Testata
Periodico di informazione
sull'attività parlamentare,
link e segnalazioni

21 ottobre 2024 | Numero 72
Temi e provvedimenti in Senato → Le approvazioni della settimana scorsa
X linkedin email
Giustizia

Approvato in prima lettura il ddl sull'introduzione della circostanza aggravante dello sciacallaggio

Il 15 ottobre, con 85 voti favorevoli, 40 contrari e 15 astensioni, l'Assemblea del Senato ha approvato con modificazioni il disegno di legge n. 778 sull'introduzione della circostanza aggravante dello sciacallaggio, con il nuovo titolo "Introduzione della fattispecie dello sciacallaggio tra le circostanze aggravanti previste dagli articoli 61 e 625 del codice penale e modifiche agli articoli 624 e 624-bis del medesimo codice". Il testo passa all'esame della Camera.

La proposta prevede l'introduzione, all'articolo 625 del Codice penale che disciplina le aggravanti del reato di furto, di un comma aggiuntivo della circostanza nella quale il fatto sia commesso approfittando delle condizioni conseguenti a calamità naturali. Alla presenza di tale aggravante si ricollega inoltre la procedibilità d'ufficio del reato.

L'esame in Commissione

L'esame del disegno di legge in Commissione Giustizia è stato avviato in sede redigente il 22 novembre 2023 con la relazione del senatore Potenti (LSP) e rimesso in sede referente il 6 dicembre. La discussione generale si è svolta nelle sedute del 30 novembre 2023 e del 19 marzo 2024. Il 9 aprile sono stati pubblicati gli emendamenti presentati, illustrati nella seduta del 17 aprile. Il 14 maggio è stato presentato il nuovo emendamento del Governo 1.100, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge, e il 21 maggio è scaduto il termine per la presentazione dei relativi subemendamenti. Il 28 maggio l'emendamento 1.100 è stato approvato: sono state così ampliate le condotte punibili e si è introdotta una nuova aggravante comune nel codice penale (articolo 61), che prevede pene maggiori quando i reati sono commessi approfittando delle difficoltà di difesa pubblica o privata causate da eventi naturali. Sono invece risultati respinti o preclusi tutti i relativi subemendamenti.
Nella seduta dell'11 giugno il Presidente Bongiorno (LSP) ha dato conto del parere non ostativo formulato dalla Commissione Affari costituzionali e ha posto in votazione il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo risultante dalle modifiche apportate. Dopo gli interventi per dichiarazione di voto a nome dei rispettivi Gruppi dei senatori Lopreiato (M5S), astenuta, Scalfarotto (IV) e Bazoli (PD), contrari, Zanettin (FI), Rastrelli (FdI) e Stefani (LSP), favorevoli, la Commissione ha approvato.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 15 ottobre il relatore, sen. Potenti (LSP), ha illustrato il provvedimento. Al termine della discussione generale, nella quale è intervenuto il sen. Berrino (FdI), è stato approvato l'articolato senza emendamenti. Nelle dichiarazioni finali, i sen. Zanettin (FI-BP), Erika Stefani (LSP) e Paola Ambrogio (FdI) hanno annunciato un voto favorevole, riconoscendo l'importanza dell'introduzione di una circostanza aggravante, che colma un vuoto nel codice penale riguardante lo sciacallaggio. I sen. Scalfarotto (IV), Ilaria Cucchi (AVS) e Bazoli (PD) hanno annunciato un voto contrario, criticando l'introduzione di ulteriori aggravanti e aumenti di pena, in contrasto con il principio liberale di diritto penale minimo. La sen. Lopreiato (M5S) ha annunciato l'astensione, perché il provvedimento, pur condivisibile, manca di chiarezza nel definire l'aggravante legata alle calamità, rischiando ambiguità costituzionali.

Giustizia

Approvato in via definitiva il ddl in materia di contrasto alla surrogazione di maternità

contrasto alla surrogazione di maternità

Il 16 ottobre, con 84 voti favorevoli, 58 contrari e nessuna astensione, l'Assemblea ha approvato efinitivamente il ddl n. 824, già approvato dalla Camera dei deputati, recante norme in materia di contrasto alla surrogazione di maternità, con contestuale assorbimento dei ddl connessi n. 163, n. 245 e n. 475.

Le proposte di legge intervengono in modifica dell'articolo 12 della legge n. 40 del 2004, che già punisce la surrogazione di maternità in Italia con pene che vanno dalla reclusione (da tre mesi a due anni) a multe tra 600.000 e un milione di euro. La modifica estende la giurisdizione italiana a queste condotte anche se compiute all'estero da cittadini italiani, anche in Paesi dove la pratica è legale, con l'obiettivo di contrastare il cosiddetto "turismo procreativo". Il ddl n. 163, in particolare, prevede la reclusione da tre mesi a due anni e la multa da 600.000 a un milione di euro per chiunque realizzi, organizzi o pubblicizzi la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità, anche all'estero. Il ddl n. 475, invece, prevede la reclusione da quattro a dieci anni e la multa da 600.000 a 2 milioni di euro.

L'esame in Commissione

L'esame in sede referente del ddl n. 824, già approvato dalla Camera dei deputati, in trattazione congiunta con i ddl n. 163, Gasparri (FI-BP), n. 245, Rauti (Fdi) e altri, e n. 475, Romeo (LSP) e altri, è stato avviato in Commissione Giustizia il 12 marzo con la relazione illustrativa della senatrice Campione (FdI).
Le audizioni informali, avviate il 10 aprile, si sono concluse il 22 maggio. L'11 giugno il ddl n. 824 è stato assunto come testo base della discussione. Il 25 giugno sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati. Il 2 luglio il Presidente Sisler (FdI) ha dato conto dei pareri non ostativi formulati dalle Commissioni 1a, 5a e 10a. Si è poi proceduto all'illustrazione degli emendamenti presentati, su cui il senatore Rastrelli (FdI), relatore in sostituzione della senatrice Campione, e il rappresentante del Governo, vice ministro per la giustizia Sisto, hanno espresso parere contrario. È stata quindi avviata la votazione, a partire dall'emendamento 01.1, Romeo (LSP) e altri, volto a inserire un'affermazione di principio sul contrasto alla pratica della maternità surrogata come obiettivo primario perseguito dallo Stato italiano.
Nella seduta del 3 luglio, gli emendamenti presentati sono risultati tutti respinti, ritirati o trasformati in ordini del giorno. Sono stati accolti gli ordini del giorno G/824/2/2 (testo 2), frutto del ritiro dell'emendamento 01.1 da parte della senatrice Stefani, e G/824/3/2 (testo 2), d'iniziativa del senatore Gasparri (FI), che impegna il Governo a valutare l'introduzione di un obbligo per le autorità diplomatico-consolari che procedono alla legalizzazione dei documenti di nascita dei figli nati all'estero da cittadini italiani di richiedere se la nascita sia avvenuta mediante ricorso alla surrogazione di maternità.
Previe dichiarzioni di voto dei senatori Zanettin (FI) e Rastrelli (FdI), favorevoli, Bazoli (PD), Castellone (M5S), Scalfarotto (IV) e Cucchi (AVS), contrari, la Commissione ha quindi approvato il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 16 ottobre la relatrice, sen. Campione (FdI), ha illustrato il ddl n. 824 approvato dalla Camera dei deputati, senza modifiche al testo proposto in sede referente dalla Commissione giustizia, nel quale sono state assorbite le altre proposte di legge sul tema.
Le senatrici Anna Rossomando (PD), Alessandra Maiorino (M5S) e Ilaria Cucchi (AVS) hanno illustrato rispettivamente le questioni pregiudiziali QP1, QP2 e QP3, che hanno criticato l'introduzione di una norma penale ideologica, ricordando che la gestazione per altri (GPA) non rientra nei reati di portata universale.
Nel conseguente dibattito sono intervenuti (a sostegno) i sen. Scalfarotto (IV), De Cristofaro (AVS), Verini (PD), Elisa Pirro (M5S) e (contro) i sen. Zanettin (FI-BP), Romeo (LSP) e Malan (FdI).
Respinte le questioni pregiudiziali, è iniziata la discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Cataldi, Anna Bilotti, Sabrina Licheri, Dolores Bevilacqua, Elisa Pirro, Alessandra Maiorino (M5S), Susanna Camusso, Valeria Valente, Beatrice Lorenzin, Crisanti, Sensi (PD), Berrino, Lavinia Mennuni, Russo,Marta Farolfi (FdI), Elena Cattaneo (Aut), Scalfarotto (IV), Lombardo (Az) e Elena Murelli (LSP).
I Gruppi di opposizione hanno duramente contestato un provvedimento propagandistico, che svela un atteggiamento autoritario e moralizzatore del Governo, che interferisce nelle scelte personali e nei diritti morali dei cittadini; limita l'autodeterminazione delle donne; stigmatizza i nati da maternità surrogata ed è palesemente vendicativo contro le coppie omogenitoriali.
I Gruppi di maggioranza hanno disapprovato l'utero in affitto, definendolo una pratica aberrante che mercifica il concepimento e umilia la dignità delle donne, riducendole a semplici incubatrici: la battaglia contro la maternità surrogata serve a tutelare i diritti dei bambini e a preservare le leggi naturali.
Pur dissentendo dalla maternità surrogata, le senatrici Valente e Lorenzin (PD), hanno criticato l'approccio del Governo, focalizzato più sul consenso politico che sul benessere sociale.
Nelle dichiarazioni finali, hanno annunciato voto favorevole i senatori Mariastella Gelmini (Az), che ha evidenziato l'importanza di promuovere adozioni e procreazione medicalmente assistita come alternative legali, auspicando una semplificazione delle procedure adottive; Guidi (Cd'I), che, condividendo la sua esperienza personale come medico, ha sostenuto che non si può permettere una pratica che compromette i diritti dei bambini; Zanettin (FdI), che ha criticato l'atteggiamento delle organizzazioni femministe e di una parte della sinistra, che restano silenti di fronte alla mercificazione della maternità che la GPA rappresenterebbe; Romeo (LSP), che ha respinto l'idea di una pratica altruistica o solidale, ritenendola un attacco alla dignità umana, criticando chi sostiene che i desideri individuali debbano prevalere sui diritti dei bambini e delle madri; Domenica Spinelli (FdI), secondo cui il provvedimento rappresenta un passo importante verso i diritti umani, contestando le narrazioni fuorvianti delle opposizioni e ringraziando i sindaci italiani che hanno rispettato la legge.
Hanno annunciato un voto contrario i senatori Julia Unterberger (Aut), che ha accusato la maggioranza di voler limitare l'autodeterminazione delle donne e discriminare le famiglie arcobaleno; Enrico Borghi (IV), secondo cui il Parlamento ha perso un'occasione per riflettere su temi complessi, preferendo una visione rigida e dogmatica al dialogo; Ilaria Cucchi (AVS), che ha sottolineato l'impraticabilità della legge a livello giuridico, evidenziando il rischio di procedimenti penali contro coppie italiane che ricorrono alla GPA all'estero; Maria Domenica Castellone (M5S), che ha difeso la pratica come atto d'amore, proponendo una regolamentazione della GPA solidale in Italia per evitare abusi e commercializzazioni clandestine; Bazoli (PD), che, sebbene condivida l'idea che la maternità surrogata offenda la dignità della donna, si è opposto a una penalizzazione universale della pratica, ritenendo che possa minare le relazioni internazionali e non garantire la tutela adeguata dei diritti dei bambini.

Esteri

Approvato in prima lettura il ddl di ratifica degli accordi con BERS e Ucraina su progetti di ripristino di centrali idroelettriche

Il 16 ottobre l'Assemblea del Senato ha approvato con 130 voti favorevoli, nessun contrario e un'astensione il ddl n. 1230, in materia di finanziamento di progetti comuni tra l'Italia, l'Ucraina e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) sul ripristino di centrali idroelettriche. Il testo passa all'esame della Camera.

Si tratta in particolare dell'accordo Italia-BERS sul cofinanziamento di progetti nei Paesi destinatari della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo; l'accordo di garanzia Italia-Ucraina-BERS per il ripristino emergenziale di centrali idroelettriche; l'accordo Italia-BERS per il supporto al progetto di ripristino emergenziale delle centrali idroelettriche; la dichiarazione di adesione tra la Società per azioni «Ukrhydroenergo», l'Italia e la BERS concernente il progetto di ripristino emergenziale di due centrali idroelettriche situate sul fiume Dnpro.

L'esame in Commissione

Il ddl è stato incardinato in Commissione Esteri e difesa il 2 ottobre con la relazione del Presidente Craxi (FI-BP), in sostituzione della relatrice Pucciarelli (LSP). Il 10 ottobre, in assenza di interventi, il Presidente Craxi ha dichiarato chiusa la discussione generale. Pervenuti i prescritti pareri non ostativi delle Commissioni affari costituzionali e bilancio, in dichiarazione di voto è intervenuto il senatore Alfieri (PD), ringraziando il Presidente e i commissari per la celerità dell'iter di approvazione del provvedimento, necessario a garantire un adeguato funzionamento delle infrastrutture energetiche dell'Ucraina durante il prossimo inverno. Dopo l'intervento del sottosegretario per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Maria Tripodi, che ha espresso soddisfazione per la rapida definizione degli accordi, la Commissione ha conferito il mandato alla relatrice Pucciarelli a riferire all'Assemblea per l'approvazione del ddl di ratifica.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 16 ottobre, dopo la relazione della relatrice facente funzione, sen. Craxi (FI-BP), sono intervenuti, annunciando un voto a favore, i sen. Scalfarotto (IV), Magni (AVS), Paroli (FI-BP), che si è detto favorevole anche alle ratifiche successive, Marton (M5S), Dreosto (LSP), Alfieri (PD) e Menia (FdI).

Esteri

Approvato il ddl di ratifica della Convenzione istitutiva del Global combat air program (GCAP). Il testo passa alla Camera

Convenzione istitutiva del Global combat air program

Il 16 ottobre l'Assemblea del Senato ha approvato con 99 voti favorevoli, 21 contrari e 3 astensioni il ddl n. 1225, di ratifica della Convenzione istitutiva del Global combat air program (GCAP). Il provvedimento passa all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

L'accordo tra Italia, Regno Unito e Giappone, fatto a Tokyo il 14 dicembre 2023, istituisce l'organizzazione internazionale per la realizzazione del GCAP, il programma per lo sviluppo di un sistema di difesa aereo di nuova generazione. La Convenzione disciplina l'organizzazione e il relativo personale mentre gli impegni finanziari dei tre Stati membri saranno definiti in successive intese.

L'esame in Commissione

L'esame in sede referente del ddl è stato avviato il 2 ottobre in Commissione Esteri e difesa con la relazione del senatore Menia (FdI). Nella stessa seduta è stata aperta la discussione generale. Il 16 ottobre il Presidente Craxi (FI-BP) ha informato la Commissione che sono prevenuti i pareri non ostativo della Commissione affari costituzionali e non ostativo condizionato, ai sensi dell'art. 81 della Costituzione, della Commissione bilancio. In recepimento di quest'ultimo parere, il relatore Menia ha quindi illustrato l'emendamento 4.1/5ª, che è stato posto ai voti ed è risultato approvato. La Commissione ha infine conferito il mandato al relatore a riferire all'Assemblea per l'approvazione del ddl di ratifica, come modificato nel corso dei lavori.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 16 ottobre, dopo la relazione del sen. Menia (FdI), sono intervenuti in discussione sul ddl (contrari) i sen. Magni (AVS), Marton (M5S) e (favorevoli) i sen. Enrico Borghi (IV), Dreosto (LSP), Alfieri (PD) e Barcaiuolo (FdI).

Esteri

Approvato in prima lettura il ddl di ratifica dell'accordo Italia-Repubblica Araba d'Egitto sul trasporto internazionale di merci

accordo Italia-Egitto sul trasporto internazionale di merci

Il 16 ottobre l'Assemblea ha approvato con 115 voti favorevoli, nessun contrario e 5 astensioni il ddl n. 1228, di ratifica dell'Accordo Italia-Repubblica Araba d'Egitto sul trasporto internazionale di merci. Il provvedimento passa all'esame della Camera.

L'Accordo, fatto a Il Cairo il 22 gennaio 2024, ha per oggetto il trasporto internazionale di merci per mezzo di veicoli trainati (rimorchi e semirimorchi) con l'uso di servizi di traghettamento marittimo e si è reso necessario per regolamentare i trasporti su strada di questi veicoli, in relazione all'attivazione dell'esercizio di servizi marittimi tra Italia ed Egitto. L'Accordo è ispirato a principi di sostenibilità ambientale con il ricorso a trasporto su nava dei soli veicoli rimorchiarti, ispirandosi ai principi di intermodalità e trasporto combinato.

L'esame in Commissione

L'esame in sede referente è stato avviato in Commissione Esteri e difesa l'8 ottobre con la relazione del Presidente Craxi (FI-BP), in sostituzione del relatore Ettore Antonio Licheri (M5S). Nella stessa seduta è stata aperta la discussione generale. Il 16 ottobre il Presidente Craxi ha informato che sono pervenuti i pareri non ostativi delle Commissioni affari costituzionali e bilancio. In assenza di richieste di intervento, ha quindi posto in votazione il mandato al relatore Licheri, risultato approvato, a riferire all'Assemblea per l'approvazione del ddl.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 16 ottobre, dopo la relazione della relatrice facente funzione, sen. Craxi (FI-BP), hanno dichiarato voto favorevole i sen. Scalfarotto (IV), Marton (M5S), Dreosto (LSP), Alfieri (PD) e Scurria (FdI). Il sen. Magni (AVS) ha annunciato l'astensione.

Esteri

Approvato il ddl di ratifica dell'Accordo UE-Ghana di partenariato economico interinale. Il testo passa alla Camera

Il 16 ottobre l'Assemblea del Senato ha approvato con 119 voti favorevoli, nessun contrario né astensioni il ddl n. 1229, di ratifica dell'Accordo UE-Ghana di partenariato economico interinale. Il provvedimento passa all'esame della Camera.

Obiettivo dell'Accordo, fatto a Bruxelles il 28 luglio 2016, è consentire un accesso privilegiato del Paese africano al mercato europeo, rimuovendo progressivamente le barriere al commercio. Il partenariato si inserisce nel contesto delle relazioni tra l'UE e i Paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) disciplinate dall'Accordo di Cotonou del 2020.

L'esame in Commissione

L'esame in sede referente è stato avviato in Commissione Esteri e difesa l'8 ottobre con la relazione del senatore Alfieri (PD). Nella stessa seduta è stata aperta la discussione generale. Il 16 ottobre il Presidente Craxi (FI-BP) ha informato che sono pervenuti i pareri non ostativo della Commissione affari costituzionali e non ostativo condizionato, ai sensi dell'art. 81 della Costituzione, della Commissione bilancio. In recepimento di quest'ultimo parere, il relatore Alfieri ha illustrato l'emendamento 3.1/5ª, che è stato posto ai voti ed è risultato approvato. La Commissione ha quindi conferito il mandato al relatore a riferire all'Assemblea per l'approvazione del ddl di ratifica, con le modifiche apportate.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 16 ottobre, dopo la relazione del sen. Alfieri (PD), sono intervenuti in dichiarazione di voto, tutti favorevoli, i sen. Scalfarotto (IV), Magni (AVS), Marton (M5S), Dreosto (LSP), Alfieri (PD) e Menia (FdI).