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3 marzo 2025 | Numero 90
Temi e provvedimenti in Senato → Affari costituzionali, interni
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Ordinamento giurisdizionale e Corte disciplinare, abrogazione di norme prerepubblicane (1861-1870), semplificazione normativa, modifiche allo Statuto speciale del Friuli-Venezia Giulia, riacquisto della cittadinanza italiana, semplificazione delle attività economiche, disposizioni in materia di sicurezza pubblica, Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma

Ordinamento giurisdizionale

La settimana scorsa, oltre all'esame di disegni di legge in sede consultiva, la 1a Commissione ha svolto le seguenti attività:

  • Audizioni nell'ambito dell'esame in sede referente del ddl costituzionale n. 1353 su ordinamento giurisdizionale e Corte disciplinare e dell'abbinato ddl costituzionale n. 504, di argomento affine, presentato dalla senatrice Erika Stefani (LSP) e altri, avviato il 29 gennaio con la relazione illustrativa del Presidente Balboni (FdI).
    La proposta di iniziativa governativa, approvata in prima deliberazione dalla Camera dei deputati il 16 gennaio scorso, introduce nell'ordinamento il principio della separazione delle carriere dei magistrati, modificando le disposizioni costituzionali sugli organi di autogoverno della categoria. Al posto dell'attuale collegio unico, si prevede quindi l'istituzione di due organi distinti: il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica e competenti, per le rispettive carriere, in materia di assunzioni, assegnazioni, trasferimenti, valutazioni di professionalità e conferimenti di funzioni. La giurisdizione disciplinare su tutti i magistrati viene invece attribuita a un'Alta corte appositamente istituita. Ai fini della composizione dei tre collegi, il criterio elettivo vigente per l'attuale CSM viene integrato con quello dell'estrazione a sorte, con l'obiettivo di ridurre l'incidenza delle correnti organizzate nell'autogoverno della magistratura. È inoltre previsto, entro un anno dall'entrata in vigore delle nuove disposizioni costituzionali, l'adeguamento delle leggi ordinarie che disciplinano il CSM, l'ordinamento giudiziario e la giurisdizione disciplinare. Il ddl n. 504, oltre ad analoghe norme sulla separazione delle carriere e sull'istituzione di due distinti organi di autogoverno, prevede la modifica dell'articolo 112 della Costituzione, con l'aggiunta, alla disposizione "Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale" delle parole "nei casi e nei modi previsti dalla legge". Ciò in quanto si ritiene opportuno consentire al legislatore di poter intervenire sugli indirizzi politicamente rilevanti dell'azione di contrasto della criminalità esercitata dalla magistratura requirente.
    Il 29 gennaio è stato deliberato lo svolgimento di un ciclo di audizioni.
    La procedura informativa, avviata il 20 febbraio, è proseguita la scorsa settimana in due riunioni dell'Ufficio di Presidenza. Il 25 febbraio, si è svolta l'audizione di Vincenza Maccora, presidente della sezione GIP presso il Tribunale di Milano, Massimo Villone, presidente del Coordinamento per la democrazia costituzionale, e Gaetano Silvestri, presidente emerito della Corte costituzionale (video). Il 27 febbraio sono stati sentiti i professori ordinari di diritto costituzionale, Gaetano Azzariti, Giovanna De Minico e Renato Balduzzi, il Presidente emerito della Corte costituzionale Antonio Baldassarre, l'avvocato Gian Domenico Caiazza, già presidente dell'Unione camere penali italiane, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, Domenico Airola (video).
    Nella seduta plenaria del 25 febbraio il Presidente Balboni ha annunciato la pubblicazione su internet dei documenti acquisiti dai soggetti sentiti in audizione.
    Le audizioni informali proseguono questa settimana nelle sedute dell'Ufficio di Presidenza di martedì 4 e di giovedì 6 alle 14.
  • Seguito dell'esame in sede redigente del ddl di iniziativa governativa n. 1314, recante abrogazione di atti normativi prerepubblicani relativi al periodo dal 1861 al 1946, avviato il 18 febbraio con la relazione del senatore De Priamo (FdI).
    La proposta, approvata dalla Camera dei deputati il 12 novembre 2024, dispone, all'articolo 1, comma 1, l'abrogazione dei regi decreti indicati nei primi quattro allegati, suddivise nei diversi intervalli cronologici 1861-1870, 1871-1890, 1891-1920 e 1921-1946. Al comma 2 sono abrogati atti normativi diversi dai regi decreti, suddivisi in otto allegati. Nel corso dell'esame alla Camera dei deputati sono state approvate modifiche, sia per integrare gli elenchi con ulteriori atti da abrogare sia per espungerne alcuni tuttora produttivi di effetti che è stato ritenuto opportuno mantenere in vigore. Per ulteriori approfondimenti si rinvia al dossier predisposto dai Servizi Studi del Parlamento.
    Nella seduta del 25 febbraio si è svolta la discussione generale. Il senatore Cataldi (M5S), dichiarando anticipatamente il voto di astensione del proprio Gruppo, ha espresso la preoccupazione che l'abrogazione di un numero così elevato di atti possa dare luogo a pericolosi vuoti normativi. Il senatore Giorgis (PD) ha espresso dubbi sull'utilità di abrogare espressamente provvedimenti che hanno esaurito i propri effetti nel momento dell'applicazione ad una specifica fattispecie e atti che comunque hanno cessato da tempo di produrre qualsiasi effetto. Sono quindi intervenuti in replica il relatore De Priamo (FdI) e il ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Alberti Casellati. Quest'ultima ha ribadito che il testo è frutto di un'operazione lunga e accurata di esame di oltre 40.000 atti, 10.000 dei quali sono stati esclusi dall'abrogazione, e ha sottolineato la valenza di semplificazione della proposta, volta a eliminare circa il 28% del corpus normativo. Sono quindi nuovamente intervenuti i senatori Giorgis, che ha chiesto un'illustrazione sintetica dei 10.000 provvedimenti dall'efficacia controversa, e Cataldi, ai quali ha ulteriormente replicato il ministro Alberti Casellati. Su proposta del Presidente Balboni (FdI), la Commissione ha deliberato di fissare il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno alle 18 di mercoledì 12 marzo.
  • Seguito dell'esame in sede referente del ddl n. 1192, recante deleghe al Governo per la semplificazione normativa, avviato il 18 settembre con la relazione del senatore Tosato (LSP).
    Nel quadro delle riforme previste dal PNRR, la proposta, di iniziativa governativa, prevede una legge annuale di semplificazione normativa, da predisporre in base alle richieste pervenute dai ministeri entro il 30 giugno di ogni anno, con l'obiettivo di riordinare e codificare la normativa vigente, anche mediante delega legislativa. Sono inoltre previste misure per la valutazione d'impatto e la digitalizzazione dell'attività normativa.
    La procedura informativa, avviata il 10 ottobre, si è conclusa il 17. I documenti acquisiti dai soggetti sentiti in audizione sono stati pubblicati su internet. La discussione generale, avviata il 23 ottobre, si è conclusa il 29. Il 12 novembre sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati. Il 18 febbraio il relatore Tosato ha presentato il nuovo emendamento 10.0.500, volto a inserire nella proposta una delega al Governo per il riordino degli osservatori istituiti presso la Presidenza del Consiglio con competenze in materia di famiglia, natalità, pedopornografia, violenza contro le donne.
    Nella seduta del 25 febbraio, il Presidente Balboni (FdI) ha dato conto della presentazione di 13 subemendamenti all'emendamento 10.5.500, pubblicati in allegato al resoconto. Il ministro per le riforme e la semplificazione normativa Alberti Casellati ha riferito che è tuttora in corso l'istruttoria sugli emendamenti del Governo, già preannunciati nella seduta del 18 febbraio.
  • Avvio dell'esame in sede referente del ddl costituzionale n. 1279 recante modifiche allo Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia, approvato in prima deliberazione dalla Camera il 23 ottobre scorso.
    Il disegno di legge, d'iniziativa del Consiglio regionale friulano, ponendosi criticamente nei confronti dell'abolizione delle province e del trasferimento alle Regioni delle relative competenze operata con la Legge costituzionale n.1/2016, reca la proposta di modificare lo Statuto regionale per prevedere nuovamente l'istituzione, da attuare successivamente con legge regionale, di adeguati enti di area vasta dotati di autonomia politica, con organi eletti direttamente dai cittadini, intermedi tra la regione e i comuni, attribuendo alla loro competenza la titolarità delle funzioni già svolte dalle soppresse province.
    Nella seduta del 25 febbraio la senatrice Pirovano (LSP) ha svolto la relazione illustrativa. I senatori Parrini (PD) e Cataldi (M5S) hanno richiesto lo svolgimento di una procedura informativa. Su proposta del Presidente Balboni (FdI), la Commissione ha quindi convenuto di svolgere un numero circoscritto di audizioni e di fissare il termine per le relative indicazioni, nel numero di non più di due per ciascun Gruppo, alle 12 di martedì 4 marzo.
  • Seguito della discussione congiunta, in sede redigente, dei ddl n. 98, n. 295, n.752 e n. 919 in materia di riacquisto della cittadinanza italiana, avviata nella seduta del 24 gennaio (pomeridiana) con la relazione del Presidente Balboni (FdI).
    Il ddl n. 295, presentato dalla senatrice La Marca (PD), mira ad abrogare una disposizione di cui alla legge n. 91/1992, già censurata dalla Cassazione del 2009 in quanto discriminatoria nei confronti delle donne. Tale norma prevede la perdita della cittadinanza italiana da parte della donna che abbia contratto matrimonio con un cittadino straniero prima del 1° gennaio 1948 e produce rilevanti conseguenze anche in merito all'acquisto della cittadinanza da parte dei figli. Il ddl n. 919, sempre d'iniziativa della senatrice La Marca, per venire incontro ad una istanza diffusa nelle comunità italiane residenti all'estero, dispone la riapertura per un periodo di quattro anni dei termini per la presentazione della dichiarazione necessaria a ottenere il riconoscimento della cittadinanza da parte di coloro che l'hanno persa per naturalizzazione. I ddl n. 98, Giacobbe e La Marca (PD), e n. 752, Menia (FdI), incardinati il 30 gennaio, prevedono anch'essi, rispettivamente per un periodo di due e di tre anni, la riapertura dei termini per il riconoscimento della cittadinanza a beneficio di coloro che l'hanno persa per naturalizzazione.
    Nella seduta del 25 febbraio, il Presidente e relatore Balboni ha illustrato il ddl n. 1211, sempre in tema di riapertura del termine per il riacquisto della cittadinanza, sottoscritto dalla senatrice La Marca e da senatori di vari Gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione, e la Commissione ne ha deliberato l'abbinamento in trattazione congiunta con gli altri già incardinati sullo stesso argomento. Il senatore Menia (FdI) è intervenuto per sottolineare che il ddl n. 752, di propria iniziativa, prevede una platea di beneficiari più ristretta. Il senatore Giorgis (PD) ha chiesto che il Governo predisponga una relazione sui numeri approssimativi delle persone coinvolte dalle proposte normative in esame. Il senatore De Cristofaro (AVS) ha chiesto lo svolgimento di una procedura informativa. Su proposta del Presidente Balboni, la Commisssione ha quindi deliberato di fissare il termine per le indicazioni da parte dei Gruppi, in numero non superiore a due auditi per ciascuno, alle 12 di mercoledì 5 marzo.
  • Audizioni nell'ambito dell'esame in sede referente del ddl n. 1184 in materia di semplificazione delle attività economiche, avviato il 18 settembre con la relazione del senatore Della Porta (FdI).
    La proposta, di iniziativa governativa, introduce misure in favore delle attività economiche, turistiche e della navigazione, tra cui la riduzione da 12 a 6 mesi del termine per l'esercizio dell'annullamento d'ufficio del provvedimento amministrativo. Per i cittadini sono semplificate una serie di norme relative, tra l'altro, alla circolazione giuridica dei beni provenienti da donazioni, al permesso di costruire su immobili vincolati, al rilascio di autorizzazioni, ai termini per la dichiarazione di assenza e morte presunta. In materia scolastica, il ddl interviene sui pagamenti dei contributi alle scuole paritarie, sui progetti del servizio educativo per l'infanzia e il loro finanziamento, sulla continuità del conferimento delle supplenze per i docenti di sostegno, sul procedimento di approvazione degli statuti e dei regolamenti delle Università e quello per il riconoscimento dei Consorzi Universitari. Ulteriori misure riguardano la salute, intervenendo tra l'altro sull'erogazione in farmacia di prestazioni del Servizio sanitario nazionale e modificando la norma in materia di riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche.
    La procedura informativa in Ufficio di Presidenza, avviata il 23 ottobre, è proseguita la scorsa settimana nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 26 febbraio, con le audizioni di Francesco Munari, ordinario di diritto dell'UE, Mario Ricciardi, già professore di diritto del lavoro e relazioni industriali, Giulio Biino e Michele Gentilucci, del Consiglio nazionale del notariato, Giovanni Massimiliano Consoli, di Assarmatori-Conftrasporto, e Alberto Saiu, di One Underwriting - Gruppo AON (video). Sulla pagina web della Commissione sono disponibili i documenti acquisiti nel corso delle audizioni.
    Le audizioni informali proseguono questa settimana nella seduta dell'Ufficio di Presidenza di mercoledì 5 alle 8,30.
  • Seguito dell'esame in sede referente, in Commissioni riunite con la 2a, del ddl n. n. 1236 su disposizioni in materia di sicurezza pubblica, avviato il 1° ottobre con le relazioni illustrative dei senatori Lisei (FdI), per la 1a Commissione, e Stefani (LSP), per la 2a.
    Il provvedimento, approvato dalla Camera dei deputati il 18 settembre, prevede l'introduzione di disposizioni per la prevenzione e il contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, tra le quali nuove fattispecie di reato in materia di detenzione di istruzioni per il compimento di atti terroristici, e reca modifiche al Codice antimafia in materia di gestione di beni sequestrati e confiscati. In materia di sicurezza urbana, il disegno di legge prevede modifiche al codice penale e al codice di procedura penale su circostanze aggravanti comuni e di truffa, il danneggiamento in occasione di manifestazioni, l'impedimento alla libera circolazione su strada e il contrasto dell'occupazione arbitraria di immobili destinati a domicilio altrui. Sulla tutela del personale in servizio, il Capo III introduce alcune modificazioni al codice penale, il rafforzamento della sicurezza degli istituti penitenziari e la dotazione di videocamere al personale delle Forze di polizia, mentre il Capo IV integra la normativa vigente in materia di sostegno agli operatori economici vittime di usura. Infine, il Capo V prevede disposizioni sull'ordinamento penitenziario, in particolare in materia di attività lavorativa dei detenuti.
    Le audizioni informali negli Uffici di Presidenza riuniti, avviate l'8, si sono concluse il 23 ottobre. La discussione generale, avviata il 29 ottobre, si è conclusa il 7 novembre. L'11 novembre sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati ed è stata avviata l'illustrazione delle proposte di modifica, che si è conclusa nella seduta del 27 novembre, nella quale sono stati poi comunicati gli emendamenti dichiarati improponibili o inammissibilli. Il 4 dicembre è stata avviata la votazione degli emendamenti, proseguita nelle sedute del 5, 11, 17 e 18 dicembre. Il 5 è stata revocata l'improponibilità precedentemente dichiarata per alcune proposte di modifica. L'11 si è svolto un dibattito sull'ordine dei lavori, in relazione all'ipotesi, riferita da notizie di stampa, che il Governo intenda presentare alcuni emendamenti. La votazione è ripresa nelle sedute del 14 e 15 gennaio, nelle quali sono stati dibattuti e respinti gli emendamenti agli articoli 14, che trasforma in reato penale l'attuale illecito amministrativo di blocco stradale, e 15, che prevede un aggravamento delle disposizioni sull'esecuzione penale nei confronti delle detenute madri. Nelle sedute del 21, 22 e 23 gennaio sono stati respinti gli emendamenti agli articoli 16, sull'inasprimento delle sanzioni per l'impiego dei minori nell'accattonaggio, 17, sull'assunzione di personale di polizia locale nelle città metropolitane della Sicilia (Palermo, Messina, Catania), e 18, che modifica la legge 242/2016 sulla coltivazione della canapa, introducendo, tra l'altro, il divieto di importazione, cessione, lavorazione e commercio delle relative infiorescenze. Nelle sedute del 28, 29 e 30 gennaio sono stati respinti gli emendamenti agli articoli 19, che modifica le disposizioni penali sui reati di violenza o minaccia e di resistenza a un pubblico ufficiale e sulle relative aggravanti, 20, che inasprisce le sanzioni per lesioni personali ad agenti di polizia nell'adempimento delle loro funzioni, 21, che disciplina la dotazione di dispositivi di videosorveglianza al personale di polizia impiegato nei servizi di ordine pubblico e controllo del territorio, 22, che stanzia 860.000 euro annui per la coperture delle spese legali del personale di polizia indagato o imputato per fatti inerenti al servizio. Il 5 febbraio sono stati votati e respinti gli emendamenti all'articolo 23, che stanzia 120.000 euro annui per la coperture delle spese legali del personale delle Forze armate indagato o imputato per fatti inerenti al servizio, e 24, che introduce un'aggravante del reato di danneggiamento del patrimonio culturale nel caso in cui l'atto sia finalizzato a ledere il prestigio di un'istituzione pubblica. Il 18 e 19 febbraio sono stati votati e respinti gli emendamenti all'articolo 25, che inasprisce le sanzioni per inosservanza delle prescrizioni in materia di polizia stradale, e 26, che introduce il nuovo reato di rivolta all'interno di un istituto penitenziario e l'aggravante del reato di istigazione a disobbedire alle leggi se commessa all'interno di un istituto penitenziario.
    Nella seduta del 26 febbraio le Commissioni riunite hanno votato e respinto, oltre ad alcune proposte di modifica all'articolo 26 precedentemente accantonate, gli emendamenti relativi all'articolo 27, sui reati di rivolta nei centri di accoglienza per migranti, e all'articolo 28, che autorizza gli agenti di pubblica sicurezza a detenere senza licenza, anche fuori dal servizio, una seconda arma, più leggera rispetto a quella di ordinanza.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute delle Commissioni riunite convocate martedì 4 e mercoledì 5 alle 20 e giovedì 6 alle 8,30.

Nelle convocazioni di questa settimana sono inoltre previsti lavori in sede consultiva nonché l'avvio dell'esame in sede redigente del ddl n. 1379 sulla disciplina della Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio a Parma, approvato dalla Camera dei deputati il 12 febbraio.
L'Ordine costantiniano di San Giorgio a Parma, che ha origini risalenti agli ordinamenti degli Stati ducali preunitari, svolge importanti funzioni connesse alla conservazione della basilica di Santa Maria della Steccata e dell'annesso Museo costantiniano. La proposta in esame mira a dotare la Fondazione di un assetto organizzativo più aggiornato, senza ovviamente modificare la destinazione della basilica a luogo di culto cattolico, in accordo con le autorità ecclesiastiche, e riconoscendone anche il valore quale insieme unico di componenti materiali e immateriali tutelati in quanto patrimonio storico-culturale della nazione. Con decreto del Presidente del Consiglio sono nominati il presidente della Fondazione (previa consultazione del vescovo di Parma) e quattro membri del Consiglio generale, del quale fanno parte anche cinque membri di diritto (vescovo di Parma, sindaco, presidente della provincia, rettore dell'Università e direttore generale dell'azienda ospedaliero-universitaria).