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9 dicembre 2024 | Numero 79
Segnalazioni → Corte dei conti europea
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Relazione della Corte

Integrazione dei migranti: dall'UE 2 miliardi di euro ma i risultati sono difficili da valutare

Nel 2023 i cittadini non-UE costituivano il 6,1% della popolazione dell'Unione

Il Fondo UE per asilo, migrazione e integrazione (Asylum, Migration and Integration Fund - AMIF) è una delle strutture che sostengono le misure di integrazione dei migranti all'interno dei singoli Paesi dell'Unione.
In totale, le risorse del Fondo AMIF assegnate a misure quali formazione linguistica, orientamento professionale e sociale nei diversi programmi degli Stati membri sono ammontate a circa un miliardo di euro per il periodo di bilancio 2014-2020, e sono quasi raddoppiate per il periodo 2021-2027 raggiungendo 1,9 miliardi di euro circa.
Anche altri fondi UE, quali il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo sociale europeo Plus (FSE+), il Fondo europeo di sviluppo regionale e programmi come Erasmus+, possono contribuire all'integrazione dei migranti.

Secondo una nuova relazione della Corte dei conti europea, resa nota il 3 dicembre, va appurato se l'impatto effettivo degli aiuti sia stato davvero adeguato ed efficace.

Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022, il numero di cittadini non-UE soggiornanti regolarmente in un paese UE ha raggiunto i 27,3 milioni, pari al 6,1% della popolazione totale nel 2023.
Circa il 73% dei migranti viveva in soli quattro Stati membri: Germania (28%), Spagna (16%), Francia (15%) e Italia (14%).

La Corte ha riscontrato che la Commissione aveva esaminato le relazioni degli Stati membri nel quadro di un sistema esistente e ben strutturato, ma che i dati forniti non erano sempre affidabili. In Spagna, ad esempio, i dati forniti per tutti i progetti di integrazione indicavano un numero dei partecipanti doppio rispetto a quello effettivamente comunicato alla Commissione.
Il monitoraggio si è basato in larga misura sulle realizzazioni, come il numero di partecipanti alle misure di integrazione finanziate dall'AMIF o il numero di progetti di integrazione da questo sostenuti. Tali dati forniscono però solo informazioni parziali, in quanto dipendono in larga misura dai modelli nazionali scelti per dare attuazione al Fondo.
Dall'audit è emerso che, in linea generale, gli Stati membri non hanno allineato il numero (perlopiù decrescente) dei migranti inclusi nei rispettivi programmi nazionali di integrazione in funzione dell'aumento dei finanziamenti AMIF.
Nonostante il riconoscimento delle capacità e delle qualifiche sia sempre più importante ai fini dell'integrazione nel mercato del lavoro, il sostegno dell'AMIF in questo settore è stato marginale.

«Il Fondo Asilo, migrazione e integrazione dovrebbe svolgere un ruolo importante nel sostenere l'integrazione dei migranti nell'UE» ha dichiarato Viorel Ştefan, il responsabile dell'audit. «Tuttavia, in assenza di obblighi di legge, gli Stati membri non monitorano in modo uniforme le azioni intraprese per aiutare i migranti a superare gli ostacoli sul cammino verso l'integrazione. Pertanto, è difficile valutare il contributo apportato dal Fondo».

Gli auditor della Corte hanno effettuato visite di audit in Germania, Spagna, Francia, Svezia e rilevato che il sostegno del Fondo ha avuto un ruolo importante nell'integrazione dei cittadini di paesi terzi nell'UE, ma che il suo impatto non ha potuto ancora essere dimostrato.
Inoltre, è stato riscontrato il rischio che il valore aggiunto apportato dal Fondo sia limitato dalla complessità amministrativa che lo caratterizza.

A conclusione della sua relazione, la Corte formula quattro raccomandazioni miranti a migliorare l'efficienza e l'efficacia di futuri interventi:

  1. individuare le carenze di finanziamento e razionalizzare la programmazione del sostegno AMIF a favore dell'integrazione;
  2. raccogliere, analizzare e divulgare le migliori pratiche sul sostegno dell'AMIF alle misure di integrazione;
  3. migliorare l'affidabilità dei dati, il monitoraggio e la rendicontazione;
  4. migliorare il quadro di rendicontazione dell'AMIF al fine di consentire la valutazione della performance.

Numero di cittadini non-UE fuggiti dall’Ucraina
Fonte: Eurostat.

Numero di cittadini non-UE fuggiti dall’Ucraina
Disparità socioeconomiche tra cittadini di paesi terzi e cittadini dei paesi ospitanti in seno all'UE nel 2023 Fonte: Corte dei conti europea, sulla base di dati Eurostat.