Giovedì 15 Dicembre 2011 - 647ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 09:32)
Con 255 voti favorevoli, nessun voto contrario e 14 astenuti, il Senato ha approvato in seconda lettura e senza modifiche il ddl costituzionale n. 3047 recante introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale. Il provvedimento, risultante dall'unificazione di più ddl costituzionale, è stato esaminato insieme ai connessi ddl costituzionale nn. 2834, 2851, 2871, 2881, 2890 e 2965.
Al termine della discussione generale, cui hanno preso parte i sen. Nicola Rossi (Misto), Fleres (CN-Io Sud-FS), Pardi (IdV), Baldassarri (Terzo Polo:API-FLI), Vaccari (LNP), Legnini (PD) e Pastore (PdL), il Vice Ministro per l'economia e le finanze Grilli ha espresso la soddisfazione del Governo per l'atteggiamento favorevole emerso in Parlamento rispetto all'introduzione in Costituzione di un principio necessario e urgente non solo per ragioni di compatibilità con il contesto europeo, dove sempre più diffusa è la consapevolezza della necessità di un più alto livello di coesione sul versante fiscale, ma anche in risposta a un preciso interesse nazionale. L'approccio al pareggio di bilancio va articolato nell'architettura europea su due binari, quello dell'equilibrio di bilancio come base non rinunciabile della costruzione dei bilanci e delle leggi finanziarie delle varie strutture nazionali e quello di una definizione più tecnica di meccanismi e procedure attraverso i quali tali obiettivi vengono definiti in dettaglio e poi controllati e monitorati.
Approvato a maggioranza, dopo che il Gruppo PD aveva annunciato la non partecipazione alla votazione, un ordine del giorno presentato dal Gruppo LNP che impegna il Governo ad assolvere in ogni sede i propri compiti per difendere la sovranità della Nazione e a coinvolgere il Parlamento e il popolo, nelle forme previste dalla Costituzione, nel caso in cui la stessa venga messa in discussione.
In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. Fleres (CN-Io Sud-FS) ha dichiarato voto di astensione giacché, pur condividendo l'esigenza di un maggior rigore nella definizione della disciplina costituzionale in materia di bilancio dello Stato, i meccanismi previsti dal testo rischiano di produrre in futuro forme di consociativismo e la cancellazione di alcune prerogative del Parlamento.
Il sen. Mascitelli (IdV) ha dichiarato invece voto favorevole per realismo e senso di responsabilità, essendo indispensabile agire per recuperare credibilità dinanzi agli organismi internazionali e ai mercati e per fornire al Governo e al Parlamento gli strumenti atti a frenare una crisi che sta colpendo soprattutto le classi meno abbienti.
Favorevole anche la sen. Germontani (Terzo Polo:API-FLI) che ha evidenziato la necessità di corrispondere alle richieste che provengono dall'Europa, anche se il testo presenta alcune ambiguità che rendono necessaria l'introduzione di alcuni limiti, in particolare con riferimento al livello massimo e alla composizione della spesa pubblica.
Il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) ha quindi espresso il voto favorevole del Gruppo per una riforma importante per restituire al Paese nuove prospettive di rilancio e di sviluppo e rendere virtuosa la gestione dei bilanci non solo dello Stato ma anche delle Regioni e degli enti locali.
Anche il sen. Massimo Garavaglia (LNP) ha dichiarato voto favorevole, pur mantenendo perplessità nel merito delle norme introdotte e anche nel metodo seguito che ha reso necessario un ordine del giorno interpretativo affinché, nella fretta con cui si intende procedere al varo della modifica costituzionale, non si ecceda nel processo di progressiva cessione di sovranità nazionale.
Il sen. Morando (PD) ha dichiarato un convinto voto favorevole all'approvazione di un testo che va nella direzione da tempo intrapresa dal PD al fine di procedere a una riforma profonda e permanente delle regole che presiedono alla decisione, alla gestione e al controllo dei bilanci delle pubbliche amministrazioni.
Infine, il sen. Pichetto Fratin (PdL) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo ad una riforma che garantirà i necessari elementi di certezza e di rigore in materia di conti pubblici ma che contiene anche opportuni principi di flessibilità, nel rispetto del ruolo e delle prerogative del Parlamento.
(La seduta è terminata alle ore 13:22 )