Mercoledì 2 Dicembre 2009 - 295ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 16:30)
Il Senato ha approvato a larga maggioranza le mozioni sulle riforme costituzionali nn. 205 (testo 2), 207 e 210, mentre ha respinto la mozione n. 208. Il Presidente Schifani ha espresso grande compiacimento per la prova di responsabilità offerta dal Senato che ha dimostrato come la stagione costituente possa effettivamente aprirsi nel corso dell'attuale legislatura.
La mozione n. 205 (testo 2) avente quali primi firmatari i Capigruppo PD, sen. Finocchiaro, e UDC-SVP-Aut, sen. D'Alia, è stata illustrata dal sen. Bianco (PD) che ha evidenziato le ragioni che spingono a chiedere al Governo di impegnarsi a partecipare, con spirito di leale collaborazione, al confronto parlamentare di sistema sui temi delle riforme istituzionali, per giungere all'approvazione di un testo condiviso dalla più ampia maggioranza parlamentare che tenga conto della necessità della riduzione del numero dei parlamentari e della modifica della legge elettorale che ripristini il principio di rappresentanza; dell'esigenza di una discussione sul rafforzamento, nei rispettivi ambiti costituzionali, dei poteri e delle funzioni del Parlamento e del Governo; della rivisitazione del bicameralismo perfetto, anche in ragione dell'avvenuta approvazione del federalismo fiscale; dell'esigenza di una riforma delle norme di rango costituzionale relative all'ordinamento giurisdizionale che tenga fermi i principi di autonomia e indipendenza e riguardi l'equilibrio complessivo tra i poteri dello Stato.
Il sen. Pastore (PdL) ha motivato la mozione n. 207 presentata dal suo Gruppo, anch'essa tesa ad impegnare il Governo ad incoraggiare, con spirito di leale collaborazione, un confronto parlamentare sui temi delle riforme istituzionali, per giungere alla necessaria approvazione di un testo condiviso dalla più ampia maggioranza parlamentare che preveda la riduzione del numero dei parlamentari. Al Governo si chiede anche l'impegno a promuovere l'avvio della discussione sul rafforzamento dei poteri dell'esecutivo, nell'ambito di una coerente ed equilibrata revisione della forma di governo, a favorire il superamento del bicameralismo perfetto, anche in ragione dell'avvenuta approvazione del federalismo fiscale e infine a stimolare una riforma delle norme di rango costituzionale che sovrintendono al funzionamento del sistema giudiziario.
La mozione n. 208 presentata dal Gruppo (IdV), illustrata dal sen. Pardi, invita invece il Senato a deliberare l'avvio di un percorso volto a promuovere, in tempi rapidi, una riforma della Parte II della Costituzione che preveda: il mantenimento dell'assetto costituzionale vigente sia in riferimento all'art. 68 che al Titolo IV della Costituzione, con riguardo all'ordinamento giurisdizionale ed alle norme sulla giurisdizione; tra le cause di incandidabilità ed ineleggibilità al Parlamento la condanna con sentenza penale passata in giudicato, nonché l'irrigidimento delle cause di ineleggibilità ed incompatibilità con le cariche elettive e di governo locale e con i ruoli di amministrazione, di rappresentanza e di gestione di società concessionarie di servizi pubblici; la drastica riduzione del numero dei parlamentari, nell'ambito della riforma del Senato della Repubblica, da attuarsi attraverso la sua rappresentanza a carattere territoriale; l'esercizio della potestà legislativa statuale al fine di limitare la proliferazione del numero dei consiglieri e degli assessori regionali; la soppressione delle Province; la fissazione del numero massimo di mandati in qualità di membro del Parlamento e dei Consigli regionali; l'incremento delle garanzie costituzionali a favore delle opposizioni parlamentari, anche con l'innalzamento del quorum necessario all'adozione ed alla modifica dei regolamenti parlamentari; la razionalizzazione della disciplina concernente la decretazione d'urgenza e la delegazione legislativa, costituzionalizzando i principi fondamentali contenuti nella legge n. 400 del 1988; l'attribuzione al Presidente della Repubblica del potere di nomina e di revoca dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio; nell'ambito del referendum abrogativo, l'incremento del numero dei cittadini richiedenti e, contestualmente, la soppressione del quorum funzionale; il divieto del rientro nei ruoli, a scadenza di mandato, dei magistrati già eletti in Parlamento.
Infine, il sen. Peterlini (UDC-SVP-Aut) ha spiegato le ragioni alla base della mozione n. 210 presentata dal Gruppo che impegna anch'essa il Governo ad incoraggiare, con spirito di leale collaborazione, un confronto parlamentare sui temi delle riforme istituzionali, per giungere alla necessaria approvazione di un testo condiviso dalla più ampia maggioranza parlamentare; a sostenere la riduzione del numero dei parlamentari, tema sul quale esiste già un largo consenso tra le forze politiche; a favorire l'istituzione di una Camera espressione delle istanze regionali, anche in funzione dell'avvenuta approvazione del federalismo fiscale.
Il Ministro per la semplificazione normativa Calderoli ha espresso il giudizio positivo del Governo su un dibattito che sarebbe stato opportuno ricondurre ad un'unica mozione recante i punti su cui fondare un nuovo processo riformatore in grado di colmare le lacune lasciate dalle riforme del 2001 e del 2006 cancellandone il peccato originale che le ha rese incompiute, vale a dire la loro approvazione a colpi di maggioranza. Il Ministro ha poi ipotizzato una Convenzione costituente con la partecipazione dei parlamentari integrati da rappresentanti del territorio senza diritto di voto ed ha condiviso l'esigenza di affrontare il tema della riduzione del numero dei parlamentari purché allargato a tutte le assemblee elettive. Il Ministro ha poi caldeggiato il superamento del bicameralismo perfetto attraverso l'istituzione del Senato federale secondo uno schema di bicameralismo paritario che eviti duplicazioni di funzioni. Infine, il Ministro ha sottolineato l'opportunità di riforme a garanzia dell'equilibrio tra i poteri esecutivo e legislativo e ha rilevato come il tema della giustizia, se non condiviso, possa essere estrapolato per seguire altro itinerario riformatore.
In sede di discussione e di dichiarazioni di voto finali sono intervenuti i sen. Bodega, Paolo Franco, Massimo Garavaglia, Mauro, Bricolo (LNP), Astore (Misto), Benedetti Valentini, Nania, Vizzini, Gasparri, Quagliariello (PdL), Poli Bortone, Colombo, D'Alia (UDC-SVP-Aut), Ceccanti, Cabras, Finocchiaro (PD), Gustavino (All. per l'Italia), Li Gotti e Belisario (IdV). La sen. Poretti ha invece annunciato il voto contrario della delegazione radicale all'interno del Gruppo PD.
(La seduta è terminata alle ore 20:11 )