Nella seduta del 23 luglio l'Assemblea del Senato ha svolto la discussione del ddl n. 1193 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 71/2024 recante disposizioni urgenti in materia di sport, sostegno agli alunni con disabilità, avvio a.s. 2024/2025 e norme su università e ricerca. Al termine del dibattito il disegno di legge, sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia, è stato approvato in via definitiva, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati, con 98 voti favorevoli, 70 contrari e un'astensione.
Il provvedimento interviene sul funzionamento degli organismi sportivi, il sostegno degli alunni con disabilità, l'integrazione degli alunni stranieri e il riordino del preruolo universitario e nella ricerca. In particolare, alla luce delle modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento, il Capo I (articoli 1-5) interviene in materia di sport e lavoro sportivo, attraverso l'introduzione di misure di supporto agli enti sportivi e di disciplina fiscale del lavoro sportivo, promuovendo la rappresentanza equa e qualificata nei direttivi delle federazioni. Il Capo II (articoli 6-9-bis) reca disposizioni in materia di sostegno didattico agli alunni con disabilità, attraverso interventi quali l'incremento del numero di docenti specializzati e il finanziamento del trasporto scolastico per studenti disabili, oltre a snellire le procedure di riconoscimento dei titoli esteri. Il Capo III (articoli 10-14-quater) contiene disposizioni urgenti per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024-2025, stabilendo misure per il reclutamento dei docenti e la valutazione dei dirigenti scolastici e promuovendo l'integrazione degli alunni stranieri. Il Capo IV (articoli 15-17) interviene in materia di università e ricerca, prevedendo riforme per il riordino del preruolo universitario e della ricerca.
L'esame in sede referente
La 7a Commissione ha incardinato il provvedimento il 18 luglio con la relazione illustrativa del senatore Marcheschi (FdI). In discussione generale sono intervenuti la senatrice D'Elia (PD) e, in replica, il relatore Marcheschi e il ministro per lo sport e i giovani Abodi. Nella seduta del 23 luglio si è dato conto della presentazione degli emendamenti e ordini del giorno presentati e i senatori D'Elia (PD), Malpezzii (PD), Rando (PD) e Crisanti (PD) hanno illustrato quelli d'iniziativa dei rispettivi Gruppi. In seguito all'espressione del parere contrario del relatore Marcheschi e del rappresentante del Governo a tutti gli emendamenti, questi sono stati votati e respinti. Quindi la Commissione è passata all'esame degli ordini del giorno e dopo l'espressione dei pareri del relatore e del ministro Abodi, sono risultati accolti, tra gli altri, atti di indirizzo per sensibilizzare il CONI e il Comitato Paralimpico alla modifica degli statuti per garantire il voto elettronico e l'equilibrio di genere nelle governance. Non essendovi richieste di intervento in dichiarazione di voto, la Commissione ha conferito infine mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge in titolo, nel medesimo testo approvato dalla Camera dei deputati in prima lettura, autorizzandolo al contempo a richiedere lo svolgimento della relazione orale.
L'esame in Assemblea
Nella seduta del 23 luglio il relatore Marcheschi (FdI) ha illustrato il testo all'Assemblea. Respinta la questione pregiudiziale QP1, illustrata dalla senatrice Maiorino (M5S), sulla quale sono intervenuti a favore i senatori Magni (AVS) e Malpezzi (PD) e contro i senatori Occhiuto (FI) e Scurria (FdI), nella discussione generale sono intervenuti, i senatori Verducci (PD), Crisanti (PD), Rando (PD) e Aloisio (M5S) che hanno criticato l'inefficienza delle misure previste per ricercatori e insegnanti di sostegno e la differenziazione degli stipendi degli insegnanti in base a finanziamenti privati. Sono intervenuti in replica il senatore Marcheschi e il Ministro dell'istruzione e del merito Valditara, il quale ha difeso le misure adottate per migliorare la gestione scolastica, specializzare i docenti di sostegno e potenziare l'insegnamento dell'italiano per gli studenti stranieri, al fine di garantire una maggiore inclusione e prevenire l'abbandono scolastico. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del disegno di legge nel testo approvato dalla Camera. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato la fiducia i senatori Guidi (Cd'I), secondo cui il sostegno agli studenti con disabilità è cruciale non solo per loro, ma per l'intera classe, promuovendo l'accettazione e l'educazione alla diversità; Occhiuto (FI), che ha espresso soddisfazione per misure che mirano a supportare gli studenti universitari, migliorare le condizioni di lavoro per i ricercatori e promuovere la pratica sportiva, garantendo trasparenza e autonomia alle istituzioni sportive; Paganella (LSP), che si è soffermato in particolare sulle disposizioni inerenti al calcio, evidenziando la necessità di riformare l'intero sistema per sviluppare il talento e migliorare le infrastrutture, criticando la gestione attuale e il declino della nazionale italiana, che ha pagato gli sconti fiscali del decreto crescita; Carmela Bucalo (FdI), che ha lodato il Governo Meloni per la sua azione concreta in settori strategici come sport, scuola e università, respingendo le accuse infondate delle opposizioni: il decreto prevede nuove misure di formazione per i docenti e di potenziamento delle risorse, contrastando il precariato e migliorando l'inclusione scolastica. Hanno negato la fiducia, contestando con forza il ricorso alla decretazione d'urgenza su un provvedimento che avrebbe meritato maggiore approfondimento, i senatori Giusy Versace (Az), che, pur comprendendo le buone intenzioni dietro l'introduzione di una nuova commissione di controllo per le società sportive, ha manifestato perplessità circa il rischio di ledere l'autonomia delle stesse; Daniela Sbrollini (IV), che ha sottolineato la necessità di una riforma organica dello sport, inclusiva di temi come la riforma del calcio, lo ius soli sportivo, il professionismo e il dilettantismo, e l'importanza dello sport nelle scuole; De Cristofaro (AVS), secondo cui il decreto introduce insidie che impatteranno negativamente sul sistema educativo, con misure che aggravano la precarietà dei ricercatori e non garantiscono un sistema di reclutamento stabile per gli studenti con disabilità; Barbara Floridia (M5S), che ha denunciato la scarsità di risorse stanziate per l'istruzione rispetto a quelle per altre priorità governative, come il ponte sullo Stretto e l'autonomia differenziata, accusando il Governo di favorire nomine politiche e discriminazioni all'interno del sistema scolastico; Cecilia D'Elia (PD), che ha enfatizzato problemi significativi, come l'aumento dei costi per i libri di testo e un sostegno alle famiglie insufficiente rispetto al fabbisogno, e ha espresso preoccupazione per il caos nella gestione dei concorsi per i dirigenti scolastici.
Convertito in legge il decreto semplificazione edilizia e urbanistica
Nella seduta del 24 luglio l'Assemblea del Senato ha svolto la discussione del ddl n. 1197 di conversione in legge con modificazioni del decreto-legge n. 69/2024 recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica. Al termine del dibattito il disegno di legge, sulla cui approvazione il Governo ha posto la questione di fiducia, è stato approvato in via definitiva, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati, con 106 voti favorevoli, 68 contrari e un'astensione.
Il provvedimento amplia la categoria degli interventi di edilizia libera eseguibili senza titoli abilitativi, semplifica l'iter di riconoscimento dello stato legittimo dell'immobile e dei mutamenti di destinazione d'uso, interviene sulla disciplina delle tolleranze costruttive e ed esecutive e introduce alcune deroghe al requisito della doppia conformità. In particolare, alla luce delle modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento, l'articolo 1 modifica il testo unico delle disposizioni in materia edilizia introducendo nuove categorie per opere minori, semplificando i cambi di destinazione d'uso, aumentando le sanzioni per abusi edilizi e prevedendo tolleranze per difformità minori. L'articolo 2 permette di mantenere le strutture amovibili realizzate durante la pandemia oltre il limite temporale, se necessarie; i Comuni possono richiederne la rimozione e le dichiarazioni false sono penalmente sanzionabili. L'articolo 2-bis stabilisce che il certificato di collaudo per edifici del Vajont sostituisce il certificato di abitabilità, se le opere rispettano le norme edilizie dell'epoca. L'articolo 3 estende specifiche norme edilizie a interventi e amministrazioni pubbliche, chiarisce la ripartizione delle riduzioni fiscali e regola la restituzione di somme versate per sanzioni.
L'esame in sede referente
La 8a Commissione ha incardinato il provvedimento il 23 luglio con la relazione illustrativa del senatore Potenti (LSP). Nella successiva discussione generale sono intervenuti i senatori Sironi (M5S), Di Girolamo (M5S), Irto (PD), Fregolent (IV) e Fina (PD) contestando la brevità del termine emendamenti e la mancanza del tempo necessario per approfondire le numerose modifiche apportate al testo dalla Camera dei deputati. Nella successiva seduta pomeridiana si è dato conto degli emendamenti e ordini del giorno presentati e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Morelli ha espresso il parere del Governo sugli ordini del giorno. Tra quelli accolti come racomandazioni, il G/1197/1/8 del Gruppo di Fratelli d'Italia impegna il Governo a valutare l'opportunità di delineare una specifica disciplina in materia di interventi edilizi realizzati in assenza di idoneo titolo abilitativo, o in difformità da esso, che permetta ai Comuni, in presenza di specifiche condizioni, di autorizzare il completamento funzionale ai fini della agibilità e abitabilità delle opere realizzate. Al termine della seduta, il Presidente Fazzone, considerando il numero di emendamenti presentati e la volontà preannunciata dalle opposizioni di intervenire in dichiarazioni di voto su ognuno, ha preso atto dell'impossibilità di concludere l'esame in sede referente con il conferimento del mandato al relatore.
L'esame in Assemblea
Nella seduta del 24
luglio il Vice Presidente della 8a Commissione, senatore Rosa
(FdI), ha riferito all'Assemblea che la Commissione non è riuscita a
concludere i lavori, con la conseguente impossibilità di conferire il
mandato al relatore. Respinta la questione pregiudiziale QP1, illustrata
dalla senatrice Di Girolamo (M5S), sulla quale sono intervenuti a favore
i senatori Dafne Musolino (IV), Magni (Misto-AVS), Irto (PD) e
Patuanelli (M5S) e contro i senatori Rosso (FI-BP), Romeo (LSP) e
Castelli (FdI), si è svolta la discussione generale, alla quale hanno
preso parte i senatori Rosa, Sigismondi, De Priamo (FdI), Germanà,
Potenti (LSP), Spagnolli (Aut), Guidi (Cd'I), Rosso (FI-BP), Gabriella
Di Girolamo (M5S), Rapani (FdI), Magni (Misto-AVS) e Fina (PD). I Gruppi
di maggioranza hanno sostenuto che il decreto rappresenta una misura
necessaria per aggiornare e rendere conforme il patrimonio edilizio
italiano: il provvedimento punta a risolvere piccole difformità senza
compromettere la legalità degli edifici, facilitando la modernizzazione
e migliorando l'efficienza abitativa. I senatori di opposizione hanno
criticato il provvedimento in quanto favorisce sanatorie piuttosto che
incentivare miglioramenti strutturali duraturi; lungi dal risolvere le
vere emergenze abitative e promuovere il recupero edilizio e la
sicurezza antisismica, il decreto si limita a permettere condoni
edilizi. Il ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi
posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione,
senza emendamenti, dell'articolo unico del disegno di legge nel testo
approvato dalla Camera dei deputati.
Alla discussione sulla fiducia hanno preso parte i senatori Patuanelli
(M5S) e Ylenia Zambito (PD). Nelle dichiarazioni finali di voto hanno
annunciato la fiducia i senatori Salvitti (Cd'I), secondo cui, pur non
essendo una svolta radicale, il provvedimento punta a risolvere problemi
concreti, come la doppia conformità e le difficoltà dei tecnici
comunali; Rosso (FI-BP), che ha sostenuto che il decreto fa parte di una
riforma più ampia sulla rigenerazione urbana quale motore dell'edilizia
e dell'economia, mirando a rinnovare norme obsolete e a rispondere al
crescente fabbisogno abitativo; Clotilde Minasi (LSP), che, elogiando il
Ministro Salvini per il suo impegno nella modernizzazione e
sburocratizzazione del settore, ha sostenuto che il provvedimento
renderà il mercato immobiliare più efficiente, abbassando i prezzi e
aumentando l'offerta di case; Matera (FdI), che ha ribadito la necessità
di affrontare un problema sociale significativo, semplificando e
tutelando il diritto di proprietà dei cittadini onesti: l'obiettivo è
risolvere situazioni di abuso di necessità e difficoltà amministrative
senza favorire speculatori edilizi. Hanno negato la fiducia i senatori
Lombardo (Misto-Az), che, pur condividendo misure come la
semplificazione e le tolleranze costruttive, ha accusato il Governo di
non affrontare problematiche concrete come l'accesso alla casa per i
giovani e le famiglie in difficoltà, e di aver ignorato proposte
cruciali; Magni (Misto-AVS), che ha sottolineato la carenza di personale
tecnico nei Comuni e accusato il decreto di favorire i proprietari e le
lobby edilizie, senza risolvere i reali fabbisogni abitativi dei
cittadini; Silvia Fregolent (IV), secondo la quale, lungi dall'essere un
vero "piano casa", il decreto si limita a piccoli condoni edilizi,
trascurando le vere esigenze del Paese, come la ristrutturazione del
patrimonio abitativo, l'edilizia pubblica, il rifinanziamento del fondo
per gli affitti e i morosi incolpevoli; Elena Sironi (M5S), che ha
accusato l'Esecutivo di ignorare la pianificazione urbanistica e le
necessità dei cittadini, come servizi pubblici e spazi verdi,
privilegiando interessi edilizi e immobiliari; ha altresì contestato la
gestione degli emendamenti, specialmente quelli ritirati che avrebbero
avvantaggiato Milano; Irto (PD), che ha affermato che il decreto,
consentendo facilmente il cambio di destinazione d'uso di ambienti come
cantine e sottotetti, favorirà la speculazione edilizia e l'aumento
degli affitti, soprattutto nelle aree urbane e nei centri storici,
penalizzando particolarmente gli studenti e le famiglie meno abbienti.