Nella seduta del 17 settembre l'Assemlea del Senato ha discusso e approvato, con 118 voti favorevoli e 26 contrari, il ddl n. 1020, collegato alla legge di bilancio per l'anno 2024, sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.
La proposta è finalizzata a modificare la legge n. 145/2016 per
adeguarne le disposizioni all'attuale situazione di crescente
instabilità geopolitica, che richiede strumenti di risposta alle crisi
più flessibili e tempestivi. In particolare, si prevede una
accelerazione dell'iter di autorizzazione all'impiego operativo di
mezzi e unità militari in situazioni di emergenza nell'ambito delle
missioni all'estero. Tra le novità principali: la possibilità di
prevedere in anticipo l'interoperabilità tra missioni nella stessa
area geografica; l'individuazione di forze ad alta prontezza operativa
per crisi o emergenze; la semplificazione nella ripartizione delle
risorse eliminando decreti del Presidente del Consiglio;
l'aggiornamento della relazione annuale sulle missioni al 31 gennaio.
Il Parlamento mantiene un ruolo centrale nell'autorizzazione e
verifica delle missioni, con l'introduzione di una procedura
accelerata in caso di crisi.
L'esame in sede referente
Il disegno di legge è stato incardinato nella 3a Commissione il 12 marzo con la relazione del senatore Dreosto (LSP). La discussione generale è stata avviata il 12 marzo. Le audizioni informali, avviate il 9 marzo, si sono concluse il 14 maggio. Il 21 maggio sono stati illustrati gli emendamenti, poi votati, e in parte approvati, nelle sedute dell'11 e del 18 giugno. Il 2 luglio, preso atto del parere non ostativo della Commissione affari costituzionali sugli emendamenti approvati, la Commissione ha conferito al relatore il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge nel testo modificato.
L'esame in Assemblea
Nella seduta del 17 settembre, dopo la relazione del senatore Dreosto (LSP), si è svolta la discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Scalfarotto (IV), Stefania Pucciarelli (LSP) e Antonella Zedda (FdI). Approvato l'articolato, nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Giovanna Petrenga (Cd'I), che ha espresso gratitudine ai militari italiani impegnati nelle missioni internazionali, elogiandone il ruolo nel mantenimento della pace e della stabilità globale; Borghi Enrico (IV), che ha sottolineato la necessità di un approccio bipartisan e di una maggiore collaborazione tra maggioranza e opposizione per affrontare con efficacia le sfide internazionali; Stefania Craxi (FI), secondo la quale l'approvazione del provvedimento è indispensabile per rendere le missioni italiane più flessibili e reattive alle crisi emergenti; Dreosto (LSP), che si è soffermato sul ruolo cruciale dell'Italia nel Mediterraneo e sulla necessità di rafforzare la difesa, anche attraverso la NATO; Alfieri (PD), che ha apprezzato l'introduzione di miglioramenti procedurali, la semplificazione nella gestione dei fondi e la maggiore interoperabilità tra le missioni; Barcaiuolo (FdI), che ha stigmatizzato le divisioni politiche, definendo alcune opposizioni populiste e incoerenti, in quanto i militari italiani non partecipano ad azioni di guerra, ma svolgono attività di ricostruzione e assistenza. I senatori Magni (AVS) e Marton (M5S) hanno dichiarato voto contrario: la riduzione del controllo parlamentare su questioni delicate privilegia un approccio che militarizza eccessivamente la politica estera, limitando il dibattito democratico.