Mercoledì 18 Settembre 2013 - 104ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 11:05)
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1014, riguardante la conversione in legge del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali.
Il relatore, senatore Marcucci (PD), ha riferito oralmente sui contenuti del provvedimento e sulle modifiche approvate in Commissione. Noto come "valore cultura", il decreto è suddiviso in tre capi. Il Capo I verte sulla tutela, il restauro e la valorizzazione dei beni culturali italiani; il Capo II contiene norme per il rilancio del cinema, delle attività musicali e dello spettacolo dal vivo; il Capo III si occupa del reperimento e della distribuzione delle risorse a favore dei beni e delle attività culturali.
In particolare, l'articolo 1 detta norme per accelerare la realizzazione del grande progetto Pompei e per la rigenerazione urbana, la riqualificazione ambientale e la valorizzazione dell'area pompeiana e stabiese. Per migliorare la gestione del sito di Pompei è istituito un responsabile unico, denominato «direttore generale di progetto», con il compito di gestire le procedure di gara relative ai progetti degli interventi di recupero e restauro propedeutici all'attuazione del grande progetto Pompei. Viene costituita inoltre l'unità "Grande Pompei" con il compito di far convergere in un'unica sede tutte le decisioni amministrative necessarie alla realizzazione del rilancio economico sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica dei comuni interessati dal piano di gestione del sito Unesco «Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata». L'unità può disporre l'utilizzo dei giovani tirocinanti nei settori delle attività e dei servizi per la cultura, di cui al fondo straordinario «Mille giovani per la cultura» di cui al decreto-legge del 2013 sull'occupazione giovanile. Sempre l'articolo 1 del decreto dispone l'istituzione della «soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia».
L'articolo 2 reca misure urgenti per la prosecuzione delle attività di inventariazione e digitalizzazione del patrimonio culturale italiano e per l'attuazione del progetto «500 giovani per la cultura». L'iniziativa ha carattere sperimentale e sarà realizzata nelle Regioni dell'obiettivo «convergenza».
L'articolo 3 reca disposizioni finanziarie urgenti per garantire la regolare apertura al pubblico degli istituti e dei luoghi di cultura. Esso prevede l'assegnazione integrale al Ministero dei beni culturali degli introiti derivanti dalla bigliettazione al fine di fronteggiare le criticità causate dalla mancanza di risorse per il personale. L'articolo 4 favorisce lo sviluppo delle biblioteche e degli archivi, ampliando le ipotesi di accesso libero e gratuito alla lettura di opere e pubblicazioni contenenti ricerche finanziate con fondi pubblici. L'articolo 5 reca disposizioni urgenti per l'attuazione del progetto «Nuovi Uffizi» e per la realizzazione del Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoa. Autorizza inoltre una spesa di due milioni di euro per fare fronte a interventi di tutela e salvaguardia di beni culturali a grave rischio di deterioramento, sulla base di un elenco determinato dal Ministero.
L'articolo 6 reca disposizioni urgenti per la realizzazione di centri di produzione di arte contemporanea per giovani artisti. A tal fine si prevede che siano ad essi destinati, a condizioni agevolate, i beni immobili, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato e di enti pubblici nazionali. L'articolo 7 reca misure urgenti per la promozione della musica di giovani artisti e compositori emergenti ed introduce misure di defiscalizzazione delle spese di sviluppo, produzione, digitalizzazione e promozione delle registrazioni fotografiche o videoclip musicali per le opere prime o seconde di nuovi talenti. L'articolo 8 rende stabile dal 2014 la disciplina del tax credit cinematografico. La norma di stabilizzazione è, in ogni caso, subordinata all'autorizzazione della Commissione europea, che il Ministero si è impegnato a richiedere. L'articolo 9 reca disposizioni urgenti per assicurare la trasparenza, la semplificazione e l'efficacia del sistema di contribuzione pubblica allo spettacolo e al cinema. Viene previsto, tra l'altro, che gli enti finanziati dal Fondo unico per lo spettacolo pubblichino e aggiornino determinate informazioni relative ai titolari di incarichi di vertice, di collaborazione o di consulenza.
L'articolo 10 assicura la prosecuzione del funzionamento dei teatri e degli enti pubblici e privati operanti nel settore dei beni e delle attività culturali, evitando che essi siano destinatari dei tagli di spesa previsti dalla spending review. L'articolo 11 detta disposizioni urgenti per il risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche e il rilancio del sistema nazionale musicale di eccellenza. La norma mira ad avviare immediatamente a risanamento le gestioni dei teatri d'opera maggiormente compromesse sul piano economico-finanziario e patrimoniale, offrendo un cospicuo finanziamento a carattere rotativo agli enti capaci di avanzare un piano di rientro dal debito e di riorganizzazione della gestione che preveda una riduzione del personale tecnico-amministrativo. E' istituito un fondo rotativo di 75 milioni di euro e si prevede che l'azione di risanamento sia coordinata da un commissario straordinario, chiamato ad analizzare i piani e ad esigere eventuali integrazioni e modifiche, facendo rispettare le scadenze concordate. Nei confronti degli enti che non abbiano avviato la negoziazione per la ristrutturazione del debito è prevista la sanzione della liquidazione coatta amministrativa, unitamente al recupero delle anticipazioni finanziarie concesse. L'articolo 11 intende inoltre fronteggiare alcune problematiche emerse in tema di governance delle fondazioni lirico-sinfoniche, cercando di stabilire forme più appropriate di controllo degli atti di gestione e di verifica della sostenibilità di determinate spese.
L'articolo 12 intende agevolare la diffusione di donazioni di modico valore in favore della cultura e porre fine alle attuali farraginosità nella raccolta di erogazioni liberali. L'articolo 13 ripristina gli organismi collegiali operanti presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, che rischiano la definitiva soppressione a seguito della spending review. Gli articoli 14 e 15 del provvedimento sono relativi alle coperture finanziarie.
Nella discussione generale, che proseguirà nella seduta pomeridiana, sono intervenuti i senatori: Martini, Mineo (PD); Laura Bignami, Castaldi, Santangelo (M5S); Compagna (GAL); Sibilia, Carraro, Giro (PdL); Centinaio (LN-Aut).
(La seduta è terminata alle ore 13:06 )