Giovedì 6 febbraio la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani si è riunita per lo svolgimento di audizioni, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani in Italia e nella realtà internazionale.
La Commissione ha svolto l'audizione del professor Giovanni Rossi, psichiatra, presidente dell'Associazione Club SPDC No Restraint, sul tema della contenzione.
Dopo l’introduzione della presidente Pucciarelli, il professor Giovanni Rossi ha affrontato il tema della contenzione meccanica nei reparti psichiatrici ospedalieri, analizzandola preliminarmente dalle prospettive legislativa, giudiziaria e bioetica.
Pur non essendo un atto medico - come peraltro stabilito dalla sentenza della Corte di Cassazione 50497/78, cosiddetto "caso Mastrogiovanni" - la contenzione meccanica viene spesso praticata, comportando gravi rischi per la salute fisica e mentale dei pazienti, causando traumi, disturbi post-traumatici da stress e giungendo anche a compromettere la relazione terapeutica tra medico e paziente.
Con riguardo alle motivazioni della contenzione, queste vengono ascritte dagli operatori prevalentemente all'aggressività del paziente, altri si appellano alla cosiddetta "posizione di garanzia" o alla carenza di personale. Tuttavia, evidenze empiriche hanno dimostrato che evitare la contenzione meccanica non espone gli operatori al rischio di disturbo post traumatico da stress (burn out), non aumenta il rischio infortuni, non aumenta il rischio di venir meno alla "posizione di garanzia".
Vi sono, inoltre, evidenze che la qualità degli ambienti, il comfort, l'accoglienza e le "porte aperte" influiscono favorevolmente sulle contenzioni, a differenza degli ambienti trasandati, della presenza di porte blindate o di recinzioni che separano l'eventuale giardino dal resto del parco ospedaliero.
Diverse esperienze no restraint, come quelle dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) di Merano e Caltagirone, consentono di comporre un mosaico di buone prassi, dimostrando che è possibile superare questa pratica attraverso un approccio integrato, che coinvolge operatori di diverse figure professionali, il monitoraggio costante degli esiti delle cure, la gestione del rischio clinico, le politiche open door, la collaborazione con la Polizia locale e la formazione degli operatori.
Il prof. Rossi ha sottolineato inoltre l'importanza, in caso di contenzione, di prevedere la presenza continua di un operatore al fianco della persona contenuta. Al fine di superare definitivamente il ricorso alla contenzione meccanica, ritiene necessario un impegno maggiore da parte delle istituzioni, a partire da un monitoraggio effettivo del ricorso a tale pratica.
Hanno quindi preso la parola per porre quesiti o formulare osservazioni, oltre alla presidente Pucciarelli, la senatrice Bilotti, il senatore Sensi e la senatrice Camusso.
La registrazione dell’audizione è disponibile nell'archivio della WebTV del Senato.