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12 agosto 2024 | Numero 66
Temi e provvedimenti in Senato → Le approvazioni della settimana scorsa
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Ambiente

Convertito in legge il decreto su infrastrutture e investimenti strategici, processo penale e sport

infrastrutture

Nella seduta del 5 agosto l'Assemblea del Senato ha esaminato il ddl n. 1206 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 89/2024, recante disposizioni urgenti sulle infrastrutture e investimenti strategici, processo penale e sport. Al termine della discussione il disegno di legge, sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia, è stato approvato in via definitiva, con 98 voti favorevoli e 58 contrari, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.

Nel Capo I, dedicato agli investimenti strategici, il decreto disciplina l’aggiornamento dei piani economico-finanziari delle concessioni autostradali, introduce semplificazioni amministrative volte a garantire l'operatività della Stretto di Messina Spa e il rispetto delle tempistiche di realizzazione del ponte nonché la realizzazione o il completamento di altre infrastrutture stradali, idriche e ferroviarie. Nel Capo II è previsto l'incremento di 150 milioni di euro per il 2024 del fondo destinato ad operazioni di venture capital in Paesi non aderenti all'UE, anche nell'ambito del Piano Mattei, a beneficio di imprese italiane che esportano o si approvvigionano nel continente africano. Nel Capo III, sull'efficienza del processo penale, sono previste disposizioni relative alla revisione dei tempi e delle modalità di trattazione orale dei giudizi in Cassazione. Le misure del Capo IV riguardano la proroga dell'abolizione del vincolo sportivo per gli atleti, posticipando l'entrata in vigore delle nuove disposizioni al 1° luglio 2025. Nel corso dell'esame alla Camera sono state introdotte numerose modifiche riguardanti, tra l'altro, la gestione dell'Autostrada del Brennero, la proroga dei termini per l'adozione dei decreti di esproprio finalizzati al completamento del collegamento intermodale Roma-Latina e autostradale Cisterna-Valmontone, le procedure di acquisizione di terreni e immobili da parte della Stretto di Messina Spa, un contributo straordinario di 500.000 euro per l'anno 2024 a favore della Fondazione Teatri Piacenza.

L'esame in sede referente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 8a Commissione il 31 luglio con la relazione della senatrice Minasi (LSP). Il 1° agosto sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati. Nella stessa seduta, dopo la reiezioni di tutti gli emendamenti, sono stati accolti numerosi ordini del giorno riguardanti, tra l'altro, il riequilibrio ecologico della Laguna di Venezia, l'ammodernamento della strada statale 68 della Val di Cecina, la sicurezza ferroviaria, la costruzione di nuovi ponti nel bacino idrografico del fiume Po, la messa in sicurezza delle infrastrutture scolastiche nell'area flegrea, l'ampliamento dell'utilizzo delle linee ferroviarie locali, il progetto Metro 2 a Torino, il settore del noleggio con conducente, l'efficienza della rete ferroviaria nelle regioni meridionali, i disservizi nel pagamento dei pedaggi dell'autostrada A3 Napoli-Salerno, l'emergenza idrica in Basilicata, il Fondo italiano per il clima, il raddoppio della tratta ferroviaria pontremolese.
Nella seduta del 5 agosto il Presidente Basso (PD) ha dato conto del parere non ostativo della Commissione bilancio. Dopo la dichiarazione di voto contrario a nome del proprio Gruppo da parte della senatrice Di Girolamo (M5S), la Commissione ha conferito alla relatrice il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 5 agosto, dopo l'illustrazione della relatrice Minasi, è stata eseaminata la questione pregiudiziale QP1, illustrata dalla senatrice Sironi (M5S). Sono intervenuti (a favore) i senatori Magni (AVS) e Verini (PD), si è svolta la discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Dafne Musolino (IV), Magni (AVS), Barbara Floridia (M5S), Potenti (LSP) e Fina (PD). I Gruppi di opposizione, dopo aver preliminarmente denunciato l'uso eccessivo e indiscriminato dei decreti-legge da parte del Governo, hanno criticato aspramente la decisione di investire ingenti risorse per il Ponte sullo Stretto di Messina, lasciando irrisolti problemi più urgenti come la carenza d'acqua e la povertà; hanno altresì contestato la nomina di commissari straordinari senza competenze specifiche e la proroga ingiustificata delle concessioni, chiedendo maggiore responsabilità e chiarezza nell'uso dei fondi dei cittadini. LSP ha elogiato l'operato del Governo e in particolare del Ministro Salvini, sostenendo che i vari provvedimenti adottati stanno portando il Paese fuori dalla stagnazione.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del disegno di legge. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato la fiducia i senatori Guidi (Cd'I), che ha criticato l'opposizione per la mancanza di proposte costruttive e l'eccessiva delegittimazione, invocando un dibattito politico armonioso e propositivo; Rosso (FI-BP), che ha richiamato l'importanza di accelerare le procedure per le opere pubbliche strategiche, come il Ponte sullo Stretto, evidenziando altresì la necessità di rispettare le scadenze europee per i collegamenti transfrontalieri e migliorare la rete infrastrutturale nazionale; Germanà (LSP), che ha ribadito la necessità di superare le complessità burocratiche per sbloccare opere cruciali e sottolineato il ruolo dei commissari straordinari per accelerare i lavori e la disponibilità di fondi per progetti idrici; Francesca Tubetti (FdI), che ha difeso il Governo per i suoi sforzi concreti nella gestione e nel potenziamento delle infrastrutture, criticando l'opposizione per la sua incapacità di contribuire positivamente alle questioni infrastrutturali e accusandola di alimentare polemiche sterili. Hanno negato la fiducia i senatori Raffaella Paita (IV), secondo la quale i tagli previsti nel PNRR per le linee ferroviarie e le stazioni del Sud sono il risultato della cattiva gestione del Ministro Salvini, che ha speso solo il 15 per cento delle risorse; Magni (AVS), il cui disappunto è legato alla mancanza di strategia nel rispondere alle emergenze reali: il decreto non affronta adeguatamente la crisi idrica e le risorse sono mal allocate, con un focus inadeguato sul cambiamento climatico; Gabriella Di Girolamo (M5S), che ha accusato il Governo di evitare il dibattito e di incapacità di gestire emergenze come la siccità, sostenendo altresì che il Piano Mattei per l'Africa sta sottraendo fondi destinati al clima; Basso (PD), che ha denunciato il caos nei trasporti italiani durante l'estate, criticando l'Esecutivo per non aver accolto le proposte per migliorare il trasporto pubblico e denunciando la mancanza di una visione complessiva.

Industria

Convertito in legge il decreto sulle materie prime critiche di interesse strategico

materie prime critiche di interesse strategico

Nella seduta del 6 agosto l'Assemblea del Senato ha approvato definitivamente, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati, il ddl n. 1207 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 84/2024 recante disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico.

Il provvedimento, che consta di 17 articoli, mira a definire misure urgenti per l'attuazione del regolamento (UE) 2024/1252, istitutivo di un quadro atto a garantire l’accesso dell’Unione a un approvvigionamento sicuro, resiliente e sostenibile di materie prime critiche, anche favorendo l’efficienza e la circolarità lungo tutta la catena del valore. In particolare, il decreto stabilisce criteri per riconoscere e realizzare progetti di estrazione, trasformazione e riciclaggio di queste materie, creando punti unici di contatto per facilitare le autorizzazioni presso i Ministeri competenti; istituisce comitati per il monitoraggio delle catene di approvvigionamento ed esclude la valutazione di impatto ambientale per permessi di ricerca sotto certe condizioni; prevede aliquote sui prodotti delle concessioni minerarie, il recupero di risorse da rifiuti estrattivi e aggiornamenti normativi per includere strutture di deposito chiuse. Sono inoltre assegnati compiti specifici all'ISPRA e al Ministero delle imprese, tra cui la creazione di un registro nazionale delle aziende strategiche e si introducono obblighi di notifica preventiva per l'esportazione di materie prime critiche. Ulteriori disposizioni disciplinano l'approvvigionamento urgente per il made in Italy, il coordinamento della normativa di settore e la proroga delle autorizzazioni per operazioni relative a società strategiche fino al 2024.

L'esame in sede referente

Il disegno di legge è stato incardinato nella 9a Commissione il 31 luglio con la relazione del senatore Pogliese (FdI). Nella seduta del 5 agosto il Presidente De Carlo (FdI) ha dato conto della presentazione di 162 emendamenti e 7 ordini del giorno, pubblicati in allegato al resoconto. Per illustrare gli emendamenti di iniziativa propria o dei rispettivi Gruppi, sono intervenuti i senatori Martella (PD), Nave (M5S), Fregolent (IV) e Natuale (M5S). La Commissione ha quindi svolto l'esame degli ordini del giorno. Sono risultati accolti dal Governo due proposte di iniziativa dei senatori Sabrina Licheri, Nave e Naturale (M5S): il G/1207/4/9 (testo 2), che impegna il Governo ad assumere inziative sulla riqualificazione e formazione dei lavoratori del comparto minerario, e, come raccomandazione, il G/1207/5/9 (testo 2), sulla promozione da parte dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche di campagne informative per la sensibilizzazione dei cittadini sul corretto smaltimento dei rifiuti del settore. Gli emendamenti sono stati tutti respinti o dichiarati decaduti per assenza del proponente. Previa dichiarazione di voto contrario a nome del proprio Gruppo della senatrice Licheri (M5S), la Commissione ha infine conferito al relatore il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 6 agosto, dopo l'illustrazione del relatore Pogliese, si è svolta la discussione generale. Sono intervenuti i senatori Bergesio, Marta Bizzotto (LSP), Magni (AVS), Sabrina Licheri (M5S) e Beatrice Lorenzin (PD). I Gruppi di opposizione hanno criticato la centralizzazione delle competenze a scapito delle Regioni, sostenendo la necessità di una gestione coordinata a livello europeo e di un maggiore coinvolgimento delle comunità locali e delle Regioni. I senatori del Gruppo LSP hanno espresso apprezzamento per un provvedimento che prevede azioni strutturali, semplificazione burocratica e interventi economici per rilanciare la politica mineraria italiana, assicurando la competitività delle imprese italiane nella transizione ecologica e digitale. Durante l'esame dell'articolato sono stati accolti, entrambi in testi riformulati, gli ordini del giorno G8.1, della senatrice Sabrina Licheri (M5S) e altri, e G9.1, della senatrice Naturale e altri (accolto come raccomandazione). Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Michaela Biancofiore (Cd'I), che ha definito il decreto fondamentale per ridurre la dipendenza dalle esportazioni e ha accusato le opposizioni di ignorare le problematiche legate alle condizioni di lavoro nei Paesi produttori; Paroli (FI-BP), Cantalamessa (LSP), che ha evidenziato il ruolo del comitato tecnico nel monitoraggio dell'approvvigionamento e della mappatura dei minerali e del fondo nazionale del made in Italy, che verrà sarà esteso anche alle attività minerarie; Maffoni (FdI), che ha espresso apprezzamento per come il provvedimento accelera le autorizzazioni estrattive, riattivando l'industria mineraria italiana, e promuove il riciclo dei materiali, vitali per ridurre la dipendenza estera e migliorare l'indipendenza nazionale. Hanno dichiarato voto contrario i senatori Silvia Fregolent (IV), che ha criticato la mancata integrazione del Piano Mattei e la superficialità con cui sono stati trattati temi cruciali come l'estrazione e l'economia circolare; Magni (AVS), che ha evidenziando la contraddizione tra il dichiarato supporto all'autonomia regionale e la centralizzazione dei processi decisionali, peraltro poco chiari; Nave (M5S), che ha accusato l'Esecutivo di ignorare il potenziale del riciclo e dell'economia circolare, favorendo piuttosto un modello lineare e dannoso per l'ambiente e il turismo; Martella (PD), secondo cui il provvedimento non rispetta il regolamento europeo e ignora aspetti cruciali come l'impatto ambientale; inoltre, sostituisce il tavolo nazionale di lavoro con una nuova struttura priva di rappresentanti del settore, mostrando carenza di visione e coraggio.

Finanze

Approvati definitivamente il Rendiconto generale 2022 e l'assestamento del bilancio 2023

Assestamento bilancio 2023

Nella seduta del 6 agosto l'Assemblea del Senato ha esaminato congiuntamente i ddl n. 1200 Rendiconto generale dello Stato 2023 e n. 1201 assestamento del bilancio dello Stato 2024, già approvati dalla Camera dei deputati. Al termine della discussione i disegni di legge sono stati approvati in via definitiva, con 98 voti favorevoli e 57 contrari il n. 1200 e con 98 voti favorevoli e 54 contrari il n. 1201.

Il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2023, che prende atto dei risultati conseguiti nello scorso esercizio nel Conto del bilancio e nel Conto del Patrimonio, è stato parificato dalla Corte dei conti il 27 giugno scorso. Il disegno di legge sull'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2024 stabilisce, rispetto alle previsioni di entrata e alle autorizzazioni di spesa per l'anno in corso, le variazioni determinate dall'evoluzione del quadro macroeconomico definite nel DEF 2024 approvato nell'aprile scorso, dall'andamento del bilancio e della finanza pubblica, dalle ulteriori esigenze segnalate dai ministeri.

L'esame in sede referente

I due disegni di legge sono stati incardinati nella 6a Commissione il 31 luglio con l'illustrazione dei rispettivi relatori Testor (LSP) e Liris (FdI). Nella seduta del 5 agosto il Presidente Calandrini (FdI) ha comunicato che, alla scadenza del termine fissato per il 31 luglio, non sono stati presentati emendamenti né ordini del giorno. In assenza di richieste di intervento, ha dichiarato chiusa la discussione generale e ha disposto in proseguimento dell'esame in forma disgiunta.
Nella seduta del 6 agosto, per ciascuna delle due proposte, la Commissione ha conferito il mandato al rispettivo relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nei testi presentati dal Governo e già approvati dalla Camera dei deputati.

L'esame in Assemblea

Nella seduta del 6 agosto, i due disegni di legge sono stati illustrati all'Assemblea dai rispettivi relatori. La senatrice Testor (LSP) ha riferito che il rendiconto generale dello Stato per il 2023 evidenzia un miglioramento dei saldi rispetto alle previsioni iniziali e definitive: il saldo netto da finanziare è negativo ma è migliorato rispetto al 2022, con un aumento delle entrate e una crescita moderata delle spese. Il risparmio pubblico è aumentato a 42,9 miliardi di euro, con un miglioramento significativo rispetto all'anno precedente. I residui attivi e passivi si sono ridotti, ma il saldo finale dei residui attivi è positivo. Infine, le spese ambientali nel 2023 sono diminuite rispetto all'anno precedente, attestandosi a 25,8 miliardi di euro, pari al 2,6 per cento della spesa primaria complessiva. Il senatore Liris (FdI) ha sottolineato che l'assestamento di bilancio, oltre a essere un documento tecnico, rappresenta una visione strategica per il futuro del Paese; ha mostrato un miglioramento del saldo netto di 169 milioni e un aumento delle entrate tributarie di 16,4 miliardi; il risparmio pubblico è salito a quasi 18 miliardi, riducendo il saldo negativo a 51,3 miliardi. L'assestamento ha adattato i conti alle esigenze emergenti, come i danni da alluvioni, e ha puntato sull'efficienza della spesa e su investimenti in innovazione e transizione ecologica.

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Paroli (FI-BP), che ha apprezzato la gestione prudente e virtuosa dei conti pubblici, evidenziando miglioramenti in tutti i saldi e un aumento del PIL di 123 miliardi; Claudio Borghi (LSP), che ha elogiato la crescita delle entrate fiscali dovuta all'occupazione, e non all'aumento delle tasse, e promosso politiche come la flat tax per semplificare e rendere più accettabili le imposte; Lavinia Mennuni (FdI), che si è soffermata sulla complessa riforma della governance europea e sulle difficoltà nel mantenere la spesa sanitaria imposta da Bruxelles: il Governo Meloni sta affrontando tempi difficili, con miglioramenti nel saldo netto da finanziare e un incremento dell'occupazione grazie alle riforme fiscali. Hanno annunciato voto contrario i senatori Raffaella Paita (IV), che ha accusato il Governo di non affrontare i problemi strutturali del Paese, denunciando tagli alle risorse per diversificazione energetica, mobilità, infrastrutture e test genomici per il carcinoma mammario; Magni (AVS), che ha espresso forte disappunto per l'aumento della precarietà lavorativa, la diminuzione del salario medio e la mancata regolazione inflattiva dei salari; Concetta Damante (M5S), che ha contestato i toni trionfalistici del Governo per la gestione del PNRR, sottolineando la lentezza nella spesa e la mancata attuazione dei progetti; Misiani (PD), che ha enfatizzato la difficoltà dell'Italia, in procedura per deficit eccessivo, nel rispettare le raccomandazioni della Commissione europea, rilevando che la riforma fiscale, pur con grandi ambizioni, ha prodotto risultati modesti.