Mercoledì 17 Settembre 2014 - 312ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:31)
L'Assemblea ha approvato in via definitiva il ddl n. 1519 (delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2013-secondo semestre). Approvato anche il ddl n. 1533 (Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2013-bis) che, in conseguenza della soppressione in sede referente di diversi articoli correlati ad altri provvedimenti, torna alla Camera dei deputati.
I due provvedimenti configurano il primo caso di applicazione dell'articolo 29, comma 8, della legge n. 234 del 2012 che consente al Governo di presentare alle Camere, entro il 31 luglio di ogni anno, un ulteriore disegno di legge di delegazione riferito all'anno in corso.
Nella seduta del 9 settembre si sono svolte le repliche dei sen. Floris (FI-PdL) e Cardinali (PD) ed è intervenuto il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gozi, che ha ribadito l'impegno del Governo a ridurre le procedure d'infrazione derivanti dal mancato recepimento delle direttive.
In relazione alla necessità di procedere ad un'approvazione rapida della legge di delegazione europea, il relatore Floris (FI-PdL) ha invitato a ritirare tutti gli emendamenti. Le proposte di modifica sono state respinte o trasformate in ordini del giorno. Il Governo ha accolto come raccomandazione l'ordine del giorno G.100 del sen. Divina (LN-Aut) ed altri, sulla possibilità di prevedere un meccanismo automatico di ricongiunzione dei periodi assicurativi maturati dal lavoratore in diverse gestioni previdenziali nazionali ovvero nei diversi Stati membri, senza alcun onere per il lavoratore.
Nel passaggio all'esame dell'articolato della legge europea sono state respinte tutte le proposte di modifica e sono stati accolti diversi ordini del giorno: tra questi il G.100 della relatrice, che impegna il Governo a procedere rapidamente all'attuazione delle parti non ancora recepite della direttiva europea in materia di fecondazione eterologa; e il G13.1 della sen. Fucksia (M5S), in materia di valutazione dei rischi per il lavoratore da parte del medico competente.
Sulla reiezione dell'emendamento 24.0.100, del sen. Candiani (LN-Aut), che riguarda la responsabilità civile diretta dei magistrati, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia. Nella conseguente discussione hanno preso la parola i sen. De Cristofaro (Misto-SEL), Candiani (LN-Aut), Tarquinio (FI-PdL), Barani (GAL), Giarrusso (M5S).
Hanno annunciato voto contrario all'emendamento24.0.100, rinnovando la fiducia al Governo, i sen. Susta (SCpI), Buemi (Aut-PSI), D'Ascola (NCD), Lumia (PD) i quali ritengono che il tema della responsabilità dei magistrati debba essere affrontato con specifico provvedimento.
Le opposizioni hanno evidenziato che il ricorso alla questione di fiducia, per evitare lo scrutinio segreto, manifesta la fragilità del Governo e la scarsa coesione della maggioranza. La Lega Nord ha sottolineato l'anomalia procedurale legata alla reiezione, ricordando che il Governo non ricorreva alla votazione fiduciaria su un emendamento dal 1986. Contrari all'emendamento, il sen. Molinari (M5S), la sen. Mussini (Misto) e il sen. De Cristofaro (SEL) che hanno annunciato l'astensione per non accordare la fiducia. Hanno invece annunciato voto favorevole all'emendamento, i sen. Candiani (LN), Palma (FI-PdL) e Barani (GAL), i quali hanno denunciato la mancanza di volontà da parte del Governo di affrontare l'argomento in discussione presso la Commissione giustizia del Senato.
L'emendamento è stato respinto con 159 voti contrari, 70 voti favorevoli e 51 astenuti.
Nelle dichiarazioni di voto finali sono intervenuti i sen. Scavone (GAL), Romano (PI), Candiani (LN), Uras (SEL), Gualdani (NCD), Molinari (M5S), Liuzzi (FI-PdL), Cociancich (PD). In dissenso dal Gruppo, che ha votato a favore, la sen. Fucksia (M5S) ha annunciato l'astensione.
Le opposizioni, con diversi accenti, hanno criticato l'assetto istituzionale e gli indirizzi dell'eurozona, auspicando un'Europa dei popoli, un'Europa più segnata da un'impronta mediterranea, un nuovo patto fondativo basato sulla coesione e sulla partecipazione.
Sui lavori del Senato: in relazione alla convocazione del Parlamento in seduta comune, la seduta pomeridiana non avrà luogo. Nella seduta antimeridiana di domani saranno esaminati i ddl di rendiconto 2013 e assestamento 2014. La prossima settimana sarà esaminato il bilancio interno del Senato e, ove conclusi in Commissione, la delega sul lavoro e il decreto sulle missioni internazionali.
(La seduta è terminata alle ore 15:31 )