Martedì 24 Febbraio 2009 - 157ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 16:05)
L'Assemblea ha discusso le mozioni nn. 29, 32, 33, 35, 36 e 90, presentate da tutti i Gruppi, sulla crisi dei mercati finanziari. Nel dibattito sono intervenuti i sen. Peterlini (UDC-SVP-Aut), Barbolini, Bonino, D'Ubaldo, Giaretta e Morando (PD), Lannutti (IdV), Paolo Franco, Vaccari, Divina e Massimo Garavaglia (LNP), Baldassarri e Grillo (PdL).
Alla concorde preoccupazione per la gravità della crisi innescata dagli squilibri dei mercati finanziari e per l'ampiezza e la prevedibile durata delle sue ripercussioni sull'economia mondiale, gli intervenuti hanno accompagnato anche l'indicazione sostanzialmente coincidente degli interventi ritenuti necessari, sia pure con diverse sottolineature, e di indirizzi all'azione del Governo italiano. E' stata sottolineata l'esigenza di una nuova governance internazionale dei mercati, che non possono più essere abbandonati alle forme di liberismo selvaggio che hanno permesso l'affermarsi di un'economia basata sulla crescita di valori finanziari fittizi più che sulla ricchezza reale. Occorre quindi affermare regole certe e trasparenza in una nuova Bretton Woods; regolamentare il sistema dei cambi; combattere le tentazioni protezioniste e riformare il sistema commerciale, in particolare con la revisione dell'accordo istitutivo del WTO. Nel contempo, l'Europa deve valorizzare il proprio ruolo, coordinando politiche comuni nei settori maggiormente esposti (quello bancario e quello automobilistico e dell'indotto) e sulla emissione di titoli del debito pubblico; aumentando i controlli della BCE sul sistema del credito e sui trasferimenti di capitali; rivedendo i parametri di Maastricht per sostenere gli investimenti. E' stato chiesto al Governo di usare le risorse pubbliche per salvaguardare i risparmiatori e proteggere le attività economiche ordinarie e non gli interessi degli istituti di credito detentori o addirittura promotori dei titoli tossici. Per fare ciò occorre separare i debiti speculativi da quelli di investimento e prestare attenzione a questi ultimi con finanziamenti a basso interesse e a lungo termine, per sostenere l'economia reale e contenere gli effetti della crisi sull'occupazione.
Proprio in virtù della sostanziale convergenza manifestatasi nel dibattito, il sottosegretario per l'economia e le finanze Casero ha potuto accogliere tutte le mozioni, chiedendo che alle mozioni 29, 32, 33, 35 e 90 venissero apportate delle modifiche. Tutte le mozioni sono state quindi approvate, tranne la n. 32, respinta dopo che il Gruppo PD non ha accolto le modifiche proposte dal Governo.
L'Assemblea ha quindi avviato la discussione del ddl. N. 847-B, che delega il Governo ad adottare provvedimenti per ottimizzare la produttività del lavoro pubblico, l'efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni e reca disposizioni sulle funzioni del CNEL e della Corte dei conti. Il testo in esame reca le modifiche apportate dalla Camera dei deputati, delle quali ha dato conto nel suo intervento il relatore Vizzini (PdL): la Camera, pur non alterando l'impianto complessivo del testo approvato in prima lettura dal Senato, ha introdotto un articolo in materia di rapporti di lavoro per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche (che possono essere derogate da contratti e accordi collettivi, solo laddove ciò sia espressamente previsto dalla legge), integrato e corretto i criteri della delega soprattutto per quanto riguarda la riforma del lavoro pubblico e la valutazione delle strutture e del personale delle amministrazioni, modificato le norme sui poteri di controllo della Corte dei conti sulle gestioni pubbliche statali.
Respinta la questione pregiudiziale avanzata dal sen. Li Gotti (IdV) che ha contestato la costituzionalità dell'inclusione della residenza tra i requisiti per la partecipazione ai concorsi per l'accesso alla pubblica amministrazione e della norma che prevede la possibilità di integrare organi giudicanti della Corte dei conti con giudici di nomina politica regionale, si è svolta la discussione generale, alla quale hanno partecipato i sen. Ichino e Scanu (PD), Lauro e Spadoni Urbani (PdL). Il seguito dell'esame del provvedimento è stato rinviato alla seduta antimeridiana di domani.
(La seduta è terminata alle ore 20:21 )