Giovedì 30 Settembre 2010 - 431ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 09:44)
Con 174 voti favorevoli e 129 contrari il Senato ha approvato la questione di fiducia posta dal Governo sulle tre proposte di risoluzione, di identico contenuto, presentate dai senatori Gasparri (PdL), Bricolo (LNP), Viespoli (FLI) e Pistorio (MPA-AS).
Il Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi è intervenuto in Senato all'indomani del voto di fiducia accordato ieri dalla Camera dei Deputati. Il Premier ha anzitutto sottolineato il significato politico di un voto più ampio di quello ottenuto ad inizio legislatura, a testimonianza del rafforzamento della maggioranza e della possibilità che la restante parte della legislatura assuma definitivamente un carattere costituente.
Il Presidente Berlusconi ha richiamato i cinque punti programmatici alla base del suo disegno riformatore: il federalismo fiscale, la riforma tributaria, la riforma della giustizia, la sicurezza dei cittadini e l'immigrazione e, infine, il piano per il Sud.
Il federalismo fiscale rigoroso e solidale, uno dei pilastri della coalizione di Governo, produrrà maggiori benefici proprio per le aree più svantaggiate, non comporterà maggiori costi per lo Stato e produrrà a regime una diminuzione della pressione fiscale.
La riforma della giustizia, una priorità per il Paese, completerà un percorso già avviato e costellato da significativi risultati. Oltre ad un intervento sulla struttura del CSM in linea con la separazione delle carriere e il rafforzamento della responsabilità dei magistrati che sbagliano, si procederà al varo della legge a tutela delle alte cariche dello Stato, a rendere ragionevole la durata dei processi, a dare attuazione al piano carceri e a proseguire la lotta contro la criminalità organizzata.
Il Mezzogiorno ha bisogno di regole che vengano rispettate e di adeguate infrastrutture materiali e immateriali, a partire dal completamento della Salerno-Reggio Calabria e dalla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. Misure in campo economico come gli interventi di fiscalità di vantaggio e il varo della Banca del Sud, coniugate a interventi di semplificazione del mercato del lavoro e ad un forte sostegno al sistema educativo, possono configurare una strategia di sviluppo del Meridione e dell'intero Paese.
Consapevole della delicatezza del momento politico e della difficoltà della congiuntura economica internazionale, certo della possibilità di coagulare ampio consenso intorno a temi fondamentali quali la difesa della vita, il Presidente del Consiglio ha infine rivolto un appello all'intero Parlamento affinché il Governo riceva la fiducia necessaria per portare a compimento il programma.
Le diverse valutazioni dell'operato del Governo, dei nuovi impegni assunti e del quadro politico generale che ha reso necessario l'odierno passaggio parlamentare sono state svolte, in sede di discussione generale, dai sen. Giaretta, Bonino, Casson, Ghedini, Bubbico, Tonini e Zanda (PD), Ghigo, Compagna, Ciarrapico, Fantetti, Benedetti Valentini, Bornacin, Butti, Nania, D'Ambrosio Lettieri, Pastore, Gramazio, Vizzini e Quagliariello (PdL), Villari e Astore (Misto), Valditara, Contini, Saia, Menardi e Baldassarri (FLI), Lannutti, Pardi e Li Gotti (IdV), Thaler Ausserhofer, Gustavino, Poli Bortone e Bianchi (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), Bodega, Mazzatorta, Paolo Franco e Divina (LNP) e Bruno (ApI).
In sede di replica il Presidente del Consiglio ha ringraziato il Gruppo Futuro e Libertà per lo spirito costruttivo e la lealtà manifestati; ha annunciato la realizzazione di un piano per la vita e ha respinto le critiche rivoltegli dall'opposizione, rivendicando con orgoglio i risultati dell'azione di Governo negli ambiti delle relazioni internazionali, delle misure anti-crisi, della tutela ambientale, dell'energia e della scuola.
In dichiarazione di voto, la sen. Thaler Ausserhofer ha annunciato l'astensione della Sudtiroler Volkspartei, mentre il sen. Fosson ha accordato la fiducia a nome dell'Union Valdotaine
Il sen. Rutelli (Misto-ApI) ha posto l'accento sul fallimento del bipolarismo e ha auspicato la formazione di una coalizione omogenea per varare autentiche riforme.
Il sen. Viespoli (FLI), nell'annunciare il voto di fiducia, ha auspicato il recupero di una strategia politica di ampio respiro e ha imputato al centrodestro la capacità di evitare la formazione di terzi poli. Ha invitato infine il Presidente del Consiglio a sbloccare i finanziamenti per le infrastrutture del Mezzogiorno e a istituire una Conferenza permanente per il Sud.
Il sen. Pistorio (MpA-Sud), nel dichiarare la fiducia, ha preannunciato un vigile controllo sui temi della legalità, dell'indipendenza della magistratura, delle infrastrutture e dello sviluppo del Mezzogiorno.
Il sen. Belisario (IdV), nel negare la fiducia, ha auspicato una riforma della legge elettorale e ha denunciato il carattere propagandistico delle affermazioni del Presidente del Consiglio, specialmente in materia di giustizia e sicurezza.
Il sen. D'Alia (UDC) ha negato la fiducia denunciando la mancanza di una politica per la crescita e sottolineando la scarsa credibilità del programma di riforme annunciato. I conflitti interni alla maggioranza, che hanno finito per rendere il Governo ostaggio della Lega Nord, sono la spia di una crisi istituzionale che sancisce il fallimento del progetto bipolare ideato da Berlusconi e Veltroni.
Il sen. Bricolo (LNP), nell'accordare la fiducia a nome della Lega Nord, ha posto l'accento sui vantaggi derivanti dal federalismo fiscale e sui risultati positivi dell'azione di contrasto della criminalità e della lotta all'immigrazione clandestina. Ha insistito infine sulla necessità di un Esecutivo forte e autorevole, escludendo la possibilità di Governi tecnici o di larghe intese.
La sen. Finocchiaro (PD) nel negare la fiducia ha sottolineato lo scarso spessore del discorso del Presidente del Consiglio che, reiterando vecchie promesse, occultando le difficoltà, ricorrendo ai trucchi del vituperato ceto politico, ha evidenziato la situazione di debolezza e di stallo della maggioranza.
Il sen. Gasparri (PdL) ha ricordato i risultati del lavoro della maggioranza, dal federalismo fiscale alle misure per Roma capitale, dalle norme per contrastare la crisi al giusto processo. Ha difeso, quindi, le ragioni del bipolarismo, appellandosi all'unità e alla coerenza del centrodestra, che non deve lasciare spazio ad una sinistra perdente.
(La seduta è terminata alle ore 18:59 )