Martedì 28 Febbraio 2012 - 681ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 17:06)
Alla presenza del Presidente del Parlamento della Repubblica di Croazia Boris Sprem, il Senato ha definitivamente approvato il ddl n. 3155 di ratifica ed esecuzione del Trattato tra gli Stati membri dell'Unione europea e la Repubblica di Croazia, relativo all'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea, e dell'Atto relativo alle condizioni di adesione, con allegati, protocollo, Atto finale, dichiarazioni e scambio di lettere, fatto a Bruxelles il 9 dicembre 2011.
Come sottolineato dal relatore, sen. Dini (PdL), l'adesione all'Unione europea della Croazia, di cui l'Italia è il primo partner commerciale, viene esaminata con inusitata sollecitudine dal Parlamento italiano a testimonianza del fatto che l'Italia considera questo ulteriore allargamento dell'Unione come un proprio interesse nazionale, posto che la prospettiva dell'adesione ha già permesso di superare gradualmente storici contenziosi che hanno riguardato le comunità italiane dell'Istria e della Dalmazia e che d'ora in poi sarà più facile l'avvicinamento all'Europa degli altri Paesi candidati dei Balcani occidentali, a partire dalla Serbia. L'occasione deve peraltro spingere a riflettere sulla necessità di approfondire il processo di integrazione politica europea, in particolare per rendere possibile la creazione dell'European Stability Mechanism e rendere operativo il cosiddetto fiscal compact che sta per essere varato in occasione del prossimo Consiglio europeo.
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio D'Andrea ha ringraziato il Parlamento per la speditezza dell'esame della ratifica che rappresenta l'atto finale di un negoziato avviato nel 2005 e che porterà la Croazia a diventare il 28° Paese dell'UE. Ciò è stato possibile in virtù degli sforzi considerevoli condotti con determinazione dalle autorità croate per adeguare agli standard europei i loro apparati normativo e amministrativo, nonché al sostegno dell'opinione pubblica sancito da un recente referendum. In tal senso, la Croazia dimostra agli altri Paesi candidati che l'Europa è un traguardo raggiungibile e può costituire un modello rispetto all'auspicato ingresso nell'Unione di tutti i Paesi dei Balcani occidentali e della Turchia. Il Governo italiano saluta con soddisfazione l'adesione croata, giacché il comune futuro europeo determinerà un ambito in cui sarà più facile trovare soluzione alle questioni ancora aperte tra i due Paesi lasciando alle spalle la pesante eredità del passato.
La discussione generale e le dichiarazioni di voto finali hanno costituito occasione per esprimere l'unanime consenso dei Gruppi parlamentari. Negli interventi dei sen. Pegorer, Marcenaro, Marinaro, Blazina, Livi Bacci, Tonini (PD), Carrara, Palmizio (CN:GS-SI-PID-IB-FI), Perduca (Radicali nel PD), Giovanardi, Bettamio (PdL), Davico (LNP), Pedica (IdV), Contini (Terzo Polo:API-FLI) e Serra (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) sono echeggiati toni di grande soddisfazione per l'ingresso della Croazia nell'UE per i benefici effetti che ne deriveranno sia nei rapporti bilaterali per la soluzione dei contenziosi ancora aperti, sia per il pieno sviluppo in Croazia dei valori di libertà e democrazia, sia infine per le conseguenze che potranno derivare in termini di ulteriore ampliamento dell'Unione. Unica voce dissonante, quella del sen. Mantica (PdL) che ha motivato il dissenso dal suo Gruppo.
L'Assemblea ha quindi esaminato le conclusioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari con riferimento alla domanda di autorizzazione a procedere in giudizio ai sensi dell'articolo 96 della Costituzione nei confronti del senatore Roberto Calderoli nella sua qualità di Ministro per la semplificazione normativa pro-tempore.
Il relatore, sen. Sarro (PdL), ha ricordato gli eventi che, in relazione al presunto utilizzo di un aereo di Stato per finalità non attinenti a compiti istituzionali, hanno condotto alla formulazione dell'ipotesi di reato di truffa a danno dello Stato a carico del sen. Calderoli ed ha illustrato le argomentazioni per le quali la Giunta ha proposto al Senato il diniego dell'autorizzazione a procedere.
A favore delle conclusioni della Giunta si sono dichiarati i sen. Follini e Scanu (in dissenso dal Gruppo PD), Baldassarri (Terzo Polo:API-FLI) e Saro (PdL), mentre avviso contrario è stato espresso dai sen. Li Gotti (IdV) e Sanna (PD). La votazione sulle conclusioni della relazione è stata rinviata a domani.
(La seduta è terminata alle ore 20:01 )