Martedì 22 Ottobre 2013 - 129ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 16:01)

A conclusione del dibattito sulle comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio dei Ministri in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre, l'Assemblea ha approvato la risoluzione n. 3, sottoscritta dai senatori Zanda (PD), Schifani (PdL), Susta (SCpI), Ferrara (GAL), Zeller (Aut). Ha invece respinto le quattro proposte di risoluzione presentate dalle opposizioni.

In vista del prossimo Consiglio europeo, che si occuperà di economia digitale, innovazione, misure contro la disoccupazione giovanile e a sostegno delle piccole e medie imprese, unione bancaria, cooperazione in materia d'immigrazione, la risoluzione di maggioranza impegna il Governo a sostenere il completamento del mercato digitale europeo, anche mediante il riconoscimento di un ruolo sinergico tra settore pubblico e privato quale motore di competitività dell'industria digitale europea nel mercato globale; a denunciare l'impatto negativo delle politiche di austerità sul livello degli investimenti pubblici per la ricerca e l'innovazione; ad accelerare il completamento dello Spazio europeo della ricerca; a svolgere un ruolo attivo per riorientare le politiche europee in direzione della crescita e della creazione dei posti di lavoro; a sottolineare l'importanza di sviluppare la dimensione sociale dell'UEM; a sostenere la necessità di istituire un Fondo unico di risoluzione delle crisi finanziarie; a mantenere alta l'attenzione del Consiglio sul tema delle migrazioni.

La riunione del 24 ottobre - ha rilevato il Presidente Letta nelle comunicazioni - sarà l'occasione per discutere di un'Europa diversa, che coniughi responsabilità e solidarietà e annoveri tra le sue priorità la gestione dell'immigrazione nel Mediterraneo. Dopo la tragedia di Lampedusa, l'Italia, che ha rafforzato le operazioni di pattugliamento lanciando la missione Mare Nostrum, è in stretto contatto con Francia e Spagna per mettere a punto una posizione condivisa. Tutta l'Unione europea, e non solo i Paesi mediterranei, deve avvertire questa emergenza: al Consiglio di giovedì e venerdì l'Italia chiederà il riconoscimento della portata europea della questione; misure immediate per mettere in atto la rete europea di sorveglianza delle frontiere esterne Eurosur e per rafforzare l'operatività di Frontex; un piano d'azione per la gestione dell'emergenza migratoria nel Mediterraneo; dialogo con gli Stati vicini del Mediterraneo per integrare la questione migratoria negli accordi di cooperazione. Il 2014 dovrà essere un anno di svolta per le politiche comuni di asilo e immigrazione e, fin dal prossimo vertice, l'Italia non accetterà compromessi al ribasso.

Sul tema dell'agenda digitale, il Presidente del Consiglio ha richiamato il completamento del mercato unico delle telecomunicazioni (pacchetto connected continent), necessario per riconquistare posizioni nella telefonia mobile, e del commercio on-line. L'Italia si batterà perché i fondi strutturali siano più orientati verso la costruzione delle reti a banda larga e siano facilitati i pagamenti elettronici. Sul tema dell'innovazione, il Consiglio dovrà dare un segnale che la ricerca non può essere sacrificata sull'altare dell'austerity. Nel suo semestre di presidenza dell'Unione l'Italia si batterà per completare entro il 2014 lo spazio europeo per la ricerca.

In tema di unione economica e monetaria, le decisioni concrete saranno assunte a dicembre. Il Presidente Letta ha rilevato che la strada per uscirne dalla crisi, che ha approfondito le divergenze tra nord e sud Europa, è un maggior equilibrio tra quanto è chiesto agli Stati in surplus e quanto è chiesto agli Stati in deficit. L'Italia si batterà quindi per distribuire tra gli Stati membri lo sforzo di aggiustamento e ribadirà che non può esservi progresso nella sorveglianza e nel coordinamento, senza la creazione di meccanismi di assistenza finanziaria per facilitare l'attuazione delle riforme strutturali nei Paesi in difficoltà. Quanto alla creazione di un sistema di risoluzione unico delle crisi bancarie, l'Italia chiede un meccanismo sovranazionale, anziché intergovernativo, garantito da risorse europee.

In tema di politiche sociali, uno degli obiettivi del prossimo Consiglio è l'introduzione di valutazioni sociali nelle raccomandazioni rivolte agli Stati membri. Sul versante della disoccupazione, il Consiglio richiamerà l'attenzione sull'attuazione della garanzia per i giovani. Il Presidente del Consiglio ha concluso l'intervento individuando nella concretezza e nell'integrazione i fili che uniscono i temi dell'agenda europea: intorno a questi aspetti, Governo e Parlamento definiranno l'agenda della presidenza italiana che sarà rivolta alla costruzione di un'Europa dei popoli.

In sede di replica, il Premier ha ricordato l'utilizzo dei fondi strutturali per incentivare occupazione a tempo indeterminato e ha confidato in un maggior protagonismo del Parlamento europeo per far avanzare il progetto di integrazione. Ha accettato infine la proposta di risoluzione della maggioranza, mentre non ha accolto i testi di indirizzo presentati dalle opposizioni.

Nella discussione sono intervenuti i senatori: Casini (SCpI), Adele Gambaro (Misto), Elisa Bulgarelli, Santangelo, Nunzia Catalfo (M5S), Scavone, Compagna (GAL), Carraro, Gasparri (PdL), Guerrieri Paleotti, Manconi (PD), De Cristofaro (Misto-Sel), Candiani (LN-Aut).

Le opposizioni hanno votato a favore delle rispettive proposte di risoluzione e contro la risoluzione di maggioranza. Sinistra Ecologia e Libertà ha giudicato insufficienti le iniziative del Governo perché troppo condizionate dai dogmi dell'austerità recessiva. Per costruire un'Europa dei popoli, occorrerebbero una riforma radicale dei trattati e una riconversione ambientale e sociale dell'economia.

Movimento Cinque Stelle ha evidenziato la necessità di maggiore determinazione e incisività sui temi dell'agenda digitale, del welfare, del sostegno all'occupazione e alle piccole imprese, del rilancio dell'economia manifatturiera, del riequilibrio finanziario attraverso l'adozione di manovre espansive nei Paesi in surplus commerciale.

La Lega Nord ha presentato due documenti: con la risoluzione n. 1 ha chiesto al Governo di impegnarsi per promuovere un piano nazionale di sviluppo delle nuove reti; per valutare l'impatto sui settori interessati della direttiva sui servizi; per redistribuire per macro-regioni le risorse del quadro 2014-2020 destinate all'occupazione; per superare l'attuale sistema dell'euro al fine di realizzare una moneta aderente alle esigenze dell'economia reale. Con la proposta n. 4 ha chiesto un impegno a non sostenere iniziative finalizzate a modificare le vigenti normative in materia di immigrazione.

I Gruppi di maggioranza hanno evidenziato l'opportunità di semplificare la normativa europea, di affrancarsi da una visione germanocentrica, di attuare il piano di garanzia per i giovani, di affiancare meccanismi di coesione alle riforme strutturali.

Nelle dichiarazioni di voto finali sono intervenuti i senatori: Mauro (GAL), Palermo (Aut), De Cristofaro (Misto-Sel), Stucchi (LN-Aut), Susta (SCpI), Laura Bottici (M5S), Anna Maria Bernini (PdL), Chiti (PD).

Non essendo ancora pervenuto il parere della Commissione bilancio, le comunicazioni del Presidente del Senato sul contenuto del ddl di stabilità saranno rese domani.

(La seduta è terminata alle ore 19:23 )



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