Testata
Periodico di informazione
sull'attività parlamentare,
link e segnalazioni

25 novembre 2024 | Numero 77
Segnalazioni → Corte dei conti europea
X linkedin email
Relazione della Corte

Sanità digitale: difficoltà nell'utilizzo dei fondi UE

Stanziati 16 miliardi di euro tra il 2014 e il 2027, ma per gli Stati membri non è semplice individuare le risorse disponibili

C'è la prescrizione elettronica per medicinali o trattamenti, firmata da un operatore sanitario e trasmessa direttamente alla farmacia; poi c'è la cartella sanitaria elettronica con le informazioni sulla salute fisica e mentale, passata e presente, del paziente; infine c'è la telemedicina, termine che indica la prestazione di servizi di assistenza sanitaria, comprese teleassistenza e teleconsulto, mediante l'uso di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, in situazioni in cui il professionista sanitario e il paziente non si trovano nello stesso luogo.

Sono tre esempi tra i più diffusi di "sanità digitale" che l'UE promuove da almeno vent'anni principalmente attraverso misure "non vincolanti", quali la raccomandazione di azioni o la definizione di obiettivi non obbligatori. La crisi della pandemia da COVID-19 ha portato al rafforzamento del quadro strategico dell'UE in questo settore mediante l'adozione di decisioni e regolamenti vincolanti.

Durante i periodi di programmazione 2014-2020 e 2021-2027, l'UE aveva previsto fondi per 2,4 miliardi di euro a titolo della politica di Coesione. Ai quali si erano poi aggiunti 13,6 miliardi di euro con il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) seguito alla pandemia da COVID-19. Ulteriori finanziamenti sono disponibili mediante altri programmi.

All'argomento è dedicata la relazione speciale 25/2024 della Corte dei conti europea, resa nota il 20 novembre con il titolo " Digitalizzazione dell'assistenza sanitaria - il sostegno dell'UE agli Stati membri è stato nel complesso efficace, ma vi sono state difficoltà nell'utilizzo dei relativi fondi ", disponibile nel sito della Corte.

«I fondi UE a favore della digitalizzazione dell'assistenza sanitaria sono stati erogati mediante vari programmi gestiti dai servizi della Commissione europea, con norme specifiche e modalità di gestione differenti», ha dichiarato Joëlle Elvinger, il componente della Corte dei conti europea responsabile dell'audit. «Ciò ha reso difficile per alcuni Stati individuare i fondi dell'UE disponibili e presentare domanda per beneficiarne».

La Corte ha esaminato le azioni della Commissione volte a sostenere gli Stati membri nella digitalizzazione dei rispettivi sistemi sanitari. L'audit ha valutato non solo se il quadro strategico dell'UE abbia fornito sostegno e obiettivi chiari agli Stati membri, ma anche se la Commissione abbia aiutato questi ultimi a individuare e utilizzare i fondi UE disponibili per finanziare i loro progetti e abbia monitorato i progressi compiuti dagli Stati membri.

La relazione finale evidenzia diversi problemi. Gli Stati membri si sono imbattuti in ostacoli al momento di utilizzare i fondi UE: una complessa serie di opzioni di finanziamento, capacità amministrativa insufficiente e difficoltà ad ottenere il cofinanziamento nazionale. La Corte ha constatato che né la Commissione né la maggior parte degli Stati membri dispongono di una panoramica completa di tutti i fondi UE utilizzabili per i progetti di digitalizzazione dei sistemi sanitari.

La Corte ha quindi raccomandato alla Commissione di migliorare la rendicontazione sul parametro di riferimento per l'eGovernment e sull'indicatore della sanità elettronica per il decennio digitale, nonché sull'uso dei fondi UE per la digitalizzazione dell'assistenza sanitaria.

Indicatore della sanità elettronica per il decennio digitale
Indicatore della sanità elettronica per il decennio digitale
Fonte: Commissione europea, Digital Decade 2024: e-Health indicator study. Relazione principale, pag. 11. I dati si riferiscono al 2023.