Testata
Periodico di informazione
sull'attività parlamentare,
link e segnalazioni

7 ottobre 2024 | Numero 70
Segnalazioni → Corte dei conti europea
X linkedin email
Reso noto il parere della Corte sul programma EDIP

Industria europea della difesa: "impostazione poco solida"

La dotazione finanziaria di 1,5 miliardi di euro rischia di non essere commisurata alle ambizioni del programma. Scarsa chiarezza anche nel sostegno all'Ucraina

Pochi soldi, obiettivi non chiaramente definiti e tempistica appena accennata: in estrema sintesi, è questo il giudizio della Corte dei conti europea sul programma per l'industria europea della difesa (EDIP, European Defence Industry Programme), in un parere reso noto il 3 ottobre.

EDIP è un regolamento proposto dalla Commissione per l'attuazione di misure concrete individuate nella Strategia industriale di difesa europea (EDIS - European Defence Industrial Strategy). Secondo quanto si legge nel sito della Commissione europea, EDIP si propone di:

  • fornire un sostegno finanziario di 1,5 miliardi di euro dal bilancio UE nel periodo 2025-2027;
  • rafforzare la competitività e la reattività dell'EDTIB (EU's Defence Technological and Industrial Base);
  • garantire la disponibilità e la fornitura di prodotti per la difesa;
  • promuovere la cooperazione con l'Ucraina per il recupero, la ricostruzione e la modernizzazione della sua industria della difesa.

La proposta di regolamento della Commissione è stata pubblicata il 5 marzo 2024. Il Consiglio UE ha chiesto il parere della Corte dei conti che è appunto arrivato il 3 ottobre.

«La proposta legislativa dell'UE finalizzata ad accrescere la prontezza industriale nel settore della difesa ha bisogno di un'impostazione più solida. Occorre anche trovare il giusto equilibrio fra obiettivi dell'intervento, dotazione finanziaria proposta e tempistica», ha dichiarato Marek Opioła, il componente della Corte responsabile del parere.

La dotazione finanziaria complessiva di 1,5 miliardi di euro - afferma la Corte - rischia di non essere commisurata alle ambizioni del programma.

Inoltre, le risorse UE potrebbero disperdersi in una vasta rosa di progetti potenzialmente privi di un impatto tangibile. Per questo motivo sarà fondamentale definire traguardi e obiettivi che riflettano quanto si possa realisticamente prevedere di conseguire entro la fine del 2027.

Quel che più conta - afferma ancora la Corte - è che potrebbero essere necessarie disposizioni attuative complementari per fornire una solida base all'attuazione dell'EDIP e assegnare i fondi in modo mirato.

Per sfruttare appieno il sostegno di bilancio dell'UE, la Commissione dovrebbe considerare di integrare l'attuale strategia industriale per la difesa con una strategia di finanziamento a lungo termine per l'EDTIB, nell'ambito della prossima programmazione finanziaria pluriennale dell'UE.

Gli auditor della Corte invitano anche a chiarire e rafforzare i meccanismi di rendicontabilità del programma, anche in relazione ai diritti di audit della Corte, che vanno difesi. È questo un aspetto importante, data la complessità dei meccanismi di governance in materia di difesa, specie laddove i programmi non sono gestiti direttamente dalla Commissione o per le parti la cui esecuzione è affidata alle autorità ucraine.

Per quanto riguarda più direttamente l'Ucraina, la Corte osserva che non vi è una dotazione finanziaria complessiva prestabilita per il sostegno del Paese aggredito dalla Russia. Come è noto, gli Stati membri hanno convenuto di utilizzare i proventi ottenuti investendo i beni russi congelati. Ma questo scenario non è privo di rischi, data l'imprevedibilità dell'ammontare e della durata dei finanziamenti provenienti da tale fonte.

Infine, poiché la proposta conferisce nuove competenze e diritti alla Commissione per assicurare la sicurezza dell'approvvigionamento dei prodotti per la difesa, non si può non osservare che, da ultimo, l'efficace funzionamento di tale meccanismo dipenderà dalla volontà degli Stati membri di cooperare.