Giovedì 5 Luglio 2012 - 759ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:34)

Il Senato ha definitivamente approvato il ddl n. 3321 recante norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei movimenti politici, nonché misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi. Delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle leggi concernenti il finanziamento dei partiti e dei movimenti politici e per l'armonizzazione del regime relativo alle detrazioni fiscali.

I relatori, sen. Ceccanti (PD) e Saro (PdL), hanno evidenziato come il provvedimento tenga fede all'impegno prioritario di destinare risparmi pari a 91 milioni di euro per il 2012 e a 74 milioni per il 2013 a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali a partire dal 1° gennaio 2009. Stante l'indisponibilità del Governo ad emanare un decreto catenaccio finalizzato al conseguimento immediato di tale obiettivo prioritario lasciando al Parlamento la possibilità di modificare il provvedimento su altri punti, la Commissione ha responsabilmente deciso di aderire al testo licenziato dalla Camera dei deputati, anche se è evidente la necessità di una legge di sistema che colleghi il finanziamento pubblico con le regole che dovrebbero derivare da una reale attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.

L'esame di due questioni sospensive presentate ed illustrate dai senatori radicali Perduca e Poretti, risultate poi respinte, ha offerto uno spaccato delle opinioni dei Gruppi politici sul provvedimento. I presentatori hanno sottolineato come un intervento urgente a favore dei terremotati avrebbe potuto essere assunto in altro modo e che il tema del finanziamento pubblico dei partiti politici, peraltro abrogato nel 1993 da un referendum approvato a larghissima maggioranza dai cittadini italiani, debba essere affrontato solo dopo il varo del provvedimento di modifica dell'articolo 49 della Costituzione che affronti definitivamente il problema dello status giuridico dei partiti. I sen. Del Pennino (Misto-PRI), Bugnano (IdV) e Poli Bortone (CN:GS-SI-PID-IB-FI) hanno sostenuto la richiesta di sospensione, contro la quale invece si sono dichiarati i sen. Incostante (PD) e Saltamartini (PdL).

La discussione generale e le dichiarazioni di voto finali, cui hanno preso parte i sen. Del Pennino (Misto-PRI), Astore (Misto-ParDem), Bonino, Perduca (Radicali nel PD), Divina (LNP), Adamo, Finocchiaro, Agostini, Della Seta (PD), Pardi, Li Gotti (IdV), Saro, Pastore (PdL), Poli Bortone, Villari (CN:GS-SI-PID-IB-FI), Rutelli (Terzo Polo:API-FLI) e D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE.PLI-PSI), hanno ricalcato le argomentazioni già espresse. I contrari al provvedimento l'hanno definito una falsa riforma poiché mantiene il vigente sistema di finanziamento ai partiti, sia pure in forma ridotta, quando invece si sarebbe dovuto privilegiare l'autosostentamento dei partiti attraverso erogazioni liberali, detrazioni fiscali e destinazione del 5 per mille, intervenire sulla pervasiva presenza dei partiti negli enti pubblici, prevedere il rimborso delle spese elettorali effettivamente sostenute e certificate, consentire l'equo accesso ai mezzi di informazione, istituire un'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati e modificare le procedure obsolete per la presentazione delle liste dei candidati. I senatori favorevoli hanno invece sottolineato, oltre che l'opportunità dell'intervento d'emergenza a sostegno dei terremotati che per responsabilità diverse non è stato possibile disancorare dal provvedimento in esame, anche alcuni elementi di riforma significativi rispetto ad un sistema di finanziamento pubblico dei partiti che comunque resta un elemento centrale del funzionamento delle democrazie occidentali. Il Gruppo IdV ha annunciato l'intenzione di raccogliere le firme per promuovere un referendum per l'abrogazione della legge, mentre il Gruppo LNP si è astenuto.

(La seduta è terminata alle ore 16:08 )



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