Martedì 17 Febbraio 2009 - 152ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 16:32)
Con 148 voti favorevoli, nessun voto contrario e 110 astenuti, il Senato ha definitivamente convertito in legge il decreto-legge n. 200 (ddl n. 1342) recante misure urgenti in materia di semplificazione normativa, nel testo comprendente le modifiche apportate dalla Camera dei deputati.
Il decreto abroga una cospicua serie di norme di legge e reca nuove disposizioni organizzative per la realizzazione di una banca dati pubblica e gratuita della normativa vigente. In sede di dichiarazioni di voto finale, il sen. Pardi (IdV) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo ad un provvedimento che però si inserisce in un quadro disordinato di interventi di semplificazione legislativa che rischia di andare a detrimento della chiarezza normativa. Il sen. Pistorio (MPA) ha salutato il decreto come un primo passo verso una profonda revisione del corpo legislativo, per di più corredato da misure di correzione di precedenti interventi abrogativi che hanno consentito di salvare norme ancora indispensabili per completare la ricostruzione del Belice. Convinto che con l'approvazione del provvedimento si renda un buon servizio al Paese, il sen. Cintola (UDC-SVP-Aut) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo, segnalando però l'assoluta necessità di procedere alla semplificazione ricorrendo allo strumento del testo unico. Nel sottolineare la rilevanza dell'operato del Ministro Calderoli, il sen. Bodega (LNP) ha evidenziato l'ato valore politico del decreto-legge che consente maggiore trasparenza e avvicina i cittadini alle istituzioni. Il voto di astensione del Gruppo PD è stato motivato dalla sen. Incostante con il percorso non lineare finora seguito dal Governo, che ha alternato provvedimenti apprezzabili nel solco della semplificazione già avviata nelle legislature precedenti ad interventi che continuano a proporre norme contenitore, come il decreto-legge n. 112 del 2008 o il cosiddetto decreto milleproroghe. Infine, il sen. Possa (PdL) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo ad un provvedimento che, anche grazie ad iniziative come la banca dati della normativa vigente, darà un rilevante impulso alla semplificazione del tessuto normativo italiano di cui il Paese ha assoluto bisogno.
L'Assemblea ha quindi avviato l'esame del ddl n. 1360 recante modifiche alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, concernente l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, gia approvato dalla Camera dei deputati.
Il ddl introduce una soglia di sbarramento ai fini dell'accesso al riparto dei seggi, demandando all'Ufficio elettorale nazionale l'individuazione delle liste che abbiano conseguito, sul piano nazionale, almeno il 4 per cento dei voti validi espressi, le uniche ammesse al successivo riparto.
Il relatore, sen. Ciccanti (PD), ha sottolineato come il limitato oggetto del ddl, che ha inteso adeguare la normativa elettorale italiana a quelle della maggioranza dei Paesi europei ripetendo la soglia di sbarramento già individuata per l'elezione della Camera dei deputati, era l'unico passaggio riformatore su cui si è manifestata condivisione, nella consapevolezza peraltro della necessità di tornare dopo le elezioni su alcuni nodi rimasti irrisolti, a partire dal tema della sottorappresentazione di alcune aree del Paese. L'altro relatore, sen. Malan (PdL), ha rilevato come la norma consentirà una razionalizzazione della presenza dei parlamentari italiani, con conseguente beneficio in termini di peso specifico per il Paese.
La discussione generale, cui hanno preso parte i sen. Marinaro, Negri, De Luca, Sanna, Vita, Procacci (PD), Perduca (quale membro della componente radicale del Gruppo PD), Sbarbati (quale membro della componente dei repubblicani europei del Gruppo PD), Pistorio (MPA), Pedica, Bodega (LNP) e Germontani (PdL), ha offerto l'opportunità di evidenziare le ragioni a sostegno o contro la riforma proposta. Da una parte sono state sottolineate l'esigenza di uniformità con le legislazioni di altri Paesi e la necessità di procedere nel processo di semplificazione della rappresentanza politica, dall'altra si è denunciata la deriva verso un bipartitismo che prelude al pensiero unico, a danno dei diritti civili e politici dei cittadini, e si è lamentata la mancata correzione dell'anomalia che impedisce alla Sardegna di esprimere in prima battuta parlamentari europei. Il seguito dell'esame dell'articolato è stato rinviato a domani.
In apertura di seduta il Presidente Schifani aveva annunciato che l'inizio dell'esame dei disegni di legge in materia di testamento biologico avrà luogo in Assemblea a partire dalla seduta antimeridiana di giovedì 5 marzo, nel testo definito dalla Commissione o nel testo base del relatore.
(La seduta è terminata alle ore 20:03 )