Il principale potere conferito all'UE dai trattati istitutivi è quello di adottare atti legislativi che si applicano agli Stati membri. Imporre il rispetto ("esecuzione") del diritto UE richiede tempo e risorse notevoli: tra il 2012 e il 2023, il Parlamento europeo ha presentato alla Commissione oltre 8 mila petizioni (tra cui alcune che segnalavano violazioni della normativa dell'UE) e sono state registrate quasi 43 mila denunce presentate da cittadini, imprese e gruppi di interesse. Se si considerano anche le indagini d'ufficio condotte dalla Commissione, nello stesso periodo sono stati aperti più di 9 mila casi di infrazione.
È quanto si legge nella relazione speciale della Corte dei conti europea, resa nota il 17 dicembre con il titolo "Dare esecuzione al diritto dell'UE - La Commissione ha migliorato la gestione dei casi di infrazione, ma la loro archiviazione richiede ancora troppo tempo".
«Benché ora la Commissione europea gestisca meglio la rilevazione e la correzione delle violazioni del diritto dell'UE, ci possono ancora volere anni prima che queste ultime siano sanate», ha dichiarato Lefteris Christoforou, il componente della Corte responsabile dell'audit. «Bisogna essere più celeri nel riparare a tali violazioni, per assicurare equità e il rispetto dei valori e dei princìpi comuni dell'UE. Se da un lato la normativa UE comporta responsabilità per i cittadini e le imprese, dall'altro questi non dovrebbero incontrare alcun ostacolo nel godere dei benefici di regole stabilite di comune accordo, assicurando così che i loro diritti fondamentali siano fatti valere su tutto il territorio UE».
La Commissione registra le denunce presentate dai cittadini in merito
a potenziali violazioni del diritto UE. E' stato definito un parametro
di riferimento di un anno dalla registrazione di una denuncia all'invio
della lettera di costituzione in mora o di archiviazione, ma tale parametro
non è stato raggiunto nel 38% dei casi tra il 2012 e il 2023
e i tempi di trattamento sono aumentati dal 2021.
La Commissione ha anche stabilito una serie di criteri per definire l'ordine
di priorità delle denunce, ma alcuni di essi possono essere interpretati
in modo diverso dai vari servizi.
La Commissione riceve altresì petizioni dal Parlamento europeo.
Se, in esito a una valutazione preliminare, viene dato ulteriore seguito
a dette petizioni, esse diventano procedimenti d'ufficio della Commissione.
Tuttavia, non vi è attualmente alcun collegamento tra la banca dati
interna delle petizioni della Commissione e il sistema di gestione
dei casi "Themis"; la Commissione pertanto non dispone di statistiche
sul numero di petizioni a cui è stato dato seguito.
Nella comunicazione del 2017, la Commissione ha proposto di aumentare l'efficienza nella gestione delle infrazioni limitando il ricorso al dialogo informale "EU Pilot" tra la Commissione e gli Stati membri prima di avviare le procedure formali di infrazione. Nel periodo 2012-2023, il 74% dei casi archiviati nel quadro del dialogo informale ha indotto il rispetto del diritto UE da parte dello Stato membro in questione senza avviare una procedura formale di infrazione, ma i tempi medi di trattamento sono rimasti lunghi (28,4 mesi nel 2023).
La Corte ha rilevato che per una percentuale crescente di casi
di infrazione - il 72% nel 2023 -, il tempo necessario per la risoluzione
è stato superiore all'anno fissato come parametro di riferimento.
La maggior parte dei casi è stata risolta prima che la Commissione
proponesse sanzioni pecuniarie. Tuttavia, la Corte ha rilevato
che taluni Stati membri effettuano pagamenti da
diversi anni senza correggere le violazioni del diritto UE.