Martedì 21 Febbraio 2012 - 676ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 16:32)
Il Senato ha avviato la discussione del ddl n. 3128 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 215, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni urgenti per l'amministrazione della difesa.
I relatori, sen. Cabras (PD) e Gamba (PdL), hanno anzitutto sottolineato il passaggio alla cadenza annuale del provvedimento di proroga delle missioni, che permetterà una migliore programmazione degli interventi militari e civili. L'Italia conferma il sostegno alle iniziative di cooperazione allo sviluppo e ai processi di ricostruzione in Afghanistan, Pakistan, Iraq, Libano, Myanmar, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Libia e Paesi ad essa limitrofi. L'Esecutivo si impegna inoltre a riferire ogni quattro mesi al Parlamento sullo stato delle missioni in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo. Il sacrificio di vite umane nell'espletamento delle missioni di pace e la recente vicenda dei due marò intervenuti in un'azione di contrasto alla pirateria e accusati di omicidio dalle autorità indiane impongono un sollecito ed efficace intervento da parte del Governo. Oltre al rifinanziamento dell'AISE per lo svolgimento delle attività di intelligence nei vari scenari di intervento, sono prorogate le norme già vigenti in tema di disciplina penale da applicare ai militari italiani che agiscano in conformità alle regole di ingaggio e alle disposizioni internazionali, è prevista l'impignorabilità e insequestrabilità di una serie di fondi messi a disposizione di funzionari della Difesa e sono dettate alcune misure in materia di personale. Vengono infine introdotte modifiche alla normativa che disciplina la presenza di guardie giurate a bordo di navi mercantili battenti bandiera italiana in acque colpite dal fenomeno della pirateria.
L'unanime cordoglio alle famiglie dei tre militari italiani caduti ieri in Afghanistan e la larga maggioranza a sostegno del rifinanziamento delle missioni di pace sono stati espressi nel corso dell'ampio dibattito cui hanno preso parte i sen. Livi Bacci, Del Vecchio, Di Giovan Paolo, Marcenaro, Negri, Scanu, Tonini (PD), Ciarrapico, Bettamio (PdL), Caforio, Pedica (IdV), Castelli, Davico (LNP), Amato, Mantica (PdL), Perduca (Radicali nel PD), Carrara (CN:GS-SI-PID-IB), Contini e Bettamio (Terzo Polo:API-FLI).
Se la solidarietà e la vicinanza ai militari impegnati nei diversi scenari internazionali hanno trovato spazio negli interventi di tutti i senatori, molte sono state le sfumature che hanno diversificato le posizioni politiche dei vari Gruppi parlamentari, alcuni dei quali critici nei confronti del decreto e del Governo. Numerose le perplessità e le conseguenti richieste di chiarimenti rispetto alla vicenda che vede due militari italiani rischiare l'ergastolo se non addirittura la pena di morte in India a causa di responsabilità ancora da definire nell'ambito di un'azione di cui non si conoscono con precisione i contorni. In generale, si è evidenziata la necessità di rendere più efficace e più sicura la battaglia contro la pirateria. Da parte del Gruppo IdV è stata poi lamentata una mancanza di discontinuità con i precedenti Esecutivi, soprattutto con riferimento all'impegno italiano in Afghanistan che dovrebbe essere portato ad esaurimento in tempi brevi. Il Gruppo LNP ha evidenziato motivi di contrasto all'azione governativa in materia di difesa ed ha invocato una legge di riforma della cooperazione allo sviluppo. Anche da esponenti di Gruppi di maggioranza sono venute alcune pressanti richieste al Governo, in particolare verso un nuovo modello di difesa a vocazione fortemente europeista e verso una rinnovata governance mondiale che ricomprenda una riforma dell'ONU. Numerosi peraltro gli interventi di apprezzamento per l'operato dei militari italiani e anche per gli importanti segnali che il Governo Monti lancia con il decreto in esame, in termini di incremento delle risorse assegnate alla cooperazione allo sviluppo, di pianificazione degli interventi attraverso una cadenza temporalmente ampliata rispetto al recente passato, di riduzione del numero dei militari impiegati nei vari contingenti, di rafforzamento dell'immagine dell'Italia e della sua politica estera e di sicurezza.
Il seguito della discussione, a partire dalla replica del Governo, è stato rinviato a domani.
(La seduta è terminata alle ore 20:30 )