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11 novembre 2024 | Numero 75
Temi e provvedimenti in Senato → Le approvazioni della settimana scorsa
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Giustizia

Approvate in prima lettura le norme sul contrasto alla violenza nei confronti del personale sanitario

contrasto alla violenza nei
                              confronti del personale sanitario

Nella seduta del 5 novembre l'Assemblea del Senato ha approvato in prima lettura, con 75 voti favorevoli e 44 astensioni, il disegno di legge n. 1256, di conversione del decreto-legge n. 137/2024 sul contrasto alla violenza nei confronti del personale sanitario. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

Il provvedimento modifica l'articolo 365 del codice penale introducendo, per chi danneggia strutture sanitarie, un'aggravante sanzionata con la reclusione da uno a cinque anni e la multa fino a 10.000 euro. Sono inoltre modificati gli articoli 380 e 382-bis del codice di procedura penale, per estendere agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o danni alle strutture di assistenza le ipotesi di arresto obbligatorio in flagranza o in flagranza differita, qualora la condotta delittuosa risulti provata da documentazione video fotografica nelle quarantotto ore successive.

L'esame in sede referente

La proposta è stata incardinata nella 2a Commissione il 9 ottobre con la relazione del senatore Zanettin (FI-BP). Il 15 e il 16 ottobre si sono svolte audizioni informali. Il 22 ottobre sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati.
Nella seduta del 29 ottobre la senatrice Lopreiato (M5S) ha illustrato gli emendamenti presentati dal proprio Gruppo. Il Presidente Bongiorno (LSP) ha poi dichiarato l'improponibilità di alcuni emendamenti per estraneità della materia. I restanti emendamenti, sui quali il relatore e il vice ministro per la giustizia Sisto hanno espresso parere contrario, sono stati tutti respinti. In un testo riformulato è stato accolto l'ordine del giorno G/1256/2/2 (testo 2), che impegna il Governo a contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario anche attraverso l'incremento dei presidi della Polizia di Stato. Dopo le dichiarazioni di voto dei senatori Bazoli (PD), Lopreiato (M5S), Scalfarotto (IV), astenuti, Rastrelli (FdI), Stefani (LSP) e Zanettin (FI-BP), favorevoli, la Commissione ha approvato il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge nonché la proposta di coordinamento Coord.1 di iniziativa del relatore stesso.

La discussione in Assemblea

Nella seduta del 5 novembre il disegno di legge è stato illustrato all'Assemblea dal senatore Zanettin (FI-BP). Sono intervenuti in discussione generale i senatori Bergesio, Potenti, Maria Cristina Cantù (LSP), Mazzella, Trevisi, Maria Domenica Castellone (M5S), Daniela Sbrollini (IV), Susanna Camusso (PD) e Satta (FdI). Pur concordando sulla necessità di contrastare la violenza, i Gruppi di opposizione hanno ribadito la necessità di riforme strutturali e una gestione sanitaria più efficace per affrontare le cause alla radice del problema, chiedendo condizioni di lavoro più sicure e dignitose. La maggioranza ha definito il decreto una risposta necessaria alla crescente violenza contro il personale sanitario, approvando l'adozione di pene più severe come segnale forte di tutela e sicurezza.

Durante l'esame dell'articolato sono stati approvati gli emendamenti 1.500 del senatore Gasparri (FI-BP), 1.103 del relatore e 2.6 (testo 2) a prima firma Giorgis (PD) (in qualità di Presidente del Comitato per la legislazione); è stato altresì accolto, in un testo riformulato, l'ordine del giorno G1.100 a prima firma Trevisi (M5S).

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Guidi (Cd'I), che ha enfatizzato la necessità di ricostruire la fiducia tra medici e pazienti, ammettendo che il Governo ha il dovere di schierarsi dalla parte di chi tutela la salute dei cittadini; Paroli (FI-BP), che ha sostenuto l'importanza dell'arresto in flagranza per i reati contro i professionisti sanitari e chiesto di sensibilizzare il pubblico sulle nuove norme e sulla gravità delle violenze; Erika Stefani (LSP), secondo la quale occorre rispondere alle trasformazioni sociali e alla crescente violenza nei confronti del personale sanitario, che richiede una riflessione profonda sulle cause e sulle soluzioni; Russo (FdI), che ha ribadito con forza l'urgente necessità di un decreto-legge per porre rimedio a un fenomeno in crescita e l'importanza di campagne di sensibilizzazione per ripristinare la fiducia dei pazienti. I senatori Scalfarotto (IV), Magni (Misto-AVS), Ada Lopreiato (M5S) e Bazoli (PD) hanno annunciato l'astensione, condividendo l'appello per misure più concrete e risolutive, che includano non solo punizioni ma anche prevenzione e miglioramenti strutturali nel sistema sanitario, come investimenti nelle risorse umane e nelle infrastrutture. IV e PD hanno altresì evidenziato l'inadeguatezza dell'uso dei decreti-legge per creare norme penali, sostenendo che la libertà dei cittadini merita un approccio più ponderato e collaborativo.

Politiche dell'Unione Europea

Convertito in legge il decreto salva-infrazioni

decreto salva-infrazioni

Nella seduta del 6 novembre l'Assemblea del Senato, con 100 voti favorevoli, 63 contrari e due astensioni, ha approvato definitivamente il disegno di legge n. 1287 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge di attuazione di obblighi derivanti da atti dell’UE (cd. decreto salva-infrazioni), sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia.

Il provvedimento reca misure urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione Europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dell'Italia, in particolare per quanto riguarda le concessioni balneari. La validità delle attuali concessioni è estesa fino al settembre 2027, con l'obbligo di avviare entro giugno 2027 le gare per le nuove concessioni. Queste ultime avranno una durata da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati. Previsti a carico del subentrante l'onere di garantire la continuità occupazionale dei dipendenti, nonché quello di versare un indennizzo al concessionario uscente pari al valore degli investimenti non ancora ammortizzati e sufficiente a remunerare quelli realizzati negli ultimi cinque anni (cifra quantificata sulla base di criteri da stabilire entro il 31 marzo 2025 con decreto del Ministro delle Infrastrutture d'intesa col Ministro dell'Economia). Tra i criteri di valutazione delle offerte per le nuove concessioni figurano, tra gli altri, l'essere stato titolare, nei cinque anni precedenti, di una concessione balneare, la qualità del servizio offerto e degli impianti, la salvaguardia ambientale e quella dei lavoratori. Sono inoltre disciplinate dal decreto, tra le altre, misure relative al Codice della strada, alla tutela dei minori indagati nei procedimenti penali, al diritto d'autore, alla copertura previdenziale dei magistrati onorari, alla tutela dell'ambiente e in materia di diritto del lavoro.

L'esame in sede referente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 4a Commissione nella seduta del 4 novembre, con la relazione del Presidente Terzi di Sant'Agata (FdI), in sostituzione della relatrice Murelli (LSP). Sulla questione delle concessioni balneari è intervenuta la senatrice Rojc (PD), criticando l'assenza di una visione complessiva per la riqualificazione dell'uso del demanio. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Matilde Siracusano ha sottolineato come l'uso della decretazione d'urgenza, in luogo della legge europea, sia finalizzato ad evitare una procedura di infrazione sulle concessioni demaniali, oggetto di richiami da parte della Commissione europea, aggiungendo che già in sede di conversione alla Camera sono state approvate proposte migliorative del testo. Nella seduta del 5 novembre (antimeridiana), il Presidente Terzi di Sant'Agata (FdI) ha comunicato che alla scadenza del termine sono stati presentati 176 emendamenti, successivamente illustrati con gli interventi dei senatori Lorefice (M5S) e Sensi (PD), nonché in replica del sottosegretario Siracusano. Nella seduta pomeridiana della stessa giornata l'esame si è concluso con la votazione degli emendamenti, che sono stati tutti respinti con distinte votazioni, previo parere contrario espresso dalla relatrice e dal sottosegretario Siracusano. La Commissione ha quindi approvato il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.

La discussione in Assemblea

Nella seduta del 6 novembre il disegno di legge è stato illustrato in Assemblea dalla relatrice Murelli (LSP). Respinte le questioni pregiudiziali QP1, QP2 e QP3 (testi), illustrate rispettivamente dai senatori Magni (Misto-AVS), Tatjana Rojc (PD) e Cataldi (M5S), sulle quali è intervenuto (a favore) il senatore Scalfarotto (IV), si è svolta la discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Croatti (M5S), secondo cui l'Esecutivo non ha tutelato adeguatamente i cittadini, le piccole imprese e i Comuni italiani, lasciandoli in un clima di incertezza; Sensi (PD), che ha criticato il Governo per l'approccio incoerente e inefficace verso l'Europa, evidenziando la mancanza di chiarezza e visione strategica; Matera (FdI), che ha parlato di politiche concrete per affrontare problemi come l'abuso di contratti a tempo determinato; Romeo (LSP), che ha rivendicato la coerenza della Lega nella gestione delle concessioni balneari, ricordando il lungo impegno a partire dalla legge del 2018. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del ddl di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 131, nel testo approvato dalla Camera.

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato la fiducia i senatori Zanettin (FI-BP), che ha messo in evidenza l'impegno di Forza Italia nel sostenere le imprese e le politiche che favoriscono il rispetto delle normative europee; Centinaio (LSP), che ha difeso un decreto che tutela categorie come i lavoratori stagionali, specialmente in settori come agricoltura e turismo, dove spesso vengono sottopagati, ritenendo la direttiva Bolkestein ingiusta e obsoleta; Terzi di Sant'Agata (FdI), che ha elogiato l'operato del Governo, sottolineando i progressi nella gestione delle infrazioni europee, che hanno ridotto significativamente le sanzioni, e rivendicato la posizione dell'Italia in Europa e il riconoscimento internazionale del Governo Meloni. Hanno negato la fiducia i senatori Lombardo (Misto-Az), Silvia Fregolent (IV), Magni (Misto-AVS), Lorefice (M5S) e Tatjana Rojc (PD). Tutti gli oratori hanno criticato il Governo per l'abuso della decretazione d'urgenza, usata per conformarsi agli obblighi europei senza ricorrere alla normale legislazione, svilendo in tal modo il ruolo del Parlamento. In particolare, le opposizioni hanno lamentato la mancanza di un intervento strutturale per risolvere le problematiche legate alle concessioni balneari, rinviando le gare al 2027 senza affrontare i problemi di concorrenza e l'accesso libero alle spiagge, con il rischio concreto che il rinvio favorisca grandi multinazionali a discapito degli operatori locali, compromettendo migliaia di posti di lavoro. AVS ha inoltre stigmatizzato la mancata considerazione per la transizione ecologica, accusando il Governo di trascurare il futuro delle giovani generazioni, e condannato una visione corporativa che privilegia pochi gruppi influenti, come i cacciatori.

Affari sociali

Approvata la legge sull'assistenza sanitaria alle persone senza dimora

assistenza sanitaria alle persone senza dimora

Nella seduta del 6 novembre l'Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva all'unanimità (130 voti favorevoli) il disegno di legge n. 1175 in materia di assistenza sanitaria per le persone senza dimora.

Il disegno di legge prevede l'istituzione di un fondo di un milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, destinato al finanziamento di un programma sperimentale, da attuarsi nelle città metropolitane, per assicurare progressivamente il diritto all'assistenza sanitaria alle persone senza dimora e a consentirne l'iscrizione nelle liste degli assistiti delle aziende sanitarie locali e l'accesso alle prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza. Il Governo monitorerà l'attuazione della legge, presentando annualmente una relazione al Parlamento.

La discussione in sede redigente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 10a Commissione il 24 settembre, con la relazione della senatrice Minasi (LSP). Nella stessa seduta si è svolta la discussione generale ed è stato fissato per il 25 settembre il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno.
Nella seduta del 22 ottobre il Presidente Zaffini (FdI) ha comunicato che, alla scadenza del termine, non sono stati presentati emendamenti e ordini del giorno. Con distinte votazioni, la Commissione ha quindi approvato all'unanimità gli articoli 1, 2 e 3 e ha conferito alla relatrice Minasi il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 6 novembre la relatrice Minasi ha illustrato il disegno di legge all'Assemblea. È quindi intervenuto il rappresentante del Governo, sottosegretario alla salute Gemmato, che ha sostenuto che la sperimentazione permetterà di valutare quanti senza dimora vogliano accedere al medico di base e quantificare i costi necessari per ampliare eventualmente la copertura, promuovendo una prevenzione più efficace e sostenibile.

Approvato l'articolato, nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i senatori Guidi (Cd'I), che ha ribadito la necessità di un approccio sensibile, che non imponga soluzioni senza tener conto di scelte personali e fragilità; Daniela Sbrollini (IV), secondo cui il welfare deve puntare non solo sulla cura, ma soprattutto sulla prevenzione, sostenendo politiche che valorizzino i territori e i Comuni; Magni (Misto-AVS), che ha invitato a considerare il welfare non come una concessione, ma come un diritto da finanziare adeguatamente, evitando di scaricare le fragilità sulle amministrazioni locali; Silvestro (FI-BP), che ha messo in evidenza un fenomeno che implica povertà materiale ed emotiva, sul quale bisogna intervenire per garantire dignità e diritti universali; Mazzella (M5S), che ha invitato ad affrontare non solo le conseguenze ma anche le cause profonde dell'esclusione sociale; Elena Murelli (LSP), che ha espresso soddisfazione per una proposta condivisa che, pur provenendo dall'opposizione, ha trovato ampio sostegno, dimostrando l'impegno del Parlamento per i temi trasversali; Ylenia Zambito (PD), che ha ricordato che molte persone senza dimora sono vittime di circostanze difficili e non per scelta: questa legge, frutto di un lavoro congiunto alla Camera, sarà un'opportunità di giustizia sociale; Elena Leonardi (FdI), che ha evidenziato la centralità della collaborazione con le associazioni di volontariato e le Regioni, la trasparenza nella gestione del fondo e la necessità di monitorare l'efficacia della legge.