Il 31 luglio l'Assemblea del Senato ha approvato in prima lettura, con 94 voti favorevoli e 62 contrari, il ddl n. 1162, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 76/2024 recante disposizioni urgenti in materia di ricostruzione post-calamità, interventi di protezione civile e grandi eventi internazionali. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.
Il provvedimento riconosce contributi straordinari a beneficio dei soggetti privati danneggiati dagli eventi alluvionali del maggio 2023 in Emilia-Romagna, Toscana e Marche e rafforza i poteri e le risorse a disposizione del Commissario straordinario per l'attuazione degli interventi finalizzati alla ricostruzione e a fronteggiare il dissesto idrogeologico. Sono inoltre previsti disposizioni riguardanti il G7 di Brindisi e i Giochi olimpici Milano Cortina. Nel primo caso si tratta principalmente di finanziare gli oneri dei servizi di tutela dell'ordine e della sicurezza e di prevenzione del terrorismo erogati dal personale del comparto di sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Nel secondo caso si chiarisce, in via di interpretazione autentica e sulla scorta dei pareri dell'Avvocatura dello Stato, che la Fondazione "Milano Cortina 2026" non ha natura di organismo di diritto pubblico ma opera sul mercato, in condizioni di concorrrenza e secondo criteri imprenditoriali.
L'esame in sede referente
Il disegno di legge è stato incardinato nell'8a Commissione il 18 giugno, con la relazione della senatrice Farolfi (FdI). Il 25 giugno si sono svolte le audizioni informali. Il 3 luglio sono stati annunciati gli emendamenti e ordini del giorno presentati. Il 9 luglio è stato presentato l'emendamento del Governo 9.0.1000, che integra nel provvedimento le disposizioni del decreto-legge n. 91 sulla prevenzione del rischio sismico nei Campi Flegrei. Quest'ultimo provvedimento istituisce un Commissario straordinario con compiti di attuazione del PNRR e di esecuzuione degli interventi di riqualificazione, semplifica le procedure di affidamento dei contratti pubblici PNRR e PNC, accelera i progetti di riqualificazione, prevede interventi urgenti di ripristino dell'agibilità per gli edifici scolastici del Comune di Pozzuoli, stanzia un contributo in favore dei nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata sgomberata per inagibilità, definisce risorse e tempistiche per la programmazione degli interventi di riqualificazione sismica degli edifici a uso residenziale nei comuni di Comuni di Bacoli, Napoli e Pozzuoli, stanzia 442 milioni, di cui 22 provengono dal dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio e sono vincolati all'edilizia scolastica (il resto viene attinto dai Fondi di sviluppo e coesione, per metà dalla quota statale e per metà da quella regionale). Il 17, il 23 e il 24 luglio sono stati presentati i subemendamenti all'emendamento 9.0.1000, ulteriori emendamenti della relatrice e i relativi subemendamenti. Il 24 luglio è iniziata la votazione di alcuni emendamenti: è risultato approvato l'emendmento 1.14, Liris-Sigismondi (FdI), che esclude i beni mobili non registrati dal contributo previsto, in caso di distruzione o danneggiamento grave, dall'articolo 9 del decreto-legge n. 189/2016 sugli interventi per il terremoto del 24 agosto 2016. Il 29 luglio si è conclusa la votazione degli emendamenti. Sono state approvate numerose modifiche al testo, con particolare riferimento alle disposizioni relative all'area flegrea. Nella seduta del 30 luglio, dopo l'approvazione di tre emendamenti di coordinamento si è svolto l'esame degli ordini del giorno. La Commissione ha quindi conferito alla relatrice il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, con le modifiche introdotte nel corso dell'esame in sede referente.
L'esame in Assemblea
Nella seduta del 30 luglio la relatrice Farolfi, ha illustrato il provvedimento. Hanno preso parte alla discussione generale i senatori Croatti, Elena Sironi, Nave (M5S), Nicita, Valeria Valente, Manca (PD), Cinzia Pellegrino, Francesca Tubetti, Simona Petrucci (FdI), Dafne Musolino (IV), Aurora Floridia (Misto-AVS) e Potenti (LSP). I Gruppi di opposizione hanno aspramente criticato la gestione del Governo riguardo alla ricostruzione post-alluvione e all'emergenza sismica nei Campi Flegrei, accusandolo di improvvisazione e di non rispettare le promesse fatte; hanno denunciato la colpevolizzazione dei sindaci e l'inadeguatezza dei fondi stanziati nonché l'assenza di una visione a lungo termine per affrontare il cambiamento climatico e le calamità ricorrenti. M5S e AVS hanno inoltre contestato la norma che definisce la Fondazione Milano-Cortina 2026 come un ente di diritto privato, evidenziando il crescente debito della Fondazione e la preoccupazione per l'impatto sulle finanze pubbliche e sul potere giudiziario. FdI e LSP hanno sottolineato i progressi del Governo nell'affrontare i cambiamenti climatici, evidenziando l'approvazione del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc) e sostenendo l'efficacia dei commissari straordinari e l'importanza di un'amministrazione preventiva più snella e operativa. Hanno inoltre apprezzato le misure per la riqualificazione territoriale, l'accelerazione dei ristori e l'intervento sulle infrastrutture ferroviarie e i Campi Flegrei.
Nella seduta del 31 luglio la relatrice Farolfi, in sede di replica, si è soffermata sulla questione degli indennizzi per i beni mobili, sottolineando che il decreto introduce nuove modalità per gli indennizzi legati agli eventi alluvionali, con un aumento degli importi rispetto al passato e un miglioramento della tempestività dell'erogazione, criticando la proposta di innalzare il limite massimo dell'indennizzo in quanto demagogica e strumentale. Durante l'esame dell'articolato sono stati approvati gli emendamenti 7.0.200 (testo 2), del senatore Nicita (PD) e altri, sull'istituzione di un tavolo tecnico per l'esecuzione della legge n. 8 del 2020, e, sempre in un testo riformulato, il 9-ter. 215, del senatore Fina (PD) e altri, identico al 9-ter.216, del senatore De Cristofaro (AVS) e altri, in relazione agli interventi affidati al commissario straordinario nell'area Flegrea. Sono stati altresì accolti, tutti in testi riformulati, gli ordini del giorno G1.200, della senatrice Spelgatti (LSP), in relazione a interventi di ricostruzione in Valle D'Aosta; G1.202, della sen. Fregolent (IV), sulla moria di pesci di Orbetello; G4.200, dei senatori Potenti e Minasi (LSP), sull'eventuale nomina di un commissario straordinario in relazione agli eventi alluvionali occorsi in Toscana. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Salvitti (Cd'I), che ha lodato l'impegno del Governo Meloni e del Ministro Musumeci nel garantire una legge che fornisce programmazione ed efficacia negli interventi, sottolineando il ruolo cruciale degli enti locali e delle infrastrutture per la rinascita dei territori colpiti; Rosso (FI-BP), secondo cui il futuro dei territori dipende dalla rigenerazione urbana, tema in discussione in Commissione, che ha enfatizzato l'approccio integrato per la riqualificazione del patrimonio edilizio e delle infrastrutture; Clotilde Minasi (LSP), che ha particolarmente apprezzato l'innovazione nell'offrire contributi per i danni agli arredi delle case, dimostrando la sensibilità del Governo verso i dettagli che migliorano la qualità della vita dei cittadini colpiti, ribadendo al contempo l'importanza dei controlli per garantire l'uso corretto dei fondi pubblici; Sigismondi (FdI), che, nell'evidenziare lo stanziamento di 4,7 miliardi per la ricostruzione, ha respinto le accuse di inazione e propaganda, richiamando i risultati concreti ottenuti e l'intenzione di migliorare ulteriormente i processi di ricostruzione, estendendo la platea dei soggetti attuatori degli interventi e permettendo agli enti locali di potenziare l'organico amministrativo. Hanno dichiarato un voto contrario i sen. Silvia Fregolent (IV), che ha difeso le iniziative del Governo Renzi, come Casa Italia e l'unità di missione Italia Sicura, e ha accusato l'attuale Governo di aver mancato nella prevenzione e di aver fornito ristori insufficienti e inefficaci alle vittime delle alluvioni; De Cristofaro (AVS), che ha ritenuto inadeguato l'approccio del Governo a un problema così vasto e noto da tempo, criticando la mancanza di misure strutturali e le accuse ai sindaci locali e lamentando l'assenza di attenzione ai beni culturali e archeologici della zona; Gabriella Di Girolamo (M5S), che ha tacciato l'Esecutivo di incapacità e inconsistenza, specialmente riguardo alla gestione della crisi idrica in Sicilia e delle misure insufficienti per l'alluvione in Emilia-Romagna, sottolineando l'inefficacia degli aiuti economici stanziati e la disparità di trattamento tra territori colpiti da calamità; Fina (PD), che ha accusato il Governo di cinismo e strumentalizzazione elettorale, ribadendo l'importanza della collaborazione con gli enti locali e la necessità di un approccio coordinato e responsabile.
Approvata definitivamente la proroga per l'adozione dei testi unici in materia tributaria
Nella seduta del 31 luglio, l'Assemblea ha approvato, definitivamente con 91 voti favorevoli, 51 contrari e 5 astensioni, il ddl n. 1199 di proroga del termine per il riordino del sistema tributario mediante l'adozione dei testi unici, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.
L'articolo 21 della legge n. 111 del 2023 delega il Governo ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della stessa legge, uno o più decreti legislativi per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario, mediante la redazione di testi unici, attenendosi a determinati princìpi e criteri direttivi. Il provvedimento in oggetto proroga al 31 dicembre 2025 il termine per adottare i decreti legislativi per la redazione di testi unici.
L'esame in sede referente
Il disegno di legge è stato incardinato nella 6a Commissione il 30 luglio con la relazione della senatrice Zedda (FdI). Su proposta del Presidente Garavaglia (LSP) la Commissione ha convenuto di rinunciare alla presentazione di emendamenti e ordini del giorno. Sono intervenuti per dichiarazione di voto contrario sul mandato al relatore a nome dei rispettivi Gruppi la senatrice Tajani (PD) e il senatore Croatti (M5S). La Commissione ha quindi conferito il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.
L'esame in Assemblea
Nella seduta del 31 luglio, dopo la relazione della relatrice Zedda e l'approvazione dell'articolato, si sono svolte le dichiarazioni di voto finali. Sono intervenuti a favore del provvedimento i senatori Damiani (FI-BP), che ha difeso l'operato del Governo: la proroga richiesta serve a garantire una riforma completa e organica, affrontando la complessità normativa esistente; Garavaglia (LSP), che, riconoscendo la complessità e l'ampiezza della riforma fiscale, ha proposto di dedicare sessioni annuali alle Commissioni per la compilazione dei testi unici, al fine di semplificare e valorizzare il loro lavoro; Orsomarso (FdI), che ha risposto alle critiche con un richiamo alla chiarezza e alla concretezza, affermando che le riforme sono necessarie per migliorare il sistema fiscale e garantire stabilità economica. I senatori Magni (AVS), Turco (M5S) e Cristina Tajani (PD) hanno dichiarato un voto contrario, criticando aspramente il Governo per il ritardo nel riordino dei testi unici in materia di tributi: AVS ha chiesto maggiore chiarezza sui motivi del ritardo e proposto di affrontare il problema con interventi significativi, come una patrimoniale, per garantire un sistema fiscale equo e funzionale; M5S ha contestato l'introduzione di misure inadeguate contro l'evasione fiscale, come la "franchigia" del redditometro, la gestione del concordato preventivo biennale e l'adozione di regimi agevolativi poco efficaci; il PD ha richiamato tre problemi principali: la violazione del principio di equità orizzontale, l'inadeguatezza delle misure anti-evasione e i rischi per i conti pubblici. Anche la senatrice Musolino (IV) ha espresso un giudizio critico, accusando l'Esecutivo di inefficienza e di sovraccarico normativo dovuto alla continua produzione di decreti-legge, che rallenta e ingolfa il sistema legislativo e amministrativo.
Approvato in prima lettura il ddl di conversione del decreto carceri. Il testo passa alla Camera
Nella seduta del 1° agosto l'Assemblea del Senato ha svolto la discussione del ddl n. 1183, di conversione del decreto-legge n. 92/2024 recante disposizioni urgenti in materia penitenziaria. Al termine dell'esame il disegno di legge con le modifiche apportate dalla 2a Commissione in sede referente, sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia, è stato approvato con 104 voti favorevoli, 73 contrari e un astenuto. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.
Il provvedimento interviene principalmente in tre ambiti con l'obiettivo di migliorare l'efficienza del sistema carcerario. In primo luogo, si incrementano le risorse umane dedicate, prevedendo nuove assunzioni, sia per quanto riguarda la polizia penitenziaria, sia con riferimento alle altre professionalità che operano negli istituti di pena. In particolare, vengono aumentati gli organici della polizia penitenziaria con l'assunzione di 1000 nuovi agenti e 20 unità dirigenziali; si semplificano le procedure di reclutamento e si abbrevia la durata del corso propedeutico per accelerare l'immissione in servizio; si prevedono indennità aggiuntive per il personale che opera negli istituti penitenziari e si introducono misure per assumere medici destinati specificamente agli istituti penitenziari per migliorare la tutela della salute dei detenuti. In secondo luogo, si semplifica l'accesso alla liberazione anticipata e alle misure penali alternative al carcere, con particolare riferimento ai minori e ai tossicodipendenti. In particolare, si riforma l'articolo 69-bis dell'ordinamento penitenziario, introducendo nuove modalità per la concessione delle detrazioni di pena; si introducono specifiche norme per la detenzione domiciliare per i condannati ultrasettantenni e per coloro che necessitano di cure per gravi motivi di salute; si prevede uno stanziamento di 5 milioni di euro per ampliare le opportunità di accesso dei detenuti tossicodipendenti alle strutture sanitarie pubbliche o private accreditate. In terzo luogo, si interviene sulle condizioni carcerarie e il trattamento dei detenuti: si aumenta il numero dei colloqui telefonici mensili da quattro a sei; si esplicita il divieto di partecipazione ai programmi di giustizia riparativa per i detenuti sottoposti al regime del carcere duro 41-bis; si prevede la nomina di un commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria, incaricato di redigere un programma dettagliato degli interventi necessari per aumentare la capienza delle strutture detentive. Per evitare vuoti normativi, in previsione dell'imminente abrogazione del reato di abuso d'ufficio, è infine presente nel decreto una disposizione penale che stabilisce la punibilità delle condotte di peculato per distrazione del pubblico ufficiale o dell’incaricato di un pubblico servizio. Altre disposizioni specifiche riguardano le squadre investigative comuni, i limiti alla sequestrabilità e pignorabilità dei depositi di denaro, titoli e altri beni presso la Banca d'Italia riferibili a Stati esteri, il differimento di un anno dell'entrata in vigore delle disposizioni sulla costituzione del tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie, per non compromettere gli obiettivi di riduzione del contenzioso civile.
L'esame in sede referente
Il disegno di legge è stato incardinato nella 2a Commissione il 9 luglio con le relazioni del Presidente Bongiorno (LSP) e del senatore Rastrelli (FdI). Tra il 9 e l'11 luglio si sono svolte quattro sedute dell'Ufficio di Presidenza dedicate alle audizioni informali e i documenti acquisiti sono stati pubblicati su internet. Il 16 luglio si è svolta la discussione generale e il 17 sono stati pubblicati e illustrati gli emendamenti e ordini del giorno presentati. Il 23 luglio sono stati presentati ulteriori emendamenti del Governo e dei relatori e i relativi subemendamenti. I Gruppi di opposizione, a seguito del parere negativo su tutti gli emendamenti di propria iniziativa espresso dal rappresentante del Governo e dal relatore, hanno abbandonato i lavori, in segno di protesta per l'atteggiamento di chiusura della maggioranza. Il 24 luglio sono stati approvati, tra gli altri, due emendamenti di iniziativa del senatore Zanettin (FI): il 5.7 (testo 2), sull'accesso agli arresti domiciliari per i condannati a pene comprese tra i 2 e i 4 anni di reclusione con più di 70 anni o con gravi patologie, e il 10.0.3, sui lavori socialmente utili non retribuiti per i condannati con affidamento in prova che non abbiano trovato altra collocazione lavorativa. Il 30 luglio è stato approvato l'emendamento 2.250 dei relatori, per recepire il parere favorevole condizionato della Commissione bilancio sull'articolo 2, comma 2, riguardante l'assunzione di nuovi dirigenti dell'amministrazione penitenziaria (prevedendo "un contingente fino a un massimo di venti unità" anziché "un contingente di venti unità"). Nella seduta pomeridiana della stessa giornata, sono stati approvati il subemendamento dei relatori 10.0.3/5a Commissione, che definisce le coperture finanziarie del citato emendamento sui lavori socialmente utili non retribuiti (sulla base del relativo parere favorevole condizionato della Commissione bilancio) e due proposte di coordinamento dei relatori volte a introdurre al testo modifiche di drafting. Sono quindi intervenuti, per dichiarazione di voto favorevole sul mandato ai relatori a nome dei rispettivi Gruppi, i senatori Zanettin (FI), Berrino (FdI) e Stefani (LSP). I senatori Lopreiato (M5S), Bazoli (PD), Scalfarotto (IV) e Cucchi (AVS) hanno motivato il dissenso dei rispettivi Gruppi sul merito del provvedimento e sulle modalità di svolgimento dell'esame nonché la conseguente decisione di non partecipare ai lavori. È risultato infine approvato il mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, con le modifiche introdotte dalla Commissione.
L'esame in Assemblea
Nella seduta del 1°
agosto il relatore Rastrelli ha illustrato il provvedimento.
Respinta la questione pregiudiziale QP1,
illustrata dalla senatrice Rossomando (PD), sulla quale sono intervenuti
a favore i senatori Dafne Musolino (IV), Magni (AVS), Patuanelli (M5S) e
Verini (PD), e (contro) il senatore Zanettin (FI-BP), è iniziata la
discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Lombardo
(Az), Cecilia D'Elia, Simona Malpezzi, Anna Rossomando, Sensi (PD), Anna
Bilotti, Ada Lopreiato (M5S), Sallemi, Rapani (FdI), Guidi (Cd'I),
Ilaria Cucchi (AVS) e Potenti (LSP). I Gruppi di opposizione hanno
criticato il Governo per non aver intrapreso misure strutturali efficaci
contro il sovraffollamento e la sofferenza carceraria, nonostante
l'emergenza evidente, denunciando l'inefficacia delle misure adottate,
come l'insufficiente aumento degli agenti di polizia penitenziaria e il
mancato potenziamento delle strutture intermedie per il reinserimento
sociale. La maggioranza ha difeso l'approccio rieducativo e il
potenziamento delle strutture carcerarie: nonostante le difficoltà
economiche attuali, il Governo sta investendo in modo serio nella
ristrutturazione e modernizzazione delle carceri e nel miglioramento
delle condizioni di lavoro del personale penitenziario. In replica, la
relatrice, senatrice Bongiorno (LSP), ha accusato l'opposizione di voler
creare confusione e difeso la celerità del provvedimento, giustificando
l'urgenza con la necessità di migliorare le condizioni dei detenuti,
rifiutando l'idea di uno "svuotacarceri". Il Ministro per i rapporti con
il Parlamento Ciriani ha quindi posto la questione di fiducia, a nome
del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico
del ddl di conversione, con modificazioni, del dl n. 92, nel testo
proposto dalla Commissione. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato
la fiducia i senatori Michaela Biancofiore (Cd'I), secondo la quale il
provvedimento mira a coniugare umanizzazione della pena e certezza della
stessa, contrasta la spettacolarizzazione della giustizia e garantisce
maggiore rapidità e giustizia nei processi; Zanettin (FI-BP), che ha
enfatizzato il contributo di Forza Italia nell'adozione di interventi
significativi, come l'espansione delle misure alternative al carcere, i
domiciliari per i detenuti ultrasettantenni e con gravi patologie e
l'ampliamento delle opportunità di affidamento ai servizi sociali;
Stefani (LSP), che ha chiarito che il decreto è solo uno degli strumenti
in un processo più ampio e articolato per riformare il sistema
carcerario e ha criticato l'uso politico delle morti in carcere; Berrino
(FdI), che ha accusato la minoranza di utilizzare la questione
carceraria per nascondere le responsabilità dei Governi precedenti e di
non fornire una rappresentazione accurata della realtà, basandosi su
dati fuorvianti e attaccando misure che non riflettono il quadro
complessivo.
Hanno negato la fiducia i senatori Mariastella Gelmini
(Az), che, nonostante alcuni miglioramenti proposti, ha ritenuto che il
decreto non risolva sufficientemente il problema e che sia essenziale un
impegno maggiore per garantire dignità e opportunità ai detenuti;
Scalfarotto (IV), che ha condiviso l'urgenza di intervenire, ma ha
sostenuto che il provvedimento non affronta adeguatamente l'emergenza
del sovraffollamento e i suicidi tra i detenuti: la soluzione semplice e
necessaria sarebbe stata un'applicazione più generosa della liberazione
anticipata; Ilaria Cucchi (AVS), che ha giustificato la contrarietà al
decreto elencando i nomi delle 67 persone che si sono suicidate
dall'inizio dell'anno tra detenuti e agenti, sottolineando che il 2024 è
l'anno con il numero più alto di suicidi nella storia; Scarpinato (M5S),
che ha condannato il carattere classista del sistema, che privilegia i
ceti superiori: le carceri sono ormai discariche sociali per i ceti
inferiori, mentre i reati dei colletti bianchi sono trattati con
maggiore indulgenza attraverso modifiche normative mirate; Bazoli (PD),
che ha lamentato la totale mancanza di ascolto delle proposte emendative
dell'opposizione, che miravanoa migliorare le condizioni dei detenuti,
accusando la maggioranza di arroganza e di evitare un confronto
costruttivo su un tema tanto importante.