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23 settembre 2024 | Numero 68
Temi e provvedimenti in Senato → Le approvazioni della settimana scorsa
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Esteri

Approvato in prima lettura il ddl sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali

partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali

Nella seduta del 17 settembre l'Assemlea del Senato ha discusso e approvato, con 118 voti favorevoli e 26 contrari, il ddl n. 1020, collegato alla legge di bilancio per l'anno 2024, sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

La proposta è finalizzata a modificare la legge n. 145/2016 per adeguarne le disposizioni all'attuale situazione di crescente instabilità geopolitica, che richiede strumenti di risposta alle crisi più flessibili e tempestivi. In particolare, si prevede una accelerazione dell'iter di autorizzazione all'impiego operativo di mezzi e unità militari in situazioni di emergenza nell'ambito delle missioni all'estero. Tra le novità principali: la possibilità di prevedere in anticipo l'interoperabilità tra missioni nella stessa area geografica; l'individuazione di forze ad alta prontezza operativa per crisi o emergenze; la semplificazione nella ripartizione delle risorse eliminando decreti del Presidente del Consiglio; l'aggiornamento della relazione annuale sulle missioni al 31 gennaio. Il Parlamento mantiene un ruolo centrale nell'autorizzazione e verifica delle missioni, con l'introduzione di una procedura accelerata in caso di crisi.

L'esame in sede referente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 3a Commissione il 12 marzo con la relazione del senatore Dreosto (LSP). La discussione generale è stata avviata il 12 marzo. Le audizioni informali, avviate il 9 marzo, si sono concluse il 14 maggio. Il 21 maggio sono stati illustrati gli emendamenti, poi votati, e in parte approvati, nelle sedute dell'11 e del 18 giugno. Il 2 luglio, preso atto del parere non ostativo della Commissione affari costituzionali sugli emendamenti approvati, la Commissione ha conferito al relatore il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge nel testo modificato.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 17 settembre, dopo la relazione del senatore Dreosto (LSP), si è svolta la discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Scalfarotto (IV), Stefania Pucciarelli (LSP) e Antonella Zedda (FdI). Approvato l'articolato, nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Giovanna Petrenga (Cd'I), che ha espresso gratitudine ai militari italiani impegnati nelle missioni internazionali, elogiandone il ruolo nel mantenimento della pace e della stabilità globale; Borghi Enrico (IV), che ha sottolineato la necessità di un approccio bipartisan e di una maggiore collaborazione tra maggioranza e opposizione per affrontare con efficacia le sfide internazionali; Stefania Craxi (FI), secondo la quale l'approvazione del provvedimento è indispensabile per rendere le missioni italiane più flessibili e reattive alle crisi emergenti; Dreosto (LSP), che si è soffermato sul ruolo cruciale dell'Italia nel Mediterraneo e sulla necessità di rafforzare la difesa, anche attraverso la NATO; Alfieri (PD), che ha apprezzato l'introduzione di miglioramenti procedurali, la semplificazione nella gestione dei fondi e la maggiore interoperabilità tra le missioni; Barcaiuolo (FdI), che ha stigmatizzato le divisioni politiche, definendo alcune opposizioni populiste e incoerenti, in quanto i militari italiani non partecipano ad azioni di guerra, ma svolgono attività di ricostruzione e assistenza. I senatori Magni (AVS) e Marton (M5S) hanno dichiarato voto contrario: la riduzione del controllo parlamentare su questioni delicate privilegia un approccio che militarizza eccessivamente la politica estera, limitando il dibattito democratico.

Giustizia

Approvato in prima lettura il ddl sul legittimo impedimento del difensore

accordo in materia di imposizione fiscale con la Libia

Nella seduta del 18 settembre l'Assemlea del Senato ha discusso e approvato, con 84 voti favorevoli e 48 astensioni, il ddl n. 729, disposizioni in materia di legittimo impedimento del difensore. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

La proposta prevede l'introduzione di nuove disposizioni nei codici di rito civile e penale in materia di legittimo impedimento, al fine di garantire che anche per gli avvocati difensori situazioni personali e familiari di improvvisa criticità possano giustificare l'assenza o il rinvio di un'udienza, come avviene per i giudici. Oltre alla finalità di sanare una disparità di trattamento, si richiama l'esigenza di assicurare, quale presidio necessario del giusto processo, una difesa legale corretta e indipendente, quindi non condizionata neppure da situazioni di particolare stress emotivo. In particolare, l'articolo 1 prevede la remissione in termini per il difensore in caso di impedimenti non imputabili, come malattie improvvise o esigenze familiari, escludendo il mandato congiunto. L'articolo 2 introduce il rinvio delle udienze per assenze giustificate del difensore dovute a cause di forza maggiore, comprovate da certificazione. Infine, l'articolo 3 amplia l'istituto del legittimo impedimento nel processo penale, includendo anche le ragioni di salute di figli o familiari del difensore come cause giustificative per l'assenza.

L'esame in sede redigente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 2a Commissione il 27 giugno 2023, con la relazione del senatore Rastrelli (FdI). Il 27 e il 29 giugno 2023 si è svolta la discussione generale e le audizioni informali, avviate il 20 luglio, si sono concluse il 1° agosto 2023.
Il 25 giugno 2024 sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno, che sono stati illustrati e sui quali sono stati espressi i pareri del Governo da parte del sottosegretario per la giustizia Ostellari. Il 26 giugno si è svolta la votazione degli emendamenti. Le proposte nn. 1.4 (testo 2) e 2.2 (testo 2), volte a riformulare le circostanze dell'impedimento nei casi di gravidanza e le modalità di comunicazione al giudice, sono state approvate e trasmesse alla Commissione Affari costituzionali per il parere.
Nella seduta del 27 giugno la senatrice Lopreiato (M5S) ha presentato l'ordine del giorno G/729/1/2, derivante dagli emendamenti ritirati 3.0.1 e 3.0.2, che è stato accolto, previa riformulazione in un testo 2, dal sottosegretario per la giustizia Ostellari (il documento impegna il Governo a valutare l'opportunità di estetndere l'istituto del legittimo impedimento del difensore ai procedimenti di esecuzione della pena e di sorveglianza nel penale, nonché al processo amministrativo, contabile e tributario). La Commissione ha quindi approvato due proposte di coordinamento formale, pubblicate in allegato al resoconto, nonché i tre articoli del disegno di legge, nel testo risultante dalle modifiche apportate. Previe dichiarazioni di voto dei senatori Bazoli (PD) e Lopreiato (M5S), astenuti, Sallemi (FdI), Stefani (LSP) e Paroli (FI), favorevoli, è stato infine approvato il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo modificato dalla Commissione.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 18 settembre il senatore Rastrelli ha svolto la relazione all'Assemblea. Approvato l'articolato, nelle dichiarazioni finali sono intervenuti, annunciando un voto a favore, i senatori Scalfarotto (IV), Ilaria Cucchi (AVS), Zanettin (FI), Erika Stefani (LSP) e Berrino (FdI), che hanno definito il provvedimento un passo positivo verso una maggiore civiltà giuridica e un migliore equilibrio tra accusa e difesa. I senatori Ada Lopreiato (M5S) e Bazoli (PD) hanno annunciato l'astensione, ritenendo che il testo presenta difetti e ambiguità, come la possibilità di abusi e la discrezionalità del giudice, che potrebbero compromettere l'efficacia della norma e la durata dei processi.

Istruzione

Approvato in prima lettura il ddl istitutivo della Giornata nazionale del formatore

Istituzione della Giornata nazionale del formatore

Nella seduta del 18 settembre l'Assemlea del Senato ha discusso e approvato, con 72 voti favorevoli e 54 astensioni, il ddl n. 925, sull'istituzione della Giornata nazionale del formatore. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

Il ddl intende dedicare una Giornata nazionale – di analisi, studio, riflessione, discussione e proposta – ai docenti e formatori, per creare un'osmosi di esperienze da valorizzare in Italia e nel mondo. La data nazionale scelta per celebrare la Giornata nazionale è quella del 14 settembre, ovvero nel mese di avvio dell'anno scolastico e della formazione professionale. In particolare, l'articolo 1 del testo riconosce il 14 settembre come Giornata nazionale del formatore, senza valenza festiva. L'articolo 2 consente a Stato, Regioni e enti locali di promuovere iniziative, eventi e manifestazioni per valorizzare il ruolo dei formatori, anche con il coinvolgimento di associazioni. L'articolo 3 permette a scuole, enti di formazione e ITS Academy di organizzare attività didattiche per evidenziare l'importanza della formazione di qualità. Infine, l'articolo 4 introduce la clausola di invarianza finanziaria.

L'esame in sede redigente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 7a Commissione il 25 giugno, con la relazione del senatore Paganella (LSP). Dal 25 giugno al 3 luglio si è svolta la discussione generale. Il 10 luglio è stata annunciata la presentazione di 5 emendamenti. Il 16 luglio la Commissione ha esaminato le proposte emendative, approvando il testo 3.1, che aggiunge gli enti di formazione professionale e manageriale nonché gli Istituti tecnologici superiori (ITS Academy) agli enti che possono promuovere attività didattiche ed eventi dedicati alla figura del formatore. Nella seduta del 17 luglio, giunti i pareri non ostativi delle Commissioni affari costituzionali e bilancio sull'emendamento approvato, la Commissione ha approvato articolo con distinte votazioni. In sede di dichiarazioni di voto sul mandato al relatore, la senatrice Rando (PD) ha annunciato l'astensione della propria parte politica a causa del mancato stanziamento di specifiche risorse per la realizzazione delle iniziative previste. La Commissione ha quindi conferito al relatore il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul testo come modificato nel corso della discussione.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 18 settembre, il senatore Paganella ha svolto la relazione all'Assemblea. Nelle dichiarazioni finali, sono intervenuti a favore del provvedimento i senatori Patton (Aut), Rosso (FI-BP), Marti (LSP) e Anna Maria Fallucchi (FdI), che hanno ritenuto giusto celebrare il ruolo cruciale dei formatori e degli educatori. I senatori Daniela Sbrollini (IV), Magni (AVS), Barbara Floridia (M5S) e Vincenza Rando (PD) hanno annunciato l'astensione, sostenendo che il provvedimento non affronta il problema centrale: la scuola e il precariato.

Economia

Approvate con modifiche le agevolazioni alle start-up. Il ddl torna alla Camera

Agevolazioni alle start-up

Nella seduta del 18 settembre, con 87 voti favorevoli e 45 astensioni, l'Assemlea del Senato ha discusso e approvato il ddl n. 816 sulle agevolazioni fiscali alle start-up, in un testo modificato che dovrà tornare all'esme della Camera per la terza lettura.

Per rafforzare il promettente sviluppo delle piccole imprese innovative e ad alto valore tecnologico verificatosi in Italia negli ultimi anni, la proposta prevede alcune modifiche alla normativa di settore, volte favorire la fruizione dei benefici fiscali previsti dalla legislazione vigente e a concedere ulteriori incentivi compatibili con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato.

L'esame in sede redigente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 6a Commissione il 24 gennaio con la relazione del Presidente Garavaglia (LSP) in sostituzione del relatore, senatore Borghesi (LSP). Il 31 gennaio si è conclusa la discussione generale. Gli emendamenti e ordini del giorno presentati, pubblicati l'8 febbraio, sono stati illustrati il 14. Il 13 marzo è stata avviata la votazione degli emendamenti. Sono stati successivamente presentati il 19 marzo il nuovo emendamento 3.1000 del relatore (per recepire le recenti modifiche alla normativa europea alla quale il disegno di legge rinvia per le condizioni di accesso ai finanziamenti) e il 21 marzo i relativi subemendamenti. Il 26 marzo è stato deliberato un rinvio per un supplemento di istruttoria del Governo sul subemendamento 3.1000/1, nel quale si propone di istituire l'Albo nazionale dei laboratori di ricerca pubblici e privati per lo sviluppo di progetti innovativi. Il 13 giugno è stato presentato l'emendamento 2.0.1000 del relatore Borghesi, e il 27 giugno sono stati annunciati i relativi subemendamenti. Il 10 luglio si è conclusa la votazione degli emendamenti: sono risultati approvati, tra gli altri, il 2.0.1000 del relatore, in una riformulazione proposta del sottosegretario per l'economia e le finanze Freni (testo 2), con la previsione che il cd. Patrimonio Destinato, costituito presso Cassa Depositi e Prestiti per sostenere interventi a favore del sistema economico-produttivo italiano, possa operare, a determinate condizioni, anche tramite la sottoscrizione di quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio di nuova costituzione e istituiti in Italia, e il n. 3.1000 del relatore, con l'integrazione prevista dal subemendamento 3.1000/1 (testo 2), che affida al Ministro dell'università e della ricerca la definizione, per decreto, di criteri, requisiti e modalità di iscrizione dei laboratori di ricerca pubblici e privati all'Albo nazionale. Nella seduta del 17 luglio, sono stati annunciati gli emendamenti presentati dal relatore, allegati al resoconto, per adeguare il testo ai prescritti pareri delle Commissioni 1a e 5a. Gli stessi sono risultati approvati nella seduta del 18 luglio, in cui la Commissione ha concluso l'esame degli articoli e dei relativi emendamenti e, previe dichiarazioni di voto di astensione dei senatori Croatti (M5S) e Tajani (PD), ha conferito il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul ddl in titolo, come modificato nel corso della discussione.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 18 settembre il senatore Garavaglia ha svolto la relazione all'Assemblea, precisando che le modifiche, introdotte dalla Commissione in sede redigente al provvedimento, che si compone ora di 5 articoli, sono state rese necessarie dall'esigenza di adeguare il testo licenziato dall'altro ramo del Parlamento al nuovo regolamento europeo 651/2014. Approvato l'articolato, hanno dichiarato voto favorevole, concordando sull'importanza di agevolare le start-up e le imprese innovative per stimolare la crescita economica e sostenendo le misure fiscali contenute nel provvedimento, i senatori Michaela Biancofiore (Cd'I), Silvia Fregolenti (IV), Trevisi (FI-BP), Garavaglia (LSP) e Francesca Tubetti (FdI). I senatori Magni (AVS), Croatti (M5S) e Cristina Tajani (PD) hanno annunciato l'astensione, ritenendo l'intervento di corto respiro, poiché non affronta le cause strutturali che impediscono alle start-up di crescere.

Cultura e patrimonio culturale

Approvato in via definitiva il ddl per il finanziamento del Macerata Opera Festival

Lo Sferisterio di Macerata

Nella seduta del 18 settembre, con 87 voti favorevoli e 45 astensioni, l'Assemlea del Senato ha discusso e approvato in via definitiva - con 75 voti favorevoli e 50 astensioni - il ddl n. 1151 su disposizioni in favore dell'Associazione Arena Sferisterio - Teatro di tradizione, per l'organizzazione del Macerata Opera Festival.

Il provvedimento si compone di due articoli e prevede, a decorrere dall'anno 2024, un contributo di 400.000 euro annui a favore dell'Associazione in titolo. Tale finanziamento è introdotto tramite modifica alla legge n. 238 del 2012, che regola il sostegno ai festival musicali e operistici. Il contributo è vincolato alla nomina di un membro del consiglio di amministrazione dell'associazione da parte del Ministro della cultura. Come stabilito dall'articolo 2, gli oneri saranno coperti tramite una riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, a partire dal 2024.

L'esame in sede redigente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 7a Commissione il 24 luglio con la relazione del presidente Marti (LSP). Nella stessa seduta si è svolta la discussione generale. Il 30 luglio sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno, che sono stati tutti respinti o ritirati. In dichiarazione di voto sono intervenuti i senatori D'Elia (PD) e Pirondini (M5S), che hanno preannunciato il voto di astensione dei rispettivi Gruppi, contestando in particolare la disposizione che vincola l'attribuzione del contributo in esame alla nomina di un rappresentante del Ministero della cultura nel consiglio di amministrazione dell'Associazione. Sono stati quindi approvati, con distinte votazioni, gli articoli 1 e 2 e la Commissione ha conferito mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 18 settembre il senatore Marti (LSP) ha svolto la relazione all'Assemblea. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Paganella (LSP) ed Elena Leonardi (FdI). I senatori Daniela Sbrollini (IV), Pirondini (M5S) e Cecilia D'Elia (PD) hanno annunciato l'astensione, esprimendo in particolare perplessità sull'introduzione, senza precedenti, di un rappresentante del Ministero della cultura nel consiglio di amministrazione di una fondazione culturale.