Nella seduta del 5 novembre l'Assemblea del Senato ha approvato in prima lettura, con 75 voti favorevoli e 44 astensioni, il disegno di legge n. 1256, di conversione del decreto-legge n. 137/2024 sul contrasto alla violenza nei confronti del personale sanitario. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.
Il provvedimento modifica l'articolo 365 del codice penale introducendo, per chi danneggia strutture sanitarie, un'aggravante sanzionata con la reclusione da uno a cinque anni e la multa fino a 10.000 euro. Sono inoltre modificati gli articoli 380 e 382-bis del codice di procedura penale, per estendere agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o danni alle strutture di assistenza le ipotesi di arresto obbligatorio in flagranza o in flagranza differita, qualora la condotta delittuosa risulti provata da documentazione video fotografica nelle quarantotto ore successive.
L'esame in sede referente
La proposta è stata incardinata nella 2a Commissione il 9
ottobre con la relazione del senatore Zanettin (FI-BP). Il 15 e il
16 ottobre si sono svolte audizioni informali. Il 22 ottobre sono stati
pubblicati gli emendamenti
e ordini del giorno presentati.
Nella seduta del 29
ottobre la senatrice Lopreiato (M5S) ha illustrato gli emendamenti
presentati dal proprio Gruppo. Il Presidente Bongiorno (LSP) ha poi
dichiarato l'improponibilità di alcuni emendamenti per estraneità della
materia. I restanti emendamenti, sui quali il relatore e il vice ministro
per la giustizia Sisto hanno espresso parere contrario, sono stati tutti
respinti. In un testo riformulato è stato accolto l'ordine del giorno G/1256/2/2
(testo 2), che impegna il Governo a contrastare il fenomeno delle
aggressioni al personale sanitario anche attraverso l'incremento dei
presidi della Polizia di Stato. Dopo le dichiarazioni di voto dei senatori
Bazoli (PD), Lopreiato (M5S), Scalfarotto (IV), astenuti, Rastrelli (FdI),
Stefani (LSP) e Zanettin (FI-BP), favorevoli, la Commissione ha approvato
il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno
di legge nonché la proposta di coordinamento Coord.1
di iniziativa del relatore stesso.
La discussione in Assemblea
Nella seduta del 5
novembre il disegno di legge è stato illustrato all'Assemblea dal
senatore Zanettin (FI-BP). Sono intervenuti in discussione generale i
senatori Bergesio, Potenti, Maria Cristina Cantù (LSP), Mazzella, Trevisi,
Maria Domenica Castellone (M5S), Daniela Sbrollini (IV), Susanna Camusso
(PD) e Satta (FdI). Pur concordando sulla necessità di contrastare la
violenza, i Gruppi di opposizione hanno ribadito la necessità di riforme
strutturali e una gestione sanitaria più efficace per affrontare le cause
alla radice del problema, chiedendo condizioni di lavoro più sicure e
dignitose. La maggioranza ha definito il decreto una risposta necessaria
alla crescente violenza contro il personale sanitario, approvando
l'adozione di pene più severe come segnale forte di tutela e sicurezza.
Durante l'esame dell'articolato sono stati approvati gli emendamenti 1.500
del senatore Gasparri (FI-BP), 1.103
del relatore e 2.6
(testo 2) a prima firma Giorgis (PD) (in qualità di Presidente del
Comitato per la legislazione); è stato altresì accolto, in un testo
riformulato, l'ordine del giorno G1.100
a prima firma Trevisi (M5S).
Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori
Guidi (Cd'I), che ha enfatizzato la necessità di ricostruire la fiducia
tra medici e pazienti, ammettendo che il Governo ha il dovere di
schierarsi dalla parte di chi tutela la salute dei cittadini; Paroli
(FI-BP), che ha sostenuto l'importanza dell'arresto in flagranza per i
reati contro i professionisti sanitari e chiesto di sensibilizzare il
pubblico sulle nuove norme e sulla gravità delle violenze; Erika Stefani
(LSP), secondo la quale occorre rispondere alle trasformazioni sociali e
alla crescente violenza nei confronti del personale sanitario, che
richiede una riflessione profonda sulle cause e sulle soluzioni; Russo
(FdI), che ha ribadito con forza l'urgente necessità di un decreto-legge
per porre rimedio a un fenomeno in crescita e l'importanza di campagne di
sensibilizzazione per ripristinare la fiducia dei pazienti. I senatori
Scalfarotto (IV), Magni (Misto-AVS), Ada Lopreiato (M5S) e Bazoli (PD)
hanno annunciato l'astensione, condividendo l'appello per misure più
concrete e risolutive, che includano non solo punizioni ma anche
prevenzione e miglioramenti strutturali nel sistema sanitario, come
investimenti nelle risorse umane e nelle infrastrutture. IV e PD hanno
altresì evidenziato l'inadeguatezza dell'uso dei decreti-legge per creare
norme penali, sostenendo che la libertà dei cittadini merita un approccio
più ponderato e collaborativo.