Mercoledì 23 Marzo 2011 - 525ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 17:03)
I Ministri degli affari esteri Frattini e della difesa La Russa hanno reso un'ampia informativa all'Assemblea sulla situazione relativa alla crisi libica e all'intervento delle forze alleate per l'applicazione della risoluzione ONU 1973.
Richiamati i sentimenti di profonda amicizia tra i popoli italiano e libico e gli stretti rapporti tra i due Paesi peraltro alimentati dal gesto di riconciliazione compiuto rispetto al passato coloniale, sono stati ripercorsi gli eventi susseguitisi a partire dai tentativi inizialmente compiuti dall'Italia per favorire una soluzione pacifica. L'Italia ha poi condiviso le prime sanzioni decise dall'ONU e soprattutto la successiva risoluzione 1973, sbocco inevitabile nel momento in cui il regime di Gheddafi ha deciso di porsi fuori dalla legalità internazionale. Il Governo italiano ha immediatamente coinvolto il Parlamento, ottenendo un primo via libera dalle Commissioni esteri e difesa di entrambe le Camere, con un voto unanime seppure in assenza dei rappresentanti della Lega Nord e dell'Italia dei Valori. Grazie a tale autorizzazione, l'Italia ha potuto garantire non solo la disponibilità delle basi sul territorio nazionale, ma anche l'adesione operativa all'intervento concretizzatasi nella copertura dello spazio aereo nazionale e nel ricorso a mezzi navali e a mezzi aerei con compiti esclusivamente di neutralizzazione degli impianti radar e di scorta ad altri velivoli. L'Italia persegue essenzialmente la piena attuazione della risoluzione 1973 e il ripristino nella fase post-bellica del rapporto bilaterale preferenziale e ha già avviato proficui contatti con le autorità provvisorie di Bengasi e un continuo dialogo con i Paesi della Lega araba. La posizione di primo piano assunta dall'Italia è stata corroborata dalle determinazioni della comunità internazionale, che ha condiviso la fase di immediato intervento volto a scongiurare il massacro della popolazione civile, ma che è sembrata poi dividersi sulla necessità, richiesta con forza dall'Italia, di un'unica catena di controllo e di comando assegnata alla NATO, posizione finalmente accettata anche dalla Francia e che ha consentito di superare le perplessità di alcuni Paesi arabi. Detto che il comando dell'azione di pattugliamento navale nel Mediterraneo è stato assegnato all'Italia e che l'UE continuerà ad assicurare ogni possibile sforzo per l'assistenza, il soccorso e l'eventuale evacuazione della popolazione civile, l'Italia ha chiesto una pianificazione europea delle operazioni di assistenza umanitaria che tenga conto anche del principio di solidarietà nei confronti dei Paesi europei rivieraschi maggiormente esposti ai flussi di esuli e migranti. Alle sanzioni economiche già assunte a livello internazionale se ne aggiungeranno altre sui prodotti petroliferi ed in ogni caso sono già stati attivati i meccanismi giuridici internazionali atti a garantire l'impossibilità di alterare le posizioni contrattualmente acquisite sul mercato libico e a garantire le imprese da possibili azioni per inadempimento contrattuale. Il Trattato bilaterale Italia-Libia, già sospeso di fatto dopo il primo pronunciamento dell'ONU, lo è ora anche di diritto a seguito dell'approvazione della risoluzione 1973, ma esso riprenderà comunque vigenza a conclusione della crisi in atto. Il processo politico-militare, partito con una straordinaria accelerazione volta ad evitare una strage di civili, dovrà facilitare una soluzione di integrità territoriale della Libia e il processo di affermazione democratica nel Paese. L'Italia, anche grazie alla nuova prova di prontezza ed efficienza delle sue Forze armate, gode oggi di un'autorevolezza nei rapporti con gli alleati che rende più forte la ferma richiesta italiana di condivisione europea degli oneri conseguenti a possibili massicci flussi migratori, che andranno comunque trattati distinguendo la posizione di profughi e richiedenti asilo da quella degli immigrati clandestini.
Non essendo stata accolta, per l'opposizione dei Gruppi PdL e LNP e della componente radicale del PD, una proposta della sen. Finocchiaro (PD) di convergere su un'unica proposta di risoluzione di semplice ed unanime approvazione delle dichiarazioni del Governo, l'Assemblea ha approvato la risoluzione della maggioranza integrata con l'intero testo della risoluzione presentata dal Gruppo PD, anch'essa successivamente approvata. Respinte invece la risoluzione presentata dal Gruppo IdV, quella sostenuta dai Gruppi UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE, API, FLI e MPA e quella recante le firme dei senatori radicali nel PD.
In sede di dichiarazioni di voto, la sen. Contini (FLI) ha lamentato l'eccessiva prudenza del Governo che ha fatto perdere all'Italia il ruolo chiave che avrebbe dovuto giocare nel Mediterraneo. Il sen. Viespoli (Coesione nazionale) ha sottolineato come, in un contesto di assenza di leadership internazionale, sia interesse dell'Italia recuperare il ruolo di coordinamento da parte della NATO, proponendosi come Paese guida per la fase post-bellica. Il sen. Rutelli (API) ha dichiarato, quale espressione di massima assunzione di responsabilità, il voto favorevole a tutte le risoluzioni e la non partecipazione al voto di quella della maggioranza, giudicando inadeguata e caratterizzata da posizioni ondivaghe la gestione della crisi da parte del Governo. Anche il sen. Belisario (IdV) ha lamentato la perdita di credibilità internazionale dovuta agli atteggiamenti del Presidente del Consiglio, cui va imputata anche la grave mancanza di sensibilità istituzionale dimostrata con la sua assenza all'odierno dibattito parlamentare, ed ha chiesto il pieno coinvolgimento dell'Europa per fornire assistenza e vera solidarietà ai migranti. Il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE) ha accusato il Presidente Berlusconi di non avere assunto iniziative di mediazione per timidezza nei confronti di Gheddafi, né la risoluzione di maggioranza presenta espressioni di condanna del regime libico. Le richieste della Lega Nord hanno spinto il Governo ad assumere decisioni penalizzanti per la Regione Sicilia e la maggioranza a rifiutare un possibile voto unanime del Parlamento a sostegno dell'azione dei militari italiani impegnati in Libia. Il sen. Pistorio (MPA), oltre a condividere le considerazioni relative ai sacrifici ingiustamente imposti al territorio siciliano, ha rilevato come l'Italia viva una condizione di difficoltà nei rapporti internazionali a causa del rapporto di amicizia tra il Presidente Berlusconi ed il dittatore Gheddafi. Il sen. Bricolo (LNP) ha assicurato il sostegno alla missione in Libia, ma la posizione dell'Italia dovrà essere ispirata all'interesse nazionale, per evitare ogni possibile ripercussione negativa sulle imprese italiane e sui flussi migratori che vanno bloccati con l'applicazione integrale della normativa italiana in materia. La sen. Finocchiaro (PD) ha evidenziato l'atteggiamento coerente del PD, la cui risoluzione, che riproduce il testo già approvato dalle Commissioni riunite, rafforza il ruolo dell'Italia, all'opposto di quella della maggioranza che, a causa del condizionamento della Lega Nord, ignora vergognosamente il genocidio in atto e dimentica il dovere di solidarietà nei confronti di chi fugge dalle bombe. Infine, il sen. Gasparri (PdL) ha ringraziato il Governo per il rispetto dimostrato nei confronti del Parlamento, a differenza di quanto accaduto in altre occasioni quando Governi di sinistra assunsero decisioni di guerra all'insaputa delle Camere. Mentre quei Governi senza il sostegno del centrodestra non avrebbero mai avuto una maggioranza in politica estera, la risoluzione del centrodestra consente oggi di dimostrare che la maggioranza sostiene pienamente un Governo che anche in occasione della crisi libica sta ottenendo evidenti successi diplomatici e sta perseguendo con realismo l'interesse nazionale.
In precedenza, la discussione si era svolta con gli interventi dei sen. Bonino (Radicali nel PD), Tonini, Livi Bacci, Di Giovan Paolo, Pinotti, Marini (PD), Musso, Sbarbati (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE), Palmizio, Carrara (Coesione nazionale), Divina, Alberto Filippi (LNP), D'Alì, Compagna, Quagliariello (PdL), Pedica (IdV) e Germontani (FLI).
(La seduta è terminata alle ore 22:25 )