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7 ottobre 2024 | Numero 70
Temi e provvedimenti in Senato → Economia e finanze
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Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, controlli sul denaro contante in entrata o uscita dall'Unione europea, aree demaniali nel comune di Caorle, istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e assicurativo, aggregazione bancaria cooperativa, regime speciale per le piccole imprese e aliquote IVA, trattamento prudenziale degli enti di importanza sistemica a livello mondiale, promozione di progetti a impatto sociale sul territorio, cessione di territori del demanio marittimo al comune di Praia a Mare, contributo alla finanza pubblica da parte degli enti locali

Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029

La scorsa settimana la 5a Commissione, oltre all'esame in sede consultiva di disegni di legge e di profili finanziari di atti del Governo, ha svolto le audizioni preliminari in ordine al Doc. CCXXXII, n. 1, Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, approvato dal Consiglio dei Ministri il 27 settembre.
In base a quanto richiesto dalle nuove norme sulla governance economica dell'UE di cui al Regolamento 2024/1263, il documento definisce la traiettoria della spesa pubblica aggregata netta, dalla quale sono esclusi gli stanziamenti finanziati da risorse europee, gli interessi passivi sul debito e gli effetti tipici di particolari categorie di spese, e delinea un piano pluriennale di riforme e investimenti con particolare riferimento ai settori della Pubblica amministrazione e della giustizia nonché in materia di compliance fiscale.
A seguito della revisione dell'ISTAT sui conti pubblici del 23 settembre, sono stati quantificati i principali indicatori delle finanze pubbliche. Per la spesa aggregata netta si prevede un tasso di crescita dell'1,3% nel 2025, dell'1,6% nel 2026, dell'1,9% nel 2027, dell'1,7% nel 2028, dell'1,5% nel 2029, dell'1,1% nel 2030 e 1,2% nel 2031. Per il rapporto deficit/PIL, stimato al 3,8% per l'anno in corso, il Governo conta di poter scendere al 3,3% per il 2025 e, per il 2026, al 2,8%, quindi al di sotto della soglia del 3% per poter uscire dalla procedura per deficit eccessivo prevista dalla normativa europea. Il rapporto debito/PIL, che in base alla revisione dell’ISTAT si è attestata al 134,8% nel 2023, dovrebbe iniziare a scendere a partire dal 2027 (la normativa europea prescrive un calo medio annuo dell’1% dopo luscita dalla procedura per deficit eccessivo).
Nella seduta plenaria delle Commissioni congiunte 5a Senato e V Camera del 3 ottobre antimeridiana sono intervenuti i rappresentanti di ECCO, dell'Associazione nazionale costruttori edili (ANCE), di Confcommercio-Imprese per l'Italia, Confesercenti, Confartigianato, CNA, Casartigiani, Alleanza delle Cooperative italiane, Confapi, Confprofessioni, Confagricoltura, CIA-Agricoltori italiani, Coldiretti, COPAGRI e del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, e in quella pomeridiana i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, UGL, CISAL, CONFSAL e Confindustria.
Le audizioni preliminari proseguono questa settimana nelle sedute delle Commissioni congiunte 5a Senato e V Camera di lunedì 7 ottobre dalle 14,30, con l'intervento di rappresentanti di ANCI, UPI, Conferenza delle regioni e delle province autonome, CNEL, Banca d'Italia, Corte dei Conti, ISTAT e il Presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, e di martedì 8 ottobre alle 18, con l'intervento del Ministro dell'economia e delle finanze. Sempre questa settimana è previsto l'avvio dell'esame del documento, a partire dalla seduta plenaria dell'8 ottobre alle 16,30.

Nelle convocazioni della 5a Commissione di questa settimana è previsto inoltre l'esame in sede consultiva di disegni di legge e di profili finanziari di atti del Governo.

La settimana scorsa la 6a Commissione, oltre all'esame di disegni di legge in sede consultiva, ha svolto le seguenti attività:

  • Avvio dell'esame, in Commissioni riunite con la 2a, dell'Atto del Governo n. 194, schema di decreto legislativo relativo ai controlli sul denaro contante in entrata o uscita dall'Unione europea e le norme per lo scambio delle relative informazioni.
    Per adeguare l'ordinamento al regolamento UE 2018/1672 e al regolamento di esecuzione UE 2021/776, il provvedimento, approvato dal Consiglio dei ministri in esame preliminare il 4 settembre, interviene sul mercato dell'oro e sulla normativa in materia valutaria. In particolare, è ridotto a 10.000 euro il valore soglia delle operazioni in oro che devono essere dichiarate alla Unità di informazione finanziaria (UIF) e si prevede che lo scambio di informazioni tra autorità per la sorveglianza dei movimenti di denaro contante in entrata e uscita dall'Unione europea sia utilizzato anche per finalità di prevenzione del riciclaggio. Inoltre, si attribuisce all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e alla Guardia di Finanza il potere di trattenere per un massimo di 30 giorni, prorogabili fino a 90, il denaro contante di importo superiore a 10.000 euro che attraversa i confini nazionali senza relativa dichiarazione ad ADM o in casi di sospetta correlazione ad attività criminose e vengono inasprite le sanzioni amministative pecunariarie per la violazione degli obblighi dichiarativi e informativi.
    Nella seduta del 1° ottobre la senatrice Tubetti (FdI), relatrice per la 6a Commissione, anche a nome del senatore Berrino (FdI), relatore per la 2a, ha illustrato il provvedimento, rinviando per ulteriori approfondimenti al dossier predisposto dai Servizi studi della Camera e del Senato. Su proposta del Presidente Garavaglia (LSP) è stato quindi deliberato lo svolgimento di un ciclo di audizioni ed è stato fissato per giovedì 3 ottobre il termine per le relative indicazioni da parte dei Gruppi. Il Presidente ha inoltre richiesto al Governo ulteriori informazioni sulla portata dell'atto in esame, auspicando che il recepimento della normativa europea non si risolva in una penalizzazione delle imprese e dei cittadini italiani come avvenuto in altre occasioni. Il senatore Verini (PD) si è espresso a favore del puntuale recepimento delle disposizioni europee. Il vice ministro per la giustizia Sisto ha assicurato che fornirà gli elementi richiesti e che l'obiettivo del Governo è di recepire la disciplina europea in maniera puntuale e scrupolosa, trattandosi di normativa di contrasto del terrorismo e del riciclaggio.
    Nell'ambito dell'esame, questa settimana sono previste delle audizioni informali nella seduta degli Uffici di Presidenza riuniti con la 2a di giovedì 10 ottobre alle 9,15.
  • Seguito della discussione in sede redigente del ddl n. 484, trasferimento al patrimonio disponibile e la successiva cessione a privati di aree demaniali nel comune di Caorle, avviato il 6 settembre con la relazione della senatrice Tubetti (FdI). La proposta riguarda l'area del quartiere Falconera del comune di Caorle, dove insistono da decenni insediamenti abitativi benché il territorio risulti ancora formalmente demaniale. Per evitare che i residenti possano perdere le proprie case ed essere incriminati per occupazione abusiva, l'iniziativa è volta a sdemanializzare l'area in questione, anche in considerazione della modifica verificatasi nel territoio per il prograssivo ritiro del mare e l'arretramento della linea di battigia. Il 21 novembre e il 5 dicembre si sono svolte le audizioni informali in Ufficio di Presidenza. Il 31 gennaio si è svolta l'illustrazione degli emendamenti.
    Nella seduta del 1° ottobre, il Presidente Garavaglia (LSP) ha ricordato che sono ancora in corso interlocuzioni tra i Ministeri per la predisposizione della relazione tecnica sulla quantificazione degli oneri previsti, richiesta al Governo dalla Commissione Bilancio ai sensi dell'articolo 76-bis, comma 3, del Regolamento. Dopo gli interventi della relatrice Tubetti e del sottosegretario per l'economia e le finanze Freni sull'iter del provvedimento, il seguito della discussione è stato rinviato a questa settimana, nella seduta convocata mercoledì 9 ottobre alle 9,15.
  • Seguito della discussione congiunta in sede redigente del Doc. XXII, n. 14, sull'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo, presentato dal senatore Zanettin (FI-BP) e avviato con la relazione del senatore Lotito (FI-BP) il 29 maggio, e del Doc. XXII, n. 15, di argomento affine, presentato dai senatori Turco (M5S) e altri, illustrato il 3 luglio.
    In considerazione dell'esigenza di portare a conclusione le inchieste parlamentari sul sistema bancario condotte nelle due precedenti legislature, il Doc. XXII, n. 14 propone l'istituzione di una Commissione monocamerale del Senato, che prosegua il lavoro di indagine sulla tutela del risparmio nel contesto dei mutamenti verificatisi negli ultimi anni nei modelli di business e nelle tipologie dei prodotti e dei servizi erogati.
    Il 3 luglio il Doc. XXII, n. 14 è stato adottato come testo base della discussione. Il termine per la presentazione di emendamenti è scaduto il 9 luglio.  Il 17 luglio sono stati illustrati i 35 emandamenti presentati, pubblicati in allegato al resoconto. Il 23 e 24 luglio è stato espresso il parere del relatore sugli emendamenti presentati. In allegato ai resoconti del 30 luglio e del 1° agosto sono stati pubblicati ulteriori emendamenti del relatore e alcune riformulazioni. Il 5 agosto è stata avviata la votazione degli emendamenti. Sono risultate approvate, tra le altre, numerose modifiche riguardanti le competenze della Commissione inquirente in materia di acquisizione e analisi delle informazioni relative ai prodotti finanziari ad alto rischio, alla governance delle autorità nazionali di vigilanza sulla tutela del risparmio, alla normativa che disciplina le banche popolari e di credito cooperativo. Il 17 settembre, su proposta del Presidente Garavaglia (LSP), la Commissione ha rimesso all'Assemblea il trasferimento dalla sede redigente alla sede referente, per consentire modifiche al testo già accolto, anche sulla base del parere espresso dalla Commissione Giustizia riguardo la necessità di intervenire in tema di segreto degli atti acquisiti dalla Commissione di inchiesta.
    Nella seduta del 2 ottobre, la Commissione ha accolto la proposta del Presidente Garavaglia di dare per acquisita la fase già svolta in sede redigente e di proseguire l'esame del testo base come risultante dalle modifiche apportate. È stata quindi comunicata la presentazione degli emendamenti 3.6000 e 6.1000 del relatore, pubblicati in allegato al resoconto, che modificano il testo tenendo in considerazione, rispettivamente, l'avvenuta cessazione dell'attività del FIR (Fondo indennizzo dei risparmiatori) e la richiesta della Commissione 2a di chiarire il quadro sanzionatorio, prevedendo che la violazione del segreto sia punita ai sensi dell'articolo 326 del codice penale. Dopo l'espressione del parere favorevole del rappresentante del Governo, il sottosegretario per l'economia e le finanze Sandra Savino, la Commissione ha approvato con distinte votazioni i due emendamenti. Il seguito dell'esame è previsto questa settimana, nella seduta del 10 ottobre alle 9,45.
  • Avvio della discussione in sede redigente del ddl n. 136 recante riforma in materia di costituzione e funzionamento dell'aggregazione bancaria cooperativa, quale modello organizzativo di tutela istituzionale e di misurazione e gestione dei rischi.
    La proposta mira a salvaguardare la diversità del modello di business delle banche di credito cooperativo (BCC), riformandone il quadro giuridico per superare alcune criticità e rigidità della disciplina vigente. Allo stesso tempo, punta ad adeguare la riforma del credito cooperativo introdotta nel 2016 all'evoluzione dell'ordinamento europeo, introducendo strumenti organizzativi più aderenti alle specifiche dimensioni, attività svolte e rischi sostenuti. Tra questi, il modello dell'«aggregazione bancaria cooperativa» che, ove scelto dalle BCC, permetterebbe di conservare i presidi di stabilità del sistema e, allo stesso tempo, di evitare l'applicazione della disciplina prevista per le banche significative, con vantaggi in termini di riduzioni di costi, di regolamenti e di miglioramenti dell'efficienza.
    Nella seduta del 2 ottobre, il senatore Croatti (M5S) ha svolto la relazione illustrativa anche a nome del relatore Borghesi (LSP). Il seguito della discussione in sede redigente è previsto questa settiamana, nella seduta convocata mercoledì 9 ottobre alle 9,15.
  • Avvio dell'esame dell'Atto del Governo n. 188, sul regime speciale per le piccole imprese e le aliquote dell'imposta sul valore aggiunto
    Lo schema di decreto legislativo reca l'attuazione della direttiva (UE) 2020/285, che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda il regime speciale per le piccole imprese, e della direttiva 2022/542/UE recante modifica delle direttive 2006/112/CE e (UE) 2020/285 per quanto riguarda le aliquote dell'imposta sul valore aggiunto.
    Nella seduta del 2 ottobre, in sostituzione del relatore Borghesi (LSP), il Presidente Garavaglia (LSP) ha illustrato gli articoli che compongono il provvedimento. L'esame prosegue questa settimana, a partire dalla seduta di martedì 8 ottobre alle 15.

Nelle convocazioni della Commissione 6a di questa settimana, a partire dalla seduta di martedì 8 ottobre alle 15, sono inoltre previste le seguenti attività:

  • Avvio dell'esame dell'Atto del Governo n. 195, schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) per quanto riguarda il trattamento prudenziale degli enti di importanza sistemica a livello mondiale con strategia di risoluzione a punto di avvio multiplo.
    Il provvedimento interessa in particolar modo le banche non italiane, dato che sulla base dei dati riferiti al 31 dicembre 2022, nessuna istituzione finanziaria autorizzata in Italia viene identificata come G-SII, ossia a rilevanza sistemica globale.
  • Seguito dell'esame in sede redigente del ddl n. 1049, Bergesio (LSP) e altri, sulla promozione di progetti a impatto sociale sul territorio, avviato il 29 maggio con la relazione illustrativa della senatrice Fregolent (IV).
    In attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale previsto dall'articolo 118 della Costituzione, la proposta è finalizzata ad incrementare il coinvolgimento delle forze economiche e sociali nel raggiungimento di obiettivi e interessi generali perseguiti dalle istituzioni, anche per fare fronte alla sfida dell'attuazione del PNRR nel contesto economico sfavorevole determinato dai recenti aumenti dell'inflazione e dei tassi d'interesse. Si prevede quindi l'istituzione di un fondo per l'erogazione di contributi a sostegno di interventi di manutenzione e recupero di beni pubblici e alla realizzazione di iniziative senza scopo di lucro funzionali al benessere collettivo. Il compito di valutare l'ammissibilità dei progetti presentati è assegnato a una Commissione tecnica appositamente istituita.
    Il 29 giugno è stato avviato un ciclo di audizioni informali. Il 5 agosto è stata annunciata la presentazione di 15 emendamenti e un ordine del giorno.
  • Seguito dell'esame in sede redigente dei ddl n. 500, modifiche alla legge 8 aprile 1983, n. 113 in materia di cessione di territori del demanio marittimo al comune di Praia a Mare, avviato il 7 giugno con la relazione della senatrice Tubetti (FdI).
    La proposta interviene sulle disposizioni della cd. "legge Praia", rimasta tuttora inattuata per le numerose controversie legali insorte e per il prolungarsi degli accertamenti sulla conformità urbanistica delle opere realizzate sui territori oggetto della cessione, in provincia di Cosenza. Lo sblocco della transazione, che la proposta intende favorire, produrrebbe considerevoli benefici per la comunità locale, in termini di certezza dei rapporti giuridici ed economici, e avrebbe anche un riscontro positivo sulle finanze statali, come conseguenza del ritorno in circolazione degli immobili interessati dal provvedimento. Le audizioni informali sono state svolte tra il 21 novembre e il 5 dicembre 2023.
  • Esame della proposta di risoluzione 7-00015 sul contributo alla finanza pubblica da parte degli enti locali, presentata dal Presidente Garavaglia (LSP).