Mercoledì 20 Aprile 2011 - 545ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 10:06)
L'Assemblea del Senato ha proseguito l'esame degli emendamenti riferiti agli articoli del ddl n. 2665 di conversione in legge del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, recante disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo.
Il Ministro dello sviluppo economico Romani ha illustrato all'Assemblea l'emendamento interamente sostitutivo dell'articolo 5 che abroga le disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari, per i quali il testo originario del decreto stabiliva una moratoria di un anno. A seguito del terremoto in Giappone e del gravissimo incidente alla centrale nucleare di Fukushima, i Governi europei, seppure con diversa intensità, si sono impegnati in una riflessione sull'uso del nucleare, che in Italia ha portato il Governo dapprima a decidere una moratoria di un anno e poi a presentare l'emendamento che rappresenta una naturale evoluzione di un quadro che non può essere costretto all'interno di vincoli temporali predefiniti. Il Ministro ha delineato un percorso che prevede la piena compartecipazione dell'Italia alla definizione dei nuovi standard di sicurezza europei, una presenza industriale legittimata da una filiera esistente nel Paese e che si stava rafforzando, uno sforzo scientifico nella ricerca avanzata per il nuovo nucleare europeo. Solo al termine di tale percorso potrà essere chiaramente definito il quadro di compatibilità nucleare, operazione che sarebbe impedita da un referendum che chiamerebbe gli italiani a scegliere tra un programma nucleare di fatto superato ed una rinuncia definitiva al nucleare operata sull'onda dell'emozione che comprometterebbe la posizione dell'Italia in Europa sulla materia. Il Ministro ha infine annunciato l'apertura di una nuova fase che dovrà condurre alla ridefinizione della strategia energetica nazionale in grado di soddisfare esigenze di sicurezza della produzione di energia, di compatibilità ambientale, di idoneità quantitativa dell'approvvigionamento di energia, di economicità per famiglie ed imprese, di attenuazione delle condizioni di dipendenza dai Paesi esportatori di petrolio e gas.
Sulle dichiarazioni del Ministro si è quindi aperto un dibattito cui hanno preso parte i sen. Peterlini, D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE), Rutelli (API), Belisario (IdV), Cagnin (LNP) e Menardi (CN-Io Sud).
La maggioranza ha sottolineato la coerenza della posizione del Governo stante l'indubbia opportunità di un nuovo approccio alle politiche energetiche, a partire da una riconsiderazione del nucleare, mentre le opposizioni hanno lamentato il carattere strumentale dell'emendamento del Governo, il cui interesse primario è quello di evitare lo svolgimento del referendum, senza peraltro che risulti chiara e definitiva la rinuncia al nucleare.
Il seguito del dibattito sulle dichiarazioni del Ministro Romani, nonché il seguito dell'esame del provvedimento sono stati rinviati al pomeriggio.
Prima dell'intervento del Ministro, l'Assemblea aveva esaminato gli emendamenti presentati all'articolo 6, che modifica per le sole aziende sanitarie della Regione Abruzzo il parametro atto a definire la percentuale di spesa sostenuta per alcune categorie di personale, e all'articolo 7, che amplia l'oggetto sociale della Cassa depositi e prestiti comprendendone l'assunzione di partecipazioni in società la cui attività sia considerata strategica per gli interessi nazionali.
In apertura di seduta il sen. Asciutti (PdL) ha richiamato l'attenzione dell'Assemblea sulla Giornata del ricordo del genocidio armeno verificatosi nel 1915. Il sen. Perduca (Radicali nel PD) ha sottolineato come occorra anche evidenziare gli sforzi che Turchia e Armenia stanno compiendo per aprire un dialogo che tenga conto delle ragioni storiche e politiche che sottendono alle vicende in questione.
Nel corso della seduta il sen. Zanda (PD) ha insistito nel chiedere una nuova riunione della Conferenza dei Capigruppo per rivedere la decisione di non tenere sedute nella settimana tra il 25 aprile e il 1° maggio, periodo da utilizzare per esprimere il parere sul Documento di economia e finanza. Il Presidente Schifani ha ribadito l'intenzione di non modificare il calendario adottato all'unanimità dai Capigruppo, anche in considerazione dell'assicurazione fornita dal Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti che la trasmissione del DEF a Bruxelles avverrà soltanto dopo l'espressione del parere da parte del Senato. Sul punto sono intervenuti anche i sen. Belisario, Li Gotti (IdV), Morando, Marini (PD), Gasparri, Quagliariello (PdL), D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE) e Baldassarri (FLI).
(La seduta è terminata alle ore 13:29 )