SENATO DELLA REPUBBLICA

-------------------- XIX LEGISLATURA --------------------

3ª Commissione permanente

(Affari esteri e difesa)

124a seduta: mercoledì 2 aprile 2025, ore 9
125a seduta: giovedì 3 aprile 2025, ore 9
 

ORDINE DEL GIORNO

SINDACATO ISPETTIVO
InterrogazioneInterrogazione svolta
In sede consultiva su atti del governo
Esame, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, degli atti:
1. Schema di decreto ministeriale concernente la cessione a titolo gratuito di materiale di armamento a favore delle Forze armate di Gibuti – Relatore alla Commissione  Enrico BORGHI ​​​​​​
(Parere al ministro della Difesa, ai sensi dell'articolo 311, comma 2, del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66)
Esame. Parere favorevole(n. 256)
2. Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2025 relativo a contributi ad associazioni combattentistiche e d'arma – Relatore alla Commissione  SPERANZON
(Parere al ministro della Difesa, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448)
Esame e rinvio(n. 257)
In sede consultiva
Seguito dell'esame del documento:
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Programma di lavoro della Commissione per il 2025 - Avanti insieme: un'Unione più coraggiosa, più semplice e più rapida – Relatore alla Commissione DREOSTO
(Parere alla 4ª Commissione)
Seguito e conclusione esame. Parere favorevole(COM(2025) 45 definitivo)
Affari assegnati
Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dei documenti:
1. Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2025, adottata il 19 febbraio 2025  (Doc. XXV n. 3)
2. Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2024, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2025, deliberata dal Consiglio dei ministri il 19 febbraio 2025 
Seguito esame congiunto e rinvio(Doc. XXVI n. 3)

Relatore alla Commissione  DE ROSA

 


INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO 

BORGHI Enrico - Al ministro della Difesa

Premesso che:

il contesto della difesa è in rapida evoluzione, gli eventi delle ultime settimane richiedono una revisione critica delle strategie e decisioni prese;

la “partita” del carro armato europeo, probabilmente la tappa industriale più importante nella costruzione della difesa comune, ha messo a segno un punto importante con il via libera delle autorità tedesche e francesi al programma MGCS (main ground combat system). Nella partita sono coinvolti tre soggetti: KNDS, joint venture tra la tedesca KMW (produttrice dei carri “Leopard”), e la francese Nexter (carri “Leclerc”), la tedesca Rheinmetall e la francese Thales (componenti elettronici);

come si può notare, da questa combinazione è esclusa l'Italia, come peraltro altri Paesi che avevano fatto richiesta di parteciparvi;

a inizio febbraio 2025, la Germania ha dato il via al programma di sviluppo del “Leopard3”, ossia l'evoluzione del carro “Leopard2”, che rappresenta lo standard europeo ad oggi: un programma ancora, per quanto si evince, alla fase iniziale degli studi preliminari;

l’Italia ha varato un ambiziosissimo programma di acquisizione di carri armati e veicoli meccanizzati per l'Esercito da 20 miliardi di euro (finanziato per circa 11 miliardi) che è il più importante d'Europa, e tale da catalizzare alleanze e accordi produttivi e commerciali;

nel 2023, Leonardo aveva avviato una trattativa per addivenire ad un accordo industriale con KNDS, volti alla fornitura di Leopard2, oltre a costituire un’alleanza industriale sul modello di MBDA. Auspicabilmente, questa alleanza avrebbe posizionato il Paese nel momento in cui il programma MGCS fosse stato aperto ad altri. La trattativa è stata interrotta, Leonardo ha stipulato degli accordi con Rheinmetall, per la fornitura di entrambi i programmi, A2CS (famiglia di 16 tipologie di veicoli per la fanteria) e il carro armato oltre alle versioni specialistiche. Per il programma A2CS il veicolo base sarebbe il "Lynx" ad oggi adottato dalla sola Ungheria, per la famiglia dei carri si tratterebbe del "Panther", un carro allo stato prototipale non acquisito da nessuna forza armata;

il Parlamento ha approvato entrambi i decreti per A2CS e MBT, nello specifico l'atto di Governo n. 119 del febbraio 2024 relativo al carro armato è stato annullato e sostituito con l'atto di Governo n. 212;

in assenza di informazioni al riguardo, presupponendo che l'aggiudicatario dell'appalto sia la joint venture tra Leonardo e Rheinmetall, l'Italia si avvia a sviluppare e acquisire una famiglia di carri medi e pesanti per entrambi i programmi, senza poter beneficiare di accordi con altri Paesi, nello specifico la Germania, diversamente da quanto avvenuto per il GCAP che si basa su solidi accordi intergovernativi: in altri termini, senza beneficiare della condivisione dei costi, di garanzie di vendita all'estero, di standard tecnologici e interoperabilità tra forze armate, oltre ad una sostenibilità del programma nel lungo termine;

astenendosi da considerazioni sulla fattibilità dell'impresa, ossia sulla messa a disposizione nei tempi, nei costi e con i requisiti coerenti con le esigenze della forza armata e degli impegni internazionali, oltre che sulla garanzia di un adeguato ritorno industriale e sulle prospettive per il comparto industriale, la direzione intrapresa per quanto possa essere stata giustificabile nel 2024, a fronte degli eventi intercorsi, della necessità stringente di concretizzare alleanze nella difesa da parte non solo dell'Italia ma di tutti i Paesi europei, oltre a portare verso un modello autarchico che parrebbe escludere il nostro Paese dalla partita del carro europeo, sia esso MGCS o Leopard3, priva l'Italia della possibilità di capitalizzare attraverso alleanze, oltre ad esporre il Paese al rischio di ritardi di anni. L'evoluzione del quadro geopolitico, da un lato, e la pesante obsolescenza delle forze corazzate italiane, dall'altro, hanno creato una forte urgenza nell'Esercito che i programmi approvati in Parlamento con i relativi atti di Governo dovrebbero soddisfare;

lo scorso 29 gennaio, in audizione alla Commissione Difesa, il capo di Stato maggiore dell'Esercito, generale Carmine Masiello, ha posto l'accento sulla necessità di uno stretto rapporto tra industria e il settore difesa, con l'obiettivo di snellire i processi di acquisizione e accelerare la trasformazione. Di recente lo stesso CEO di Leonardo, Roberto Cingolani, ha lamentato che in Europa il numero di piattaforme (ovvero veicoli da combattimento) è superiore a 20, laddove negli Stati Uniti e in altre grandi potenze si parla di 3-4 unità. Quindi, anche nella difesa terrestre, come già in molti altri settori produttivi, il punto debole dell'Europa è la dispersione degli investimenti su un gran numero di iniziative;

nel caso dei carri armati, tuttavia, si assiste a una progressiva concentrazione della domanda verso un solo prodotto, ovvero il Leopard2 di KNDS, attorno al quale si è sviluppato un sistema di alleanze industriali, sinergie tra clienti, condivisione di costi e di standard tecnologici, che hanno fatto di Leopard2 e dell'annunciata evoluzione al Leopard3 l'unica piattaforma diffusa a livello continentale;

d'altro lato, il crescente impegno nella difesa, che impone all'Italia di raggiungere investimenti pari al 2 per cento del PIL nel 2028, mentre l'amministrazione Trump esercita pressioni per salire al 5 per cento negli anni successivi, rende la strada dell'Italia stretta e accidentata. Ne dovrebbe conseguire la razionalizzazione della spesa, la collaborazione con altri Paesi, la ricerca di alleanze per condividere i costi crescenti per lo sviluppo di nuovi prodotti;

la linea del Ministero dell'economia e delle finanze e del Ministero della difesa è quella di portare fuori bilancio questa categoria di spese, ma andrà confrontata con le posizioni dei partner europei: il primo appuntamento è previsto con l'ECOFIN del prossimo aprile. Il sillogismo investimenti comuni, debito comune, sistemi di armamento comuni può diventare il punto di convergenza del dibattito,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga che, vista la situazione internazionale e il recente cambio di paradigma, non sia il caso di valutare una soluzione condivisa con altri Paesi per quanto riguarda il carro armato e il veicolo della fanteria, con l'obiettivo di contribuire a una difesa comune europea e al rafforzamento della competitività dell'industria nazionale;

se non ritenga opportuno che il progetto di acquisizione del carro armato e del veicolo di fanteria A2CS debba essere sviluppato all'interno di un accordo intergovernativo tra Italia e Germania o con altri Paesi europei.

(3-01736)