Lunedì 6 Dicembre 2010 - 468ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 10:01)
Il Senato ha avviato la discussione congiunta, in seconda lettura, dei disegni di legge n. 2464 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011) e n. 2465 recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
I relatori sui due provvedimenti, rispettivamente i sen. Tancredi e Lenna (PdL), ne hanno illustrato i contenuti, evidenziando anzitutto come la Commissione bilancio abbia riconfermato l'orientamento della maggioranza e del Governo di lasciare invariata la legge di stabilità, così come pervenuta dalla Camera. La legge di stabilità interviene in un anno caratterizzato dal ritorno alla crescita dell'economia mondiale, ma anche dall'instabilità finanziaria di importanti Paesi dell'area euro, situazione che da un lato ha messo in dubbio la stessa tenuta della moneta unica e dall'altro ha spinto l'Unione ad accelerare il coordinamento delle politiche finanziarie e di bilancio degli Stati membri. Nel corso dell'esame alla Camera dei deputati il testo ha visto aumentare il numero degli interventi, anche oltre i limiti di contenuto propri della legge di stabilità, volti a fronteggiare l'attuale situazione di crisi economico-finanziaria. Se il rapporto deficit/PIL segna un confortante 5,3 per cento, il debito pubblico si conferma fra i più alti in Europa, al 116 per cento. Fra i principali interventi, si segnalano quelli a favore dell'università, l'istituzione di un credito di imposta in favore delle imprese che affidano attività di ricerca e sviluppo ad università o enti pubblici di ricerca, l'integrazione del Fondo di intervento integrativo da ripartire fra le Regioni per la concessione dei prestiti d'onore e l'erogazione delle borse di studio agli studenti universitari, il rifinanziamento del Fondo per le missioni internazionali di pace, l'incremento del finanziamento del Fondo sociale per l'occupazione e formazione, la proroga per il 2011 del regime di detassazione dei contratti di produttività e, in particolare, dei redditi percepiti per effetto di incrementi di produttività, la proroga del cosiddetto ecobonus del 55 per cento per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e delle abitazioni, una serie di interventi in favore delle scuole non statali, per la gratuità dei libri di testo scolastici, per la proroga del 5 per mille, per il sostegno al settore dell'editoria e delle università non statali legalmente riconosciute, la previsione di interventi nel settore agricolo e in quello sanitario, misure di sostegno dell'editoria, tra cui nel triennio 2011-2013 il finanziamento concesso all'emittenza televisiva locale, l'esplicitazione della normativa relativa al concorso delle autonomie territoriali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica. Tutto ciò finalizzato alla crescita intelligente di un'economia basata sulla conoscenza e sulla innovazione, una crescita sostenibile con un più efficiente utilizzo delle risorse e più competitività. Viene poi confermata la struttura per missioni e programmi del bilancio dello Stato sperimentata a partire dal 2008. Il ddl di bilancio per il 2011 si presenta articolato in 13 stati di previsione per la spesa e uno per l'entrata, 34 missioni e 175 programmi. Il saldo netto da finanziare si prevede pari a -40 miliardi, in miglioramento di circa 15 miliardi rispetto al saldo del bilancio assestato per il 2010. Dal lato della spesa, si palesa un miglioramento dovuto ad una contrazione delle spese finali del 3 per cento. La spesa corrente al netto degli interessi, invece, presenta un profilo decrescente per il biennio 2011-2012 (-4,3 e -0,5 per cento rispettivamente) e crescente per il 2013 (1,1 per cento). Anche la spesa in conto capitale mostra un andamento simile, diminuendo nel biennio 2011-2012 di 7,8 e 11,1 punti percentuali, per tornare poi a crescere nel 2013 del 18,9 per cento.
In qualità di relatori di minoranza, i sen. Lusi e Carloni (PD) ha evidenziato come la crisi internazionale sia ancora latente, soprattutto sul fronte della tenuta dell'euro, con l'Italia che versa in una condizione di rischio, soprattutto a causa delle dimensioni del debito pubblico, sostenibile solo se non viene meno la fiducia dei mercati. Per ora le turbolenze in ambito europeo si stanno traducendo in un aggravio nel costo del debito pubblico italiano, visti i rendimenti in rialzo dei titoli di Stato alle ultime aste. Tutto ciò testimonia il progressivo fallimento della politica economica e fiscale del Governo, che non è riuscito a risanare i conti pubblici e a far ripartire l'economia. Per affrontare i molti problemi ancora irrisolti, il PD ha avanzato proposte serie per sostenere i carichi familiari, ha suggerito di alleggerire l'IRAP sul costo del lavoro e soprattutto ha contestato la politica dei tagli lineari che colpiscono direttamente settori di spesa di primaria importanza, come l'istruzione, la sanità, le politiche sociali ed ambientali. Il Governo invece si limita ad affidare il risanamento dei conti pubblici solo alla riforma delle pensioni e la ripresa e la crescita soltanto alla scelta nucleare, quando invece occorrerebbe puntare alla crescita, alla domanda interna e a mettere in moto processi di investimento pubblici e privati. L'Italia subisce un forte arretramento in termini di competitività e di capacità del comparto industriale di reagire alla crisi, mentre diminuiscono i flussi di investimento diretto di imprese estere nel nostro territorio. La situazione del mercato del lavoro è drammatica, si incrementano le disuguaglianze sociali, aggravate dalla condizione sempre più marginale dei giovani e delle donne. La crisi ha visto ampliare i divari territoriali ed in particolare quello Nord-Sud con una intensità che non ha precedenti. Per invertire la rotta occorrono scelte e decisioni di lungo periodo, frutto di partecipazione e condivisione ampie.
Nel corso della successiva discussione congiunta, sono intervenuti i sen. Morando, Mercatali, Molinari, Baio, Biondelli, Armato, Della Monica, Sangalli, Vita, Passoni (PD), Pichetto Fratin, Spadoni Urbani, Saccomanno (PdL), Bugnano, Carlino, De Toni (IdV), Pinzger (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-Io Sud-MRE) e Germontani (FLI).
Il seguito della discussione è stato rinviato al pomeriggio.
(La seduta è terminata alle ore 14:03 )