Lunedì 28 Luglio 2014 - 293ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 11:02)
Con 159 voti favorevoli e 90 contrari, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando in via definitiva, nel testo approvato dalla Camera, il ddl n. 1563 di conversione del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, recante disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.
La relatrice, sen. Di Giorgi (PD), nell'illustrare i contenuti del provvedimento, noto come Art bonus, ha posto l'accento sul concetto di educazione alla fruizione dei beni culturali e sulla necessità di creare occupazione qualificata nel settore. Alla Camera il testo è stato arricchito dai contributi di tutti i Gruppi. La Commissione cultura del Senato non ha avuto margini per modificare il decreto, ma il Governo ha accolto numerosi ordini del giorno. Tre le misure principali: il credito d'imposta per le erogazioni a favore dei beni culturali, le agevolazioni fiscali per la produzione cinematografica, gli interventi per le fondazioni lirico-sinfoniche e per il Progetto Pompei, la riorganizzazione del Ministero.
L'articolo 1 introduce un regime fiscale agevolato di natura temporanea, sotto forma di credito d'imposta, in favore delle persone fisiche e giuridiche che effettuano erogazioni liberali in denaro per interventi in materia di cultura e spettacolo. I contribuenti potranno usufruire di tale credito nella misura del 65 per cento delle erogazioni effettuate nel 2014 e nel 2015 e nella misura del 50 per cento per il 2016.
L'articolo 2 interviene nuovamente sulle procedure del Grande Progetto Pompei al fine di accelerarne la realizzazione. Vengono perciò introdotte specifiche disposizioni sugli affidamenti dei contratti pubblici, anche in deroga al Codice degli appalti, fatti salvi gli effetti del protocollo di legalità. L'articolo 3 tenta un riordino della Reggia di Caserta. E' prevista la nomina di un commissario straordinario chiamato a predisporre, entro il 31 dicembre 2014, un Progetto di riassegnazione degli spazi dell'intero complesso, al fine di restituirlo alla sua esclusiva destinazione culturale, educativa e museale. L'articolo 4 integra il Codice dei beni culturali e del paesaggio, al fine di assicurare il decoro dei complessi monumentali e degli altri immobili del demanio culturale interessati da flussi turistici particolarmente rilevanti. L'articolo 5 interviene sull'articolo 11 del decreto "valore cultura" relativo alle fondazioni lirico-sinfoniche. In particolare, si prevede la possibilità, solo per le fondazioni che hanno presentato il piano di risanamento, di negoziare e applicare nuovi contratti integrativi aziendali, nelle more della definizione del procedimento di contrattazione collettiva. E' prevista la proroga dal 30 giugno 2014 al 31 dicembre 2014 del termine per l'adeguamento degli statuti delle fondazioni e viene ridefinita la disciplina per l'individuazione delle fondazioni lirico-sinfoniche dotate di forme organizzative speciali. Inoltre, si incrementa di 50 milioni di euro, per l'anno 2014, la dotazione del Fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti in favore delle fondazioni lirico-sinfoniche che erano in situazione di difficoltà economico-patrimoniale alla data di entrata in vigore del decreto "valore cultura", ed è istituito un tavolo tecnico tra le fondazioni lirico-sinfoniche, il sistema bancario e la Cassa depositi e prestiti, finalizzato all'individuazione di misure utili a garantire la sostenibilità del debito gravante sulle fondazioni e il contenimento degli oneri finanziari.
L'articolo 6 aumenta da 5 a 10 milioni di euro il limite massimo del credito di imposta a favore delle imprese nazionali di produzione esecutiva e di post-produzione per film o parti di film girati sul territorio nazionale utilizzando manodopera italiana, ma su commissione di produzioni estere. E' aumentato da 110 a 115 milioni di euro, a decorrere dal 2015, il limite di spesa per la concessione dei crediti d'imposta per la produzione, la distribuzione e l'esercizio cinematografico previsti dalla legge finanziaria 2008. E' introdotto, per gli anni 2015 e 2016, un credito d'imposta - fino ad un massimo di 100.000 euro - in favore delle sale cinematografiche storiche.
L'articolo 7 introduce un nuovo strumento di pianificazione strategica, denominato "Grandi Progetti Beni culturali". Il Piano individua beni o siti di eccezionale interesse culturale e di rilevanza nazionale per i quali sia necessario e urgente realizzare interventi organici di tutela, riqualificazione, valorizzazione e promozione culturale, anche a fini turistici. Per la sua attuazione è prevista, per il triennio 2014-2016, una apposita autorizzazione di spesa, pari a 5 milioni di euro per il 2014, 30 milioni di euro per il 2015, 50 milioni di euro per il 2016. In base all'articolo 8, per far fronte a esigenze temporanee di rafforzamento dei servizi di accoglienza e di assistenza al pubblico, nonché di miglioramento dei beni culturali, nel 2015 gli istituti e i luoghi della cultura di Stato, regioni ed enti territoriali possono impiegare, mediante contratti di lavoro a tempo determinato, i professionisti competenti di età non superiore a 40 anni, da individuare attraverso una procedura selettiva, per eseguire interventi, di cui al Codice dei beni culturali.
L'articolo 9, per favorire la digitalizzazione del settore turistico, concede un credito d'imposta per gli anni 2014-2016 a favore degli esercizi ricettivi singoli o aggregati con servizi extra-ricettivi o ancillari, nella misura del 30 per cento dei costi sostenuti per investimenti ed attività di sviluppo. L'agevolazione è stata estesa alle agenzie di viaggi e ai tour operator specializzati nel turismo incoming per una quota non superiore al 10 per cento delle risorse complessive messe a disposizione. L'articolo 10 concede alle imprese alberghiere, per il periodo d'imposta in corso al 1° giugno 2014 e per i due successivi, un credito d'imposta - per un massimale di spesa pari a 200.000 euro - nella misura del 30 per cento delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, di abbattimento delle barriere architettoniche e di efficientamento energetico. Una quota pari al 10 per cento del limite massimo complessivo è destinata alla concessione del credito di imposta in favore delle imprese alberghiere per spese relative ad ulteriori interventi, compresi quelli per l'acquisto di mobili e componenti di arredo.
L'articolo 11 reca disposizioni di diversa natura che mirano alla fruibilità del patrimonio culturale e turistico italiano, consistenti fra l'altro nell'adozione di un Piano straordinario della mobilità turistica, con particolare attenzione alle destinazioni minori, al Sud Italia e alle aree interne del Paese. L'articolo 11-bis, introdotto dalla Camera dei deputati, detta requisiti aggiuntivi - rispetto a quelli della normativa vigente - per considerare start-up innovative anche le società che abbiano come oggetto sociale la promozione dell'offerta turistica nazionale, con applicazione dal 1° gennaio 2015. In particolare, se esse sono costituite da persone fisiche che non abbiano compiuto il quarantesimo anno di età all'atto della costituzione, sono esenti da imposta di registro, diritti erariali e tasse di concessione governativa.
L'articolo 12 introduce semplificazioni in tema di autorizzazione paesaggistica. L'articolo 13 semplifica gli adempimenti burocratici per le strutture turistiche ricettive e per le agenzie di viaggi e turismo. L'articolo 13-bis istituisce un gruppo di lavoro diretto ad individuare criteri per la disciplina dei contratti di intermediazione finanziaria tax free shopping.
L'articolo 14 interviene sulla riorganizzazione del Ministero disponendo che il numero complessivo degli uffici dirigenziali generali, centrali e periferici, incluso il Segretario generale, non può essere superiore a 24, dei quali non più di 2 presso il Gabinetto del Ministro. Viene ampliata la procedura per l'istituzione delle soprintendenze speciali, prevedendo, in particolare, che gli istituti e i luoghi della cultura statali, i poli museali, nonché gli uffici competenti su complessi di beni distinti da eccezionale valore archeologico, storico, artistico o architettonico possono essere trasformati in soprintendenze dotate di autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa e contabile. L'articolo 15 detta norme in materia di personale del Dicastero dei beni culturali. L'articolo 16 provvede al riordino e alla razionalizzazione dell'ENIT-Agenzia nazionale per il turismo, mutandone la natura giuridica e liquidando contestualmente Promuovi Italia S.p.A. L'articolo 17 quantifica gli oneri del provvedimento (1,1 milioni di euro per l'anno 2014, 47,8 milioni per l'anno 2015, 81,9 milioni per l'anno 2016, 88,20 milioni per l'anno 2017, 84,60 milioni per l'anno 2018, 75,20 milioni per l'anno 2019), che sono coperti in parte mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica e in parte a valere sul fondo speciale di conto capitale, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
Nella discussione generale sono intervenuti i sen. Elena Ferrara, Manuela Granaiola, Laura Fasiolo, Ranucci, Pamela Orrù, Martini, Emma Fattorini, Francesca Puglisi (PD); Manuela Serra, Rosetta Blundo, Ornella Bertorotta, Airola, Cotti (M5S); Giro, Liuzzi (FI-PdL); Tosato, Erika Stefani (LN-Aut); Panizza (Aut-PSI); Maria Mussini (Misto); Conte (NCD); Di Biagio (PI).
Tra le opposizioni, M5S e Gruppo Misto hanno denunciato la microgestione clientelare del settore, l'inadeguatezza delle risorse stanziate, la criticità delle coperture, la mancanza di un progetto di lungo termine per fare dei beni culturali un volano della ripresa. Forza Italia ha espresso apprezzamento per il coinvolgimento dei privati nella gestione dei beni culturali e per le semplificazioni, ma ha lamentato il mancato risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche e lo stanziamento irrisorio per il progetto giovani. La Lega Nord ha criticato l'impostazione centralista del decreto e le norme su Pompei e Caserta e ha lamentato la mancata considerazione di proposte sugli agenti di viaggio e sul turismo. Secondo SEL gli incentivi fiscali per i beni culturali sono insufficienti: occorre un piano straordinario di investimenti pubblici. Il Gruppo, che è contrario alla pratica del commissariamento e alla diffusione del precariato, chiede il reintegro degli stanziamenti sottratti alla cultura negli ultimi anni.
I Gruppi di maggioranza hanno salutato con favore un provvedimento che considera il patrimonio culturale leva di sviluppo economico.
In replica, la relatrice Di Giorgi (PD) ha precisato che il decreto si limita ad affrontare alcune emergenze; ha riconosciuto la necessità di aggiornare il codice dei beni culturali e ha sottolineato positivamente la disponibilità dell'intero Senato a varare una nuova legge per il cinema e lo spettacolo. Ha proposto infine un ordine del giorno sulla promozione di progetti di digitalizzazione di testi antichi e rari e sulla destinazione di una quota del fondo unico per lo spettacolo alla diffusione della musica classica.
Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Franceschini ha richiamato la continuità con il decreto Bray, ha sottolineato il contributo offerto da tutti i Gruppi parlamentari per migliorare il testo; ha ribadito gli impegni assunti dal Governo in Commissione e ha preannunciato una riforma organica su cultura e turismo. Il decreto abbatte due barrire, promuovendo la collaborazione tra pubblico e privato nella tutela oltre che nella valorizzazione dei beni culturali: i privati non avranno più alibi per non investire. Secondo il Ministro le soprintendenze, nella loro funzione di tutela del territorio, dovrebbero rafforzare i legami con la ricerca, mentre i musei dovrebbero essere diretti da professionalità con competenze manageriali.
Dopo che il Ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia sull'approvazione del testo licenziato dalla Camera, la Conferenza dei Capigruppo, convocata dal Presidente Grasso, ha organizzato il dibattito di fiducia e ha rinviato a domani il seguito della riforma costituzionale sulla parte seconda della Costituzione.
Nella discussione sulla fiducia hanno preso la parola i sen. Laura Cantini, Laura Puppato, Stefania Pezzopane (PD); Maria Mussini (Misto); Centinaio (LN-Aut); Elisa Bulgarelli (M5S); Liuzzi (FI-PdL).
Hanno svolto le dichiarazioni di voto i sen. Alessia Petraglia (Misto-SEL); Linda Lanzillotta (SC); Romano (PI); Scavone (GAL); Panizza (Aut-PSI); Consiglio (LN-Aut); Conte (NCD); Montevecchi (M5S); Marin (FI-PdL); Marcucci (PD).
(La seduta è terminata alle ore 20:35 )