Mercoledì 25 Febbraio 2009 - 158ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 09:36)
Confermando senza modifiche il testo licenziato dalla Camera dei deputati, il Senato ha approvato definitivamente il ddl n. 847-B, collegato alla manovra finanziaria, che delega il Governo ad adottare provvedimenti per ottimizzare la produttività del lavoro pubblico, l'efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni e reca disposizioni sulle funzioni del CNEL e della Corte dei conti.
In replica alla discussione generale tenutasi nella seduta di ieri, il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Brunetta ha sottolineato l'impegno del Governo, sancito con l'accoglimento di un ordine del giorno della Commissione, di coinvolgere fattivamente il Parlamento nella elaborazione dei decreti delegati. Analogamente sarà ricercato l'apporto costruttivo di tutti i soggetti coinvolti nella riforma e si darà la possibilità al Parlamento di monitorare periodicamente lo stato di attuazione dei decreti legislativi. Una riforma che pone il cittadino al centro dell'interesse della pubblica amministrazione, garantendogli efficienza, trasparenza e responsabilizzazione, non solo è indispensabile per migliorare il funzionamento dello Stato, ma è anche la condizione per realizzare qualunque altra riforma, prima tra tutte quella federalista.
Respinti o ritirati tutti gli emendamenti ed accolti dal Governo alcuni ordini del giorno, si è passati alle dichiarazioni di voto dei sen. Pinzger (UDC-SVP-Aut), Pardi (IdV), Bodega (LNP), Incostante (PD) e Castro (PdL). I Gruppi dell'opposizione, pur concordando sulle finalità di modernizzazione della pubblica amministrazione e sull'introduzione di meccanismi capaci di garantirne l'efficienza, la trasparenza, la promozione del merito e della produttività e la sanzione del mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, hanno votato contro, criticando la mancata soluzione dei problemi della dirigenza, la possibilità di derogare per legge a contratti o accordi collettivi, la creazione di meccanismi di ingerenza della politica nell'azione della Corte dei conti e l'esclusione del risarcimento del danno nella cosiddetta class action, l'azione collettiva promossa da cittadini danneggiati da atti della pubblica amministrazione. I Gruppi Lega Nord Padania e Popolo della libertà hanno invece dichiarato pieno sostegno all'azione del ministro Brunetta, sottolineando la meritoria decisione con cui sta affrontando alcuni dei mali cronici della pubblica amministrazione, come l'assenteismo, dall'altro la propensione al confronto e alla collaborazione con il Parlamento sui temi in discussione, che hanno un ruolo determinante per la crescita del Paese.
L'Assemblea è quindi passata alla discussione del testo modificato dalle Commissioni riunite 1a e 2a del ddl n. 1082, già approvato dalla Camera e originato da stralci alla legge finanziaria. Il ddl introduce norme per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività e il processo civile. Il relatore Malan (PdL) ha riferito sulle norme relative all'innovazione tecnologica nel settore della banda larga, alla semplificazione normativa e delle procedure amministrative, al piano industriale della pubblica amministrazione, alle privatizzazioni e all'attuazione del federalismo. Il relatore Delogu (PdL) ha illustrato la seconda parte del provvedimento che introduce norme tese alla riduzione della durata del processo civile. Dopo il voto contrario sulla proposta di sospensiva avanzata dal senatore Casson (PD), l'avvio della discussione generale sul provvedimento è stato rinviato alla seduta pomeridiana.
(La seduta è terminata alle ore 13:25 )