Martedì 5 Giugno 2007 - 160ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 16:35)
In apertura di seduta il presidente Marini ha comunicato le determinazioni della Conferenza dei capigruppo sulla discussione delle mozioni e degli altri strumenti inerenti la questione dei rapporti tra la Guardia di finanza ed il vice ministro Visco, cui sarà dedicata l'intera giornata di domani, con ripresa diretta televisiva, a partire dalle ore 19,40, della replica del Governo e delle dichiarazioni di voto. Sono quindi intervenuti i senatori Schifani (FI), Calderoli e Castelli (Lega), Matteoli (AN) e D'Onofrio (UDC) per chiedere che prima del dibattito il Governo chiarisca la situazione al vertice della Guardia di finanza, in quanto non risultano perfezionati i decreti con cui è stato revocato il comandante della Guardia di finanza, generale Roberto Speciale, né quello con cui è stato nominato al suo posto il generale Cosimo D'Arrigo. Mentre secondo il senatore Furio Colombo (Ulivo), la permanenza del generale Speciale al vertice della Guardia di finanza configurerebbe un atto illegittimo, ad avviso del senatore Zanda (Ulivo) la questione posta è stata risolta dalla decisione del generale Speciale di accettare la rimozione dal comando della Guardia di finanza.
Il Senato ha quindi avviato la discussione della richiesta di procedura d'urgenza ai sensi dell'articolo 77 del Regolamento per i provvedimenti in materia elettorale, procedura che prevede la riduzione alla metà dei termini regolamentari per l'esame. Il proponente della richiesta, senatore Calderoli (Lega), ha sottolineato la necessità che il Parlamento affronti la revisione di una legge elettorale, che si è dimostrata inadeguata. La questione non deve essere demandata ad un referendum che prefigura un sistema elettorale che non garantisce né la governabilità né la rappresentatività, penalizzando in particolare le forze politiche minori ed è antidemocratico, perché riconosce un abnorme premio di maggioranza alla lista che, anche con percentuale modesta, ottenga il maggior numero di voti. In senso favorevole alla richiesta si sono espressi i senatori Barbato (Misto Pop-Udeur) e Tibaldi (Verdi-Com). Il senatore D'Onofrio (UDC), pur annunciando un voto favorevole, ha manifestato scetticismo sulla possibilità che il Parlamento approvi effettivamente una riforma elettorale, specie se tale materia non sarà sistematicamente connessa ad una modifica dell'ordinamento costituzionale. Ha pertanto proposto che entrambi i rami del Parlamento approvino un atto di indirizzo sull'ordinamento costituzionale della Repubblica, che fornisca il quadro sistematico nell'ambito del quale la riforma elettorale possa coerentemente inserirsi.
Sulla pronuncia della commissione di garanzia sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali in merito allo sciopero indetto dall'assemblea nazionale dei ferrovieri, soggetto ritenuto non abilitato a proclamare l'astensione dal lavoro, sono intervenuti in senso critico i senatori Tibaldi (Verdi-Com) e Bonadonna (RC), mentre ha espresso condivisione il senatore Sacconi (FI).
Per stigmatizzare la manifestazione svoltasi domenica davanti al carcere di massima sicurezza dell'Aquila, caratterizzata da espressioni di solidarietà nei confronti dei terroristi e di odio verso le forze dell'ordine ed il compianto professor Marco Biagi, hanno preso la parola i senatori Pastore (FI) e Gramazio (AN), che hanno anche sottolineato la grave inerzia del Governo, che non è intervenuto per vietare manifestazione ampiamente annunciata sui siti web dell'ultrasinistra.
(La seduta è terminata alle ore 18:30 )