Venerdì 21 Dicembre 2007 - 273ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 09:34)
Il Senato ha approvato definitivamente la legge finanziaria per il 2008 (ddl n. 1817-B) ed il bilancio per l'anno finanziario 2008 e quello pluriennale per il triennio 2008-2010 (ddl n.1818-B). In precedenza, con 163 voti favorevoli e 157 contrari, era stata approvata la questione di fiducia posta dal Governo sull'articolo 3 della finanziaria.
L'Assemblea ha poi approvato a maggioranza la proposta della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari di negare l'autorizzazione a procedere in giudizio, ai sensi dell'articolo 96 della Costituzione, nei confronti del senatore Roberto Castelli, nella sua qualità di ex ministro della giustizia, nonché di altri coindagati, per il reato di concorso in abuso di ufficio relativamente al conferimento di alcuni incarichi di consulenza (Doc. IV-bis, n. 3). Allo stesso modo, è stata accolta la proposta della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari di negare l'autorizzazione ad acquisire i tabulati di comunicazioni telefoniche su un'utenza in uso al senatore Giuseppe Valentino nel periodo tra il 10 ed il 20 luglio 2005.(Doc. IV, n.1).
Infine, il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge n. 1903, che attua il protocollo del 23 luglio 2007 sul welfare, concedendo la fiducia al Governo, che il ministro per i rapporti con il Parlamento Chiti ha chiesto sull'approvazione dell'articolo unico del provvedimento, motivandola con l'enorme rilevanza sociale dell'accordo con le rappresentanze del mondo del lavoro e dell'impresa e con la necessità da parte del Governo di garantire le intese raggiunte.
L'opposizione non ha partecipato alla votazione (tranne il senatore Calderoli che si è astenuto polemizzando con la decisione assunta dal centrodestra) per denunciare la grave violazione delle prerogative parlamentari commessa dal Governo. Ancor prima che la fiducia venisse effettivamente annunciata in Aula, i Capigruppo dell'opposizione, Schifani (FI), Matteoli (AN), D'Onofrio (UDC), Cutrufo (DCA-PRI-MPA) e Castelli (Lega), hanno stigmatizzato il comportamento del Governo, ormai non più supportato da una maggioranza politica, ed hanno chiesto un intervento del Presidente del Senato a tutela delle regole e della dignità della stessa istituzione, cui viene negato l'esercizio delle proprie funzioni. Al fine di indurre il Governo ad un ripensamento, hanno dichiarato la disponibilità a ritirare gli emendamenti e l'impegno a garantire una rapida votazione del disegno di legge. Per la maggioranza sono intervenuti i senatori Antonio Boccia (PD), Sodano (RC) e Salvi (SD), che hanno ricordato precedenti analoghi nei quali il Governo Berlusconi pose la fiducia dopo un iter incompleto ed hanno riconosciuto che la questione di fiducia risponde all'esigenza di compattare la maggioranza su un testo sul quale alcune componenti hanno manifestato riserve, ma che il Governo ritiene determinante per l'attuazione del programma.
A conclusione della discussione generale sono intervenuti il senatore Treu (PD) ed il ministro del lavoro e della previdenza sociale Damiano, che hanno sottolineato la legittimazione politica e sociale del provvedimento, coerente con gli impegni contenuti nel programma dell'Unione per il superamento dello scalone e la correzione della legge n. 30 del 2003, con il vasto progetto riformatore del Governo sui temi sociali e del lavoro e con gli accordi raggiunti con le rappresentanze del mondo del lavoro e dell'impresa, approvati ad ampia maggioranza da un referendum tra i lavoratori.
Prima del voto sono intervenuti i senatori Fernando Rossi (Mpc), Tibaldi (IU-Verdi-Com), Maninetti e D'Onofrio (UDC), Sacconi (FI), Roilo (PD), Turigliatto (SC), Barbieri (PS), Barbato (Pop-Udeur), Formisano (IdV), D'Amico (Lib-dem), Pistorio (DCA-PRI-MPA), Peterlini (Aut), Galli (Lega), Zuccherini (RC), Viespoli (AN), Schifani (FI) ed ancora Treu, i quali hanno ribadito le posizioni già espresse dai diversi Gruppi politici nella discussione tenuta nelle sedute 267a e 268a.
Le componenti di centrosinistra della maggioranza hanno sottolineato l'importanza dell'abolizione dello scalone per le pensioni di anzianità, dell'aumento delle pensioni più basse, dell'introduzione di nuove misure di protezione sociale per i giovani e per i lavoratori precari ed auspicato una rinnovata iniziativa del Governo sui temi della riforma degli ammortizzatori sociali e della tutela del lavoro, sulla difesa del potere d'acquisto dei redditi e per il rinnovo dei contratti. I senatori liberaldemocratici e dell'Unione democratica hanno ribadito che con la concessione di questa fiducia si chiude una stagione politica ed hanno rinviato alla verifica di maggioranza per una valutazione del percorso politico futuro. I senatori socialisti hanno chiesto che si indirizzino gli interventi alla difesa dei lavoratori precari ed a serie politiche strutturali.
Le componenti di sinistra della maggioranza hanno riconosciuto la validità del recepimento di una parte dei contenuti dell'accordo del 23 luglio, ma hanno ribadito le critiche alle soluzioni adottate in materia di lavori usuranti e di riduzione delle aree di precarietà ed alla decisione del Governo di non tener conto dei miglioramenti apportati al testo su tali questioni in Commissione alla Camera. Solo la richiesta formale del Governo di rinnovare la fiducia ha consentito il passaggio del testo in esame, ma a questo gesto di responsabilità dovrà far riscontro nella verifica di gennaio la volontà comune di aprire una nuova fase che punti sui temi della politica sociale, delle politiche per il lavoro, della difesa del potere d'acquisto di salari e stipendi e della sicurezza sul lavoro. Contrario il voto del senatore Turigliatto.
L'opposizione, per motivare la forma di protesta adottata al momento del voto, ha insistito sulla gravità del metodo adottato dal Governo che ha proceduto ad una consultazione parziale delle forze sociali, ha raggiunto un risultato di mediazione che scontenta ampi settori del mondo economico e produttivo, lo ha modificato su pressione della sinistra radicale e poi ne ha imposto la traduzione in legge con il voto di fiducia, impedendo al Parlamento di esaminare e di emendare il testo. Nel merito, le soluzioni adottate sono inefficaci, scaricano oneri sulle generazioni future per avvantaggiare un numero relativamente limitato di lavoratori già ampiamente garantiti sul piano pensionistico, compromettono gli strumenti di flessibilità che hanno garantito positivi risultati sul piano occupazionale e quindi avranno l'effetto di aumentare il ricorso al lavoro nero.
Nel corso della seduta, il ministro della salute Livia Turco è intervenuta, su richiesta del senatore Sacconi (FI), per dare conto delle iniziative tempestivamente attivate dalle autorità sanitarie nazionali e regionali per combattere un focolaio di meningite da meningococco di gruppo C sviluppatosi nella provincia di Treviso. Sul tema sono intervenuti anche i senatori Rubinato (Aut) e Marino (PD).
(La seduta è terminata alle ore 20:30 )