazionali e la UE deve assumere un ruolo unitario e da protagonista sul piano diplomatico e della difesa.

Dopo la replica dei relatori, sen. Compagna (AP) e Vattuone (PD), è intervenuto il Sottosegretario di Stato per la difesa Rossi, il quale ha ribadito l'impegno del Governo per una rapida approvazione della legge quadro sulle missioni internazionali. Di fronte alla minaccia ibrida e asimmetrica del terrorismo, ha assicurato l'impegno dell'Esecutivo per la prevenzione e la sorveglianza del territorio. Ha ricordato che forze speciali italiane hanno addestrato i peshmerga che stanno giocano un ruolo fondamentale contro Daesh. Ha precisato che il contingente italiano in Afghanistan ha conseguito risultati sul piano dell'addestramento delle forze di polizia e della riapertura di scuole e università e ha evidenziato l'importanza della conferenza sulla Libia che si terrà a Roma il 13 dicembre.

Tutti gli emendamenti riferiti agli articoli del decreto sono stati respinti. Nelle dichiarazioni finali, hanno annunciato voto favorevole i sen. Manuela Repetti (Misto), Gualdani (AP), che ha posto l'accento sul rafforzamento dell'identità europea, Sangalli (PD), il quale ha affermato che per garantire sicurezza in Europa bisogna garantire sicurezza nel mondo. Per responsabilità nei confronti della nazione e delle forze armate, hanno annunciato voto favorevole anche la sen. Anna Cinzia Bonfrisco (CR), la quale ha ricordato che la Turchia è un alleato inaffidabile, che appoggia i fondamentalisti, e ha auspicato una nuova politica estera; il sen. Mazzoni (AL), che ha evidenziato la necessità di migliorare i rapporti con la Russia, di non farsi dettare l'agenda in Libia da Hollande e di prendere atto dell'inefficacia di Eunavfor Med; il sen. Gasparri (FI-PdL) che ha criticato il giudizio di inammissibilità degli emendamenti volti a garantire la presenza del Gruppo nel Comitato di controllo sui servizi di sicurezza e ha sollevato dubbi sull'efficienza dell'intelligence. In dissenso dal Gruppo, sono intervenuti i sen. Caliendo e Scilipoti Isgrò (FI-PdL).

Hanno annunciato voto contrario i sen. Divina (LN), De Cristofaro (Misto-SEL) e Santangelo (M5S). La Lega Nord ha denunciato le ambiguità della Nato e il doppio gioco della Turchia, rilevando che soltanto la Russia sta combattendo apertamente il terrorismo in Medio Oriente. Ha auspicato infine la sospensione di Schengen e la revoca delle sanzioni contro la Federazione russa. Pur apprezzando le dichiarazioni sagge e prudenti del Ministro degli esteri, SEL ha denunciato la mancanza di un bilancio rigoroso delle singole missioni in cui è impegnata l'Italia. Mentre l'impegno in Libano è positivo, altre operazioni militari, come quelle in Iraq e in Afghanistan, hanno avuto effetti disastrosi, aumentando l'instabilità e rafforzando il terrorismo. Il metodo più efficace per combattere Daesh è colpire i traffici di armi e petrolio e smascherare le ambiguità delle monarchie sunnite e della Turchia. Contraria agli interventi militari, sollecitati dall'apparato militare industriale, M5S ha posto l'accento sulla mancanza di una strategia chiara e sulla dispersione delle risorse in operazioni inutili o dannose. La spesa autorizzata dal decreto potrebbe essere destinata alla sicurezza dei cittadini.

Nel corso della discussione i Gruppi e la Presidenza hanno espresso solidarietà al sen. Falanga (AL), membro della Commissione antimafia, che ha subito un atto di intimidazione: questa notte la sua automobile e quella del suo autista sono state incendiate.

(La seduta è terminata alle ore 13:59 )



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