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17 febbraio 2025 | Numero 88
Temi e provvedimenti in Senato → Le approvazioni della settimana scorsa
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Finanze

Approvata in prima lettura la proroga della delega in materia di competitività dei capitali. Il ddl passa alla Camera

Proroga della delega in materia di competitività dei capitali

 Nella seduta dell'11 febbraio l'Assemblea del Senato ha approvato, con 87 voti favorevoli e 52 contrari, il ddl n. 1351, recante disposizioni di aggiornamento della delega in materia di interventi a sostegno della competitività dei capitali. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

La legge n. 21/2024 ha previsto, tra le varie misure volte ad ampliare l'accesso e consolidare la permanenza delle imprese sui mercati di capitali, la delega al Governo per la riforma del Testo unico in materia di intermediazione finanziaria di cui al decreto legislativo n. 58/1998. Il ddl dispone la proroga di tale delega per un ulteriore anno, fino al 27 marzo 2026. Prevede inoltre l'estensione da 18 a 24 mesi del termine per l'eventuale emanazione di successivi decreti legislativi recanti correzioni e integrazioni.

L'esame in sede referente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 6a Commissione il 21 gennaio con la relazione del Presidente Garavaglia (LSP). Il 22 gennaio, dichiarata aperta la discussione generale, il senatore Turco (M5S) ha chiesto lo svolgimento di una procedura informativa sullo stato dei lavori per la redazione degli schemi di decreto legislativo di riforma del Testo Unico sulla Finanza, nonché per approfondire i contorni di operazioni societarie che riguardano la Banca Popolare di Milano e la Società Generali, per valutarne le conseguenze per i risparmiatori e per il mercato dei capitali in genere, e il Presidente Garavaglia ha ribadito l'intenzione della maggioranza svolgere un più esaustivo ciclo di audizioni sui singoli schemi di decreto, successivamente all'approvazione del ddl. Il 24 gennaio è scaduto il termine per la presentazione di ordini del giorno ed emendamenti e il 27 gennaio quello per i subemendamenti agli emendamenti di relatore e Governo. Il 28 gennaio sono stati pubblicati gli emendamenti e subemendamenti presentati e il sottosegretario per l'economia e le finanze Freni, constatata in Commissione la mancanza di una prospettiva condivisa, ha annunciato il ritiro dell'emendamento del Governo 1.0.2000, presentato nell'ottica di concentrare in un unico strumento normativo la legislazione delegata di riforma del TUF e l'esercizio delle deleghe per il recepimento delle direttive europee in materia di mercati finanziari, non ancora presenti nel ddl di delegazione europea. Il 5 febbraio si è concluso l'esame delle proposte emendative: sono stati approvati gli emendamenti del relatore 1.1000 (testo 3) contenente la delega al Governo per la riforma organica e il riordino del sistema sanzionatorio di cui al Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (decreto legislativo n. 58/1998), e 1.0.1000, che introduce, per le piccole banche, alcune deroghe ai previsti obblighi di trasparenza tra istituti e clienti nella fornitura di servizi finanziari e di investimento, relativamente all'acquisto o alla sottoscrizione di azioni entro specifici importi.
Nella seduta dell'11 febbraio il relatore Garavaglia ha presentato il subemendamento 1.1000 (testo 3) /1a Commissione, in accoglimento dell'osservazione contenuta nel parere espresso dalla Commissione Affari costituzionali, e l'emendamento di coordinamento Coord. 1 finalizzato a reinserire la clausola che la decorrenza del termine senza l'espressione del parere non impedisce l'adozione dello schema di decreto legislativo, una volta ampliato il termine da 40 a 60 giorni. Previa dichiarazione di voto contrario della senatrice Tajani sull'emendamento Coord. 1, entrambi gli emendamenti del relatore sono stati approvati. La Commissione ha quindi conferito il mandato al Presidente relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul testo del disegno di legge come modificato.

La discussione in Assemblea

Nella seduta dell'11 febbraio il disegno di legge è stato illustrato all'Assemblea dal relatore Garavaglia, che ha sottolineato come nel corso dell'esame in sede referente la Commissione abbia deliberato di ampliare la delega, includendo adeguamenti ai regolamenti UE sui bonifici istantanei, garantendo tutele contro i rischi di truffe, il rafforzamento dell'albo dei consulenti finanziari e la tutela della specificità del sistema bancario italiano. Il relatore ha inoltre riferito che la maggioranza ha scelto di rimandare il confronto con gli operatori alla fase attuativa delle misure. Nella discussione generale è intervenuto il senatore Losacco (PD). Dopo una breve sospensione in attesa del parere della 5a Commissione, è stato approvato l'articolato. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Salvitti (Cd'I), che ha sostenuto che il ddl migliora la competitività del mercato dei capitali italiani e modernizza il quadro normativo, richiamando i risultati positivi degli indicatori economici nazionali; Trevisi (FI-BP), che ha ribadito la necessità di rendere il mercato dei capitali italiano più attrattivo e dinamico, apprezzando le misure introdotte per incentivare gli investimenti istituzionali; Borghesi (LSP), che ha sottolineato l'importanza delle norme a tutela della trasparenza, della vigilanza e della sicurezza nei bonifici istantanei, nonché la salvaguardia delle banche del territorio; Orsomarso (FdI), che ha espresso un forte sostegno al lavoro serio del Governo, evidenziando la stabilità del sistema economico e bancario nazionale, nella convinzione che, nonostante le divergenze politiche, ci sia spazio per un confronto costruttivo. Hanno dichiarato voto contrario la senatrice Dafne Musolino (IV), che ha accusato l'Esecutivo di chiedere ulteriori mesi senza aver fornito risultati concreti nei primi dodici; il senatore Magni (AVS), che ha sottolineato il rischio che interessi particolari influenzino le scelte legislative, ritenendo inopportuna la proroga in quanto servono risposte più rapide e chiare; il seantore Turco (M5S), che ha bocciato l'ampliamento della delega al Governo senza adeguati approfondimenti, denunciando la possibilità di condoni nel sistema sanzionatorio e l'assenza di misure concrete per rilanciare il mercato dei capitali; la senatrice Cristina Tajani (PD), che ha criticato l'assenza di una chiara visione strategica da parte del Governo sulla riforma del mercato dei capitali e la mancanza di indicazioni precise sulla riorganizzazione del sistema sanzionatorio, auspicando un confronto per approfondire gli effetti delle operazioni finanziarie in corso.

Patrimonio culturale

Approvata in prima lettura la dichiarazione di monumento nazionale del Palazzo Fortunato in Rionero in Vulture. Il ddl passa alla Camera

Nella seduta dell'11 febbraio l'Assemblea del Senato ha approvato all'unanimità (152 voti favorevoli) il ddl n. 983, sulla dichiarazione di monumento nazionale del Palazzo Fortunato in Rionero in Vulture (PZ). Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

Il ddl, di iniziativa della senatrice D'Elia (PD) e altri, intende valorizzare la storia e l'unicità di Palazzo Fortunato e dei suoi sviluppi nelle diverse epoche storiche, dall'architettura in stile settecentesco fino all'aspetto gentilizio in stile neogotico. La struttura, che ospitò importanti protagonisti storici come Giuseppe Bonaparte, Ferdinando di Borbone, Giuseppe Zanardelli, Benedetto Croce, Gaetano Salvemini e Francesco Saverio Nitti, oggi è sede della Fondazione Fortunato e della biblioteca di famiglia, che conta circa 11.000 volumi, tra cui molte cinquecentine e libri risalenti a un periodo compreso dal Seicento all'Ottocento.

La discussione in sede redigente

La proposta è stata incardinata dalla 7a Commissione l'11 novembre con la relazione della Presidente Cosenza (FdI), in sostituzione del relatore Presidente Marti (FdI). Il 19 novembre si è svolta la discussione generale. Il 3 dicembre è stato comunicato che, alla scadenza del termine il 29 novembre, non sono stati presentati né ordini del giorno né emendamenti al testo e che è pervenuto il parere non ostativo della Commissione affari costituzionali.
Nella seduta del 10 dicembre la Commissione, acquisito il parere non ostativo della Commissione bilancio, ha approvato con distinte votazioni unanimi gli articoli 1 e 2 nonché il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge.

L'esame in Assemblea

L'11 febbraio il senatore Marti ha illustrato il disegno di legge all'Assemblea. Sono stati quindi approvati i due articoli del testo, con distinte votazioni, e si sono svolte le dichiarazioni di voto favorevole dei senatori Scalfarotto (IV), Magni (AVS), Guidi (Cd'I), Zanettin (FI-BP), Vincenza Aloisio (M5S), Cantalamessa (LSP), Cecilia D'Elia (PD) e Rosa (FdI).

Pubblica amministrazione

Approvato in prima lettura il ddl di conversione del decreto milleproroghe. Il testo passa alla Camera

Decreto milleproroghe

Nella seduta del 13 febbraio l'Assemblea del Senato ha approvato in prima lettura, con 97 voti favorevoli e 57 contrari, il disegno di legge n. 1337, di conversione del decreto-legge sulla proroga di termini normativi. Il provvedimento, sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia, è quindi passato all'esame della Camera dei deputati.

Il testo estende una serie di scadenze e termini in vari settori, tra cui istruzione, cultura, infrastrutture, giustizia, ambiente e sport attraverso misure che includono la proroga dei requisiti per il concorso per insegnanti tecnico-pratici, l'estensione di contratti per dirigenti tecnici e l'incremento di personale per la tutela del patrimonio culturale le norme sulla facoltà dei datori di lavoro del settore privato di stipulare contratti a tempo determinato di durata superiore ai 12 mesi e comunque inferiore ai 24 mesi, lo scudo penale per le responsabilità colpose delle professioni sanitarie, lo scudo erariale che limita ai casi dolosi la responsabilità in materia di contabilità pubblica dinanzi alla Corte dei conti. Vengono prorogati anche i contratti di locazione e i lavori edilizi, e sono rinviati termini per la sicurezza ferroviaria e le sanzioni stradali. Sono inoltre differite al 31 marzo 2025 l'entrata in vigore dell'obbligo per le imprese di assicurarsi contro i danni da calamità naturali e al 31 dicembre 2025 la costituzione, nell'ambito delle società sportive, di un organo consultivo a tutela degli interessi dei tifosi. Si prevedono anche misure di supporto ai rifugiati ucraini, la continuità di misure contro la Xylella fastidiosa e abrogazioni di norme su vaccinazioni e autocertificazioni, con conseguente annullamento delle sanzioni irrogate e non ancora riscosse per mancata vaccinazione anticovid. Per ulteriori approfondimenti si rinvia al dossier predisposto dai Servizi studi del Parlamento.

L'esame in sede referente

Il provvedimento è stato incardinato nella 1a Commissione l'8 gennaio con la relazione del senatore Della Porta (FdI), anche a nome dei correlatori Occhiuto (FI-BP) e Pirovano (LSP). Le audizioni informali in Ufficio di Presidenza, avviate il 16, si sono concluse il 21 gennaio. Nella stessa giornata si è svolta la discussione generale, con gli interventi della senatrice Maiorino (M5S) e del senatore Giorgis (PD), che hanno criticato la ristrettezza dei tempi a disposizione per l'istruttoria e, tra le misure previste, la soppressione delle sanzioni per l'inadempimento degli obblighi vaccinali. Il 28 gennaio sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati e sono state illustrate le proposte segnalate dai Gruppi, in quanto ritenute più rilevanti. Il 30 gennaio e il 4 febbraio sono state rese comunicazioni sugli emendamenti dichiarati improponibili. Il 10 febbraio sono stati presentati 10 nuovi emendamenti dei relatori, tra i quali il 3.0.1000, per la riammissione alla rottamazione quater dei contribuenti esclusi dal beneficio per mancato versamento e per la proroga i termini per l'adesione al concordato preventivo biennale. Si è quindi svolta una discussione sull'ordine dei lavori. I senatori Manca, Parrini (PD), Patuanelli (M5S) e Magni (AVS) hanno espresso il proprio dissenso sull'emendamento 3.0.1000, che a loro avviso favorisce condotte di scarsa lealtà fiscale. Il relatore Occhiuto ha replicato che la proposta non premia l'evasione fiscale ma va incontro a situazioni di difficoltà oggettiva a onorare i debiti tributari. I Gruppi di opposizione hanno presentato una richiesta di ritiro dell'emendamento 3.0.1000. L'11 febbraio il relatore Occhiuto ha ritirato la proposta di modifica, previo impegno del ministro Ciriani a presentarne una riformulazione. Nelle due sedute del 12 febbraio, prolungatesi complessivamente per oltre 13 ore, si è svolta la votazione degli emendamenti. Sono risultati approvati numerosi emendamenti, tra i quali, il 3.176 (testo 2), che ha confermato la riammissione alla rottamazione quater di cui all'emendamento ritirato 3.0.1000 ma ha escluso la proroga dei termini per l'adesione al concordato preventivo biennale, e il 15.1 (testo 2), che ha posticipato il termine per la costituzione dell'organo rappresentativo delle tifoserie nell'ambito delle società sportive al 31 dicembre 2027. Non sono stati invece approvati gli emendamenti recanti ulteriori proroghe dell'imposta sulle bevande edulcorate (cd. sugar tax) e dell'obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali. Nella seduta del 13 febbraio si è svolto l'esame degli ordini del giorno, molti dei quali sono stati accolti a nome del Governo dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giuseppina Castiello. Sono stati inoltre approvati gli emendamenti dei relatori di recepimento delle condizioni poste in alcuni dei pareri espressi dalla Commissione bilancio. La Commissione ha infine conferito ai relatori il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo risultante dalle modifiche approvate.

La discussione in Assemblea

Il 13 febbraio il disegno di legge è stato illustrato all'Assemblea dai relatori Della Porta (FdI), Daisy Pirovano (LSP) e Occhiuto (FI-BP), ponendo in evidenza lo spirito di collaborazione in Commissione, che ha permesso di superare le difficoltà non solo di carattere tecnico, ma legate all'impatto concreto del provvedimento sulla vita dei cittadini. Sono stati approvati circa 270 emendamenti, molti dei quali della minoranza, e accolti ordini del giorno che impegnano il Governo ad affrontare tematiche importanti, quali il turnover delle forze di polizia e le problematiche legate alla sugar tax.
Sono intervenuti nella discussione generale i senatori Gisella Naturale, Elisa Pirro, Cataldi (M5S), Ylenia Zambito, Parrini, Manca (PD), Raffaella Paita (IV) e Magni (AVS). In replica, il relatore Occhiuto ha parlato di attacchi ingiustificati al provvedimento, che risponde a esigenze concrete del Paese. In particolare, sulla rottamazione delle cartelle fiscali ha chiarito che non si amplia la platea dei beneficiari, ma si offre una possibilità di regolarizzazione per coloro che, pur avendo aderito alla rottamazione in passato, non sono riusciti a saldare tutto nei tempi previsti. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del ddl di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 202, nel testo proposto dalla Commissione.
Nelle dichiarazioni finali, hanno annunciato la fiducia la senatrice Gelmini (Cd'I), che ha evidenziato che il provvedimento mira a semplificare e migliorare misure già esistenti, come la proroga positiva degli strumenti eccezionali per affrontare la carenza di personale in campo sanitario; la senatrice Ternullo (FI-BP), che ha posto l'accento sull'importanza di utilizzare al meglio i fondi disponibili, come dimostra la proroga per i lavori del tavolo tecnico sul sisma 90, apprezzando l'impegno del Governo a trattare la questione della sugar tax; la senatrice Spelgatti (LSP), che ha definito la rottamazione delle cartelle esattoriali una misura necessaria per aiutare il ceto medio e i cittadini in difficoltà economica e ha condiviso le misure per la sicurezza, come l'uso del taser da parte della polizia locale; il senatore De Priamo (FdI), che ha difeso il provvedimento come un passo importante verso il buon governo, sostenendo la necessità di investimenti e riforme per la crescita e enfatizzando altre misure a favore di settori strategici come l'edilizia, la sanità, e l'agricoltura. Hanno negato la fiducia la senatrice Musolino (IV), che ha accusato il Governo di avere una visione miope: il milleproroghe non affronta le reali necessità del Paese, come lo sviluppo economico, ma si concentra su misure poco rilevanti, come l'annullamento delle sanzioni ai no vax; il senatore Magni (AVS), che ha lamentato la mancanza di interventi significativi per risolvere il precariato nel pubblico impiego e le liste d'attesa nella sanità, denunciando altresì l'assenza di misure per il settore della moda, nonostante la retorica sul made in Italy; la senatrice Maiorino (M5S), che ha evidenziato la disorganizzazione della maggioranza e accusato il Governo di usare il provvedimento per fini propagandistici, come la rottamazione delle cartelle e la cancellazione delle sanzioni ai no vax, a scapito dei cittadini onesti; il senaotre Giorgis (PD), che ha criticato aspramente le politiche di condono fiscale, rottamazione e amnistie, che minano la lealtà fiscale e compromettono la crescita del Paese: senza un serio impegno fiscale e investimenti pubblici il sistema produttivo italiano non potrà uscire dalla crisi.