Testata
Periodico di informazione
sull'attività parlamentare,
link e segnalazioni

20 gennaio 2025 | Numero 84
Temi e provvedimenti in Senato → Le approvazioni della settimana scorsa
X linkedin email
Affari costituzionali

Approvate in prima deliberazione le norme sulla tutela costituzionale delle vittime di reato

tutela costituzionale
            delle vittime di reato

Nella seduta del 14 gennaio l'Assemblea del Senato ha approvato in testo unificato, in prima deliberazione, con 149 voti favorevoli e un'astensione i ddl costituzionali nn. 427, 731, 888 e 891 sulla modifica dell'articolo 111 della Costituzione in materia di tutela delle vittime di reati. Il testo è quindi passato alla Camera dei deputati per l'esame in prima deliberazione.

Le quattro iniziative prevedevano l'inserimento nell'articolo 111 della Costituzione di un comma aggiuntivo, volto a dare copertura, anche al più alto livello normativo, al principio della tutela risarcitoria in favore delle vittime di reato, già riconosciuto dall'ordinamento italiano e da quello dell'UE ma non ancora garantito con sufficiente pienezza e puntualità. La disposizione formulata nei ddl nn. 427, 888 e 891 è «la legge garantisce i diritti e le facoltà delle vittime di reato» mentre quella proposta dal n. 731 è «la vittima del reato e la persona danneggiata dal reato sono tutelate dallo Stato nei modi e nelle forme previsti dalla legge». La versione finale del testo unificato ha poi invece previsto l'inserimento all'articolo 24, anziché 111, della Costituzione, della disposizione: "La Repubblica tutela le vittime di reato".

L'esame in sede referente

La proposta è stata incardinata dalla 1a Commissione il 4 ottobre 2023, con la relazione del senatore Della Porta (FdI). Il 6 dicembre 2023 è stato adottato come base della discussione il testo unificato predisposto dal relatore. Il 3 ottobre 2024 si sono svolte audizioni informali e alcuni dei soggetti intervenuti hanno depositato contributi scritti. Il 16 ottobre si è svolta la discussione generale ed è stato deliberato lo svolgimento di ulteriori audizioni, che si sono svolte il 26 novembre e il 3 dicembre. Il 4 dicembre il relatore ha presentato un nuovo testo unificato condiviso da tutti i Gruppi parlamentari ad eccezione del M5S. Il 10 dicembre sono stati pubblicati gli emendamenti presentati, sui quali il relatore Della Porta ha anticipato il parere contrario. Nella seduta del 12 dicembre il Presidente Balboni ha dato conto dei pareri favorevoli resi dalle competenti Commissioni in sede consultiva sul nuovo testo unificato e sulle proposte di emendamento. Queste ultime sono state illustrate dalla senatrice Musolino (IV) e, poste ai voti, sono risultate respinte. I senatori Parrini (PD), De Cristofaro (AVS), Musolino (IV), Lisei (FdI), Tosato (LSP) e Gelmini (Cd'I) sono quindi intervenuti per dichiarazione di voto favorevole sul mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge costituzionale, che è stato conferito dalla Commissione con votazione unanime.

La discussione in Assemblea

Il 14 gennaio il relatore Della Porta ha illustrato il disegno di legge all'Assemblea, chiarendo che il testo unificato è frutto di un lavoro congiunto tra maggioranza e opposizione: dopo un ciclo di audizioni e confronti, si è deciso di collocare il nuovo comma all'articolo 24 della Costituzione, incentrato sui diritti, anziché all'articolo 111, di natura più processuale. La formulazione finale, snellita e condivisa unanimemente, sottolinea l'impegno della Repubblica nella protezione delle vittime, rappresentando un passo significativo per il sistema giuridico.

Hanno preso parte alla discussione generale i senatori Bazoli, Giorgis (PD), Rastrelli, Iannone (FdI) e Castaldi (M5S). I senatori di opposizione hanno sottolineato la convergenza di tutte le forze politiche, grazie a una disponibilità al dialogo e al confronto, esortando il Governo a seguire questo metodo di lavoro per tutti i provvedimenti.

Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti la senatrice Ilaria Cucchi (AVS), i senatori Zanettin (FI-BP), Marton (M5S), Tosato (LSP), Parrini (PD) e Balboni (FdI). Tutti gli oratori hanno espresso ampio consenso sulla necessità di introdurre nella Costituzione il principio di tutela delle vittime di reato per colmare una lacuna storica nella protezione delle vittime e rispondere a una domanda di giustizia proveniente da anni di dibattito pubblico; l'inserimento della previsione all'interno dell'articolo 24 ha evitato rischiose modifiche all'articolo 111, che avrebbero potuto alterare l'equilibrio del processo penale.

Giustizia

Approvate in prima lettura le misure urgenti in materia di giustizia

misure urgenti in materia di giustizia

Il 15 gennaio l'Assemblea del Senato ha approvato, con 93 voti favorevoli e 62 astensioni, il ddl n. 1315, di conversione del decreto-legge n. 178/2024 recante misure urgenti in materia di giustizia. Il testo è passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

Il provvedimento rafforza la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, assegnando alla polizia giudiziaria il compito di svolgere una serie di verifiche sulla fattibilità tecnica degli strumenti utilizzati nell'ambito delle misure preventive tipiche di questi casi, come il braccialetto elettronico. In caso di impedimenti operativi, si prevede che il giudice possa assumere misure cautelari aggravate per assicurare il rispetto delle prescrizioni sul divieto di avvicinamento. Ulteriori disposizioni disciplinano, tra l'altro, le elezioni dei consigli giudiziari e del Consiglio direttivo della Corte di cassazione, il conferimento degli incarichi direttivi di legittimità, l'assegnazione dei magistrati al neoistituito tribunale delle persone, dei minorenni e della famiglia. In particolare, l'articolo 1 differisce al 2025 le elezioni per i consigli giudiziari e la Corte di cassazione, prorogando la permanenza degli organi attuali; l'articolo 2 elimina il requisito dei quattro anni di servizio residui per incarichi direttivi: l'articolo 3 proroga il mandato dei magistrati esperti in diritto di famiglia fino all'istituzione dei tribunali dedicati per favorire il raggiungimento degli obiettivi del PNRR; l'articolo 4 stabilisce che i corsi di formazione per i magistrati avvengano dopo il conferimento dell'incarico; l'articolo 5 riduce a sei mesi il periodo iniziale di assegnazione dei giudici di pace agli uffici per il processo; l'articolo 6 proroga al 2026 la gestione commissariale per l'edilizia penitenziaria; l'articolo 7 disciplina l'uso dei braccialetti elettronici, rafforzandone i controlli e le sanzioni; l'articolo 8 chiarisce l'applicazione transitoria delle nuove norme sulla crisi d'impresa; l'articolo 9 estende la copertura INAIL ai lavori di pubblica utilità, mentre gli articoli 10 e 11 regolano rispettivamente la clausola di invarianza finanziaria e l'entrata in vigore del provvedimento.

L'esame in sede referente

Il provvedimento è stato incardinato nella 2a Commissione il 5 dicembre con la relazione del senatore Rastrelli (FdI). La procedura informativa, avviata il 10, si è conclusa il 17 dicembre. Il 18 dicembre si è svolta la discussione generale ed è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno. Nella due sedute dell'8 gennaio si sono svolte l'illustrazione e la votazione degli emendamenti. Sono risultati approvati l'1.1 e 1.2, tra loro identici, sulla composizione dei consigli giudiziari, il 3.1 (testo 2) sul termine massimo di permanenza dei magistrati giudicanti, che non svolgono funzioni direttive e semidirettive, presso lo stesso ufficio giudiziario, e gli emendamenti 5.1 (testo 2), 5.2 (testo 2) e 5.0.2 (testo 3), tra loro identici, su funzioni e compiti dei giudici onorari di pace.
Nella seduta del 14 gennaio, acquisiti i pareri non ostativi delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio sugli emendamenti approvati, la Commissione ha approvato la proposta di di coordinamento Coord.1, presentata dal relatore, e ha conferito mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge. Sono intervenuti per dichiarazione di voto a nome dei rispettivi Gruppi i senatori Zanettin (FI-BP), Berrino (FdI) ed Erika Stefani (LSP), favorevoli, nonché i senatori Bazoli (PD) e Anna Bilotti (M5S), astenuti.

La discussione in Assemblea

Il disegno di legge è stato illustrato all'Assemblea il 14 gennaio dal relatore Rastrelli. Hanno preso parte alla discussione generale i senatori Gasparri (FI-BP), Magni (AVS), Anna Bilotti (M5S), Potenti (LSP), Anna Rossomando (PD) e Sisler (FdI). I senatori dei Gruppi di maggioranza hanno espresso soddisfazione per l'introduzione di misure che rappresentano un cambio di passo rispetto al passato, con azioni concrete per affrontare le problematiche del sistema giudiziario, quali interventi su edilizia carceraria, formazione dei magistrati e riforme per il diritto di famiglia, soluzioni per il sovraffollamento delle carceri e la tutela dei minori, oltre a misure per affrontare carenze di organico nei giudici di pace. I senatori dei Gruppi di opposizione hanno evidenziato la superficialità degli interventi proposti, la mancanza di risorse adeguate e l'assenza di una visione complessiva e a lungo termine per la giustizia italiana: M5S ha stigmatizzato i ritardi nell'attivazione delle misure di protezione per le donne vittime di violenza, rimarcando inefficienze nel sistema e la bocciatura di proposte utili; il PD, pur riconoscendo risultati minori, come la riduzione del tirocinio per i giudici di pace, ha criticato la gestione della riforma penitenziaria, in particolare la nomina di un commissario straordinario senza risorse adeguate per affrontare l'emergenza del sovraffollamento carcerario, accusando il Governo di concentrarsi piuttosto su misure restrittive della libertà del cittadino. In attesa del parere della 5a Commissione sugli emendamenti, il seguito dell'esame è rinviato.

Nella seduta del 15 gennaio la discussione è ripresa con l'esame dell'articolato. Sono stati accolti gli ordini del giorno identici G6.200 del senatore Sisler (FdI) e G6.201 del senatore Garavaglia (LSP), che impegnano il Governo a garantire la cooperazione istituzionale del commissario per l'edilizia penitenziaria tramite accordi senza fini di lucro, e l'ordine del giorno G7.200, Bazoli (PD) e altri, in un testo riformulato, in tema di utilizzo del braccialetto elettronico.

Giustizia

Approvate le norme penali in materia di sottrazione di minori o incapaci. Il testo passa alla Camera

sottrazione di minori o
            incapaci

Il 15 gennaio l'Assemblea del Senato ha approvato, con 89 voti favorevoli e 55 astensioni, il ddl n. 404, sottrazione o trattenimento anche all'estero di persone minori o incapaci. Il testo è passato all'esame della Camera dei deputati.

La proposta intende assicurare una tutela penale più efficace al minorenne o all'infermo di mente che vengano sottratti al genitore affidatario o a chi ne abbia la custodia, collocando il reato nell'ambito dei «delitti contro la libertà personale», inasprendo le pene e consentendo alle Forze dell'ordine l'esercizio di poteri più incisivi nella repressione dei reati connessi alla sottrazione illecita di minori. In particolare, l'articolo 1 abroga gli articoli 574 e 574-bis del codice penale, introducendo nuove aggravanti all'articolo 573. L'articolo 2 inserisce i nuovi articoli 605-bis, che punisce con pene severe la sottrazione o il trattenimento di minori di quattordici anni o incapaci, e 605-ter, che prevede sanzioni ridotte per casi di particolare tenuità. Infine, l'articolo 3 dispone in merito all'entrata in vigore.

L'esame in Commissione

Il disegno di legge è stato incardinato in sede redigente nella 2a Commissione il 5 aprile 2023, con la relazione della senatrice Campione (FdI). Il 3 maggio 2023, a seguito della richiesta avanzata dal prescritto numero di senatori, il disegno di legge è stato rimesso in sede referente. Le audizioni informali in Ufficio di Presidenza, avviate il 9 maggio, si sono concluse il 28 giugno 2023. Il 13 giugno 2024 la senatrice Stefani (LSP), prima firmataria del disegno di legge, ha rilevato l'esigenza di ulteriori approfondimenti sulla questione dell'innalzamento delle sanzioni penali. Il 24 settembre sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati, illustrati nella stessa seduta. Il 22 ottobre, con l'assenso del rappresentante del Governo, la relatrice ha espresso parere contrario su tutti gli emendamenti ad eccezione dell'1.4, Bazoli (PD) e altri, volto a inserire un'aggravante nel caso in cui il minore sia sottratto al fine di compiere atti sessuali, e del 2.2, Stefani e Potenti (LSP), che sono stati approvati in testi riformulati il 12 novembre.
Nella seduta del 19 novembre la relatrice Campione ha presentato una proposta di coordinamento, pubblicata in allegato al resoconto. Nella seduta del 20 novembre il Presidente Bongiorno ha dato conto dei pareri non ostativi espressi dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio e ha posto in votazione il mandato alla relatrice. Sono quindi intervenuti, per dichiarazione di voto a nome dei rispettivi Gruppi, la senatrice Lopreiato (M5S) e il senatore Bazoli (PD), astenuti, e il senatore Rastrelli (FdI), favorevole. La Commissione ha infine approvato la proposta di coordinamento nonché il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge, nel testo modificato nel corso della discussione.

La discussione in Assemblea

Il 15 gennaio il disegno di legge è stato illustrato all'Assemblea dalla relatrice Campione. Nella discussione generale è intervenuto il senatore Potenti (LSP), che ha lodato un testo che punta a salvaguardare i minori come pilastri della società. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole la senatrice Daniela Ternullo (FI-BP), che ha rimarcato l'importanza della mediazione tra genitori e la necessità di preservare i legami con entrambi; la senatrice Erika Stefani (LSP), che ha chiarito che l'inasprimento delle pene è volto a favorire indagini efficaci nei casi di sottrazione o trattenimento di minori, sia in Italia che all'estero; la senatrice Cinzia Pellegrino (FdI), secondo cui il provvedimento mira a favorire il rientro del minore e il recupero del legame con il genitore separato, promuovendo la bigenitorialità e rispettando la Convenzione ONU del 1989. I senatori Scalfarotto (IV), Ilaria Cucchi (AVS), Ada Lopreiato (M5S) e Bazoli (PD) hanno dichiarato l'astensione dei rispettivi Gruppi: IV ha espresso dubbi sulla reale necessità di introdurre un nuovo reato; AVS, pur apprezzando l'aspetto positivo dello spostamento del reato nel titolo dei delitti contro la persona, ha criticato l'approccio basato sull'aggravamento delle pene; dello stesso avviso M5S, che ha espresso rammarico per la mancata collaborazione tra maggioranza e opposizione nella discussione del ddl; il PD ha suggerito che sarebbe stato sufficiente un piccolo cambiamento normativo per consentire l'uso delle intercettazioni nelle sottrazioni di minori all'estero.