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3 febbraio 2025 | Numero 86
Temi e provvedimenti in Senato → Giustizia
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Valore degli immobili espropriati, violenza sessuale contro le donne nei conflitti armati, processo telematico, attribuzione del cognome ai figli, magistratura onoraria, morte volontaria medicalmente assistita, disposizioni in materia di sicurezza pubblica, responsabilità dei componenti del collegio sindacale, molestie nei luoghi di lavoro, responsabilità nell'esercizio della professione forense, misure alternative alla detenzione, efficacia esecutiva dei pareri di congruità degli ordini professionali

Valore degli immobili espropriati

La settimana scorsa la 2a Commissione ha svolto le seguenti attività:

  • Audizioni nell'ambito dell'esame del ddl n. 954 sulla determinazione del valore dell'immobile espropriato, avviato in sede redigente il 14 febbraio 2024 con la relazione della senatrice Stefani (LSP) e rimesso in sede referente il 6 marzo.
    La proposta intende modificare l'articolo 568 del codice di procedura civile al fine di rendere la determinazione del valore degli immobili espropriati meno soggetta alla discrezionalità degli esperti nominati dal giudice, più coerente con la definizione di un importo proporzionato al valore reale del bene e più standardizzata a livello nazionale. Sono a tal fine richiamate nel testo le norme UNI di riferimento e i migliori standard estimativi nazionali.
    La procedura informativa, avviata l'11 giugno 2024, è proseguita la scorsa settimana nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 28 gennaio, con l'audizione di Maria Cristina Urbani, presidente dell'Associazione nazionale istituti vendite giudiziarie (video). Ulteriori audizioni sono previste nella seduta dell'Ufficio di Presidenza convocata martedì 4 febbraio alle 14,15, mentre l'esame in plenaria riprenderà a partire dalla seduta convocata mercoledì 5 febbraio alle 9,15.
  • Audizioni nell'ambito della discussione in sede redigente del ddl n. 1135 sui reati di violenza sessuale contro le donne nei conflitti armati, avviato il 18 giugno con la relazione della senatrice Stefani (LSP).
    La proposta, presentata dalla senatrice Campione (FdI) e altri, prevede l'inserimento nel codice penale italiano di due articoli aggiuntivi (609-bis.1 e 609-bis.2) volti rispettivamente a punire con la reclusione da otto a dodici anni i crimini in oggetto e a disciplinare la relativa competenza giurisdizionale. Il reato è punibile anche nel caso in cui sia stato commesso all'estero da un cittadino straniero, se quest'ultimo è presente sul territorio italiano. L'iniziativa intende attuare una delle istanze codificate nel preambolo dello Statuto istitutivo della Corte penale internazionale.
    La procedura informativa, avviata il 5 novembre, è proseguita la scorsa settimana nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 28 gennaio, con l'audizione di Francesco Bortolo, associato di diritto processuale penale presso l'Università degli studi di Messina (video).
  • Seguito della discussione in sede redigente del ddl n. 766 sul processo telematico, avviata il 31 gennaio 2024 con la relazione della senatrice Stefani (LSP).
    In una prospettiva di adeguamento alle esigenze di digitalizzazione dei procedimenti, il ddl mira a modificare alcune disposizioni del codice di procedura civile e delle relative disposizioni attuative. Il 3 aprile la discussione è stata disgiunta dall'esame del ddl n. 558 sull'istituzione della piattaforma unica per il deposito telematico degli atti processuali, precedentemente abbinato.
    La procedura informativa, avviata l'11 giugno 2024, è proseguita la scorsa settimana nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 28 gennaio, con l'audizione di Alessandra Dalla Bona e Vincenzo Spezziga dell'Organismo congressuale forense (video). Ulteriori audizioni sono previste nella seduta dell'Ufficio di Presidenza convocata martedì 4 febbraio alle 14,15. La discussione del ddl prosegue a partire dalla seduta plenaria di mercoledì 5 alle 9,15.
  • Seguito della discussione in sede redigente dei disegni di legge nn. 2, 21, 131 e 918, norme in materia di attribuzione del cognome ai figli (e delle petizioni nn. 189 e 736 ad essi attinenti), avviata l'11 gennaio 2024 con la relazione della senatrice Rossomando (PD).
    Le proposte prevedono modifiche alla disciplina civilistica sull'attribuzione del cognome al fine di garantire la parità tra i genitori, in linea con la recente giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell'uomo. Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai dossier predisposti dal Servizio studi.
    Tra il 15 febbraio e il 19 settembre 2024 si sono svolte le audizioni informali in Ufficio di Presidenza. Il 22 gennaio sono intervenuti nella discussione generale i senatori Rastrelli (FdI), che ha auspicato il ripristino della vecchia disciplina basata sulla derivazione patrilineare del cognome per evitare la frammentazione dell'indentità familiare, e Scalfarotto (IV), che ha sostenuto le ragioni dell'adeguamento dell'attuale disciplina al principio dell'uguaglianza tra i genitori.
    Nella seduta del 28 gennaio la relatrice Rossomando ha rilevato l'esigenza di conoscere la posizione di tutti i Gruppi parlamentari. Il 29 sono quindi intervenuti nella discussione generale il senatore Zanettin (FI-BP), favorevole ad un'attuazione delle decisioni della Corte costituzionale senza forzature ideologiche e aggravi burocratici, e Unterberger (Aut), che ha proposto l'istituzione di un Comitato ristretto per elaborare un testo unificato e valorizzare il lavoro già svolto nella precedente legislatura. La discussione prosegue questa settimana a partire dalla seduta convocata martedì 4 febbraio alle 14,30.
  • Seguito dell'esame in sede referente del ddl n. 1322 sulla magistratura onoraria, avviato il 21 gennaio con la relazione del senatore Berrino (FdI).
    La proposta, di iniziativa governativa, collegata alla manovra di finanza pubblica e approvata dalla Camera dei deputati il 5 dicembre, modifica il decreto legislativo n. 116/2017 di riforma organica della categoria per introdurre una revisione del regime giuridico, economico e previdenziale dei magistrati onorari attualmente in servizio. Le nuove norme prevedono l'inquadramento in un rapporto di lavoro subordinato e definiscono l'orario di lavoro sia dei magistrati onorari che esercitano le funzioni in via esclusiva, sia di quelli che le esercitano in via non esclusiva. Ulteriori disposizioni disciplinano ferie, trasferimenti, destinazione in supplenza, valutazione di idoneità, responsabilità disciplinare, trattamento economico, regime previdenziale e fiscale.
    Nella seduta del 28 gennaio è stata avviata la discussione generale, con l'intervento dei senatori Zanettin (FI-BP), Lopreiato (M5S), Rossomando (PD), Rastrelli (FdI) e Stefani (LSP). I senatori della maggioranza hanno auspicato una rapida approvazione del testo trasmesso dalla Camera, che fornisce una sostanziale e attesa risposta al problema dell'inquadramento dei magistrati onorari, rinviando ad altri successivi provvedimenti la soluzione di ulteriori, seppure importanti, questioni. Tra queste, sono state segnalate particolari carenze di organico dal senatore Zanettin in Veneto, dalla senatrice Lopreiato a Napoli, dalla senatrice Rossomando a Torino. L'esame prosegue questa settimana a partire dalla seduta convocata martedì 4 febbraio alle 14,30.
  • Riunione del Comitato ristretto nell'ambito dell'esame, in Commissioni riunite con la 10a, dei ddl nn. 65, 104, 124, 570 e 1083 recanti disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita, avviato in sede redigente il 4 aprile con le relazioni dei senatori Zanettin (FI-BP), per la 2a, e Zullo (FdI), per la 10a Commissione e trasferito in sede referente il 12 settembre.
    Il ddl n. 65, Parrini (PD) e altri, interviene in materia di terapia del dolore e dignità nella fase finale della vita, nonché di modifiche all'articolo 580 del codice penale, riprendendo il testo dell'atto Senato n. 966 presentato nella scorsa legislatura. Il ddl n. 104, Bazoli (PD) e altri, che riprende la proposta già esaminata durante la scorsa legislatura e approvata in prima lettura dalla Camera dei deputati, disciplina la facoltà della persona affetta da condizione clinica irreversibile di richiedere assistenza medica, sotto il controllo del Servizio sanitario nazionale, allo scopo di porre fine volontariamente e autonomamente alla propria vita, definendo presupposti, condizioni e modalità di esercizio di tale facoltà nel rispetto dei principi costituzionali, della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e della Carta dei diritti fondamentali dell'UE. I ddl n. 124, Pirro (M5S) e altri, e 570, De Cristofaro (AVS) e altri, di argomento affine, definiscono il trattamento eutanasico, nonché le condizioni e i requisiti per ricorrervi. Il ddl n. 1083, Paroli (FI) e altri, nel riproporre il testo del ddl n. 1464 presentato nella XVIII legislatura, interviene sulla questione di legittimità dell'articolo 580 del codice penale, nella parte in cui incrimina le condotte di aiuto al suicidio in alternativa alle condotte di istigazione, introducendo una forma attenuata di reato, con la previsione di condizioni che rendono meno grave l'illecito.
    La procedura informativa negli Uffici di Presidenza riuniti, avviata il 28 maggio e articolata in 15 sedute di audizioni, si è conclusa il 26 novembre. Il 3 dicembre è stata deliberata la costituzione di un Comitato ristretto per la redazione di un testo unificato.
    I lavori del Comitato ristretto delle Commissioni riunite, avviati il 17 dicembre, sono proseguiti la scorsa settimana nella seduta del 28 gennaio.
  • Seguito dell'esame in sede referente, in Commissioni riunite con la 1a, del ddl n. n. 1236 su disposizioni in materia di sicurezza pubblica, avviato il 1° ottobre con le relazioni illustrative dei senatori Lisei (FdI), per la 1a Commissione, e Stefani (LSP), per la 2a.
    Il provvedimento, approvato dalla Camera dei deputati il 18 settembre, prevede l'introduzione di disposizioni per la prevenzione e il contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, tra le quali nuove fattispecie di reato in materia di detenzione di istruzioni per il compimento di atti terroristici, e reca modifiche al Codice antimafia in materia di gestione di beni sequestrati e confiscati. In materia di sicurezza urbana, il disegno di legge prevede modifiche al codice penale e al codice di procedura penale su circostanze aggravanti comuni e di truffa, il danneggiamento in occasione di manifestazioni, l'impedimento alla libera circolazione su strada e il contrasto dell'occupazione arbitraria di immobili destinati a domicilio altrui. Sulla tutela del personale in servizio, il Capo III introduce alcune modificazioni al codice penale, il rafforzamento della sicurezza degli istituti penitenziari e la dotazione di videocamere al personale delle Forze di polizia, mentre il Capo IV integra la normativa vigente in materia di sostegno agli operatori economici vittime di usura. Infine, il Capo V prevede disposizioni sull'ordinamento penitenziario, in particolare in materia di attività lavorativa dei detenuti.
    Le audizioni informali negli Uffici di Presidenza riuniti, avviate l'8, si sono concluse il 23 ottobre. La discussione generale, avviata il 29 ottobre, si è conclusa il 7 novembre. L'11 novembre sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati ed è stata avviata l'illustrazione delle proposte di modifica, che si è conclusa nella seduta del 27 novembre, nella quale sono stati poi comunicati gli emendamenti dichiarati improponibili o inammissibilli. Il 4 dicembre è stata avviata la votazione degli emendamenti, proseguita nelle sedute del 5, 11, 17 e 18 dicembre. Il 5 è stata revocata l'improponibilità precedentemente dichiarata per alcune proposte di modifica. L'11 si è svolto un dibattito sull'ordine dei lavori, in relazione all'ipotesi, riferita da notizie di stampa, che il Governo intenda presentare alcuni emendamenti. La votazione è ripresa nelle sedute del 14 e 15 gennaio, nelle quali sono stati dibattuti e respinti gli emendamenti agli articoli 14, che trasforma in reato penale l'attuale illecito amministrativo di blocco stradale, e 15, che prevede un aggravamento delle disposizioni sull'esecuzione penale nei confronti delle detenute madri. Nelle sedute del 21, 22 e 23 gennaio sono stati respinti gli emendamenti agli articoli 16, sull'inasprimento delle sanzioni per l'impiego dei minori nell'accattonaggio, 17, sull'assunzione di personale di polizia locale nelle città metropolitane della Sicilia (Palermo, Messina, Catania), e 18, che modifica la legge 242/2016 sulla coltivazione della canapa, introducendo, tra l'altro, il divieto di importazione, cessione, lavorazione e commercio delle relative infiorescenze.
    Nella seduta del 28 gennaio sono stati esaminati e respinti gli emendamenti all'articolo 19, che modifica le disposizioni del codice penale sui reati di violenza o minaccia e di resistenza a un pubblico ufficiale e sulle relative aggravanti, rendendo più severe le sanzioni previste. Nella seduta del 29, sono stati votati e respinti gli emendamenti agli articoli 20, che inasprisce le sanzioni per lesioni personali ad agenti di polizia nell'adempimento delle loro funzioni, e 21, che disciplina la dotazione di dispositivi di videosorveglianza al personale di polizia impiegato nei servizi di mantenimento dell'ordine pubblico, vigilanza e controllo del territorio. Nella seduta del 30 sono stati votati e respinti gli emendamenti all'articolo 22, che stanzia 860.000 euro annui per la coperture delle spese legali del personale di polizia indagato o imputato per fatti inerenti al servizio. Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nella seduta delle Commissioni riunite convocata mercoledì 5 febbraio alle 17.
  • Seguito e conclusione della discussione in sede redigente del ddl n. 1155 sulla modifica del Codice civile in materia di responsabilità dei componenti del collegio sindacale, avviata il 19 novembre con la relazione del senatore Sisler (FdI).
    Il disegno di legge, approvato dalla Camera dei deputati il 29 maggio, modifica l'articolo 2407 del codice civile, introducendo un sistema di limitazione della responsabilità dei sindaci basato su scaglioni proporzionali al compenso annuo percepito. Applicando il cosiddetto sistema del multiplo del compenso, in uso in altri ordinamenti, la responsabilità dei sindaci per violazione dei propri doveri viene quindi ancorata a un parametro noto alle parti, consentendo una differenziazione in rapporto all'importanza, alla complessità e alla natura dell'incarico concretamente svolto nella società.
    Il 26 novembre è stata avviata la discussione generale e i senatori dell'opposizione hanno chiesto lo svolgimento di un ciclo di audizioni. Il 3 dicembre, a seguito di un breve dibattito, il Presidente Bongiorno (LSP) ha preso atto dell'orientamento della maggioranza, contrario allo svolgimento delle audizioni. Il 23 gennaio sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati.
    Nella seduta del 29 gennaio si è svolto l'esame di emendamenti e ordini del giorno. Tutte le proposte di modifica sono state respinte o ritirate, mentre sono stati tutti accolti i quattro ordini del giorno presentati, due dei quali in un testo riformulato. In particolare il G/1155/1/2 (testo 2) del senatore Berrino (FdI) impegna il Governo a valutare l'opportunità di dettare una disciplina transitoria rispetto ai giudizi pendenti, il G/1155/2/2 (testo 2), Bazoli (PD) e altri, identico al G/1155/4/2 del relatore Sisler, a valutare l'estensione dei limiti di responsabilità anche ai revisori e alle società di revisione, il G/1155/3/2 dei senatori Potenti e Stefani (LSP) a valutare l'opportunità di prevedere un limite massimo indipendente dal valore del compenso. La Commissione ha quindi conferito al relatore il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, composto di un unico articolo, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.
  • Riunione del Comitato ristretto nell'ambito dell'esame in sede referente, in Commissioni riunite con la 10a, dei ddl nn. 89, 257, 671 e 813 in materia di molestie morali e psicologiche nel mondo del lavoro, avviato il 12 luglio 2023 con le relazioni delle senatrici Minasi (LSP), per la 10a Commissione, e Campione (FdI), per la 2a.
    Le proposte n. 89, Valente (PD) e altri, n. 257, Magni (AVS) e altri, n. 671, Mancini (FdI) e altri, e n. 813 Lopreiato (M5S) e altri (incardinata il 5 novembre) prevedono il rafforzamento delle tutele esistenti e l'introduzione di nuovi strumenti contro le molestie nei luoghi di lavoro. Le diverse iniziative si differenziano sia riguardo al carattere delle molestie prese in considerazione (morali, psicologiche, sessuali), sia con riferimento alla tipologia degli strumenti di contrasto previsti, che spaziano dalla tutela penale, alla responsabilità civile e disciplinare, dalla nullità degli atti discriminatori alla promozione di campagne informative. Il 5 novembre le Commissioni riunite hanno deliberato di rinunciare al ciclo di audizioni, di richiedere contributi scritti ai soggetti indicati dai Gruppi e di costituire un Comitato ristretto per la predisposizione di un testo unificato.
    I lavori del Comitato ristretto delle Commissioni riunite, avviati l'11 novembre, sono proseguiti la scorsa settimana, nella riunione del 29 gennaio.

Nelle convocazioni di questa settimana, oltre all'attività in sede consultiva, sono previste anche le seguenti attività:

  • Seguito dell'esame del ddl n. 745 sulla responsabilità nell'esercizio della professione forense, avviato in sede redigente il 27 novembre, con la relazione del senatore Rastrelli (FdI), e rimesso in sede referente il 28 novembre.
    L'attuale ordinamento della professione forense, di cui alla legge n. 247/2012, non prevede disposizioni in materia di responsabilità degli avvocati e la giurisprudenza prevalente ritiene che tale categoria di professionisti debba rispondere anche per colpa lieve. Considerando criticamente tale orientamento, in ragione della complessità e incertezza del contesto nel quale sono chiamati ad operare, la proposta, presentata dal senatore Zanettin (FI-BP), prevede che, analogamente a quanto stabilito per i magistrati, gli avvocati rispondano dei danni arrecati con dolo o colpa grave e non per attività di interpretazione di norme di diritto. Il 27 novembre, dopo la relazione illustrativa, è stata avviata la discussione generale. Il 3 dicembre, su proposta del senatore Zanettin (FI-BP), è stato deliberato lo svolgimento di un ciclo di audizioni. Il termine per le relative indicazioni da parte dei Gruppi è scaduto il 10 dicembre. La procedura informativa sarà avviata questa settimana nella seduta dell'Ufficio di Presidenza convocata martedì 4 febbraio alle 14,15.
  • Avvio dell'indagine conoscitiva sulle misure alternative alla detenzione con particolare riguardo agli strumenti di controllo elettronico, di iniziativa della senatrice Campione (FdI) e illustrata dal Presidente Bongiorno (LSP) nella seduta del 5 novembre. Nella stessa seduta la senatrice Campione ha proposto l'audizione dei soggetti vincitori della gara per la fornitura dei braccialetti elettronici attualmente in uso e il sottosegretario per la giustizia Del Mastro Delle Vedove ha replicato che gli elementi informativi esssenziali potranno comunque essere forniti dai tecnici del Ministero. La procedura informativa sarà avviata nella seduta di martedì 4 febbraio alle 13,30 con l'audizione del Presidente dell'Unione delle Camere penali italiane. Mercoledì 5 alle 9,15 sarà la volta di Carlo Renoldi, magistrato della Corte di cassazione.
  • Seguito dell'esame del ddl n. 901, norme in tema di conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da ordini e collegi professionali, avviato in sede redigente il 27 febbraio 2024 con la relazione del senatore Rastrelli (FdI) e rimesso in sede referente il 13 marzo 2024.
    La proposta prevede un'estensione delle disposizioni della legge n. 49/2023, cosiddetta «legge sull'equo compenso», che consente ai professionisti di ottenere dai propri ordini o collegi professionali pareri di congruità aventi valore di titolo esecutivo, ma limitatamente ai rapporti professionali disciplinati con convenzioni stipulate esclusivamente con imprese bancarie o assicurative o con la pubblica amministrazione. Il ddl in oggetto prevede di estendere tale possibilità anche ai rapporti professionali intercorsi con clienti ordinari, quindi per la generalità delle prestazioni professionali, al fine di limitare la necessità ricorrere al giudice ordinario.
    La discussione generale, avviata il 3 aprile 2024, si è conclusa il 9. Il 17 aprile è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti ed ordini del giorno. Il 18 aprile il relatore Rastrelli ha proposto di riaprire il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno quando saranno disponibili le prime valutazioni formulate dall'Osservatorio nazionale sull'equo compenso, previsto dalla legge n. 49/2023, istituito di recente presso il Ministero della giustizia. Il 21 gennaio il relatore Rastrelli ha preso atto della prima relazione annuale dell'Osservatorio nazionale sull'equo compenso e ha rilevato l'esigenza di svolgere ulteriori approfondimenti in merito all'opportunità di estensione dell'istituto, prima di fissare un nuovo termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno. Il seguito dell'esame è previsto questa settimana a partire dalla seduta convocata mercoledì 5 febbraio alle 9,15.