Testata
Periodico di informazione
sull'attività parlamentare,
link e segnalazioni

10 febbraio 2025 | Numero 87
Segnalazioni → Agenzia europea dell'ambiente
X linkedin email
Rapporto dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima e dell'Agenzia europea dell'ambiente

Trasporti marittimi: le sfide ambientali e di sostenibilità

Raddoppiate le emissioni di metano tra il 2018 e il 2023. I sistemi per ridurre gli ossidi di zolfo nell'atmosfera rilasciano sostanze inquinanti nell'ambiente marino

Il trasporto marittimo svolge un ruolo cruciale nel sostenere la crescita economica, contribuendo alla sicurezza energetica e alla creazione di posti di lavoro. Ma comporta anche un notevole impatto ambientale, sia per quanto riguarda le emissioni inquinanti in atmosfera, sia per gli effetti sugli ecosistemi marini.
L'argomento è al centro della seconda edizione del Rapporto ambientale sul trasporto marittimo europeo, pubblicato il 4 febbraio dall'Agenzia europea per la sicurezza marittima (European Maritime Safety Agency - EMSA) e dall'Agenzia europea dell'ambiente (European Environment Agency - EEA).

Secondo quanto si legge nel sito dell'Agenzia europea dell'ambiente, il Rapporto fornisce un aggiornamento sulle prestazioni ambientali del settore e una valutazione degli sforzi per renderlo più sostenibile. Alcuni progressi sono stati registrati, ma la riduzione delle emissioni rimane una sfida.
Il trasporto di merci, i container, la pesca commerciale, le petroliere e le navi da crociera, nonché le attività portuali, continuano a contribuire in modo significativo a un'ampia gamma di sfide ambientali, con l'intero settore che rappresenta il 3-4% delle emissioni complessive di anidride carbonica (CO2) dell'UE.

«Il Rapporto - ha dichiarato Leena Ylä-Mononen, direttrice dell'Agenzia europea dell'ambiente - riflette l'urgente necessità per il settore del trasporto marittimo di aumentare gli sforzi per ridurre l'impronta di carbonio e altri impatti ambientali come l'inquinamento delle acque, nonché di accelerare gli sforzi per passare a carburanti più puliti e a pratiche portuali e di navigazione sostenibili per ridurre l'impatto sugli ecosistemi marini e costieri. Le innovazioni, le nuove tecnologie e una migliore gestione aiuteranno a raggiungere la sostenibilità futura in modo accessibile, quindi è fondamentale che il settore acceleri il passaggio a pratiche ecologiche».

Di seguito, un riassunto dei punti più critici elencati nel Rapporto:

  • Le emissioni di metano (CH4) sono almeno raddoppiate tra il 2018 e il 2023, rappresentando il 26% delle emissioni totali di metano del settore dei trasporti nel 2022. Ciò è in gran parte attribuito al maggiore utilizzo di gas naturale liquefatto (GNL).
  • Inquinamento atmosferico: le emissioni di ossidi di zolfo (SOx) nell'UE sono diminuite di circa il 70% dal 2014, in gran parte grazie all'introduzione delle SECA (Sulphur Emission Control Areas) nel Nord Europa. Si prevede che la SECA del Mediterraneo, che entrerà in vigore il 1° maggio 2025, contribuirà a ulteriori riduzioni insieme a quella in arrivo nell'Oceano Atlantico nord-orientale che controlla sia gli SOx che gli ossidi di azoto (NOx). Nel frattempo, le emissioni di NOx sono aumentate in media del 10% tra il 2015 e il 2023, costituendo il 39% delle emissioni di NOx legate ai trasporti nel 2022.
  • Inquinamento idrico: il trasporto marittimo contribuisce all'inquinamento delle acque attraverso le fuoriuscite di petrolio e le acque grigie. Inoltre, gli scarichi idrici provenienti dai sistemi di depurazione EGCS (exhaust gas cleaning systems), utilizzati per ridurre le emissioni di ossidi di zolfo (SOx) nell'atmosfera, rilasciano contaminanti nell'acqua, evidenziando il compromesso tra la riduzione dell'inquinamento atmosferico e l'aumento dell'inquinamento marino. Lo scarico di acque grigie, imponente soprattutto nel caso delle navi da crociera, è aumentato del 40% tra il 2014 e il 2023.
  • Rumore subacqueo: i nuovi modelli utilizzati rivelano elevati livelli di rumore subacqueo irradiato (underwater radiated noise - URN) nel Canale della Manica, nello Stretto di Gibilterra, nel Mare Adriatico, nello Stretto dei Dardanelli e nel Mar Baltico. Le misure di mitigazione potrebbero ridurre l'URN fino al 70% tra il 2030 e il 2050.
  • Rifiuti marini: i rifiuti marini provenienti dalla pesca (11,2%) e dal trasporto marittimo (1,8%) si sono dimezzati nell'ultimo decennio. Tuttavia, le sfide persistono, in particolare per quanto riguarda l'inquinamento da pellet di plastica provenienti da contenitori smarriti.
  • Fondali marini: circa il 27% dei fondali marini costieri europei (il 5% dei quali è soggetto a gravi effetti) è interessato da attività legate al trasporto marittimo, come l'ampliamento dei porti, il dragaggio e l'ancoraggio, che causano disturbi fisici e perdita di habitat.
  • Specie aliene: la navigazione introduce la maggior parte (60%) di specie non indigene e specie aliene invasive (56%) in Europa. La Convenzione sulla gestione delle acque di zavorra, tuttavia, ha portato nel 2023 al 31% di navi certificate e al 23% di sistemi conformi.
  • Rischio di collisione: l'aumento del trasporto marittimo ha causato un notevole aumento del rischio di collisione con gli animali nelle aree protette di Natura 2000 in tutte le regioni marine, dal 2017 al 2022.

Volume dei container movimentati nei primi 8 porti dell'UE
Volume dei container movimentati nei primi 8 porti dell'UE. Immagine dal Rapporto citato.
TEU: unità equivalente a venti piedi (unità standard per il conteggio dei container di varie capacità).
Fonte: Eurostat