Martedì 15 Marzo 2011 - 520ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:16)

Il Presidente Schifani ha invitato l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio in segno di cordoglio per l'immane tragedia che ha colpito il Giappone e che presenta profili di sempre maggiore gravità ed ha comunicato di avere già espresso formalmente, a nome del Senato, i sentimenti di profonda solidarietà e vicinanza al popolo giapponese, al quale l'Italia ha già manifestato disponibilità a fornire ogni possibile aiuto, come è doveroso per l'intera comunità internazionale.

L'Assemblea del Senato ha approvato in seconda lettura, con modificazioni, il ddl n. 2482 recante modifiche al testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, concernenti la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate in mercati regolamentati, esaminato ed approvato in sede redigente insieme agli altri disegni di legge sullo stesso argomento nn. 1719, 1819, 2194 e 2328.

La relatrice, sen. Germontani (FLI), ha evidenziato come in Italia, in controtendenza rispetto ad altre grandi democrazie occidentali, le donne scontino ancora un forte divario di genere nella rappresentanza politica, nei media, in qualche carriera pubblica, nella conduzione delle imprese e nell'accesso al mercato del lavoro. Come sottolineato dal Capo dello Stato lo scorso 8 marzo, per raggiungere una parità sostanziale tra uomo donna è necessario incidere essenzialmente sulla cultura diffusa, sulla concezione del ruolo della donna, sugli squilibri persistenti e capillari nelle relazioni tra i generi, su un'immagine consumistica che la riduce da soggetto ad oggetto, propiziando comportamenti aggressivi. La relatrice ha quindi esposto il percorso seguito in Commissione dove si è proceduto ad una serie di modifiche rispetto al testo pervenuto dalla Camera dei deputati.

Ad avviso della Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Viale la Commissione ha licenziato un testo equilibrato e ragionevole, in particolare riguardo alla necessaria ed opportuna gradualità prevista nell'applicazione della misura della decadenza degli organi di controllo e dei consigli di amministrazione per la mancata osservanza delle disposizioni previste nel provvedimento che, anticipando le nuove misure legislative annunciate sul tema dalla Commissione europea, porterà l'Italia all'avanguardia in Europa.

In sede di votazione finale, il voto favorevole di tutti i Gruppi del Senato è stato dichiarato dai sen. Carlino (IdV), Bianchi (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE), Mura (LNP), Baio (API), Finocchiaro (PD) e Gasparri (PdL) i quali, pur con sfumature diverse, hanno concordato sull'opportunità di introdurre nell'ordinamento italiano misure atte a consentire la creazione di occasioni, oggi precluse, nell'ambito delle quali il merito delle donne possa pienamente dispiegarsi. Non sono mancate tuttavia voci in dissenso. Hanno dichiarato di non partecipare al voto i sen. Poli Bortone (Coesione nazionale), Bonino (a nome dei tre senatori radicali nel PD), Caruso e Longo (PdL); hanno invece dichiarato di astenersi i sen. Castro, Compagna, Giovanardi, Orsi e Malan (PdL); infine, il personale voto contrario è stato annunciato dai sen. Casoli e Pastore (PdL).

Il Senato ha quindi votato a favore della costituzione in giudizio del Senato della Repubblica per resistere in un conflitto di attribuzione sollevato dalla Corte di Appello di Roma in relazione ad un procedimento civile riguardante il senatore Roberto Castelli, avallando la tesi della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari secondo cui le dichiarazioni rese dal sen. Castelli e oggetto del procedimento costituivano opinioni espresse nell'esercizio delle sue funzioni. A sostegno della proposta della Giunta si sono dichiarati i sen. Mazzatorta (LNP) e Sarro (PdL), mentre il voto contrario dei rispettivi Gruppi è stato motivato dai sen. Li Gotti (IdV) e Sanna (PD).

Il Senato è quindi passato al seguito della discussione di mozioni su donne e sistema dei media, dibattito ampiamente svolto lo scorso 9 marzo quando si convenne di rinviare la votazione finale al fine di confluire su un documento condiviso. L'odierna seduta è stata infatti dedicata all'esame di un ordine del giorno unitario, accolto dal Ministro per le pari opportunità Carfagna, che impegna il Governo ad una serie di azioni positive. A sostegno dell'ordine del giorno, approvato all'unanimità, si sono espressi i sen. Bianconi, Lauro, Allegrini (PdL), Vittoria Franco, Procacci (PD), Poretti (Radicali nel PD), Carlino (IdV), Germontani (FLI), Gustavino (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE) e Aderenti (LNP).

(La seduta è terminata alle ore 20:15 )



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