Testata
Periodico di informazione
sull'attività parlamentare,
link e segnalazioni

23 settembre 2024 | Numero 68
Segnalazioni → Corte dei conti europea
X linkedin email
Relazione della Corte: "Il metodo di calcolo presenta ancora troppe debolezze. Chiediamo alla Commissione europea di risolvere immediatamente il problema"

"Tassa" sugli imballaggi di plastica non riciclati: 7,2 miliardi nel 2023, pari al 4% delle entrate UE

Introdotta nel 2021, la nuova risorsa propria dell'Unione europea incontra numerose difficoltà nella sua attuazione. Importo di 0,80 euro per chilogrammo non riciclato

Le risorse proprie dell'Unione europea costituiscono le principali fonti di entrate del bilancio UE. Fino al 2021 vi erano tre risorse proprie:

  1. le risorse proprie tradizionali (principalmente derivanti dai dazi doganali applicati alle importazioni verso l'UE)
  2. una risorsa propria basata sull'imposta sul valore aggiunto (IVA)
  3. una risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL)

Nel gennaio 2021 l'UE ha introdotto una nuova risorsa propria basata sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati prodotti dagli Stati membri, costituita da un contributo nazionale calcolato sulla base di un importo di 0,80 euro per chilogrammo non riciclato.
L'obiettivo era diversificare le fonti di entrate dell'Unione e contribuire agli obiettivi ambientali, fornendo agli Stati membri un incentivo per ridurre questo tipo di rifiuti.
Nel 2023 le entrate derivanti da questa risorsa ammontavano a 7,2 miliardi di euro, pari al 4 per cento delle entrate complessive dell'UE.

Ma, osserva la Corte dei conti europea, la "risorsa propria basata sulla plastica" non ha funzionato agevolmente.
Le azioni volte a monitorare e a sostenere l'attuazione non sono state tempestive, con molti dei paesi UE impreparati alla sfida. Si registrano in particolare problemi con la comparabilità e l'affidabilità dei dati, nonché a causa della mancanza di controlli adeguati sui rifiuti di imballaggio di plastica effettivamente riciclati.

È quanto si legge nel sito della Corte dei conti europea, nella Relazione speciale 16/2024, resa nota il 16 settembre, con il titolo "Entrate dell'UE basate sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati - Un esordio difficile ostacolato da dati che non sono sufficientemente comparabili o affidabili".

«Dopo aver utilizzato le stesse risorse proprie per 33 anni, nel 2021 l'UE ha introdotto una fonte aggiuntiva di entrate basata sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati generati dagli Stati membri. Tuttavia, il metodo di calcolo di questa nuova entrata presenta ancora troppe debolezze», ha dichiarato Lefteris Christoforou, componente della Corte responsabile dell'audit. «Pertanto, chiediamo alla Commissione europea di risolvere immediatamente il problema e che gli insegnamenti tratti in questa occasione vengano sfruttati nell'elaborazione di potenziali future fonti di entrate dell'Unione».

La Corte dei conti europea segnala che solo 5 paesi UE avevano recepito entro i termini le disposizioni della direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio nella legislazione nazionale, inducendo la Commissione europea ad avviare procedure di infrazione nei confronti dei 22 Stati membri rimanenti.
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, la Corte ha notato che almeno una disposizione fondamentale (ad esempio, la definizione di "plastica" e di "imballaggio", o il calcolo dei rifiuti di imballaggi di plastica generati e riciclati) non era stata adeguatamente recepita.
Dare seguito a tali questioni può richiedere anni. E fino ad allora, i paesi UE probabilmente continueranno a utilizzare definizioni incoerenti e metodi di compilazione errati che incidono sul calcolo dei rispettivi contributi: è per questo motivo che la Corte esorta la Commissione europea ad affrontare al più presto la situazione.

Fonti di entrate UE nel 2023

Fonti di entrate dell'Unione europea nel 2023. I dati riportati non includono le entrate di bilancio legate allo strumento per la ripresa NextGenerationEU, a causa del suo carattere eccezionale e temporaneo. Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei conti consolidati dell'UE