Sabato 26 Febbraio 2011 - 510ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 11:05)
Con 159 voti favorevoli, 126 contrari e 2 astenuti, il Senato ha definitivamente approvato il ddl n. 2518-B di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie.
L'Assemblea ha esaminato il testo approvato ieri, con voto di fiducia, dalla Camera dei deputati, recante alcune modifiche inserite dal Governo per tenere conto delle osservazioni espresse sul provvedimento dal Presidente della Repubblica.
Come illustrato dai relatori, sen. Malan e Pichetto Fratin (PdL), sono state soppresse, tra l'altro, norme relative alla demolizione di immobili in Campania, alle concessioni in favore degli operatori danneggiati da fenomeni vulcanici, alla durata dell'incarico dei vertici dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici. I principali punti di innovazione riguardano il termine per la scadenza del divieto agli intrecci proprietari tra stampa e televisioni che è stato ripristinato al 31 marzo, alcune norme di riorganizzazione della Consob, lo slittamento di sei mesi per il pagamento delle quote latte, la proroga al 2014 del termine entro il quale le fondazioni bancarie dovranno scendere sotto il tetto dello 0,5 per cento nelle popolari, la fissazione a dieci anni del termine entro il quale, prima che scatti la prescrizione, poter chiedere il pagamento degli interessi prodotti da altri interessi. Per il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Viale tali modifiche dimostrano l'atteggiamento di grande disponibilità mostrato dal Governo anche rispetto alle istanze provenienti dall'opposizione su un provvedimento di grande complessità.
Respinte le questioni pregiudiziali avanzate dai sen. Li Gotti (IdV) e Ceccanti (PdL), in discussione generale, cui hanno preso parte i sen. Morando, Adamo, Giaretta (PD), Lannutti (IdV), Massimo Garavaglia (LNP), sono stati illustrati numerosi ordini del giorno, molti dei quali sono stati accolti dal Governo.
In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. Milana (API), nel motivare il voto contrario, ha definito scandaloso l'ulteriore sostegno che il decreto assicura agli allevatori in tema di quote latte con risorse sottratte al Fondo per la cura e l'assistenza dei malati di cancro ed ha lamentato l'esiguità dei fondi per la cultura e in particolare il dimezzamento del Fondo unico per lo spettacolo.
Contrario anche il voto dichiarato dal sen. Mascitelli (IdV), secondo cui il decreto è un contenitore vuoto rispetto agli interessi dei cittadini, vessati da un ulteriore incremento della pressione fiscale, mentre interviene a sostegno delle banche e degli interessi editoriali del premier, ormai in pieno delirio di onnipotenza come dimostra l'abuso della decretazione d'urgenza. Anche in considerazione della totale assenza di un credibile progetto di Governo, il Presidente Berlusconi dovrebbe farsi da parte per restituire dignità agli italiani e prestigio alle istituzioni.
A sostegno del no al provvedimento, il sen. Pistorio (MPA-AS) ha rilevato come il decreto sia emblematico del rapporto malato che intercorre tra Governo e Parlamento, la cui fragilità è frutto di una legge elettorale che fa emergere il peggio dalla politica. Il decreto risulta iniquo, incapace di assicurare perequazione tra i territori, imbarazzante nella norma sulle quote latte ed ha imposto al Capo dello Stato un intervento imparziale di cui si sentirà presto di nuovo bisogno al momento in cui la maggioranza porrà mano alla riforma della giustizia.
Anche il sen. Gustavino (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-Io Sud-MRE) ha dichiarato il voto contrario del Gruppo ad un provvedimento che, oltre ad essere di per sé un'anomalia italiana, nell'attuale versione è stato ampliato al punto da apparire una seconda finanziaria e reso particolarmente disomogeneo nei contenuti, con misure in alcuni casi inaccettabili, ad esempio laddove scarica sui Comuni vittime di calamità naturali l'onere di imporre tasse sui propri amministrati per fronteggiare le emergenze.
Il sen. Baldassarre ha dichiarato il voto contrario del FLI ad un decreto che appare ingiusto, in particolare per le modalità con cui di fatto non risolve il problema dell'anatocismo bancario a danno dei cittadini. Più in generale, l'iter del provvedimento ha evidenziato l'assoluta necessità di ricondurre su binari istituzionali più corretti i rapporti tra Governo e Parlamento.
Il voto favorevole del Gruppo è stato dichiarato dal sen. Vaccari (LNP), che ha sottolineato come grazie al decreto saranno risolti molti problemi concreti che interessano i cittadini, grazie alle misure a sostegno delle famiglie, delle imprese e dell'occupazione, ai fondi garantiti al Veneto e alla Liguria colpiti da eventi alluvionali, alle risorse rese disponibili per i terremotati abruzzesi, alla messa in sicurezza del sistema bancario. Resta incombente il pericolo di crisi umanitaria a seguito delle note vicende in corso in Libia, rispetto al quale l'Europa non può lasciare l'Italia da sola a fronteggiare l'emergenza.
La sen. Finocchiaro (PD) ha dichiarato il voto contrario del Gruppo che inutilmente aveva tentato nel corso dell'iter parlamentare di introdurre quei miglioramenti che sono stati ottenuti solo grazie all'intervento del Capo dello Stato. Il decreto, oltre che irrispettoso dei limiti che la Costituzione pone alla decretazione d'urgenza, incrementa il carico fiscale, addirittura imponendo nuove tasse ai cittadini che in futuro saranno vittime di calamità naturali, avvantaggia le banche e premia i truffatori delle quote latte scandalosamente sottraendo a tal fine risorse alla cura e all'assistenza dei malati di cancro.
Infine, il voto favorevole del Gruppo è stato dichiarato dal sen. Vizzini (PdL) che ha elencato le numerose questioni cui il provvedimento fornisce risposta. Premesso che il tema degli intrecci proprietari tra stampa e televisioni non è stato affrontato dal Governo Prodi, che peraltro si caratterizzò per un ben più massiccio ricorso alla decretazione d'urgenza e per provvedimenti finanziari o di proroga dei termini molto più disomogenei del decreto oggi in esame, il sen. Vizzini ha sottolineato come il vero tema da affrontare sia quello del corretto funzionamento del Parlamento, cui va restituita centralità, e del Governo, che deve poter attuare in tempi certi il proprio programma.
In chiusura di seduta, il Presidente Schifani ha espresso la solidarietà del Senato nei confronti del popolo libico, impegnato in una battaglia di libertà che deve trovare la concreta vicinanza dell'UE e della comunità internazionale.
(La seduta è terminata alle ore 15:02 )