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10 febbraio 2025 | Numero 87
Segnalazioni → Agenzia europea per la difesa
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Pubblicazione dedicata all'"autonomia operativa"

La vera sfida della difesa UE: non solo spendere di più, ma spendere insieme

Lettere di intenti per lo sviluppo di progetti comuni nel campo della difesa aerea, della guerra elettronica, dei droni e della creazione di una nuova nave militare

In risposta all'aggressione russa, i Paesi dell'Unione Europea stanno aumentando i loro bilanci per la difesa, con una spesa collettiva stimata in circa 326 miliardi di euro nel 2024, circa l'1,9% del Pil europeo, con una quota di investimenti pari al 31% della spesa totale per la difesa. È quanto si legge nell'ultima edizione di European Defence Matters (pdf), il magazine dell'Agenzia europea per la difesa (AED), disponibile nel sito dell'Agenzia anche in forma di webzine. Titolo di copertina: "Autonomia operativa - prende forma un nuovo panorama della difesa dell'Ue".

I ministri della difesa - ricorda il sito dell'Agenzia - hanno approvato la Coordinated Annual Review on Defence (CARD) per il 2024, una sorta di "Stato dell'Unione" in materia di difesa, che raccomanda agli Stati membri di sviluppare in maniera coordinata capacità militari critiche. In particolare, i ministri hanno firmato lettere d'intenti in quattro aree chiave:

  1. difesa aerea e missilistica integrata;
  2. munizioni vaganti (tra cui i cosiddetti "droni suicidi");
  3. guerra elettronica;
  4. sviluppo di una nave da combattimento.

Le lettere d'intenti, pur non essendo impegni finanziari vincolanti, rendono più realistici quelli che potrebbero essere tra i più grandi progetti di collaborazione finora realizzati. Non si tratta solo di spendere di più, ma di spendere insieme, si sottolinea.
Per ognuna delle quattro aree, il lavoro si svilupperà lungo diverse linee, tra cui l'acquisto congiunto di armi esistenti nel breve termine e lo sviluppo congiunto di nuovi mezzi in futuro.
Germania, Francia e Italia sono leader nella difesa aerea e missilistica. Nel frattempo, altri Paesi UE si sono impegnati a potenziare le proprie capacità di guerra elettronica.

Per quanto riguarda in particolare la difesa aerea e missilistica, 18 Stati membri hanno firmato una lettera d'intenti, dichiarando la loro intenzione di colmare collettivamente le urgenti lacune di capacità nel breve termine, acquistando sistemi aerei senza pilota, difesa aerea da terra e munizioni. A medio termine, gli Stati membri intendono sviluppare tecnologie per contrastare sciami di droni e minacce ad alta velocità. A lungo termine, intendono costruire una solida architettura di difesa missilistica.
L'Ucraina ha dimostrato che è possibile costruire difese aeree in tempi rapidi, ma è un'impresa estremamente costosa. Per l'Europa, si tratterebbe di miliardi di euro, una prospettiva scoraggiante per molte nazioni.

La guerra in Ucraina ha anche dimostrato che le munizioni vaganti, cioè i droni suicidi che possono librarsi sopra gli obiettivi per lunghi periodi prima di colpire, sono fondamentali nei nuovi scenari di guerra e ora i Paesi UE stanno collaborando per sviluppare questi sistemi.
17 Stati membri hanno firmato lettere di intenti per acquistare insieme questi sistemi nel breve termine e per lavorare al loro ulteriore sviluppo nel medio-lungo termine. Inoltre, verranno condotti addestramenti, esercitazioni e test congiunti.
«La guerra in Ucraina ha dimostrato l'uso diversificato di questi sistemi, dalla distruzione dei carri armati all'individuazione di infrastrutture critiche. Alcuni Stati membri stanno pianificando delle acquisizioni a breve. Ma senza coordinamento, le industrie europee potrebbero perdere terreno rispetto alle tecnologie mature dei paesi extra-UE"», afferma Giuseppe Dello Stritto, responsabile dell'unità "Land and Logistics" dell'AED.

La guerra elettronica, nella sua essenza, consiste nel manipolare lo spettro elettromagnetico per disturbare, degradare o reindirizzare i segnali nemici, siano essi onde radio, emissioni infrarosse o trasmissioni radar.
Finora 14 Stati membri hanno firmato lettere d'intenti per migliorare congiuntamente le loro capacità acquistando insieme attrezzature, creando piattaforme per la condivisione dei dati e sviluppando una dottrina comune, oltre a formazione, esercitazioni e strutture. A lungo termine, si concentreranno sullo sviluppo di nuovi sistemi.
In Ucraina, un conflitto invisibile si svolge quotidianamente attraverso lo spettro elettromagnetico, mentre gli sforzi russi per disturbare i segnali dei droni ucraini si scontrano con i successi di Kiev nel paralizzare i sistemi di guerra elettronica della Russia stessa.

Per quanto riguarda la nave da combattimento europea, 7 nazioni UE - tra cui Belgio e Paesi Bassi - si sono impegnate a sviluppare una imbarcazione militare di nuova generazione.
Questo sforzo, che inizierà con l'armonizzazione dei requisiti e la preparazione di appalti congiunti, si pone l'obiettivo di far navigare la nuova nave militare entro il 2040.

«Il rapporto CARD 2024 sottolinea che la capacità di difesa dell'Europa dipende dall'allineamento delle esigenze operative a breve termine con gli obiettivi strategici a lungo termine», afferma Ralph Briers, capo dell'unità Pianificazione della cooperazione della direzione "Capacità, armamento e pianificazione" dell'AED. «Cogliendo le opportunità di collaborazione, gli Stati membri possono rafforzare la sicurezza nazionale e collettiva attraverso la tecnologia, una maggiore interoperabilità e lo sviluppo di capacità sostenibili».

Drone militare in volo