Testata
Periodico di informazione
sull'attività parlamentare,
link e segnalazioni

2 dicembre 2024 | Numero 78
Temi e provvedimenti in Senato → Le approvazioni della settimana scorsa
X linkedin email
Istruzione pubblica

Approvate in prima lettura le nuove norme sui test d'accesso alle facoltà di medicina

Nuove norme sui test d'accesso alle facoltà di medicina

Nella seduta del 27 novembre l'Assemblea del Senato ha approvato in prima lettura, con 87 voti favorevoli, 40 contrari e 18 astensioni, il testo unificato dei disegni di legge n. 915, n. 916, n. 942, n. 980 e n. 1002, in materia di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, che è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

Le iniziative, a prima firma, rispettivamente, della senatrice Bucalo (FdI), dell'Assemblea regionale siciliana, del senatore Marti (LSP), del senatore Fazzone (FI) e della senatrice Zambito (PD), introducono modifiche alla legge legge n. 264 del 1999 in materia di «numero programmato» per l'accesso ai corsi universitari con riferimento ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, in medicina veterinaria, in odontoiatria e protesi dentaria ed ai corsi di laurea magistrale o specialistica delle professioni sanitarie. In particolare, l'articolo 1 mira a potenziare il Servizio sanitario nazionale, incrementando il numero e la qualità dei professionisti sanitari; l'articolo 2, che contiene la delega al Governo, introduce l'idea di un accesso libero al primo semestre dei corsi di laurea, eliminando quindi il numero chiuso iniziale, con un'ulteriore selezione per il secondo semestre, basata su esami e una graduatoria nazionale di merito. Infine, l'articolo 3 prevede la revisione delle normative attuali per allinearle ai nuovi criteri.

L'esame in sede referente

La proposta è stata incardinata nella 7a Commissione il 22 dicembre 2023 con la relazione del senatore Zaffini (FdI). Il 30 gennaio si sono svolte le audizioni informali in Ufficio di Presidenza. Il 6 marzo si è costituito il Comitato ristretto, che il 24 aprile ha concluso i lavori di stesura del testo unificato adottato come base per il seguito dell'esame. Il 13 maggio è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti, illustrati nella seduta del 22 maggio. Il 31 luglio sono stati formulati i pareri del relatore e del Governo sugli emendamenti presentati. Il 9 ottobre la Commissione ha esaminato i due ordini del giorno al testo unificato, che sono stati accolti dal sottosegretario Siracusano. Nel corso delle due sedute pomeridiane, si è svolta la votazione degli ementamenti e sono stati approvati, tra gli altri, il 2.21 (testo 2), nonché gli identici 2.22 (testo 2) e 2.6, sul riconoscimento dei crediti formativi universitari di discipline qualificanti comuni del primo semestre per il proseguimento in un diverso corso di studi, in caso di mancata ammissione al secondo semestre, e all'unanimità il 2.33 (testo 2) di Fazzone (FI) e Occhiuto (FI), sull'allineamento del contingente di posti dei corsi di laurea con il numero delle carenze in organico registrate dal SSN sull'intero territorio nazionale. Sono risultati approvati anche gli emendamenti 2.200, presentato dal relatore al fine di ottemperare ad alcune condizioni recate nel parere della Commissione bilancio, e 2.53 (testo 2) del Presidente Marti (LSP), relativo alla promozione di percorsi extracurriculari di formazione e preparazione ai corsi di laurea magistrale in collaborazione con le università. Infine è stato accolto l'ordine del giorno n. 3, risultante dalla trasformazione dell'emendamento 2.23, che impegna il Governo a potenziare la programmazione del numero di accessi ai corsi di laurea magistrale, al fine di assicurare il raggiungimento del fabbisogno di personale medico-sanitario, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
Nella seduta del 16 ottobre il Presidente Marti (LSP) ha ricordato che, ai fini di una valutazione supplementare del relatore e del Governo richiesta dalle opposizioni, erano stati accantonati gli emendamenti 2.9, 2.34, 2.55 e 2.56 sull'esclusione delle università telematiche dalla erogazione di corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria. Il relatore Zaffini e il sottosegretario Siracusano hanno ribadito l'orientamento contrario sugli emendamenti accantonati, ritenendo inopportuno introdurre disposizioni che riconfermano quanto già previsto nell'ordinamento, ossia il divieto per le università telematiche di erogare corsi di studio in medicina.
Nel successivo dibattito sono intervenuti, per esprimere dissenso, i senatori Castellone (M5S), D'Elia (PD), Pirondini (M5S) e Crisanti (PD) e, per preannunciare voto favorevole sul testo unificato in esame, i senatori Marcheschi (FdI), Occhiuto (FI), Versace (Misto) e Paganella (LSP). Quindi, con successive e distinte votazioni, gli emendamenti in questione sono stati respinti, mentre è risultato approvato l'emendamento Coord. 1 del relatore, volto a introdurre interventi di coordinamento alla luce degli emendamenti approvati e sui quali sono pervenuti i pareri delle Commissioni affari costituzionali e bilancio. In seguito alle dichiarazioni di voto dei senatori Romeo (LSP), Castellone (M5S), Verducci (PD) e Gasparri (FI), la Commissione ha conferito mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo unificato, come modificato dall'esame in sede referente.

La discussione in Assemblea

Nella seduta del 26 novembre, dopo l'illustrazione del relatore Zaffini, si è svolta la discussione generale. Sono intervenuti i senatori Vincenza Aloisio, Elisa Pirro (M5S), Crisanti, Ylenia Zambito, Sandra Zampa, Verducci (PD), Giulia Cosenza, Russo, Zullo (FdI), Daniela Ternullo (FI-BP) e Clotilde Minasi (LSP). M5S ha criticato il Governo per aver solo posticipato il numero chiuso per i corsi di medicina senza affrontare i problemi strutturali, come la carenza di risorse per le università; secondo il PD aumentare gli iscritti senza adeguati investimenti rischia di peggiorare la qualità della formazione, favorendo le università private e creando disuguaglianze. I Gruppi di maggioranza hanno sostenuto la riforma con entusiasmo: è una soluzione meritocratica e ben studiata, che, garantendo una formazione più inclusiva, offre agli studenti la possibilità di esplorare la loro vocazione e prepararsi adeguatamente, e affronterà la carenza di medici specialistici. In replica, il relatore Zaffini ha sottolineato che la riforma contempera due esigenze principali: eliminare un test d'ingresso iniquo e gestire il numero di studenti, che non può essere illimitato senza compromettere la qualità della formazione; ha quindi enfatizzato l'importanza di una delega al Governo per risolvere le questioni tecniche, con l'obiettivo di avviare la riforma nell'anno accademico 2025-2026 e di fornire una formazione biomedica già nelle scuole superiori. Il Ministro dell'università Bernini ha ribadito che il sistema precedente favoriva un mercato a pagamento e non basato sul merito: il semestre formativo permetterà agli studenti di acquisire un bagaglio di competenze in scienze mediche, utile anche per altre aree sanitarie. Ha quindi confermato l'impegno a lavorare in modo collaborativo con il Parlamento per realizzare i decreti delegati e garantire un aumento progressivo dei posti in medicina, supportato da adeguati finanziamenti. Infine, il Ministro ha risposto alle accuse di tagli ai finanziamenti universitari, citando numeri che smentiscono tali affermazioni.

Il 27 novembre l'Assemblea ha svolto l'esame dell'articolato, accogliendo, in un testo riformulato, l'ordine del giorno G2.23, della senatrice Zambito (PD) e altri, che impegna il Governo a garantire un accesso sostenibile ai corsi di laurea magistrale per soddisfare il fabbisogno di personale del SSN. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Guidi (Cd'I), che ha criticato l'incoerenza nel dibattito sul numero chiuso, evidenziando il paradosso di chi ne chiede l'abolizione senza aver agito concretamente; Gasparri (FI-BP), che ha elogiato il Governo per un modello originale, enfatizzando l'importanza di selezionare medici competenti e di collegare scuola e università al mondo del lavoro; Marti (LSP), che ha parlato di riforma storica, prevedendo un sistema che garantisce formazione uniforme e pari opportunità per tutti gli studenti, valorizzando studio e sacrificio; Carmela Bucalo (FdI), che ha apprezzato la previsione di un semestre filtro, basato su materie caratterizzanti e valutazioni uniformi, che eliminerà disparità economiche legate ai costosi corsi preparatori privati. Hanno dichiarato voto contrario i senatori Daniela Sbrollini (IV), che ha definito il provvedimento un atto propagandistico privo di impatto strutturale, criticando la delega in bianco al Governo per delineare le modalità future; De Cristofaro (Misto-AVS), secondo cui il ddl è ingannevole per la presunta abolizione del numero chiuso: la selezione viene solo posticipata e mancano investimenti strutturali per garantire qualità formativa e accesso equo; Cecilia D'Elia (PD), che ha accusato il Governo di non affrontare le vere iniquità, come la selezione di classe e la mancanza di risorse, denunciando tagli significativi a università, ricerca e sanità nella legge di bilancio, rendendo insostenibile il potenziamento previsto. Pur apprezzando i miglioramenti nella programmazione dei medici e il superamento dell'imbuto formativo, la senatrice Castellone ha annunciato l'astensione di M5S, esprimendo preoccupazioni circa l'insufficienza degli stanziamenti e il rischio legato alle lauree telematiche, chiedendo di prevedere paletti più stringenti per evitare tale eventualità.

Economia e finanze

Approvato in prima lettura il ddl di conversione del decreto-legge n. 155/2024 in materia economica e fiscale

Decreto-legge in materia economica e fiscale

Nella seduta del 28 novembre l'Assemblea del Senato ha approvato in prima lettura, con 100 voti favorevoli, 46 contrari e un'astensione, il ddl n. 1274, di conversione del decreto-legge n. 155/2024 recante misure urgenti in materia economica e fiscale, sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

Il provvedimento dispone i finanziamenti per la gestione dell'infrastruttura ferroviaria, per il trasporto pubblico locale, per il mantenimento nei prossimi anni dell'indennità di anticipo pensionistico (APE sociale), per l'organizzazione di alcuni grandi eventi (Giochi del Mediterraneo, Giochi paralimpici, Giubileo), per la gestione di emergenze dovute a disastri naturali e per incrementare la remunerazione degli straordinari delle Forze di polizia e dei Viglili del fuoco. Per evitare ritardi nell'attuazione del PNRR, si introducono nuovi obblighi delle amministrazioni pubbliche nei procedimenti finalizzati al trasferimento di risorse ai soggetti attuatori. Ulteriori disposizioni disciplinano specifiche fattispecie di applicazione del concordato preventivo biennale e riconoscono incentivi per investimenti in determinate aree e contributi per il riequilibrio dei piani economici legati a infrastrutture per la banda larga (per approfondimenti si rinvia al dossier predisposto dai Servizi studi del Senato e della Camera e alla nota di lettura del Servizio del bilancio).

L'esame in sede referente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 5a Commissione il 29 ottobre, con la relazione illustrativa del Presidente Calandrini (FdI). Il 29 ottobre sono stati pubblicati i contributi scritti pervenuti pervenuti da enti e associazioni interessate. Il 30 ottobre sono intervenuti in audizione il vice ministro dell'economia e delle finanze, Maurizio Leo, e il sottosegretario dello stesso dicastero Federico Freni. Il 6 novembre sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati. L'11 e il 12 novembre sono stati comunicati gli emendamenti dichiarati improponibili e la presentazione, oltre a varie riformulazioni, dei due nuovi emendamenti 7.0.500 e 7.0.501 dei relatori, riguardanti la disciplina del concordato preventivo biennale. Il termine per i relativi subemendamenti è scaduto il 13 novembre. Il 19 novembre sono stati comunicati gli emendamenti segnalati dai Gruppi parlamentari e sono stati pubblicati i subemendamenti agli emendamenti 7.0.500 (testo corretto) e 7.0.501 dei relatori nonché il nuovo emendamento 1.0.1000, presentato dal Governo, che inserisce nel testo in esame il contenuto del decreto-legge n. 167/2024, sulla riapertura del concordato preventivo biennale, il "bonus Natale" e il finanziamento del Fondo per le emergenze nazionali. Il 20 novembre sono stati presentati gli emendamenti dei relatori 1.500, 2.0.500, 1.501 e 6.0.500 e l'ordine del giorno G/1274/6/5. Il 21 novembre sono stati presentati subemendamenti agli emendamenti dei relatori.
Il 26 novembre (seduta antimeridiana) il Presidente ha reso noto che il Governo ha fatto pervenire ulteriori proposte di rimodulazione sugli emendamenti segnalati dai Gruppi e ha sospeso la seduta per permettere ai Gruppi di valutare le proposte pervenute e convocare una riunione dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi sull'organizzazione dei lavori. Alla ripresa dell'esame, il senatore Borghi (IV) ha ribadito la necessità di concertare con tutti i Gruppi eventuali riformulazioni dell'emendamento 10.2, sulla disciplina del finanziamento pubblico dei partiti politici e il Presidente ha ulteriormente rinviato il seguito dell'esame, che è ripreso con la votazione degli emendamenti riferiti all'articolo 2, che sono risultati respinti, e all'articolo 3, in riferimento al quale sono stati respinti gli emendamenti 3.3 e 3.6 e ritirati il 3.4. e 3.5. Il 26 novembre pomeridiana la Commissione ha concluso l'esame degli emendamenti all'articolo 3, approvando l'emendamento 3.8 (testo 2) che autorizza la spesa di 4 milioni di euro per il 2025 a sostegno dell'evento Special Olympics Winter Games di Torino, recuperando  risorse del Fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità. I restanti emendamenti all'articolo 3 dei senatori Gravaglia (LDP), Salvitti (Cd'I) e Lotito (FI) sono stati ritirati. Il 27 novembre (prima seduta antimeridiana) la Commissione ha ripreso l'esame degli emendamenti all'articolo 1, pubblicati in allegato al resoconto, approvando l'1.1 (testo 2), che tra l'altro incrementa di 100 milioni di euro le risorse destinate a Rete ferroviaria Italiana – RFI S.p.A e al Fondo nazionale per il servizio civile, e respingendo l'1.2 (testo 2) sulla riduzione del canone Rai, in seguito alle dichiarazioni di voto favorevole del senatore Borghi (LDP) e contrario dei senatori Patuanelli (M5S), Nicita (PD), Paita (IV) e Magni (AVS) per i rispettivi Gruppi. Sono risultati approvati anche gli emendamenti 4.0.4 (testo 2) di Gasparri (FI) e altri, che autorizza la spesa di 20 milioni di euro per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale delle Forze armate, il 6.0.26 di Liris (FdI) e altri, che istituisce un tavolo tecnico con il compito di svolgere attività di elaborazione, analisi e studio nelle materie di competenza della Cabina di regia per il PNRR, effettuando anche controlli di legalità amministrativo-contabili, e gli emendamenti 7.05 (testo 2) e 7.0.6 (testo 2), di Romeo (LSP) e altri, sul rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette per chi, nel periodo precedente, ha dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170 mila euro. Infine, la Commissione ha approvato, con l'astensione dei Gruppi di opposizione, l'emendamento 8.14 (testo 2), di Gelmetti e altri, che prevede un incremento di 4.690 milioni di euro delle risorse a disposizione della contabilità speciale n. 1778 intestata all'Agenzia delle entrate.
Nella seconda seduta antimeridiana del 27 novembre, si è proceduto all'esame degli emendamenti accantonati. Sono stati presentati i testi di alcune riformulazioni ed ordini del giorno, pubblicati in allegato al resoconto, mentre diversi emendamenti sono stati ritirati e trasformati in ordini del giorno, tra cui gli emendamenti da 8.0.1 a 8.0.4 in materia di IVA per il terzo settore. Nel corso della seduta sono stati approvati alcuni emendamenti: tra questi, gli identici testi 2 delle proposte 9.4 e 9.5, istitutive di un tavolo tecnico presso il Ministero dell'economia e delle finanze col compito di monitorare l'andamento finanziario delle regioni e delle Province autonome, in termini di consolidamento del debito ma anche di politiche di crescita e sviluppo, alla luce della nuova governance europea, e all'unanimità il 9.044 (testo 2), che prevede che le risorse complessive destinate a RFI S.p.A, al Fondo nazionale per il servizio civile e ad ANAS siano quantificate in 1.570 milioni di euro il 2024. Sono stati inoltre approvati gli identici emendamenti 10.1 (testo 2) e 10.2 (testo 2) in materia di destinazione volontaria del 2 per mille, che prevedono un incremento di tre milioni di euro della soglia massima destinata ai partiti per il solo 2024.
Sono quindi stati accolti alcuni degli ordini del giorno presentati ed è stata approvata la proposta di coordinamento dei relatori Coord.1 (testo 2). I restanti emendamenti sono stati intesi come respinti se presentati dai senatori appartenenti ai Gruppi di opposizione e ritirati se presentati dai senatori appartenenti ai Gruppi di maggioranza. La Commissione ha infine conferito mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento, compresivo delle modifiche approvate.

La discussione in Assemblea

Nella seduta del 28 novembre le relatrici Ambrogio (FdI) e Testor (LSP) hanno illustrato il provvedimento all'Assemblea. Nella discussione generale sono intervenuti i senatori Turco (M5S), Nicita, Annamaria Furlan (PD), Silvia Fregolent (IV) e Magni (AVS). Il Ministro dell'economia e delle finanze Giorgetti ha posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del disegno di legge , nel testo proposto dalla Commissione. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato la fiducia i senatori Salvitti (Cd'I), che ha elogiato il Governo per l'adozione di provvedimenti pragmatici per sostenere l'economia e le famiglie, come il taglio del cuneo fiscale, il bonus Natale e l'Ape sociale; Rosso (FI-BP), che ha apprezzato le risorse destinate alle infrastrutture, come la rete ferroviaria e stradale, e l'impegno per il sostegno alle forze di polizia e al personale militare; Garavaglia (LSP), che ha sottolineato l'importanza della credibilità del sistema Italia per controllare il debito e ridurre lo spread, abbassando i tassi d'interesse: la legge di bilancio è coerente con le regole europee, con la spesa sotto controllo e investimenti crescenti nella sanità; Liris (FdI), che ha criticato la gestione del Superbonus, che ha ridotto i fondi disponibili per la manovra fiscale, e rilevato che più della metà dei 30 miliardi per il 2025 sarà destinata al taglio del cuneo fiscale e al mantenimento delle aliquote Irpef. Hanno negato la fiducia i senatori Raffaella Paita (IV), che ha definito il decreto fiscale privo di contenuti concreti e inefficace nel risolvere i problemi reali degli italiani, come quelli legati alla sanità e alle pensioni, sottolineando le difficoltà interne alla maggioranza, con disaccordi evidenti su temi come la RAI; Magni (AVS), che ha accusato il Governo di non affrontare le disuguaglianze sociali e la perdita del potere d'acquisto, puntando piuttosto su misure che favoriscono gli evasori, disapprovando in particolare l'approccio sugli extra-profitti; Elisa Pirro (M5S), che ha criticato aspramente il Governo per l'adozione di misure inadeguate, come nel caso del concordato fiscale preventivo, che ha visto una scarsa adesione, e sottolineato l'incapacità di gestire le promesse, come il taglio delle tasse al ceto medio; Manca (PD), che ha denunciato l'incapacità di gestire il Paese e costruire un progetto strategico per il futuro: la maggioranza è divisa e senza un piano chiaro per contrastare la povertà, garantire crescita economica e creare lavoro, danneggiando il sistema fiscale e la progressività con politiche come la flat tax.