La settimana scorsa la 2a Commissione ha proseguito l'esame in sede
referente del ddl n.
1183, di conversione del decreto-legge n. 92/2024 recante disposizioni
urgenti in materia penitenziaria, avviato il 9
luglio con le relazioni del Presidente Bongiorno (LSP) e del
senatore Rastrelli (FdI).
Il provvedimento interviene principalmente in due ambiti, con l'obiettivo
di migliorare l'efficienza del sistema carcerario. Si incrementano le
risorse umane dedicate, prevedendo nuove assunzioni, sia per quanto
riguarda la polizia penitenziaria, sia con riferimento alle altre
professionalità che operano negli istituti di pena. Si snelliscono le
procedure per l'accesso alla liberazione anticipata per buona condotta e
alle misure penali di comunità alternative al carcere, con particolare
riferimento ai minori e ai tossicodipendenti. Sono inoltre modificate,
tra le altre, le norme sui colloqui telefonici dei detenuti. Per evitare
vuoti normativi, in previsione dell'imminente abrogazione del reato di
abuso d'ufficio, è infine presente nel decreto una disposizione penale
che stabilisce la punibilità delle condotte di peculato per distrazione
del pubblico ufficiale o dell’incaricato di un pubblico servizio. Tra il
9 e l'11 luglio si sono svolte quattro sedute dell'Ufficio di Presidenza
dedicate alle audizioni informali e i documenti
acquisiti sono stati pubblicati su internet. Il 16 luglio si è
svolta la discussione generale e il 17 sono stati pubblicati e
illustrati gli emendamenti
e ordini del giorno presentati.
Nella seduta del 23
luglio il Presidente Bongiorno ha dato conto della presentazione
di 14 nuovi emendamenti, 10 di iniziativa del Governo e 4 dei relatori,
alle quali sono state avanzate 183 proposte di subemendamento. Ha
inoltre comunicato gli emendamenti dichiarati impresentabili per
estraneità della materia.
Il senatore Rastrelli ha espresso il parere
favorevole dei relatori sui dieci emendamenti del Governo e contrario su
tutti gli emendamenti di iniziativa parlamentare, con l'eccezione dei 7
emendamenti presentati dal Gruppo di FI, che ha chiesto di accantonare
per consentire ulteriori approfondimenti. Il vice ministro della
giustizia Sisto ha aderito ai pareri formulati dal relatore. Sono quindi
intervenuti i rappresentanti dei Gruppi di opposizione Scalfarotto (IV),
Lopreiato (M5S), Bazoli (PD) e Cucchi (AVS) che, avendo ravvisato nelle
dichiarazioni del relatore un atteggiamento di chiusura della
maggioranza e denunciando l'inadeguatezza del provvedimento di fronte
alla gravità della situazione delle carceri, hanno deciso di abbandonare
i lavori.
La Commissione ha proseguito l'esame approvando tutti gli
emendamenti del Governo e dei relatori, ad eccezione di alcuni che sono
stati ritirati o dichiarati assorbiti. Gli emendamenti e subemendamenti
presentati dall'opposizione sono decaduti per assenza dei proponenti.
L'esame dei sette emendamenti precedentemente accantonati è ripreso
nella seduta del 24
luglio (antimeridiana): quattro sono stati ritirati mentre sono
risultati approvati il 5.7
(testo 2) (riformulato in una versione cha ha assorbito anche il
5.8) e il 10.0.3.
Il primo riguarda l'accesso agli arresti domiciliari per i condannati
con più di 70 anni o con gravi patologie, il secondo i lavori
socialmente utili non retribuiti per i condannati con affidamento in
prova che non abbiano trovato altra collocazione lavorativa. È stato
quindi avviato l'esame degli ordini del giorno, che si è concluso nella
successiva seduta pomeridiana.
L'esame dovrebbe concludersi nella seduta di martedì 30 alle 9,30,
essendo il disegno di legge all'ordine del giorno della seduta
dell'Assemblea convocata nella stessa giornata.
Nelle convocazioni di questa settimana è anche previsto, oltre all'esame di disegni di legge in sede consultiva, lo svolgimento delle seguenti attività:
- Avvio dell'esame dell'atto del Governo n.
178, Schema di decreto legislativo recante disposizioni
integrative e correttive al codice della crisi d'impresa e
dell'insolvenza, approvato in esame preliminare dal Consiglio
dei ministri il 10 giugno.
Il provvedimento interviene, come già altri due precedenti atti, sulle disposizioni del Codice disciplinato dal decreto legislativo n. 14/2019, per ovviare a difetti di coordinamento, emendare errori materiali, chiarire dubbi interpretativi e aggiornare riferimenti normativi. - Seguito dell'esame in sede redigente del ddl n.
1135 sui reati di violenza sessuale contro le donne nei
conflitti armati, avviato il 18
giugno con la relazione della senatrice Stefani (LSP).
La proposta, presentata dalla senatrice Campione (FdI) e altri, prevede l'inserimento nel codice penale italiano di due articoli aggiuntivi (609-bis.1 e 609-bis.2) volti rispettivamente a punire con la reclusione da otto a dodici anni i crimini in oggetto e a disciplinare la relativa competenza giurisdizionale. Il reato è punibile anche nel caso in cui sia stato commesso all'estero da un cittadino straniero, se quest'ultimo è presente sul territorio italiano. L'iniziativa intende attuare una delle istanze codificate nel preambolo dello Statuto istitutivo della Corte penale internazionale.