Martedì 13 Luglio 2010 - 402ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 11:10)
Il Senato ha avviato l'esame del ddl n. 2228 di conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica.
Il relatore, sen. Azzollini (PdL), ha sottolineato come il decreto si sia reso necessario per fronteggiare le pressioni sul mercato conseguenti alla crisi greca e consenta di avviare l'attuazione degli intenti comuni assunti dall'Unione europea, la cui governance politica va peraltro rafforzata in senso democratico. Nell'attuale fase di consolidamento della ripresa da una crisi che non ha ancora esaurito i suoi effetti sull'economia reale e sulla finanza pubblica, la manovra proposta, che ha un impatto pari a circa l'1,5 per cento del PIL, produrrà un effetto di contenimento dei costi pubblici con conseguenze positive in termini di sviluppo certamente superiori al pur prevedibile ma limitato effetto di minore crescita a breve termine. Il 70 per cento della manovra consiste in riduzioni lineari delle spese dei Ministeri e in riduzioni dei trasferimenti a Regioni ed Enti locali. L'approfondito esame svolto in Commissione ha prodotto una serie di significative modifiche che riguardano soprattutto i settori della previdenza (dove si prevedono interventi di portata strutturale), delle autonomie locali, della pubblica amministrazione e della fiscalità.
I relatori di minoranza, sen. Mascitelli (IdV) e Giaretta (PD), hanno criticato la manovra giudicandola priva di coraggio e di prospettive strategiche, basata su analisi infondate di politica economica e pericolosa dal punto di vista della tenuta sociale del Paese. Il Governo, dopo aver peggiorato sensibilmente i dati relativi all'entità del debito pubblico, alla crescita del PIL (inferiore rispetto agli altri principali Paesi europei) e al tasso di crescita della spesa pubblica, interviene secondo una logica emergenziale incapace di incidere sulle dinamiche della spesa. Le proposte delle opposizioni vanno invece in direzione di una maggiore equità fiscale, mostrano attenzione per le famiglie e per le imprese, ricercano un bilanciamento tra amministrazione centrale e amministrazioni periferiche sulle quali il Governo scarica invece le inadempienze dello Stato, prevedono misure per sostenere lo sviluppo.
L'Assemblea ha quindi respinto la pregiudiziale di costituzionalità avanzata dalla sen. Bonino a nome della componente radicale del Gruppo PD. A favore della pregiudiziale si è espresso il sen. Legnini (PD), mentre voto contrario è stato dichiarato dal sen. Boscetto (PdL).
In sede di discussione generale sono poi intervenuti i sen. Barbolini (PD) e Izzo (PdL). Il seguito della discussione è stato quindi rinviato alla seduta pomeridiana.
In apertura di seduta, il Presidente Schifani aveva reso omaggio a Pietro Milio, senatore nella XIII legislatura, prematuramente scomparso lo scorso 19 giugno. Il Presidente ne ha ricordato l'attività di illustre penalista, l'azione politica nell'ambito della cultura laica e liberale, il contributo parlamentare svolto quale rappresentante del Partito radicale. Alle considerazioni del Presidente e al cordoglio del Senato si sono associati i sen. Divina (LNP), Bonino (PD) e Fleres (PdL).
(La seduta è terminata alle ore 13:59 )