Giovedì 1 Marzo 2007 - 118ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:31)

L'Assemblea ha avviato la discussione del disegno di legge n 1314, di conversione del decreto-legge n. 8 dell'8 febbraio 2007, in tema di prevenzione e repressione di fenomeni di violenza in occasione di competizioni calcistiche. Il provvedimento ha origine dai tragici fatti dello stadio di Catania culminati nell'omicidio dell'ispettore Raciti e si prefigge l'obiettivo di integrare e migliorare la normativa di contrasto della violenza approvata nella precedente legislatura, nota come decreto Pisanu. I più significativi interventi riguardano la sicurezza degli stadi ed il loro tempestivo adeguamento agli standard di sicurezza, i criteri di vendita dei biglietti, il divieto di accesso agli impianti per chi sia già stato protagonista di episodi di violenza, l'inasprimento delle pene per comportamenti violenti, la possibilità di ricorrere all'arresto in flagranza fino a 48 ore dal fatto attraverso il ricorso a filmati e fotografie, il divieto alle società sportive di sovvenzionare l'attività di associazioni di tifosi violenti. Il provvedimento ha riscosso l'unanime consenso delle Commissioni affari costituzionali e giustizia ed i relatori Sinisi (Ulivo) e Di Lello Finuoli (RC) hanno illustrato i più importanti emendamenti approvati, che prevedono l'inasprimento delle pene per i reati di resistenza a pubblico ufficiale in presenza di lesioni gravi o gravissime e nella regolamentazione, attraverso decreto del Ministro dell'interno, delle modalità di selezione, della formazione e dei compiti degli stewards negli stadi, per evitare che i tifosi violenti si approprino di questa delicata funzione. I relatori hanno invece espresso perplessità sull'articolo 6 del decreto, che prevede misure di prevenzione patrimoniale mutuate dalla legislazione antimafia che non appaiono necessarie.

La discussione ha confermato l'ampia condivisione del provvedimento, considerato necessario punto di partenza per ulteriori interventi non solo di carattere repressivo, ma attinenti all'organizzazione del fenomeno calcistico, (dalla proprietà degli stadi alle sanzioni da infliggere alle società in caso di violenze) e più in generale alla sfera culturale e sociale, che consentano di riportare il calcio alla sua più autentica dimensione sportiva. Hanno preso la parola i senatori Casson, Calvi, Micheloni e Scalera (Ulivo), Saro e Santini (DC-PRI-IND-MPA), Pecoraro Scanio (Verdi-Com), Castelli (Lega), Ciccanti (UDC), Maria Luisa Boccia (RC), Mantovano (AN) e Fazzone (FI).

Intervenendo in replica il vice ministro Minniti ha sottolineato che con il decreto il Governo ha voluto dare un segnale molto forte di riaffermazione della legalità, rilevando che il divieto di vendita in blocco dei biglietti alla società ospitata ha già consentito la drastica riduzione delle trasferte e dei connessi fenomeni di violenze e devastazioni. Restano da affrontare i temi della proprietà degli impianti sportivi e della netta distinzione tra sicurezza all'interno degli stadi, che dovrà essere garantita dalle società, e quella all'esterno, di competenza delle Forze dell'ordine. E' inoltre particolarmente importante interrompere qualunque rapporto economico tra le società e le organizzazioni violente della tifoseria, che hanno registrato uno sviluppo, anche sotto il profilo economico, tale da motivare l'adozione delle norme di prevenzione di carattere patrimoniale la cui utilità è stata contestata dalle Commissioni riunite.

(La seduta è terminata alle ore 12:08 )



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