Mercoledì 22 Aprile 2009 - 191ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 09:31)
Il Senato ha definitivamente convertito in legge, con modificazioni, il decreto-legge n. 11 recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori (ddl n. 1505).
In sede di dichiarazioni di voto finali i senatori intervenuti hanno espresso il voto favorevole dei rispettivi Gruppi, con le sole eccezioni dei senatori della delegazione radicale nel Gruppo PD, sen. Poretti e Perduca, che hanno votato contro lamentando l'incostituzionalità di alcune norme e l'inefficacia rispetto alle violenze fisiche e psicologiche commesse in famiglia, e del sen. Pardi (IdV) che ha annunciato l'astensione per sottolineare una incongruenza del testo, che introduce l'arresto in flagranza di reato per la violenza carnale ma non per i reati commessi ai danni dei minori.
Il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) ha espresso soddisfazione per la soppressione operata dalla Camera delle norme relative all'estensione indeterminata della permanenza nei centri di identificazione ed espulsione e alla costituzione delle ronde ed ha auspicato una sollecita rivisitazione della legge Bossi-Fini.
Pur manifestando apprezzamento nel merito delle misure contenute nel decreto, il sen. Li Gotti (IdV) ha negato però che l'introduzione del reato di stalking possa essere rivendicata dal Governo come una priorità, giacché già da un anno avrebbe potuto essere varata la legge proposta dall'opposizione se non fosse in atto il pervicace tentativo dell'Esecutivo di espropriare il Parlamento delle sue prerogative.
Anche per il sen. Casson (PD) ha rilevato la positiva soppressione di alcune norme manifesto inserite nel testo originario del decreto che avrebbero ulteriormente aggravato il fallimento che già caratterizza la politica per la sicurezza del Governo. Tuttavia il decreto-legge, seppure per molti aspetti lacunoso, costituisce un intervento positivo rispetto a gravi fatti di criminalità perpetrati ai danni di persone deboli.
La sen. Allegrini (PdL) ha negato che il decreto, anche nella sua versione originaria, abbia mai inteso esprimere un giudizio di valore negativo sull'immigrazione in quanto tale, fenomeno che non può e non deve essere fermato ma solo regolato, a partire dall'identificazione certa dei migranti giacché senza identità non vi possono essere dignità, libertà e sicurezza. Il decreto risponde piuttosto ad una vera emergenza che cresce nel Paese, dove aumentano le violenze commesse soprattutto in famiglia e da parte di italiani.
Positivo infine il giudizio del sen. Vallardi (LNP) che considera il decreto un passo avanti verso la sicurezza, un'inversione di tendenza rispetto all'idea che l'Italia sia un Paese dove tutti possono venire, commettere reati e restare impuniti. In tal senso appare del tutto immotivata la scelta di rifiutare la collaborazione e il senso civico che tanti cittadini forniscono attraverso l'impegno volontario nel controllo del territorio.
L'Assemblea ha quindi provveduto ad eleggere l'avvocato Marco Baldassarri e il dottor Adolfo Cucinella quali componenti del Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria; il professor Luciano Vandelli e il professor avvocato Nicolò Zanon quali componenti del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa; infine, il professor avvocato Beniamino Caravita di Toritto e il professor avvocato Angelo Pandolfo quali componenti del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti.
Il Senato ha quindi esaminato le mozioni presentate sugli italiani nel mondo, primi firmatari rispettivamente i sen. Micheloni (PD), Pedica (IdV) e Bettamio (PdL), approvando la mozione n. 124 presentata dalla maggioranza. Ai senatori intervenuti, oltre ai citati primi firmatari anche i sen. Randazzo, Pegorer (PD), Firrarello, Bevilacqua, De Gregorio (PdL), Giai (UDC-SVP-Aut) e Cagnin (LNP), ha replicato il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri Mantica che, nell'esprimersi a favore della sola mozione della maggioranza, ha rivendicato l'alto senso del rapporto morale e politico con gli italiani nel mondo che muove l'azione del Governo, auspicando uno sforzo comune per recuperare integralmente la storia delle variegate comunità italiane all'estero così da poter affrontare le problematiche in campo in termini di complessità. Se è vero infatti che sono stati operati tagli alle risorse per la diffusione della lingua italiana nel mondo e che vi sono ritardi nella definizione delle pratiche relative ai passaporti, è altrettanto evidente la necessità di razionalizzare le spese così come è ineludibile una verifica delle motivazioni alla base dell'enorme numero di richieste di passaporto e dell'uso che si fa di tali documenti. Certamente il Governo intende operare per valorizzare ulteriormente il patrimonio costituito dai cittadini italiani all'estero, ma la presenza di loro rappresentanti in Parlamento deve consentire una loro piena partecipazione, fatta di diritti e di responsabilità, alla vita della comunità nazionale; per facilitare il conseguimento di tale obiettivo il punto di partenza dovrà essere la riforma dei sistemi di rappresentanza, a partire dai Comites e dal CGIE.
In apertura di seduta, il Presidente Schifani aveva reso omaggio alla senatrice a vita Rita Levi Montalcini in occasione del suo centesimo compleanno, mentre i sen. Bianco (PD) e Contini (PdL) hanno sollecitato una ancora maggiore mobilitazione affinché venga definitivamente scongiurata l'esecuzione della condanna a morte inflitta alla cittadina iraniana Delara Darabi.
(La seduta è terminata alle ore 13:33 )