Martedì 10 Febbraio 2009 - 147ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:37)

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Vito ha posto la questione di fiducia su un maxiemendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del ddl n. 1305 di conversione in legge del decreto-legge n. 207 recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti. A seguito dell'iniziativa del Governo, il seguito della discussione è stato rinviato alla seduta antimeridiana di domani. L'emendamento del Governo propone un testo che tiene conto dell'approfondito lavoro svolto in Commissione affari costituzionali e ne recepisce alcune proposte di modifica. Il cosiddetto decreto milleproroghe fa seguito ad analoghi provvedimenti che semestralmente intervengono per evitare effetti negativi legati alla scadenza di termini nelle più diverse materie. In particolare il testo si caratterizza per alcune novità, tra cui una scadenza temporale più avanzata rispetto al decreto originario e una sistematizzazione delle norme che sono state raccolte sotto Capi corrispondenti ai vari Ministeri. Il provvedimento resta comunque condizionato dalla necessità di mantenere in equilibrio i saldi di bilancio e di tenere sotto controllo la spesa pubblica.

In discussione generale sono intervenuti i sen. Mascitelli, Lannutti (IdV), Boscetto, Saltamartini (PdL) e Micheloni (PD), cui ha replicato il Sottosegretario per l'economia e le finanze Giorgetti che ha sottolineato come il testo intervenga, oltre che per prorogare termini in scadenza, anche per introdurre misure utili su materie che rivestono priorità strategica per il Paese.

In apertura di seduta, il Presidente Schifani ha celebrato la ricorrenza del Giorno del ricordo, dedicato alla memoria delle migliaia di italiani dell'Istria, del Quarnaro e della Dalmazia che, al termine del secondo conflitto mondiale, subirono indicibili violenze, molti trovando una morte atroce nelle foibe del Carso, gli altri costretti a lasciare le loro case e ad intraprendere la via dolorosa dell'esilio. La popolazione italiana della regione fu quasi completamente sradicata e fu così cancellata una presenza linguistica e culturale di tradizione millenaria. Malgrado i grandi progressi compiuti verso l'obiettivo di una memoria matura e consapevole, rimane ancora molta strada da percorrere prima che si giunga ad una lettura comune degli eventi e delle responsabilità, in grado di coinvolgere le autorità di tutti i Paesi della regione. L'importanza della ricorrenza ai fini del mantenimento della memoria di quegli eventi, del sostegno ad un ulteriore approfondimento della verità storica e del rafforzamento dei rapporti di amicizia con i vicini croati e sloveni è stata sottolineata negli interventi dei sen. Cintola (UDC-SVP-Aut), Li Gotti (IdV), Stiffoni (LNP), Zanda (PD), Collino, De Feo e Camber (PdL), Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Vito ha evidenziato come con la celebrazione del Giorno del ricordo si compia un gesto importante di riconciliazione nazionale.

(La seduta è terminata alle ore 20:46 )



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