Testata
Periodico di informazione
sull'attività parlamentare,
link e segnalazioni

23 dicembre 2024 | Numero 81
Temi e provvedimenti in Senato → Le approvazioni della settimana scorsa
X linkedin email
Finanze

Approvata l'istituzione della Commissione monocamerale di inchiesta sulle banche

Commissione monocamerale di inchiesta sulle banche

Nella seduta del 17 dicembre l'Assemblea del Senato ha approvato, con 84 voti favorevoli e 51 astensioni, il doc. XXII, n. 14 sull'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo. Il doc. XXII, n. 15, di argomento affine e abbinato in discussione congiunta è stato dichiarato assorbito.

In considerazione dell'esigenza di portare a conclusione le inchieste parlamentari sul sistema bancario condotte nelle due precedenti legislature, il doc. XXII, n. 14, presentato dal senatore Zanettin (FI-BP), propone l'istituzione di una Commissione monocamerale del Senato, che prosegua il lavoro di indagine sulla tutela del risparmio nel contesto dei mutamenti verificatisi negli ultimi anni nei modelli di business e nelle tipologie dei prodotti e dei servizi erogati. La Commissione, composta da 14 senatori, avrà ampi poteri per analizzare il funzionamento del sistema bancario, le crisi degli istituti, il credito alle imprese, e fenomeni come la desertificazione bancaria; saranno monitorati anche l'uso dell'intelligenza artificiale, i crediti deteriorati e l'efficacia delle normative su riciclaggio e terrorismo. La Commissione avrà poteri analoghi a quelli dell'autorità giudiziaria, presenterà un rapporto annuale al Senato e proporrà eventuali riforme legislative per rafforzare la stabilità, la tutela del risparmio e la competitività del sistema economico.

L'esame in Commissione

La proposta è stata incardinata dalla 6a Commissione in sede redigente il 29 maggio con la relazione del senatore Lotito (FI-BP). Il 3 luglio il Doc. XXII, n. 15, di argomento affine, presentato dai senatori Turco (M5S) e altri, è stato illustrato e abbinato in discussione congiunta ed è stata deliberata l'adozione del XXII, n. 14 come testo base della discussione. Il 17 luglio sono stati illustrati i 35 emandamenti presentati, pubblicati in allegato al resoconto, sui quali il 23 e 24 luglio è stato espresso il parere del relatore. In allegato ai resoconti del 30 luglio e del 1° agosto sono stati pubblicati ulteriori emendamenti del relatore e alcune riformulazioni. Il 5 agosto è stata avviata la votazione degli emendamenti. Sono risultate approvate, tra le altre, numerose modifiche riguardanti le competenze della Commissione inquirente in materia di acquisizione e analisi delle informazioni relative ai prodotti finanziari ad alto rischio, alla governance delle autorità nazionali di vigilanza sulla tutela del risparmio, alla normativa che disciplina le banche popolari e di credito cooperativo.
Il 17 settembre, su proposta del Presidente Garavaglia (LSP), la Commissione ha convenuto sul trasferimento dell'esame dalla sede redigente alla sede referente, per consentire modifiche al testo già accolto, anche sulla base del parere espresso dalla Commissione Giustizia riguardo la necessità di intervenire in tema di segreto degli atti acquisiti dalla Commissione di inchiesta.
Il 2 ottobre, data per acquisita la fase già svolta in sede redigente, si è conclusa la fase dell'esame delle proposte emendative al testo base: sono stati approvati gli emendamenti 3.6000 e 6.1000 del relatore al testo base, che introducono modifiche in considerazione, rispettivamente, dell'avvenuta cessazione dell'attività del FIR (Fondo indennizzo dei risparmiatori) e della richiesta della Commissione 2a di chiarire il quadro sanzionatorio, prevedendo che la violazione del segreto sia punita ai sensi dell'articolo 326 del codice penale.
Nella seduta del 15 ottobre, pervenuti i pareri non ostativi delle Commissioni affari costituzionali e bilancio sugli ulteriori emendamenti approvati, sono intervenuti in dichiarazione di voto sul conferimento del mandato al relatore i senatori Tajani (PD) e Croatti (M5S), preannunciando il voto di astensione a nome dei rispettivi Gruppi.
La Commissione ha quindi conferito il mandato al relatore Lotito a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del doc. XXII, n. 14, con le modifiche accolte, e sul conseguente assorbimento del doc. XXII, n. 15.

La discussione in Assemblea

Il 17 dicembre il doc. XXII, n. 14 è stato illustrato all'Assemblea da relatore Lotito (FI-BP). Alla discussione generale hanno preso parte i senatori Damiani (FI-BP), Croatti (M5S) e Orsomarso (FdI). Il relatore ha evidenziato l'ampio consenso sul provvedimento, sottolineando l'importanza della tutela dei risparmiatori, del supporto alle famiglie e del credito a giovani e piccole imprese. Il senatore Casini (PD) ha preannunciato la non partecipazione al voto o un voto di astensione, esprimendo riserve sull'uso frequente delle Commissioni d'inchiesta, che dovrebbero essere istituite solo in casi eccezionali.
Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Zanettin (FI-BP), Borghesi (LSP) e Melchiorre (FdI), che, richiamando l'attenzione sui rischi legati alle difficoltà economiche recenti, come i tassi di interesse crescenti e la trasformazione del settore con le nuove tecnologie, hanno evidenziato l'importanza di affrontare temi come l'insolvenza nel settore assicurativo, l'uso dell'intelligenza artificiale in finanza, le criptovalute, il Fir e la prevenzione di fenomeni come l'anatocismo bancario, per garantire trasparenza, responsabilità e protezione dei risparmi dei cittadini. Pur esprimendo riserve sulla reale efficacia della Commissione e sugli obiettivi non del tutto chiari, data l'eliminazione del riferimento alla tutela dei risparmiatori, anche la senatrice Musolino ha annunciato un voto favorevole. I senatori De Cristofaro (AVS), Turco (M5S), e Cristina Tajani (PD) hanno dichiarato l'astensione: secondo AVS sarebbe più utile concentrarsi sugli attuali cambiamenti nei mercati finanziari e sul funzionamento delle regole, piuttosto che riesaminare eventi passati già sotto indagine giudiziaria; M5S ha criticato il testo in discussione, in quanto alleggerito rispetto alle proposte iniziali; il PD ha stigmatizzato la gestione del Governo sui temi bancari e finanziari, richiamando le difficoltà incontrate con le politiche fiscali e le leggi sui cambi di vertice.

Istruzione pubblica

Convertito in legge il decreto su lavoro, università e attuazione del PNRR

decreto su lavoro, università e attuazione del PNRR

Il 18 dicembre l'Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva, con 85 voti favorevoli, 2 contrari e 56 astensioni, il ddl n. 1323, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 160/2024 in materia di lavoro, università e attuazione del PNRR.

Il provvedimento dispone misure urgenti per il contrasto del lavoro sommerso e della crisi occupazionale del settore moda, per l'innovazione digitale dell'informazione e dell'editoria, per il reclutamento del personale docente e l’accelerazione degli interventi in materia di residenze universitarie, anche in relazione al conseguimento di alcuni obiettivi del PNRR in scadenza il 31 dicembre 2024. In particolare, alla luce delle modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento, il testo si compone di 13 articoli e prevede, tra l'altro, la sostituzione dell'ANPAL con l'INAIL nelle misure di contrasto al caporalato, l'introduzione di indici di affidabilità contributiva, l'aggiornamento della normativa sugli accertamenti ispettivi, interventi straordinari di integrazione salariale per specifici settori industriali, finanziamenti per il prepensionamento di giornalisti, la proroga dei termini per l'abilitazione scientifica nazionale e il reclutamento universitario, disposizioni per favorire il riutilizzo di beni confiscati per alloggi universitari, fondi destinati al Politecnico di Milano, disposizioni a sostegno dell'internazionalizzazione degli ITS Academy e per la valorizzazione di percorsi formativi.

L'esame in sede referente

Il provvedimento è stato incaridnato nella 7a Commissione il 16 dicembre, con la relazione del Presidente Marti (LSP), in sostituzione della relatrice Bucalo (FdI). Nella seduta del 17 dicembre (antimeridiana) sono stati pubblicati, gli emendamenti e ordini del giorno presentati, alcuni dei quali sono stati dichiarati improponibili per estraneità di materia. I restanti, sui quali erano stati espressi i pareri contrari della relatrice e del rappresentante del Governo, sono stati posti in votazione e sono risultati tutti respinti. Sono stati accolti dal Governo, previe riformulazioni, gli ordini del giorno G/1323/5/7 (testo 2), che impegna il Governo, tra l'altro, ad incrementare il Fondo per il finanziamento ordinario delle università statali (FFO) per la stipula dei nuovi contratti di ricerca, nonché al ripristino delle risorse addizionali a sostegno del piano straordinario di reclutamento per il 2025 del valore di 340 milioni di euro, e G/1323/8/7 (testo 2), che impegna il Governo a valutare opportune iniziative per incrementare i finanziamenti destinati alle biblioteche statali, regionali e civiche, in particolare nelle aree marginali e nelle periferie. Dato conto dei pareri espressi dalle Commissioni sul provvedimento in titolo e in considerazione della sua calendarizzazione in Aula il giorno stesso, si è proceduto alla votazione del mandato alla relatrice. Sono quindi intervenuti in dichiarazione di voto la senatrice D'Elia, preannunciando l'astensione del proprio Gruppo per l'eterogeneità delle misure e la presenza di tagli di risorse al settore universitario, il senatore Pirondini, esprimendo l'astensione della propria parte politica per la mancata approvazione degli emendamenti presentati, e la senatrice Sbrollini, preannunciando ugualmente l'astensione per le perplessità relative ad alcuni contenuti del decreto. In tutti gli interventi è stata stigmatizzata la ristrettezza dei tempi concessi per l'esame del provvedimento. Infine, la Commissione ha conferito il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge in titolo, nel medesimo testo approvato dalla Camera dei deputati.

La discussione in Assemblea

Nella seduta del 17 dicembre il disegno di legge è stata illustrato all'Assemblea dalla relatrice Bucalo. Nella discussione generale sono intervenuti i senatori Verducci, Vincenza Rando, Annamaria Furlan (PD) e Mazzella (M5S), che hanno accusato il Governo di una gestione inefficace e frammentaria del PNRR, caratterizzata da ritardi, mancanza di visione strategica e scarsa attenzione a temi cruciali come istruzione, lavoro e inclusività, lamentando altresì l'assenza di investimenti strutturali, il rischio di fallimento su obiettivi chiave e il peggioramento delle disuguaglianze sociali. La relatrice ha risposto con dati concreti, evidenziando una crescita dell'occupazione del 3,6 per cento nei primi due anni del Governo Meloni, con mille nuovi posti di lavoro, metà dei quali occupati da donne, e una riduzione della disoccupazione giovanile di 5 punti.

Il 18 dicembre si è svolto l'esame dell'articolato. Sono stati accolti, tutti in testi riformulati, gli ordini del giorno G1.1, G1.2, G2.1 e G2.2 del senatore Mazzella (M5S) e altri; l'ordine del giorno G4.1 (testo 2) della senatrice Castellone (M5S) e altri; G10.100 (testo 2) e G11.100 della senatrice Aloisio (M5S) e altri. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole la senatrice Giusy Versace (Cd'I), che ha apprezzato in particolare le norme per contrastare il lavoro sommerso, sostenere i lavoratori artigiani e supportare gli studenti con disabilità; la senatrice Daniela Ternullo (FI-BP), secondo la quale il decreto rappresenta un progresso nell'attuazione del PNRR, con il raggiungimento di obiettivi significativi come borse di studio e interventi contro il caporalato; la senatrice Elena Murelli (LSP), che ha posto l'accento sulle misure relative al sistema universitario e all'istruzione, che prevedono un'accelerazione nella realizzazione di alloggi universitari utilizzando beni confiscati e semplificando le autorizzazioni edilizie; la senatrice Giulia Cosenza (FdI), che ha rimandato al mittente le critiche di frammentarietà, rivendicando una visione d'insieme che unisce giustizia sociale, rilancio economico e sostegno alle imprese. Il senatore Magni (AVS) ha dichiarato voto contrario, denunciando la precarietà del lavoro e il mancato investimento in istruzione e rimarcando la fuga di giovani talenti all'estero, complici affitti insostenibili e scarse opportunità nel mercato del lavoro. Le senatrici Sbrollini (IV), Castellone (M5S) e D'Elia (PD) hanno annunciato l'astensione: IV ha stigmatizzato i tagli a cultura, istruzione e welfare, che accrescono disuguaglianze sociali e geografiche; M5S ha sostenuto l'insufficienza degli interventi in relazione agli obiettivi della Missione 4 del PNRR e criticato gli investimenti inadeguati rispetto agli standard europei; il PD ha rimarcato natura eterogenea e frammentata del decreto-legge, definendolo un insieme di misure emergenziali e privo di interventi strutturali su temi fondamentali.