Giovedì 5 Maggio 2011 - 550ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 10:02)

Con l'approvazione della risoluzione presentata dalla maggioranza, nel testo comprendente le modificazioni apportate ieri dall'Assemblea, il Senato ha concluso l'esame del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4). Le altre proposte di risoluzione sono quindi risultate precluse.

Il sen. Baldassarri (FLI) ha dichiarato voto contrario, definendo il DEF surreale poiché basato su ipotesi del tutto aleatorie e ad oggi poco fondate relative all'andamento del cambio euro-dollaro e del prezzo del petrolio. Se si aggiunge la decisione di abbandonare la scelta nucleare e la cronica sottovalutazione della retroazione delle manovre di finanza pubblica sull'andamento dell'economia reale, si delinea una politica economica che riduce la crescita e l'occupazione e aumenta il divario territoriale.

Voto favorevole è stato invece dichiarato dal sen. Viespoli (CN-Io Sud), considerato che il Documento presta la dovuta attenzione alla tenuta delle politiche di bilancio e dei conti, da cui occorre ripartire per cercare di innestare processi di sviluppo. Se il giudizio è molto positivo sul versante delle misure riguardanti il tema del lavoro, si avverte però una mancanza di slancio riformista ed una insufficiente valutazione delle misure da adottare per lo sviluppo del Mezzogiorno.

Il sen. Mascitelli (IdV) ha argomentato il voto contrario del Gruppo sottolineando l'inconsistenza del DEF e delle politiche economiche del Governo, che abbandona la scelta nucleare, si dimostra incapace di riformare il fisco, dimentica i progetti relativi alle infrastrutture e soprattutto non riesce più a parlare alle famiglie, ai lavoratori, alle imprese, ai cittadini del Sud, agli enti locali e persino alla sua stessa maggioranza.

Il voto contrario del Gruppo UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE è stato dichiarato dal sen. Musso secondo il quale il DEF non riesce a conseguire gli obiettivi di contenimento del disavanzo e di crescita del PIL. Mentre si avverte il bisogno di progettare il cambiamento strutturale dell'economia e della società incidendo sulla competitività del Paese, il DEF risulta privo di impatto riformatore.

Il sen. Vaccari (LNP), nell'esprimere il voto favorevole del Gruppo, ha rilevato come la migliore dimostrazione del buon operato del Governo sia rappresentato dal fatto che, a differenza di molti Paesi europei, non vi sarà bisogno di manovre correttive. Il Programma nazionale di riforma, vero fulcro del DEF, individua il percorso riformatore da inserire nella grande cornice del federalismo fiscale, indispensabile anche per eliminare alcune sperequazioni in atto ai danni del Nord.

Il sen. Giaretta (PD) ha dichiarato invece il voto contrario del Gruppo richiamando le difficoltà in cui versano molti settori sociali e produttivi cui occorrerebbe rispondere con interventi straordinari. Al contrario il Governo si limita all'ordinaria amministrazione con un evidente atteggiamento rinunciatario sul piano delle pur necessarie riforme.

Favorevole infine il voto dichiarato dal sen. Azzollini (PdL) che ha richiamato l'unanime giudizio sulla capacità dimostrata dal Governo nel tenere sotto controllo i conti pubblici nella difficilissima congiuntura economica. Se si riuscirà ad eliminare l'appesantimento burocratico e legislativo che grava sui settori produttivi in ambito sia nazionale che europeo, sarà presto possibile conseguire anche l'obiettivo dello sviluppo.

L'Assemblea ha quindi accolto la proposta di rinvio del seguito della discussione della mozione n. 379 sulla razionalizzazione della rete diplomatico-consolare italiana avanzata dal Sottosegretario di Stato per gli affari esteri Mantica. Alla luce della riformulazione da parte del presentatore, sen. Micheloni (PD), sulla mozione potrebbe manifestarsi un largo consenso, il che ne rende opportuno l'esame in occasione della discussione del provvedimento di riforma dei Comites. Nel frattempo il Governo si impegna a sospendere ogni attività relativa alla razionalizzazione della rete consolare. Il Presidente Schifani ha quindi assunto l'impegno di presentare alla prossima Conferenza dei Capigruppo la proposta di modificare il calendario nel senso di inserire la discussione di entrambi i provvedimenti quale primo punto all'ordine del giorno della seduta del 17 maggio.

Infine, il Senato ha approvato un ordine del giorno unitario presentato in sostituzione delle mozioni sugli stabilimenti balneari di cui era già stata avviata la discussione nel corso di precedenti sedute. Il sen. Cursi (PdL) ha illustrato il documento che, in considerazione dell'unicità delle caratteristiche del settore rispetto agli altri Paesi dell'UE e della specificità delle imprese operanti nel comparto, impegna il Governo ad agire in sede comunitaria affinché, tra l'altro, si individuino per le imprese italiane soluzioni diverse da quelle previste nella cosiddetta direttiva servizi dell'UE. Il Sottosegretario Mantica ha accolto l'ordine del giorno, sostenuto da tutti i Gruppi come attestato dagli interventi dei sen. Mercatali, Armato, Granaiola, Legnini (PD), Spadoni Urbani, Bornacin, Pastore, Baldini (PdL), Piscitelli (CN-Io Sud), Gustavino, Sbarbati (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE), Monti, Boldi (LNP), Di Nardo (IdV) e Milana (API).

(La seduta è terminata alle ore 13:20 )



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