La settimana scorsa l'8a Commissione ha svolto le seguenti attività:
- Audizione e conclusione dell'esame della proposta di nomina n.
53 del Presidente dell'Ente parco nazionale delle Cinque
Terre, avviato il 1°
ottobre con la relazione del senatore Potenti (LSP).
In base alla legge n. 14/1978, la Commissione è chiamata a esprimere il parere sulla proposta in esame, concernente la candidatura del dottor Lorenzo Viviani.
Il 1° ottobre il senatore Basso (PD) aveva auspicato, per questioni di opportunità politica, uno slittamento dell'esame all'esito delle elezioni regionali in Liguria del 27 e 28 ottobre.
Il 22 ottobre la Commissione ha svolto l'audizione del dottor Lorenzo Viviani (video). Nel corso della seduta si è concluso l'esame della proposta, su cui la Commissione ha espresso parere favorevole. - Audizioni nell'ambito dell'esame in sede referente, in Commissioni
riunite con la 10a, del ddl n.
1146, disposizioni e delega al Governo in materia di
intelligenza artificiale, avviato l'11
giugno con la relazione della senatrice Minasi (LSP) per la 10a
e del senatore Rosa (FdI) per l'8a Commissione.
Il disegno di legge interviene in materia di ricerca, sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazione di sistemi e di modelli di intelligenza artificiale, al fine di promuoverne un utilizzo trasparente e responsabile, con garanzie di vigilanza sui rischi economici e sociali, nonché sull'impatto delle nuove tecnologie sui diritti fondamentali. Il ddl impegna lo Stato nella promozione dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale allo scopo di migliorare la produttività e le funzioni organizzative delle attività economiche. È disciplinato anche il suo impiego nelle piattaforme di e-procurement delle amministrazioni pubbliche. Sono inoltre previste disposizioni in materia di informazione e di riservatezza dei dati personali, nonché di sicurezza e difesa nazionale.
Il ciclo di audizioni informali in Ufficio di Presidenza, avviato il 9 luglio, si è concluso il 16 ottobre.
Nella seduta delle Commissioni riunite con la 10a del 22 ottobre, il Presidente Zaffini (FdI) ha dichiarato aperta la discussione generale. Sono intervenuti, con considerazioni sui vari aspetti emersi nel corso della procedura informativa, i senatori Basso (PD) e Di Girolamo (M5S). Il seguito dell'esame è stato quindi rinviato ad altra seduta, convocata martedì 29 ottobre alle 14, nella quale si procederà a fissare il termine per la presentazione degli emendamenti a conclusione della discussione generale. - Avvio dell'esame dell'Atto del Governo n.
216, schema di DPCM recante conferimento di incarichi di Commissario
straordinario per interventi concernenti infrastrutture ferroviarie.
Il provvedimento, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, decreta la nomina di cinque Commissari straordinari per interventi sulle infrastrutture ferroviarie: Gianpiero Strisciuglio, Lucio Menta, Sergio Stassi, Chiara De Gregorio e Elisabetta Valentina Cucumazzo, che svolgono le funzioni di responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza.
Nella seduta del 22 ottobre la relatrice Tubetti (FdI) ha svolto la relazione illustrativa. L'esame prosegue questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 29 ottobre alle 14,45. - Avvio dell'esame della proposta di nomina n.
55 del Presidente del Comitato per la sicurezza delle
operazioni a mare.
In base al decreto legislativo 18/08/2015 n. 145 di attuazione della direttiva 2013/30/UE, la Commissione è chiamata a esprimere il parere sulla proposta in esame, concernente la candidatura del professor Ezio Mesini.
Nella seduta del 22 ottobre la relatrice Petrucci (FdI) ha illustrato la proposta di nomina in titolo, dando conto del quadro normativo di riferimento della documentazione trasmessa dal Governo. L'esame prosegue questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 29 ottobre alle 14,45. - Seguito della discussione in sede redigente dei ddl nn. 162,
199,
611,
631, 828,
e 1242
in materia di riforma della RAI, avviati il 1°
ottobre con la relazione del senatore Rosso (FI), e congiunzione
con il ddl n.
1257, a firma del senatore Enrico Borghi (IV) ed altri.
Il ddl n. 162, d'iniziativa del senatore Gasparri (FI), modifica le disposizioni vigenti per eliminare la figura dell'Amministratore delegato e ripristinare quella del direttore generale. I ddl n. 199, Nicita (PD), e n. 631, Martella (PD), prevedono il ritorno alla concessione ex lege, della durata di 12 anni, con contestuale eliminazione dello strumento della convenzione, nonché l'istituzione della Fondazione RAI e la modifica delle disposizioni sulla nomina degli organi di governance, con l'obiettivo di garantire una maggiore indipendenza del servizio pubblico dal potere politico ed economico. Il ddl n. 611, Bizzotto (LSP) e altri, oltre all'estensione della durata della concessione fino a dodici anni e alla progressiva riduzione del canone di abbonamento fino alla sua abolizione entro 5 anni, contiene una definizione univoca del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, articolata in specifici generi di interesse pubblico, con particolare riferimento alla valorizzazione delle identità locali e delle minoranze linguistiche. È inoltre previsto che il presidente e l'amministratore delegato siano nominati con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio, previo parere favorevole della Commissione di vigilanza Rai. Il ddl n. 1242, Bevilacqua (M5S) e altri, oltre all'abolizione del canone, apporta modifiche alla governance della RAI, prevedendo che il consiglio di amministrazione, composto dal presidente nominato con decreto del Presidente della Repubblica e sei membri, abbia un mandato di 6 anni non rinnovabili. Il provvedimento prevede inoltre che il parere della Commissione di vigilanza RAI sullo schema di contratto di servizio sia adottato con la maggioranza dei due terzi e sia vincolante. Il ddl n. 828, di De Cristofaro (AVS) e altri, intende istituire il Consiglio per le garanzie del servizio pubblico, un'autorità indipendente che, tra l'altro, nomina i membri del Consiglio di Amministrazione, determina gli indirizzi generali sulla programmazione, vigila sulla completa realizzazione degli obblighi di servizio pubblico ed esercita le competenze della Commissione di vigilanza RAI, che viene conseguentemente soppressa. Il Consiglio è composto da 21 membri, di cui tre eletti dal Senato, tre dalla Camera, due dalla Conferenza Stato-Regioni, uno dall'ANCI e i restanti da associazioni e utenti del servizio.
L'8 ottobre il relatore Rosso ha illustrato il ddl n. 828 e la Commissione ne ha congiunto l'esame con quello dei disegni di legge nn. 162 e connessi, quindi la senatrice Di Girolamo (M5S), considerando che la materia in esame è oggetto di numerose inizitive legislative anche da parte dell'opposizione, ha invitato il Presidente a valutare l'opportunità di nominare un relatore di minoranza, oltre ai due relatori di maggioranza.
Nella seduta del 22 ottobre il relatore Rosso ha illustrato il ddl n. 1257 di materia affine, che riprende e aggiorna l'atto Senato n. 1588 presentato durante la XV legislatura, e punta a rendere il servizio pubblico radiotelevisivo indipendente dalle dinamiche partitiche e competitivo a livello internazionale. A tale scopo, affida a una Fondazione la proprietà nonché la scelta delle strategie e dei vertici operativi della RAI, a garanzia dell'autonomia e della qualità del servizio pubblico. Il consiglio di amministrazione della Fondazione è designato secondo criteri di autonomia dalla politica e dal potere economico. Tra i compiti di carattere pubblicistico affidati alla Fondazione, quello di riorganizzare l'azienda affinché sia meno dipendente dalla pubblicità e distinta dai modelli della televisione commerciale. Su proposta del Presidente Fazzone, la Commissione ha congiunto la discussione del ddl n. 1257 con quella dei disegno di legge affini già in corso di esame e ha fissato alle 12 di martedì 29 ottobre il termine per le proposte di audizione. - Seguito e conclusione dell'esame in sede referente del disegno di
legge n.
1086, interventi in materia di sicurezza stradale e delega
al Governo per la revisione del codice della strada, di
iniziativa governativa, approvato dalla Camera dei deputati, e delle
petizioni abbinate, avviato il 17
aprile con la relazione del senatore De Priamo (FdI).
In materia di guida in stato di ebbrezza o dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti, la proposta prevede sia un rafforzamento dei controlli da parte della polizia stradale sia un aggravamento delle sanzioni di revoca della patente, revisione della patente a seguito di visita medica, utilizzo del dispositivo alcolock. Sono inoltre modificate le norme sulla sospensione della patente in rapporto ai punti posseduti dal titolare. Altre disposizioni riguardano la micromobilità (assegnazione di un contrassegno di riconoscimento ai monopattini elettrici), l'estensione a tre anni dei limiti di cilindrata per i neopatentati, la promozione della cultura della guida sicura e della prevenzione (corsi di guida sicura, dispositivi antiabbandono per i bambini sotto i tre anni, campagne informative e di comunicazione), la realizzazione di corsie ciclabili e un inasprimento delle sanzioni relative alle violazioni più frequenti e pericolose delle regole della strada (utilizzo di dispositivi elettronici durante la guida, sosta e feramta negli spazi riservati ai disabili). Il disegno di legge prevede, inoltre, una delega al Governo per la revisione e il riordino della disciplina concernente la motorizzazione e la circolazione stradale.
Il 7 maggio è stato avviato un ciclo di audizioni informali che si è concluso il 2 luglio. Il 3 luglio si è svolta la discussione generale. L'11 settembre il Presidente Fazzone (FI) ha comunicato che sono ancora in corso approfondimenti istruttori sui 443 emendamenti e 13 ordini del giorno presentati al testo. L'8 ottobre il sottosegretario Ferrante ha reso nota la posizione contraria del Governo sull'approvazione di ulteriori modificazioni al testo del ddl approvato in prima lettura dalla Camera, specificando tuttavia la disponibilità a considerare l'accoglimento delle proposte dei Gruppi in specifici ordini del giorno, che l'Esecutivo considererebbe vincolanti ai fini della predisposizione dei successivi decreti delegati. Il 9 ottobre il Presidente ha comunicato il ritiro di alcuni emendamenti e la trasformazione di altri in ordini del giorno e la Commissione, con distinte votazioni, ha respinto tutti gli emendamenti riferiti agli articoli 1, 2 e 3. Il 16 ottobre sono stati illustrati gli emendamenti riferiti agli articoli 4, 5, 7, 8, 9 e 10, che sono risultati tutti respinti, ad eccezione dell'emendamento 10.0.2 che è stato ritirato dalla senatrice Di Girolamo (M5S) e trasformato nell'ordine del giorno G/1086/47/8, volto ad estendere l'ambito delle attività di revisione che possono essere affidate in concessione a imprese di autoriparazione, al fine di ridurre il carico di lavoro degli uffici della Motorizzazione.
Nella seduta del 22 ottobre è terminato l'esame degli emendamenti, che sono risultati tutti respinti, ad eccezione del 15.55 della senatrice Sironi (M5S), sulla distanza di sicurezza tra autoveicolo e bicicletta in caso di sorpasso, e del 16.0.2 della senatrice Di Girolamo (M5S), sull'installazione di dispositivi di segnalazione della sagoma anche per veicoli di vecchia immatricolazione, trasformati in ordini del giorno e pubblicati in allegato al resoconto. In seguito ad una sospensione, l'esame è ripreso con l'espressione del parere del sottosegretario Ferrante e dei relatori sugli ordini del giorno. Tra quelli di maggioranza, sono risultati accolti il G/1086/14/8, del relatore De Priamo, che impegna il Governo a disciplinare il "cumulo giuridico" in caso di violazioni reiterate nella stessa giornata e gli ordini del giorno G/1086/18/8 (testo 2), G/1086/21/8 e G/1086/26/8 (testo 2) del senatore Rosso (FI). Questi ultimi impegnano rispettivamente il Governo a rivedere la destinazione dei proventi derivanti dalle sanzioni per violazioni al codice della strada, chiarendo in particolare i soggetti che dovranno incassarli e prevedendo la destinazione prioritaria ad interventi di riduzione dei pericoli e manutenzione stradale, ad adottare regole chiare in merito alle modalità di circolazione di ciclisti e conducenti di velocipedi, categoria che ricomprende anche tutti i dispositivi di micromobilità individuale, e a prevedere eventuali riduzioni delle sanzioni o forme di pagamento agevolate per le fasce di reddito più basse. Tra gli ordini del giorno presentati dall'opposizione, è risultato accolto il G/1086/38/8 (testo 2), di Basso (PD) e altri, che impegna il Governo ad elaborare le linee guida per una pianificazione urbana orientata alla mobilità con l'obiettivo di ridurre la dipendenza dall'auto privata, promuovendo modelli di sviluppo urbano secondo l'approccio delle "Città a 15 minuti".
La Commissione ha infine conferito mandato ai relatori De Priamo e Minasi a riferire favorevolmente sul disegno di legge nel testo approvato dalla Camera dei deputati, autorizzandoli, al contempo, a richiedere lo svolgimento della relazione orale.
Nelle convocazioni di questa settimana, a partire dalla seduta di martedì 29 ottobre alle 14,45, sono inoltre previste le seguenti attività:
- Avvio dell'esame in sede referente del ddl n.
1272 di conversione del decreto-legge n. 153/2024, recante disposizioni
urgenti in materia ambientale, approvato dal Consiglio dei
ministri nella seduta del 10 ottobre.
Il provvedimento è volto ad assicurare il rispetto delle scadenze per la realizzazione degli obiettivi ambientali previsti dal PNRR e dal Piano energia e clima (PNIEC). Le misure disposte riguardano, tra l'altro, i permessi per la ricerca e la produzione di idrocarburi, il rafforzamento dei poteri dei Presidenti di Regione in materia di contrasto del dissesto idrogeologico, la prevenzione della siccità, la gestione degli interventi di bonifica e di riqualificazione dei siti orfani. Specifiche disposizioni disciplinano il recupero dei rifiuti provenienti dai lavori per il tunnel sub-portuale e la diga foranea di Genova e l'istituzione della struttura di supporto al Commissario straordinario per l’attuazione della bonifica di interesse nazionale del sito Crotone-Cassano-Cerchiara.
- Seguito della discussione in sede redigente dei disegni di legge
quadro in materia di interporti n.
1055, già approvato dalla Camera dei deputati, e n.
1124, presentato dal senatore De Poli (Cd'I) e avviato il 10
settembre con la relazione del senatore Sigismondi (FdI).
Nell'ambito della competenza concorrente dello Stato su porti e aeroporti civili e grandi reti di trasporto e di navigazione, prevista dall'articolo 117, comma 3, della Costituzione, le due proposte prevedono l'abrogazione della legge n. 240/1990 e definiscono nuovi principi fondamentali per la disciplina degli interporti, intesi come complessi organici di infrastrutture di rilevanza nazionale, volti a favorire la mobilità delle merci, l'intermodalità del trasporto e l'efficienza dei flussi logistici. Specifiche disposizioni individuano le condizioni per la realizzazione dei nuovi interporti e le norme per la programmazione, il finanziamento e la gestione delle relative attività. - Seguito della discussione in sede redigente del ddl n.
1043, norme di sicurezza per la protezione dalle radiazioni
ionizzanti, presentato dai senatori Petrucci e Liris (FdI) e
avviato il 10
settembre con la relazione del senatore Potenti (LSP).
Obiettivo della proposta è integrare la disciplina prevista dal decreto legislativo n. 101/2020, prevedendo ulteriori norme finalizzate ad evitare l'esposizione al gas radon, associata al rischio di tumore polmonare. In particolare, tali disposizioni prescrivono lo svolgimento di studi geologici, monitoraggi e analisi per l'individuzione dei siti e degli edifici contaminati e le conseguenti attività di prevenzione, bonifica e risanamento. Ulteriori disposizioni riguardano i requisiti minimi per l'abilitazione professionale degli esperti in materia interventi di risanamento da radon. - Seguito della discussione in sede redigente del ddl n.
1003, vincolo paesaggistico per i comuni con popolazione
inferiore a 10.000 abitanti, presentato dalla senatrice Minasi
(LSP) e avviato il 10
settembre con la relazione della senatrice Petrucci (FdI).
La proposta è diretta ad escludere dal vincolo paesaggistico le aree inserite negli strumenti urbanistici dei piccoli comuni che, in base al Codice dei beni culturali e del paesaggio, non sono tenuti alla redazione dei programmi pluriennali di attuazione. Si intende in questo modo superare alcune difficoltà operative di attuazione della programmazione urbanistica, evidenziate anche dalla giurisprudenza amministrativa. - Seguito dell'esame dell'Atto del Governo n.
187, schema di decreto legislativo sui regimi amministrativi
per la produzione di energia da fonti rinnovabili, avviato il 10
settembre con relazione illustrativa del Presidente Fazzone
(FI).
Per agevolare l'istallazione e il potenziamento degli impianti di produzione delle energie rinnovabili, in attuazione delle delega di cui all'articolo 26 della legge n. 118/2023 (legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021), il provvedimento introduce una semplificazione della normativa in materia. La nuova disciplina riduce da quattro a tre i regimi amministrativi previsti: l'attività libera, non più soggetta neppure ai previgenti obblighi di dichiarazione e asseverazione, la procedura abilitativa semplificata (PAS), nell'ambito della quale l'istituto del silenzio inadempimento è sostituito da quello del silenzio assenso, e l'autorizzazione unica, per la quale si introducono scadenze abbreviate e si circoscrivono le ipotesi di sospensione dei termini.
Il 17 settembre sono state avviate le audizioni informali. Il 24 settembre il Presidente Fazzone (FI) ha comunicato che è pervenuto il parere del Consiglio di Stato. L'8 ottobre il Presidente ha informato la Commissione della presentazione di uno schema di parere alternativo del Gruppo M5S e ha sospeso l'esame in attesa del parere della Conferenza unificata.