Nella seduta del 27 novembre l'Assemblea del Senato ha approvato in prima lettura, con 87 voti favorevoli, 40 contrari e 18 astensioni, il testo unificato dei disegni di legge n. 915, n. 916, n. 942, n. 980 e n. 1002, in materia di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, che è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.
Le iniziative, a prima firma, rispettivamente, della senatrice Bucalo (FdI), dell'Assemblea regionale siciliana, del senatore Marti (LSP), del senatore Fazzone (FI) e della senatrice Zambito (PD), introducono modifiche alla legge legge n. 264 del 1999 in materia di «numero programmato» per l'accesso ai corsi universitari con riferimento ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, in medicina veterinaria, in odontoiatria e protesi dentaria ed ai corsi di laurea magistrale o specialistica delle professioni sanitarie. In particolare, l'articolo 1 mira a potenziare il Servizio sanitario nazionale, incrementando il numero e la qualità dei professionisti sanitari; l'articolo 2, che contiene la delega al Governo, introduce l'idea di un accesso libero al primo semestre dei corsi di laurea, eliminando quindi il numero chiuso iniziale, con un'ulteriore selezione per il secondo semestre, basata su esami e una graduatoria nazionale di merito. Infine, l'articolo 3 prevede la revisione delle normative attuali per allinearle ai nuovi criteri.
L'esame in sede referente
La proposta è stata incardinata nella 7a Commissione il 22
dicembre 2023 con la relazione del senatore Zaffini (FdI). Il 30
gennaio si sono svolte le audizioni informali in Ufficio di Presidenza. Il
6 marzo si è costituito il Comitato ristretto, che il 24 aprile ha
concluso i lavori di stesura del testo
unificato adottato come base per il seguito dell'esame. Il 13 maggio
è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti,
illustrati nella seduta del 22 maggio. Il 31 luglio sono stati formulati i
pareri del relatore e del Governo sugli emendamenti presentati. Il 9
ottobre la Commissione ha esaminato i due ordini del giorno al testo
unificato, che sono stati accolti dal sottosegretario Siracusano. Nel
corso delle due sedute pomeridiane, si è svolta la votazione degli
ementamenti e sono stati approvati, tra gli altri, il 2.21 (testo 2),
nonché gli identici 2.22 (testo 2) e 2.6, sul riconoscimento dei crediti
formativi universitari di discipline qualificanti comuni del primo
semestre per il proseguimento in un diverso corso di studi, in caso di
mancata ammissione al secondo semestre, e all'unanimità il 2.33 (testo 2)
di Fazzone (FI) e Occhiuto (FI), sull'allineamento del contingente di
posti dei corsi di laurea con il numero delle carenze in organico
registrate dal SSN sull'intero territorio nazionale. Sono risultati
approvati anche gli emendamenti 2.200, presentato dal relatore al fine di
ottemperare ad alcune condizioni recate nel parere della Commissione
bilancio, e 2.53 (testo 2) del Presidente Marti (LSP), relativo alla
promozione di percorsi extracurriculari di formazione e preparazione ai
corsi di laurea magistrale in collaborazione con le università. Infine è
stato accolto l'ordine del giorno n. 3, risultante dalla trasformazione
dell'emendamento 2.23, che impegna il Governo a potenziare la
programmazione del numero di accessi ai corsi di laurea magistrale, al
fine di assicurare il raggiungimento del fabbisogno di personale
medico-sanitario, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
Nella seduta del 16
ottobre il Presidente Marti (LSP) ha ricordato che, ai fini di una
valutazione supplementare del relatore e del Governo richiesta dalle
opposizioni, erano stati accantonati gli emendamenti 2.9, 2.34, 2.55 e
2.56 sull'esclusione delle università telematiche dalla erogazione di
corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria.
Il relatore Zaffini e il sottosegretario Siracusano hanno ribadito
l'orientamento contrario sugli emendamenti accantonati, ritenendo
inopportuno introdurre disposizioni che riconfermano quanto già previsto
nell'ordinamento, ossia il divieto per le università telematiche di
erogare corsi di studio in medicina.
Nel successivo dibattito sono intervenuti, per esprimere dissenso, i
senatori Castellone (M5S), D'Elia (PD), Pirondini (M5S) e Crisanti (PD) e,
per preannunciare voto favorevole sul testo unificato in esame, i senatori
Marcheschi (FdI), Occhiuto (FI), Versace (Misto) e Paganella (LSP).
Quindi, con successive e distinte votazioni, gli emendamenti in questione
sono stati respinti, mentre è risultato approvato l'emendamento Coord. 1
del relatore, volto a introdurre interventi di coordinamento alla luce
degli emendamenti approvati e sui quali sono pervenuti i pareri delle
Commissioni affari costituzionali e bilancio. In seguito alle
dichiarazioni di voto dei senatori Romeo (LSP), Castellone (M5S), Verducci
(PD) e Gasparri (FI), la Commissione ha conferito mandato al relatore a
riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo unificato, come modificato
dall'esame in sede referente.
La discussione in Assemblea
Nella seduta del 26 novembre, dopo l'illustrazione del relatore Zaffini, si è svolta la discussione generale. Sono intervenuti i senatori Vincenza Aloisio, Elisa Pirro (M5S), Crisanti, Ylenia Zambito, Sandra Zampa, Verducci (PD), Giulia Cosenza, Russo, Zullo (FdI), Daniela Ternullo (FI-BP) e Clotilde Minasi (LSP). M5S ha criticato il Governo per aver solo posticipato il numero chiuso per i corsi di medicina senza affrontare i problemi strutturali, come la carenza di risorse per le università; secondo il PD aumentare gli iscritti senza adeguati investimenti rischia di peggiorare la qualità della formazione, favorendo le università private e creando disuguaglianze. I Gruppi di maggioranza hanno sostenuto la riforma con entusiasmo: è una soluzione meritocratica e ben studiata, che, garantendo una formazione più inclusiva, offre agli studenti la possibilità di esplorare la loro vocazione e prepararsi adeguatamente, e affronterà la carenza di medici specialistici. In replica, il relatore Zaffini ha sottolineato che la riforma contempera due esigenze principali: eliminare un test d'ingresso iniquo e gestire il numero di studenti, che non può essere illimitato senza compromettere la qualità della formazione; ha quindi enfatizzato l'importanza di una delega al Governo per risolvere le questioni tecniche, con l'obiettivo di avviare la riforma nell'anno accademico 2025-2026 e di fornire una formazione biomedica già nelle scuole superiori. Il Ministro dell'università Bernini ha ribadito che il sistema precedente favoriva un mercato a pagamento e non basato sul merito: il semestre formativo permetterà agli studenti di acquisire un bagaglio di competenze in scienze mediche, utile anche per altre aree sanitarie. Ha quindi confermato l'impegno a lavorare in modo collaborativo con il Parlamento per realizzare i decreti delegati e garantire un aumento progressivo dei posti in medicina, supportato da adeguati finanziamenti. Infine, il Ministro ha risposto alle accuse di tagli ai finanziamenti universitari, citando numeri che smentiscono tali affermazioni.
Il 27 novembre l'Assemblea ha svolto l'esame dell'articolato, accogliendo, in un testo riformulato, l'ordine del giorno G2.23, della senatrice Zambito (PD) e altri, che impegna il Governo a garantire un accesso sostenibile ai corsi di laurea magistrale per soddisfare il fabbisogno di personale del SSN. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Guidi (Cd'I), che ha criticato l'incoerenza nel dibattito sul numero chiuso, evidenziando il paradosso di chi ne chiede l'abolizione senza aver agito concretamente; Gasparri (FI-BP), che ha elogiato il Governo per un modello originale, enfatizzando l'importanza di selezionare medici competenti e di collegare scuola e università al mondo del lavoro; Marti (LSP), che ha parlato di riforma storica, prevedendo un sistema che garantisce formazione uniforme e pari opportunità per tutti gli studenti, valorizzando studio e sacrificio; Carmela Bucalo (FdI), che ha apprezzato la previsione di un semestre filtro, basato su materie caratterizzanti e valutazioni uniformi, che eliminerà disparità economiche legate ai costosi corsi preparatori privati. Hanno dichiarato voto contrario i senatori Daniela Sbrollini (IV), che ha definito il provvedimento un atto propagandistico privo di impatto strutturale, criticando la delega in bianco al Governo per delineare le modalità future; De Cristofaro (Misto-AVS), secondo cui il ddl è ingannevole per la presunta abolizione del numero chiuso: la selezione viene solo posticipata e mancano investimenti strutturali per garantire qualità formativa e accesso equo; Cecilia D'Elia (PD), che ha accusato il Governo di non affrontare le vere iniquità, come la selezione di classe e la mancanza di risorse, denunciando tagli significativi a università, ricerca e sanità nella legge di bilancio, rendendo insostenibile il potenziamento previsto. Pur apprezzando i miglioramenti nella programmazione dei medici e il superamento dell'imbuto formativo, la senatrice Castellone ha annunciato l'astensione di M5S, esprimendo preoccupazioni circa l'insufficienza degli stanziamenti e il rischio legato alle lauree telematiche, chiedendo di prevedere paletti più stringenti per evitare tale eventualità.